Recensione Manga – Shiroi Egmont di Riyoko Ikeda

A cura di Giuseppe Di Pasquale

Titolo: Shiroi Egmont (Egmont Bianco)
Autrice: IKEDA Riyoko
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone :: 
Casa editrice: Chuo-Koronsha
Numero di volumi: 1-concluso (raccolta di storie brevi)
Anno di pubblicazione: 1988

Storia
In questa raccolta possiamo raggruppare quattro gruppi di storie.
Il primo gruppo contiene i racconti brevi prodotti negli ultimi anni ’60, chiaramente influenzati, per l’impostazione delle tavole e lo stile di disegno, dal maestro Osamu Tezuka e dalla mangaka Hideko Mizuno. Il tema è sempre l’amore contrastato e sofferto, ma in versione molto edulcorata e sdolcinata, e l’ambientazione è favoleggiante, quasi surreale. Tra queste storie segnalo: “Laura No Hatsu Koi” (Il primo amore di Laura); “Francesca No Shouzou” (Il ritratto di Francesca); “Canterbury No Natsu” (L’estate di Canterbury).
Il secondo gruppo contempla le storie composte in un periodo successivo, le quali mostrano, oltre a un miglioramento nel tratto e l’acquisizione di uno stile più personale, un’ambientazione prettamente scolastica e familiare, ma l’amore è sempre il tema dominante.
Tra queste storie segnalo “Yureru Soshyuun” (Vibrante Giovinezza), che presenta molti elementi che l’Ikeda svilupperà pienamente in seguito con “Oniisama e…” (pubblicato in Italia col titolo “Caro Fratello”), quali lesbismo e rapporti conflittuali tra compagni di classe. Inoltre sono da segnalare anche “Shiroi Egmont” (Egmont Bianco, opera che dà il titolo alla raccolta) e “Hatsu Koi Monogatari” (Storia del primo amore), pubblicate in Italia dalla Fabbri sul mensile Candy Candy negli anni ’80 (rispettivamente col titolo “Rosa Pasticcio” e “Primo Amore”).
I nomi dei personaggi di “Shiroi Egmont” e “Hatsu Koi Monogatari” nell’edizione italiana della Fabbri sono stati “occidentalizzati”, ma non sono state apportate ulteriori censure. In “Shiroi Egmont” la protagonista è Michiko (Rosa nella versione italiana – tra parentesi i nomi dell’edizione italiana -ndr), una tranquilla e simpatica studentessa liceale, ma tremendamente distratta e sbadata: pensate che dimentica spesso la cartella scolastica a casa o addirittura di indossare la gonna sotto il cappotto! Per la sua sbadataggine Michiko viene sempre ripresa dall’amica del cuore Yukie (Linda) e dalla bella ma altezzosa capoclasse Jooshi (Ruth).
Naturalmente non manca il bel rubacuori di turno, Shimura (Morgan), compagno di classe di Michiko e Jooshi, del quale entrambe sono innamorate. Nonostante la timidezza e la consapevolezza di essere lo zimbello della classe a causa della sua sbadataggine, Michiko riuscirà a far breccia nel cuore di Shimura, dichiarandosi a lui la notte di Natale, e portandogli in dono il suo disco preferito di Beethoven: Egmont, che dà appunto il titolo alla storia.
In “Hatsu Koi Monogatari”, il protagonista è Masami (Marc), studente elementare vivace e pieno di energie, ammirato da tutte le sue compagne di classe. Ma l’arrivo della nuova e bella maestra Chihaya Michiko (Miss Mavery) provocherà in Masami il suo primo turbamento amoroso, scatenando la gelosia di una sua compagna di classe, Yukiko. Nonostante Masami comprenda che il suo amore per l’insegnante è impossibile, il suo è vero amore e la scoperta del fidanzato, nonché prossimo marito della maestra, è davvero un brutto colpo per il ragazzo. Ma, passata la delusione, e terminato ormai il ciclo scolastico elementare, anche Masami troverà di nuovo l’amore (questa volta raggiungibile!), nella bella e dolce compagna di classe Hitomi (Doris).
Un terzo gruppo di storie vede le opere successive al periodo di “Berusayu no bara” (o “Versailles no bara”, alias Lady Oscar): “Zulaika”; “”Courage”; “Aki no Hana” (Fiori d’autunno); “Sailing” (Navigare); “Kaze No Joukei” (La vista del vento).
“Zulaika” è ambientato nei primi del Novecento e racconta la storia di 3 ragazzi, Zulaika, Karl e Conrad, vissuti insieme sin dall’infanzia presso una zia, in quanto orfani. Karl e Conrad s’innamoreranno entrambi di Zulaika, la quale però ricambia solo il sentimento di Karl. Alla morte di questi durante la Prima Guerra Mondiale, Zulaika e Conrad si riavvicineranno, nonostante ella lo consideri quasi come una sorta di reincarnazione di Karl, tornato per renderla nuovamente felice. In seguito Zulaika darà alla luce un bambino concepito insieme a Karl prima della sua morte, e lo crescerà insieme a Konrad, chiamandolo guarda caso proprio Karl.
“Courage” (edito in Italia nel 2014 da Goen all’interno del volume Claudine) è una storia più lunga divisa in due parti e la Ikeda ce la presenta con il sottotitolo “Orpheus No Mado Gaiden” (La Finestra Di Orfeo -Storia fuori serie), in quanto uno dei personaggi principali, Wolfgang, è presente anche nella prima parte di “Orpheus No mado” (la sua famiglia fu coinvolta in uno scandalo, allorché sua madre s’innamorò del figliastro Reinhart, che però venne ucciso dallo stesso Wolfgang: dopo di ciò Wolfgang e la famiglia andarono in America per riparare allo scandalo). I protagonisti della prima parte sono Marabel McColley, studentessa americana, e appunto Wolfgang Enmarlich, giovane tedesco del quale Marabel s’innamorerà, dopo averlo conosciuto sul treno di ritorno dal college in cui studiava. Wolfgang è tuttavia promesso sposo della migliore amica del college di Marabel, Dree; quest’ultima, in un raptus di gelosia per i sentimenti di Marabel, ricambiati dal suo Wolfgang, provocherà un incidente automobilistico, mentre è in auto con lui. Wolfgang e Dree scampano per miracolo alla morte, ma, proprio quando sembra che l’amore del giovane per Marabel possa finalmente realizzarsi, l’Ikeda ci prepara un finale sconvolgente come suo solito: Marabel, giunta all’ospedale per visitare Wolfgang, scoprirà dalla madre che i due in realtà sono fratelli, vanificando per sempre il loro sogno d’amore!
Nella seconda parte della storia, la protagonista è invece Clea (la figlia di Dree e Wolfgang, sposatisi in seguito alla sconcertante scoperta!), che lavora come cameriera in una locanda e s’innamora del pianista che tiene dei concerti nel locale: Christopher. Dopo tante vicissitudini, nonché sconcertanti rivelazioni di parentele varie reali o acquisite, Clea e Christopher (che in realtà si scoprirà essere il figlio di Marabel e Wolfgang), si sposeranno e la loro figlia, Frances, si sposerà con il figliastro di Christopher (cioè il figlio di una sua precedente moglie, ma acquisito), Pash (so che starete pensando che l’Ikeda è un po’ folle…).
Un quarto e ultimo gruppo raccoglie le restanti tre opere, che hanno un’ambientazione moderna e possono essere benissimo classificate come “Lady’s Comics”, ovvero dedicate a un pubblico di signore. I temi sono sempre l’amore, la gelosia, ma anche le difficoltà nel mondo del lavoro, vissuti e affrontati da giovani donne in pieno spirito di emancipazione.

Considerazioni
Come per tutte le grandi mangaka, anche per quel che riguarda l’Ikeda la produzione di opere (brevi e non) è vastissima, tanto da risultare un’impresa davvero ardua elencarle tutte, e ancor di più cercare di ripristinarne l’esatto ordine cronologico. Molte delle prime storie brevi, insieme però ad altre più recenti del periodo post-Berubara, sono state ristampate nei maxi-volumi “Shiroi Egmont” e “Wedding Dress” dalla casa editrice giapponese Chuo-Koronsha. Appurata la differenza qualitativa esistente tra le storie, realizzate in diversi periodi temporali, questo volume risulta consigliatissimo non solo a tutti i fan dell’Ikeda, nonostante il tratto poco accattivante e la trama priva di particolare spessore delle prime storie: la raccolta “Shiroi Egmont” costituisce infatti una sorta di percorso, seppur incompleto, dalle origini fino alla piena maturità artistica di questa grande mangaka.

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