A cura di Martina
Titolo: Ashi-Girl
Autrice: MORIMOTO Kozueko
Categoria: Josei
:: Il manga in Giappone ::
Casa editrice: Shueisha
Numero di volumi: 16 – completo
Inizio pubblicazione: 2011
Rivista di serializzazione: Cocohana
Collana: Margaret Comics
:: Curiosità ::
Il titolo è un gioco di parole tra “ashigaru” (letteralmente “piedi leggeri”) – i fanti che nel tardo medioevo giapponese combattevano con poche armi e semplici armature – e la parola “girl” che in giapponese si pronuncia “gaaru”.
:: Il drama ::
Data di trasmissione in Giappone: 2017
Titolo: Ashi-girl
Diretto da: Yuki Nakashima, Masaya Iseda
Scritto da: Kozueko Morimoto (manga), Yuko Miyamura
Episodi: 12
Cast: Yuina Kuroshima, Kentaro Ito
Storia
Yui Hayakawa è una liceale senza particolari qualità o ambizioni – il suo unico talento è la velocità nella corsa, ma questo non fa di lei un’atleta appassionata. Incurante del proprio aspetto e delle opinioni maschili, Yui ha 16 anni ma si dimostra più immatura della sua età e trascorre i giorni in preda alla noia, conservando dentro di sé la speranza di trovare un giorno qualcosa che la coinvolga davvero.
Di carattere diametralmente opposto è il fratello minore, Takeru, che a soli quindici anni è un inventore geniale e instancabile. Una sera di luna piena, Yui trova il fratello alle prese con la sua ultima invenzione: una macchina del tempo.
Impulsiva com’è, la ragazza non presta troppa attenzione alle parole del fratello e afferra la piccola spada elettronica riposta sulla piattaforma della macchina del tempo… finendo per attivarla! Takeru è disperato, ma Yui non ci dà peso: i viaggi del tempo sono roba da fantascienza, no?
Peccato che nel giro di 20 secondi la nostra protagonista si trovi catapultata in una zona boschiva con un omaccione vestito da samurai che la osserva minacciosamente. Dopo qualche momento di incredulità, Yui capisce di trovarsi nell’epoca Sengoku, periodo in cui il Giappone era diviso in tanti piccoli feudi costantemente in guerra tra loro. Senza altri indugi, Yui tenta di attivare la spada elettronica per tornare nel suo tempo, ma i tentativi si dimostrano vani. Yui è bloccata nel Giappone del 1559, proprio nel mezzo di una delle pagine più buie della storia del Sol Levante – e per di più a stomaco vuoto!
Nonostante lo shock, la giovane non si lascia prendere dal panico. Visto che l’omaccione vestito da samurai l’ha scambiata per un soldato di basso livello, Yui finge di esserlo davvero (complice il buio pesto della foresta in cui si trovano) e con un po’ di astuzia si impadronisce dell’armatura di uno dei fanti (ashigari) che rispondono agli ordini del samurai.
Dopo ore di cammino a fianco degli ashigari, Yui è allo stremo e manca ancora un po’ per arrivare al castello di Kuroha – di proprietà del Signore feudale che ha assoldato gli ashigari. La poveretta si allontana per cercare qualcosa da mettere sotto i denti, ma nella radura illuminata delle prime luci dell’alba non c’è nulla di commestibile a parte alcuni funghi rossi… La fame è così tanta che Yui sta per addentarne uno, ma da vicino giunge una voce maschile che l’avverte: “È velenoso.”
La voce in questione appartiene al ragazzo più bello che Yui abbia mai visto, ed è subito colpo di fulmine. I maldestri tentativi di Yui per dimostrarsi femminile finiscono per farlo ridere, ma poco importa… il suo è un sorriso bellissimo.
Il giovane è nientemeno che il principe Hagiku Hachiro Tadakiyo, figlio del Signore del castello di Kuroha. Nonostante ai suoi occhi Yui appaia come un umile soldato, il principe si comporta con lei in modo affabile, ma la distanza tra loro sembra incolmabile.
Una volta giunti al castello, Yui rischia di essere smascherata, ma all’ultimo momento viene tratta in salvo dalla madre dell’hashigari a cui ha rubato l’identità. Ora non può che proseguire la finzione e alloggiare nell’umile dimora della signora, aiutandola con il lavoro nei campi, in attesa di trovare un modo per incontrare di nuovo il principe. Ma la cosa è più difficile del previsto, e dopo un mese Yui non è ancora riuscita a vederlo… Finalmente si ricorda delle parole del fratello: è possibile fare ritorno nella sua linea temporale, ma soltanto un mese dopo l’arrivo, durante la notte di luna piena. Rassegnata a non rivedere più il suo principe, Yui attiva la spada elettronica e proprio alcuni istanti dopo vede Tadakiyo passare a cavallo a pochi metri da lei. Ormai è troppo tardi e in una manciata di secondi Yui è di nuovo a casa sua, nel Giappone contemporaneo.
Ora la vita di tutti i giorni ha ancora meno senso per lei, e il peggio è scoprire che secondo i libri di storia il principe Tadakiyo morirà in combattimento entro pochi mesi, prima della fine del 1599. Tutto ciò è inaccettabile: Yui convince il fratello a farla ritornare nel passato, così da proteggere il giovane principe. Dopotutto, quanto difficile potrà essere per una liceale cavarsela durante una sanguinosa guerra civile nel Giappone medievale…?
Considerazioni
Ashi-girl è uno di quei manga in cui capita di imbattersi solo poche volte nella vita: è una commedia romantica che non si prende troppo sul serio, eppure nel giro di pochi capitoli ti cattura così tanto da rendere indispensabile la lettura di tutti i volumi esistenti nel minor tempo possibile.
Questo lo si deve alla grande bravura di Kozueko Morimoto, una veterana nel campo dei josei che sta riscuotendo sempre più successo fra il pubblico giapponese ed è ingiustamente ignorata dagli editori italiani (gli appassionati di drama ricorderanno Gokusen – talvolta scambiato per seinen, il che la dice lunga sull’originalità dell’autrice).
I punti di forza di Ashi-girl sono molteplici: innanzitutto i due personaggi principali, a cui l’autrice riesce a donare da subito autenticità e fascino. Di primo acchito, Yui potrebbe essere scambiata per la tipica eroina da shoujo anonima e incapace, ma in realtà è più sveglia di quel che sembra ed è adorabile in tutte le sue espressioni… specialmente quando si trova di fronte al suo bel principe.
Tadakiyo potrebbe essere il tipico belloccio scontroso, e invece ha un animo gentile e una maturità di carattere che lo rende credibile nel ruolo di nobile cresciuto in epoca feudale. È facile innamorarsi di lui e immedesimarsi nella protagonista che pur di stare al suo fianco è disposta a rinunciare a tutti i comfort della vita moderna.
Altro punto di forza è lo stile inconfondibile dei disegni, notevolmente migliorati dai tempi di Gokusen e piuttosto curati negli sfondi, fra cui risultano particolarmente piacevoli gli elementi naturali.
Il tema dei viaggi nel tempo è affrontato in maniera coraggiosa e geniale (non sarà solo Yui a viaggiare nel tempo!). Per essere la sua prima opera ad ambientazione storica, la Morimoto se la cava con straordinaria disinvoltura. Non mancano i momenti di riflessione sul tema della guerra e sulla preziosa pace di cui gode oggi il popolo del Sol Levante. La brutalità dell’era Sengoku trova qualche parallelo con gli attuali teatri di guerra nel Medioriente, ma in Ashi-girl le scene di guerra vengono raffigurate con il giusto equilibrio.
In definitiva: un manga assolutamente da leggere a patto che non siate allergici a qualsiasi forma di romanticismo e comicità (nel cui caso sareste dei mostri). Se amate la saga di Outlander o se avete sognato di trovare un personaggio con il carisma di Rei Kashino ma con un po’ più di spessore, Ashi-girl rischia di diventare il vostro nuovo manga preferito.
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