A cura di Mirra85
Titolo: Ten no hate made – Porando no hishi (Fino ai confini del cielo – La storia segreta della Polonia)
Autrice: IKEDA Riyoko
Categoria: Josei
:: Il manga in Giappone ::
Casa editrice: Asahi
Numero di volumi: 3 -concluso
Anno di pubblicazione: 1991 e 1993
Seconda edizione: 1994 con la Chuokoronsha in una Treasure Editions (volume unico), poi una seconda volta nel 1999 in formato Chuko Comics (2 volumi).
Altre pubblicazioni: nel 2005 il manga è stato pubblicato anche in Polonia con il titolo Aż do nieba, in 3 volumi.
Storia
Ten no hate made: Porando no hishi racconta la vita del generale Jòzef Antoni Poniatowski, nipote dell’ultimo re della Polonia e futuro eroe della sua patria, che ebbe un ruolo importantissimo nella lotta per l’indipendenza della Polonia.
1763: in un freddo giorno d’inverno una slitta trainata da cavalli viaggia a tutta velocità da San Pietroburgo, capitale della Russia imperiale, per dirigersi al confine con la Polonia e giungere alla sua capitale, Varsavia; a bordo della slitta c’è una donna dai lunghi capelli corvini che porta in braccio un bimbo appena nato, a cui sta ben attenta a non far prendere freddo mentre lo rassicura dolcemente dicendogli che, ben presto, incontreranno il suo papà!
Nel frattempo a Varsavia il principe Andrzej Poniatowski, fratello minore di Stanislao, il nuovo re della Polonia, sta festeggiando con altri esponenti della nobiltà polacca, nel suo palazzo, il suo matrimonio con Theresa Von Kinsky, una bellissima dama appartenente a una nobile e prestigiosa famiglia austriaca; a un tratto il principe viene avvicinato dal suo cerimoniere che gli sussurra qualcosa e, dopo aver sentito le sue parole, Andrzej si precipita fuori dal salone per correre fino all’ingresso dove… si trova la donna semisvenuta, in quanto provata dal viaggio, con il suo bambino!
Andrzej riconosce nella donna Natasha Suvorov, la moglie di un generale russo con cui aveva avuto una relazione, la prende delicatamente fra le braccia e le domanda cosa sia successo. Natasha sorridendo gli rivela di essere fuggita dal marito e, indicandogli il bambino, gli dice che è il frutto del loro amore: Jòzef!
E, dopo aver pronunciato queste parole, la povera Natasha, stremata dallo sforzo e dal freddo… chiude gli occhi per non riaprirli mai più, tra le braccia del suo amato che cerca di rianimarla, ma invano.
Intanto tutti i nobili nel salone si domandano cosa sia successo e per quale motivo Andrzej sia corso via in quella maniera, quando… ecco che quest’ultimo ritorna nella stanza, portando con sé il piccolo Jòzef che presenta come suo figlio primogenito e successore… sotto lo sguardo stupito di tutti i presenti e con gran orrore della sua novella sposa!
Jòzef somiglia al padre, fatta eccezione per i capelli corvini ereditati da sua madre, e Andrzej fa credere a tutti che sia nato a Vienna, dalla sua unione con Theresa! Quest’ultima, a malincuore, accetta di prestarsi a questa finzione, ma non passa molto tempo che anche lei dà alla luce un bambino, dai capelli biondi come i suoi, a cui viene dato il nome di Felix; e mentre con il proprio figlioletto Theresa si comporta da perfetta mammina, coccolandolo e viziandolo in ogni modo, si mostra invece fredda e crudele verso Jòzef, trattandolo male e cercando sempre di metterlo in cattiva luce agli occhi di Andrzej.
Il motivo dell’odio della donna nei confronti del bambino non è solo per il fatto che sia il figlio di un’amante, ma dipende da una ragione molto più calcolatrice: visto che il re, fratello di Andrzej, non ha eredi legittimi e non è nemmeno sposato, Theresa desidera che suo figlio Felix diventi il futuro erede al trono, ma, siccome Andrzej ha proclamato Jòzef come suo diretto successore, di conseguenza l’ha messo di un passo più vicino a tale titolo e questo lei non lo accetta!
E quello che ne soffre di più è ovviamente Jòzef: non essendo a conoscenza della verità sulle sue origini, crede che lei sia la sua mamma e non capisce proprio questo suo comportamento indifferente e crudele nei suoi confronti. Tuttavia il bambino non si lamenta per non arrecare dispiacere al padre, il quale, malgrado non passi tanto tempo a casa, gli vuole molto bene; l’unica persona che si prende cura di Jòzef è Joan la sua balia, la quale, insieme al gran cerimoniere, è il solo membro della servitù a conoscere il segreto della nascita di Jòzef (infatti la precedente servitù, dopo l’accaduto, era stata licenziata), la donna è affezionata al bambino e cerca di dargli l’affetto e le cure materne di cui ha bisogno.
Contemporaneamente viene evidenziata la storia della Polonia, da sempre condizionata da controversie interne, che rendono precaria la stabilità del paese e minacciata dalle altre grandi potenze europee come l’Austria, la Prussia e la Russia.
E proprio quest’ultima rappresenta la minaccia più potente, in quanto Stanislao Poniatowski, appartenente alla famiglia Czartoryski, è diventato il nuovo sovrano perché è stata la zarina Caterina II di Russia a proporlo come candidato al trono, dopo aver invaso la Polonia con il proprio esercito.
Stanislao è un uomo intelligente e sognatore che desidera solo il meglio e la libertà per la sua patria ma, allo stesso tempo, è anche insicuro e troppo accondiscendente verso Caterina… i due avevano infatti avuto una relazione in passato e lui non riesce affatto a dimenticarla, poiché è stata il suo primo amore (se non l’unico!); inoltre la ricca borghesia e l’aristocrazia sono interessate unicamente al proprio denaro e alla propria posizione sociale, per questo motivo l’anarchia si sta diffondendo all’interno del paese.
Andrzej comprende bene lo stato d’animo di suo fratello e, per aiutarlo, inizia a fare delle riunioni segrete con dei patrioti, per istituire un esercito in grado di contrastare i loro avversari. Durante una di queste riunioni, Andrzej conosce il ventenne Tadeuss Kosciuszko, proveniente da una famiglia nobile, di medio rango, della Lituania; il giovanotto odia sia i Czartoryski che i Poniatowski, in quanto li considera nemici della Polonia e in quest’occasione tenta di uccidere Andrzej (poiché quest’ultimo è stato un generale nell’esercito austriaco per alcuni anni, ai suoi occhi è un nemico) accoltellandolo, ma riesce solo a ferirlo a un braccio !
Nonostante tutto, il padre di Jòzef lo prende in simpatia, intuendo che il ragazzo ha un gran futuro davanti a sé, e decide di accoglierlo nella propria dimora per poi iscriverlo, più avanti, a un’accademia militare.
Qui Tadeuss lega subito con Jòzef diventando il suo primo amico, e gli insegna sia l’alfabeto polacco che a maneggiare la sciabola: stando insieme a lui Jòzef si sente molto felice, e sembra dimenticarsi per un po’ dell’indifferenza della matrigna suscitando anche l’invidia di Felix che li spia di nascosto.
Naturalmente, quando il ragazzo è costretto a partire, Jòzef ci rimane male, ma questo incontro è stato fondamentale per la sua vita: lui e Taddeuss si ritroveranno circa vent’anni dopo per combattere fianco a fianco nella liberazione della Polonia, divenendo eroi nazionali.
Nel frattempo, nel tentativo di liberarsi dal controllo della Russia, gli zii di Stanislao, il principe Adam e August Czartoryski, lo hanno convinto ad abrogare il Liberum Veto (che era esistito dal 1652 ed era la principale fonte di debolezza politica della Polonia), a conservare la Confederazione principale nella capitale e a istituire una Syem (camera bassa del Parlamento) regolare.
In questo modo la Polonia riesce a raggiungere un po’ di stabilità, ma molti magnati continuano ancora a opporsi alla famiglia Czartoryski, poiché non approvano le riforme di Stanislao.
Inoltre l’ambasciatore di Russia, il principe Repnin, ha informato la zarina, la quale, ovviamente, è rimasta contrariata e, d’accordo con il re di Prussia e con il suo nuovo amante, Gregorij Orlov, giocando d’astuzia, ha ordinato al principe Repnin di fare ricorso a una divisione dell’esercito russo per cancellare le riforme di Stanislao.
Nemmeno per Andrzej le cose sono andate meglio, in quanto è stato costretto a recarsi dal principe Repnin, sotto minaccia proprio davanti alla sua casa, per poi scoprire con orrore che molti dei suoi compagni patrioti sono stati arrestati e deportati in Russia.
In questa situazione Stanislao si vede costretto a ripristinare il Liberum Veto e a rinunciare alle sue idee per la riforma della Polonia, con gran sofferenza, perché inizia a comprendere che Caterina non l’ha posto sul trono per amore ma piuttosto per controllare la Polonia servendosi di lui!
La situazione inizia a degenerare, perché i sudditi cominciano a pensare che il sovrano sia solo una marionetta nelle mani della Russia; Andrzej fa ritorno a casa dalla sua famiglia mentre Tadeuss, su richiesta del re, si dirige in Francia per affinare le proprie conoscenze belliche.
Da quel giorno passano alcuni anni, sia Jòzef che Felix si avvicinano all’adolescenza e vengono iniziati allo studio della storia e delle lingue straniere; a differenza del suo fratellastro, che è svogliato e poco incline allo studio, Jòzef si dimostra uno studente modello, bravissimo in qualsiasi materia oltre che nell’equitazione e nella scherma, anche se la sua matrigna cerca sempre di fare passare i suoi successi scolastici per quelli di Felix.
Siccome Jòzef è russo da parte di madre (anche se lui non lo sa), Andrzej lo affida alle cure di Sergey Mikhailov, il suo nuovo professore di russo, affinché gli insegni la lingua e la cultura della Russia: questo nuovo tutore è molto simpatico, oltre che colto, e Jòzef si appassiona subito ai suoi studi, malgrado non sappia del legame tra suo zio e la zarina Caterina II.
Ma, naturalmente, questa cosa a Theresa non fa per niente piacere!
La donna, che attualmente ha una relazione extraconiugale con suo cugino Augusto, un uomo d’aspetto effeminato, che è riuscito a ottenere la posizione di diplomatico in Polonia grazie ad Andrzej, non ha preso bene il fatto che il marito abbia assunto un tutore di russo solo per Jòzef, perché questo vuol dire che intende sempre nominare quest’ultimo come suo unico successore, a discapito del suo adorato Felix!
Decide quindi di scrivere una lettera al proprio padre, presso la corte di Vienna, per chiedergli di parlare direttamente con l’imperatore Giuseppe II di questa faccenda, con la scusa che la sua vita a Varsavia non è molto facile, pregandolo così di richiamare Andrzej al suo vecchio posto, nell’esercito austriaco…
Sempre in questo periodo, Jòzef rimane colpito da un coetaneo, Theodor Lociensky, a cui la matrigna ha permesso di frequentare la loro casa, in occasione di una festicciola per suo figlio Felix, che l’ha voluto invitare nonostante la sua estrazione modesta: suo padre è morto prematuramente e lui ha molti fratelli e sorelle più piccoli; suscita l’interesse di Jòzef perché nell’aspetto e nei modi è piuttosto simile a Tadeuss.
C’è da dire però che Theodor mal sopporta Felix, giudicandolo un ragazzino viziato e presuntuoso. Rimane invece impressionato da Jòzef quando il ragazzo prende le sue difese contro Felix: infatti quest’ultimo per fare un dispetto al fratello maggiore, gli prende un libro, prestatogli dal professor Mikhailov, e lo getta apposta nella fontana del giardino, ordinando poi a Theodor di entrare nell’acqua a prenderlo!
Ma, quando Theodor sta per ubbidire, Jòzef glielo impedisce, andando lui stesso nell’acqua a prendere il libro, dicendogli anche che lui non doveva farlo, siccome non era responsabile di quanto era accaduto, e, alle proteste di Felix, il quale dice che Theodor deve fare tutto quello che lui gli ordina, condizione che Theresa gli ha imposto per partecipare alla festa, Jòzef lo afferra per il colletto e lo guarda furioso, mentre il ragazzino biondo, in preda al panico, chiama la sua “mammina”.
Jòzef però lo lascia andare, affermando che non lo picchierà proprio per non far soffrire sua madre che lo ama tantissimo e ritorna nella sua camera, sotto lo sguardo ammirato di Theodor.
Nel frattempo in Austria, il padre di Theresa, il duca Von Kinsky, riferisce a Giuseppe II il messaggio della figlia ma, fortunatamente, l’imperatore non ha nessuna intenzione di perdere tempo con i capricci di una donna, visto che, come la pensano anche Caterina II di Russia e Federico II di Prussia, Vienna è più vicina alla Polonia di quanto si pensi; inoltre, anche se avesse accettato, sfortunatamente non è libero di agire perché sua madre, la regina Maria Teresa, lo tiene d’occhio e lui deve solo aspettare un’opportunità, affermando però che è solo questione di tempo.
Intanto i problemi di Stanislao e di Andrzej ricominciano quando a Baar, una piccola città della Polonia, viene formata una Federazione da alcuni patrioti che vogliono ribellarsi alla Russia! La situazione è grave perché la cittadina confina con la Turchia e una sommossa darebbe a Caterina II un’occasione perfetta per dichiarare guerra alla Turchia, conquistando così Costantinopoli per assicurarsi i porti del mar Nero e del mar Mediterraneo e sottomettere di nuovo la Polonia.
Per evitare una cosa simile, seppure a malincuore, Stanislao decide di inviare Andrzej al fronte per sopprimere la rivolta: il principe si sente molto in colpa perché è stato proprio lui a favorire il patriottismo nella Polonia, ma accetta l’incarico datogli dal fratello; prima di partire però discute della faccenda con la sua amante Henrietta Vauban, detta anche Vlatuka, una donna molto intelligente e sagace, a cui strappa anche la promessa di prendersi cura di Jòzef, nel caso in cui gli dovesse capitare qualcosa in guerra.
Arriva così il giorno della partenza di Andrzej, disprezzato da tutti per ciò che deve fare, e Jòzef non riesce nemmeno a salutarlo perché la sua matrigna l’aveva mandato da Augusto per consegnargli una lettera, senza dirgli niente della partenza del padre; Jòzef è molto triste: suo padre è partito per andare a combattere in Turchia, inoltre non riesce proprio a capire come mai sua madre (o meglio colei che crede sua madre, lui non sa ancora la verità) abbia sempre rivolto tutto il proprio amore materno verso Felix, senza mai degnare lui di una singola attenzione. Ed è in questo momento che il ragazzo si rende conto di essere completamente solo, anzi di esserlo sempre stato!
Purtroppo però le truppe polacche non fanno in tempo ad arrivare e la Turchia dichiara guerra alla Russia, facendo così il gioco di Caterina che non aspettava altro. Così Stanislao dà ordine che l’esercito polacco si unisca alla federazione di Baar per combattere l’armata russa, senza alcun risultato positivo poiché anche l’Austria e la Prussia si uniscono alla lotta, arrivando a conquistare dei territori della Polonia.
Mentre a Varsavia i nobili sono felici dell’indebolimento del re per la possibilità di ottenere cariche in Austria e Prussia, cresce anche il malcontento della popolazione che vede sempre di più la famiglia Czartoryski e la famiglia Poniatowski come oppressori della patria; Jòzef, durante un giro da solo in città, sentendo dei popolani insultare il nome di suo padre, si scaglia contro di loro e rischia di essere linciato… ma viene salvato da Theodor che, in quel momento, passava in quella direzione insieme a sua madre.
Theodor porta Jòzef a casa sua per curargli le ferite e il ragazzo rimane stupito di vedere quanto siano uniti in quella famiglia, in tutto sette figli!
Theodor gli dice anche di non prendersela per quello che ha sentito, perché i nobili pensano solo ai propri comodi, e gli mostra anche la sua sorellina ancora in fasce, la piccola Maria. Questa bimba tanto dolce e graziosa, da grande, diverrà la famosa contessa Maria Walewska, amante di Napoleone Bonaparte…
Considerazioni
Il manga Ten no hate made è una delle opere di Riyoko Ikeda che si concentra su un protagonista maschile, raccontandone nei dettagli la biografia con qualche spunto di fantasia da parte dell’autrice (per esempio: in realtà Jòzef era proprio il figlio di Andrzej e Theresa, Felix è un personaggio inventato e Andrzej non fu mai un membro della società dei patrioti).
La struttura narrativa è molto accurata proprio come le scene storiche degli ambienti e dei campi di battaglia; il tratto che Riyoko Ikeda mostra nell’opera è molto simile a quello di Jotei Ekaterina, anche se si differenzia dallo stile barocco presente in quest’ultima, offrendo una ricchezza di particolari stilistici e architettonici.
Purtroppo a causa dei dettagli narrativi che rendono “pesante” il lavoro, questo manga potrebbe non risultare gradevole agli occhi di tutti, soprattutto a coloro che non sono appassionati di storia. Tuttavia… la vicenda nell’insieme è molto appassionante, poiché si percepisce la sofferenza di un popolo e del suo eroe, Jòzef Poniatowski, nella battaglia per conquistare la propria indipendenza!
Inoltre Ten no hate made si ricollega a tre opere già note di Riyoko Ikeda (di cui due già tradotte in Italia): a Versailles no bara (Lady Oscar), poiché Giuseppe II e l’imperatrice Maria Teresa sono rispettivamente il fratello maggiore e la madre di Maria Antonietta; a Eroica – La gloria di Napoleone, dove Jòzef Poniatowski compare in tre volumi (dal numero 9 al numero 11), e dove viene descritto l’amore tra Napoleone Bonaparte e Maria Walewska; e infine a Jotei Ekaterina, dove viene approfondita la relazione tra Stanislao Poniatowski e Caterina II, quest’ultima poi fa delle apparizioni sia in Eroica (al momento della sua morte) sia in Ten no hate made, come suo nipote Aleksandr (il quale, una volta imperatore di Russia, diventerà il rivale più pericoloso di Bonaparte).
In conclusione, lo considero un manga da consigliare agli appassionati di storia e di Riyoko Ikeda, in quanto, secondo me, compensa i propri difetti con altrettanti pregi!
Fonti principali:
Wikipedia (Pagina su Ten no hate made)
Riyoko Ikeda: quando lo shojo diventa storia di Claudia Barrera, Iacobelli editore, 2011.
______________________________________________
Online since 26/01/2013, last up 13/04/2020. This is a no profit web site. All the images in this site are used to review and to promote shoujo manga in Italy. All the images are © of their respective artists and publishers, or other owners. Each review is copyright © of respective author. The comments reflect the personal opinions of the reviewers. Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.