Recensione Manga – Maria di Naoko Takeuchi

A cura di Emy

Titolo: Maria
Autrice: TAKEUCHI Naoko
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone :: 
Casa editrice: Kodansha
Numero di volumi: 1-concluso
Anno di pubblicazione: 1990
Rivista di serializzazione: Nakayoshi

Storia
Quella che segue è la sinossi di un’opera minore di Naoko Takeuchi, l’autrice della famosissima Sailor Moon, di cui in Italia è stata trasmessa con grande successo la serie TV (su Mediaset) e pubblicato il manga (da Star Comics e GP). Maria è la prima storia della Takeuchi di una certa estensione (essendosi l’autrice dedicata nel periodo iniziale della sua carriera unicamente ai racconti brevi) e, pur essendo un’opera nel complesso consigliata ai soli fan dell’autrice, contiene alcuni spunti di riflessione.
Maria Fuyumi (i kanji del cognome significano “mare d’inverno”) ha quindici anni quando la madre, gravemente malata, viene ricoverata in ospedale. Maria ha solo un vago ricordo del padre, morto quando lei era piccola: sapendo di dover contare solo sulle sue forze, decide di lasciare gli studi per lavorare. È la stessa madre però a informarla che non c’è n’è nessun bisogno… spuntato dal nulla, un uomo che si fa chiamare “papà Gambalunga” pagherà le spese dell’ospedale e della scuola che lui desidera Maria frequenti: la prestigiosa Green Garden!
Ma che cosa vuole in cambio quest’uomo misterioso? È presto detto: che Maria lo sposi! -conclude la madre con la massima naturalezza. Maria, commossa dal gesto dell’uomo (che sempre dalla madre apprende avere conosciuto in passato), sul momento si sente di accettare, così come accetta di scrivere delle lettere al suo benefattore, il quale per ora manterrà segreta la sua identità. Ecco perciò arrivare per la ragazza il primo giorno di scuola: Maria arriva in ritardo a causa di uno studente che le dà volutamente delle indicazioni sbagliate, e qual è la sua sorpresa nello scoprire che il ragazzo altri non è che uno dei suoi compagni di classe, il brillante Kazuma. Ma altre conoscenze le renderanno più piacevole il soggiorno al collegio: la gentile Ema, il simpatico Kazushi e Noa, gemella di Ema. I tre con Kazuma formano da sempre un gruppetto affiatato, ma, mentre Ema, Kazushi e Noa sono affabili con la nuova arrivata, Kazuma si dimostra piuttosto scostante e sfuggente… però da qualche battuta di Kazushi si scopre che Kazuma aspettava da tempo che Maria entrasse nel collegio. E anche Noa sembra nascondere qualcosa, in quanto legata a Kazuma non solo da sentimenti d’amicizia: in effetti i due sono spesso insieme, e chissà perché la cosa mette in certo imbarazzo Maria. Quest’ultima ha nel frattempo modo di conoscere nel collegio il signor Maie, che apprende essere medico curante di sua madre: in passato l’uomo era stato anche loro vicino di casa! Che sia lui “papà Gambalunga”?
Il dottore è molto misterioso, ma alle domande della ragazza risponde di essere solo un conoscente del benefattore di Maria. Il puzzle si complica nel momento in cui Kazuma le mostra una foto che ritrae la madre di Maria e il signor Maie, quando entrambi erano giovani studenti del Green Garden. E per giunta al suono di una melodia suonata da Kazuma al piano (il brano è “Merry Christmas, Mr Lawrence”), Maria è colta da un sentimento di nostalgia: quando era piccola -ricorda- sentiva spesso quel brano, e aveva promesso alla persona che lo suonava che l’avrebbe sposato… ma chi era quella persona? Era il signor Maie, che lei -ora ricorda- suonava il pianoforte quando era suo vicino di casa? Un giorno la ragazza è invitata a cena proprio da Maie: in quest’occasione lui le confessa che in passato era rivale in amore del padre di Maria, in quanto entrambi pretendenti dell’attuale vedova Fuyumi.
Kazuma probabilmente lo sapeva, per questo le aveva mostrato la foto, ma che relazione c’è tra lui e il signor Maie? Come faceva il ragazzo ad avere quella foto? Maria fa presto a scoprire che il cognome di Kazuma è Maie: è, in effetti, il figlio del signor Maie. E non solo: era Kazuma, non Maie, la persona a cui aveva promesso che sarebbe diventata sua moglie! E ora? Maria realizza di voler bene a Kazuma che, dopo un iniziale comportamento diffidente, le è sempre stato discretamente accanto e l’ha aiutata nei momenti di difficoltà, al punto che la ragazza si pente di aver promesso di sposare papà Gambalunga.
Durante la pausa scolastica primaverile Maria rimane sola nel dormitorio della Green Garden, proprio il giorno del suo compleanno: ecco però che tutti i suoi amici a partire da Kazuma le fanno una piccola festa a sorpresa. Purtroppo quando cerca di telefonare a sua madre in ospedale il dottor Maie le chiede di raggiungerlo subito, le condizioni della signora Fuyumi sono peggiorate. Kazuma l’accompagna e la sostiene nel momento più difficile: per fortuna, giunti in ospedale, il dottor Maie li rassicura entrambi, in quanto la situazione clinica della madre si è stabilizzata. Tornata al Green Garden, Noa, gelosa delle attenzioni di Kazuma verso Maria, l’attacca dicendole di stare alla larga dal suo ragazzo. Maria fa fatica a credere che Kazuma, nonostante sia stato così gentile con lei, sia fidanzato.
Però capisce di essere ormai innamorata di lui, così dà appuntamento con una lettera al suo benefattore, intenzionata a dirgli che non può più rispettare il patto, non può diventare sua moglie. Quando si reca all’appuntamento, incontra casualmente Kazuma: i due parlano e il ragazzo confessa finalmente che è di lei che è innamorato, che l’ha sempre amata. Maria non riesce a credere al suo doppiogiochismo, poiché lui dice di amarla mentre sta con Noa, così corre via. All’appuntamento però papà Gambalunga non si presenta: quando telefona al dormitorio, Ema l’avvisa che Kazuma, in cerca di lei, è stato investito da una macchina. Non si è trattato di un incidente grave, però Maria è espulsa dalla scuola perché è tornata oltre l’orario di chiusura del dormitorio. La ragazza, anche per sua decisione, lascia la Garden e torna a casa propria, prendendo a lavorare nella farmacia di famiglia. Fino al giorno in cui riceve un messaggio di papà Gambalunga: a venirle incontro è naturalmente Kazuma, ora completamente ristabilito, che le confessa di essere lui il suo benefattore, avendo chiesto al padre di devolvere a favore di lei i soldi della sua borsa di studio. Lo stesso signor Maie poi era intervenuto a favore della madre di Maria, pagandole le spese dell’ospedale. Padre e figlio erano i loro “papà Gambalunga”, rispettivamente Kazuma di Maria e Maie della signora Fuyumi! Tutto perciò si risolve, anche perché Noa lascia Kazuma (prima che la lasci lui, visto che amava Maria fin da bambino): Kazushi si mostra subito pronto a consolarla. Nessun ostacolo si frappone così al futuro matrimonio tra Maria e Kazuma.

Considerazioni
La prima opera “lunga” della Takeuchi si dimostra interessante: è sovrabbondante la quantità di elementi messa in gioco nell’esiguo spazio di un volume. Non tutti gli elementi tornano al loro posto, c’è qualche peripezia di troppo, però il meccanismo narrativo si sforza di ingranare, riuscendo a mantenere desta l’attenzione nonostante il lettore riesca a intuire fin dall’inizio l’identità di “papà Gambalunga”. La figura del “misterioso benefattore” è stata spesso adottata dagli shoujo manga tradizionali, fin dagli anni ’70 (basti ricordare Albert in “Candy Candy” o Masumi Ayami in “Glass no kamen”/Il grande sogno di Maya), e in Maria se ne fa un uso diretto, di esplicito riferimento al romanzo di J. Webster, trasposto tra l’altro più volte in animazione (l’ultima è una serie TV di 40 episodi trasmessa anche in Italia col titolo “Papà Gambalunga” nel 1991). Per quel che riguarda la grafica, chi conosce il manga di Sailor Moon avrà poche sorprese: essenziale e approssimativa, con il bianco a dominare la tavola, eppure espressiva quanto basta. La Takeuchi migliorerà sia nelle caratterizzazioni dei personaggi -qui ancora sotto la minaccia dello stereotipo- sia nell’impianto narrativo, dove farà uso più consapevole della gestione dell’informazione, però Maria è già apprezzabile per la freschezza e l’autenticità che la anima. Fermo restando che, seppur interessante per alcuni elementi che ritroveremo poi nelle sue opere migliori, l’opera è consigliata ai soli Takeuchi fan. Tutti gli altri faranno bene a rivolgere le loro attenzioni a un’altra opera poco nota di quest’ autrice: The Cherry Project.

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