A cura di Mela (review) e Nimue (l’autrice)
Titolo: SHI to KANOJO to BOKU (La morte, lei e io)
Autrice: KAWAGUCHI Madoka
Categoria: Josei
:: Il manga in Giappone ::
Casa editrice: Kodansha
Numero di volumi: 10 -concluso
Anno di pubblicazione: 1988
Rivista di serializzazione: Kiss
:: Curiosità ::
In seguito al termine di Shi to Kanojo to Boku l’autrice ha portato a termine una seconda serie di dieci volumi dal titolo Shi to Kanojo to Boku – Yukari e in seguito una terza serie in sei volumi, Shi to Kanojo to Boku – Meguru.
:: Il film TV ::
Anno di trasmissione in Giappone: 2012 (TV Asahi)
Titolo: Shi to Kanojo to Boku/The Death, Her and Me
Genere: Horror
Diretto da: Renpei Tsukamoto
Scritto da: Madoka Kawaguchi (manga), Masayuki Ochiai
Durata: 50 minuti
Cast: Ichikawa Tomohiro, Mine Azusa
:: L’autrice ::
È nata ad Osaka il 24 aprile, dove si è laureata alla Osaka University of Arts, Facoltà delle Arti e delle Scienze. Nel 1983 esordisce sulla rivista “Hello friend” della Kodansha (ora chiusa).
È famosa come scrittrice soprattutto di raffinati shoujo o josei manga di genere soprannaturale e horror, che si focalizzano sui temi filosofici della morte e dei drammi umani (circolano voci non confermate che il celebre film Il sesto senso sarebbe stato influenzato da uno dei suoi manga).
La sua opera più rappresentativa e famosa è Shi to Kanojo to Boku; ha inoltre terminato Yasashii Akuma no Monogatari, pubblicato sulla rivista “Mistery Bonita” della Akita Shoten.
Storia
Nella collana “KODANSHA COMICS Suspense and Horror” troviamo “SHI TO KANOJO TO BOKU” (letteralmente “La morte, lei ed io”) della sconosciuta (almeno in Italia) Kawaguchi Madoka. La storia, alquanto originale e strana, narra le vicende di due studenti capaci di vedere e dialogare con gli spiriti delle persone morte.
Il primo volumetto inizia con la presentazione della protagonista femminile Tokino Yukari, una ragazza che ha sempre sul viso un’espressione decisamente spenta, capace di vedere gli spiriti, soprattutto maligni, che infestano ogni luogo della città, come la scuola, le strade e, addirittura, i parchi in cui giocano i bambini; lei, nonostante sembri indifferente a queste visioni e alle “cattiverie” che questi spiriti commettono (infatti il suo viso resta impassibile davanti alla morte di un povero ragazzo spinto sotto un treno da un fantasma), in realtà ne soffre molto, come si vede nell’ultima pagina del primo racconto, nella quale piange abbracciata a un ragazzo. L’identità del ragazzo si scopre subito nella storia successiva che tratta dell’infanzia del protagonista maschile Yusaku Matsumi; anche lui come Yukari è capace di vedere gli spiriti, ma ha inoltre la facoltà di comprendere gli animali (infatti lo si vede dialogare disinvoltamente con i suoi due cani, il suo serpente e i suoi due gatti, in particolare con il gatto Misha) e di sentire il dolore della natura che muore (come si vede più avanti nel volumetto). La terza storia vede i due ragazzi che, grazie alla loro facoltà di vedere gli spiriti maligni, salvano due bambine che tentavano il suicidio perché possedute da fantasmi di bambini morti. Il volumetto prosegue con un altro flashback nel quale si racconta la difficile infanzia di Yukari, considerata un po’ pazza dalla gente perché affermava di vedere i morti e si agitava per la paura delle sue visioni.
La storia che segue è invece incentrata sul rapporto tra i due protagonisti: Yukari rischia la vita a causa di uno spirito che per ucciderla inscena un incidente domestico, infatti, mentre lei è intenta a pulire il soffitto del bagno dove il fantasma aveva lasciato due impronte di sangue, l’essere la fa scivolare nel bagno facendola ferire gravemente con dei cocci di vetro caduti dallo specchio rottosi durante la caduta; Yusaku, grazie anche all’intervento del suo gatto riesce a sentire il dolore della ragazza e corre disperato a salvarla, riuscendo infine nel suo tentativo. Il volumetto si conclude con un ulteriore flashback nel quale si racconta una parte di storia di Yusaku e del primo incontro a scuola tra Yusaku e Yukari.
Purtroppo non so cosa accada nei seguenti volumi, ma posso dire come si presenta il fumetto nel decimo. Questo volumetto inizia con un lungo flashback di Yukari che ricorda la storia di una donna, ormai morta, che come lei aveva la facoltà di vedere e sentire morti e demoni e come lei aveva avuto un’infanzia piena di paure. Alla fine della storia si scopre che questa donna non era altri che la madre di Yusaku. Il volumetto continua con i due ragazzi che aiutano uno spirito capace di impossessarsi del corpo degli esseri viventi: spirito che resta poi con loro “possedendo” una rosa. In seguito i due protagonisti s’imbattono nello spirito di una ragazza che voleva confessare il suo amore per un uomo impossessandosi del corpo di una studentessa, infatti la ragazza in vita era sempre malata ed era morta con questo tormento.
Considerazioni
Shi to Kanojo to Boku si presenta come un titolo molto originale soprattutto per il pubblico italiano, abituato a considerare gli shoujo manga come racconti romantici e sdolcinati caratterizzati da tavole ricche di fiori e di fanciulle dai grandi occhi brillanti. In realtà poco spazio è concesso al romanticismo e la storia d’amore dei due protagonisti passa in secondo piano rispetto alle situazioni in cui i due si trovano quotidianamente, a contatto con mostri e spiriti di ogni tipo. Nel primo volume il disegno è molto essenziale, mentre nel decimo volume lo stile risulta molto più maturo e particolareggiato (probabilmente nel corso della realizzazione del manga l’autrice ha subito l’influenza di alcuni celebri autori di manga horror come Suehiro Maruo,
conosciuto in Italia per “Il vampiro che ride”, pubblicato dalla Coconino Press). Sarebbe interessante confrontare i volumi intermedi per seguire l’evoluzione dello stile dell’autrice, ma anche l’evolversi della relazione tra Yukari e Yusaku (tra il primo e il decimo volume esiste una netta differenza anche nel rapporto tra i due ragazzi). In conclusione questo manga potrebbe costituire un’interessante alternativa allo shoujo manga romantico e, se venisse preso in considerazione da qualche casa editrice italiana, potrebbe anche contribuire ad ampliare il panorama del fumetto giapponese in Italia.
Gallery
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