A cura di Emy (review) e Lauretta (immagini)
Titolo: Barbara Ikai
Autrice: HAGIO Moto
Categoria: Josei
:: Il manga in Giappone ::
Casa editrice: Shougakukan
Numero di volumi: 4 -completo
Anno di pubblicazione: 2003-2005
Rivista di serializzazione: Flowers
:: Il manga in Italia ::
Titolo italiano: Barbara
Casa editrice: J-Pop
Numero di volumi: 3 -completo
Pubblicato a partire da: Luglio 2020
Prezzo: 12.50 E.
:: Il manga in America ::
Titolo: Otherworld Barbara
Casa editrice: Fantagraphics
Numero di volumi: 2, completo
Anni di pubblicazione: 2016-2017
Prezzo: 39,99 $.
:: Award ::
“Barbara Ikai” ha vinto nel 2006 il Nihon SF Taisho Award.
Storia
In un prossimo futuro, al “pilota di sogni” Tokio Watarai viene assegnato un compito: entrare nel mondo di Jyujo Aoba, una ragazza in coma dall’età di nove anni, che non si è mai risvegliata. Aoba vive letteralmente nel mondo dei suoi sogni, in un’isola che ha nome Barbara, come scopre lo stesso Tokio in un primo contatto. Tokio infatti ha la capacità, le competenze e i mezzi per entrare nei sogni delle persone, e grazie a queste doti in passato è riuscito a catturare un pericoloso assassino.
Nell’isola Barbara Aoba ha nove anni e vive con una madre, una capra e degli amici, mangiando tutto ciò che le va, anche la carta.
Nel mondo reale, Tokio indaga sul passato di Aoba: la ragazza è entrata in coma dopo un incidente che ha visto morire i suoi genitori. Le dinamiche dell’incidente non sono chiare, ma Aoba risulta aver mangiato i cuori dei suoi genitori. Poco alla volta, nuovi dettagli vengono alla luce, ma soltanto per dare luogo a nuovi interrogativi… da un colloquio con la nonna di Aoba, si scopre che il nonno della ragazza era un ricercatore farmaceutico che ha lasciato la moglie e fatto perdere le sue tracce. La madre di Aoba si è sempre data la colpa della fuga del padre e ha riversato le proprie speranze sulla figlia, che però è debole fin dalla nascita e ha sempre sofferto di gravi intolleranze alimentari.
Come se non bastassero i problemi della famiglia Jyujo, lo stesso Tokio ha i suoi grattacapi: egli ha un figlio, Kiriya, che ha abbandonato quando era piccolo, essendo Tokio separato dalla moglie. E Kiriya, ora adolescente, sostiene di aver inventato lui l’isola chiamata Barbara… un’isola che i radar ogni tanto segnalano nel Mare interno di Seto, ma che non esiste… eppure potrebbe esistere nel futuro. Gli inquietanti parallelismi creati tra il mondo onirico e quello reale sono destinati a moltiplicarsi, in una trama che diventa mano a mano più ricca e intricata.
Considerazioni
Moto Hagio non si smentisce, dando luogo a una vicenda concettualmente densa, sviluppata attraverso un intreccio stratificato più che mai e interpretato da personaggi complessi ed enigmatici. Una a una le carte vengono disposte sul banco, affinché l’autrice le riveli lentamente e con la massima maestria. Anche quando il mosaico sembra completo e la luce appare prossima, la Hagio mette tutto in discussione approfondendo i personaggi e introducendo eventi nuovi e inaspettati. Nel mentre che la vicenda si svolge, si affrontano nodi concettuali significativi quali il divario tra età biologica e psicologica, il trauma generato dall’abbandono, l’elaborazione del lutto, il senso di colpa, la formazione dell’individuo e l’equilibrio psichico, temi che è possibile ritrovare nell’ambito della precedente produzione della Hagio (pensiamo a Mosaic Rasen e Roma e no michi). Ciò che è impressionante è la ricchezza della visione d’insieme e l’abilità della pianificazione narrativa: l’autrice orchestra trama, informazione e personaggi con un ritmo invidiabile.
Esistono autori che con il passare del tempo finiscono col perdere colpi, ricadendo magari nella ripetizione ciclica degli schemi che li hanno resi celebri, e chi, invece, come la Hagio, è capace di rinnovarsi senza tradirsi, accettando la sfida e correndo il rischio che comporta una produzione vasta come la sua (e che procede da quarant’anni): dare luogo a opere dalla qualità non sempre ottimale, muoversi tra alti e bassi. Chi ama gli spiegoni scientifici e preferisce essere guidato e rassicurato per non perdersi, sarà difficile che apprezzi questo titolo. Eppure con Barbara Ikai voliamo alto, anche se si tratta di una lettura che richiede un certo impegno al lettore, perché lo gratifica come poco altro (a chi scrive viene in mente solo Sandman di N. Gaiman).
Lunga vita alla Hagio, dunque. Lunga vita ai titoli di qualità.
Gallery
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