A cura di Giuseppe De Pasquale (review) ed Emy (grafica)
Titolo: Yousei Ou
Traduzione: Il re delle fate
Autrice: YAMAGISHI Ryouko
Categoria: Shoujo
:: Il manga in Giappone ::
-Prima Edizione
Casa editrice: Hakusensha
Numero di volumi: 5-concluso
Anni di pubblicazione: 1977-1978
Rivista di serializzazione: Hana to Yume
Collana: Hana to Yume Comics
-Ultima riedizione
Casa editrice: Ushio Shuppansha
Numero di volumi: 3-concluso
Anno di pubblicazione: 2011
Collana: Yamagishi Ryouko Special Selection (11-12-13)
:: Multimedia ::
Nel 1979 l’editore giapponese Shinshokan ha pubblicato l’artbook “Youseiou no kikan” (“Il ritorno del re delle fate”) dedicato a “Yousei Ou” e ad altri manga dell’autrice, con illustrazioni a colori e in bianco e nero, e un breve manga intitolato “Gensoukyoku” (1977), per un totale di 115 pagine. Il volume è stato ripubblicato nel 2007 da Book-ing, attualmente è fuori stampa ma può essere ancora reperito sul mercato dell’usato (ISBN: 9784835442969).
:: Anime ::
Tipologia: OAV
Numero di episodi: 1
Durata: 60 min.
Studio: Madhouse
Anno di produzione: 1988
Produttore: Kadokawa shoten
Regia: Katsuhisa Yamada
Musiche: Yuriko Nakamura
Edizione in DVD (giapponese): 2002 (ASIN: B00006YY2H)
Status in Italia: inedito
Storia
Yousei ou è una delle opere più conosciute della celeberrima (in Giappone) Ryouko Yamagishi, sebbene non sia annoverata tra i suoi manga più riusciti. La trama è piuttosto semplice e lineare e si avvicina moltissimo al genere fiabesco per ragazzi, anche se l’autrice si diverte a mescolarne le carte per donare all’opera caratteristiche ed elementi particolari.
La storia comincia con l’arrivo del giovane Jack Oshinumi in Hokkaido, nel nord del Giappone, con la madre: il ragazzo è reduce da una grave malattia ai polmoni e questo trasferimento a casa dei parenti materni in una tranquilla zona di campagna dovrà contribuire alla sua lunga convalescenza. Jack non è contento della nuova situazione: non può frequentare la scuola come tutti i ragazzi della sua età e neppure l’affetto dei cugini Miyako e Tsukaki riesce a riportargli la serenità. Come se non bastasse, dal suo arrivo nella nuova casa cominciano strani fenomeni: durante il sonno ode ripetutamente singolari voci chiamare il suo nome, inoltre gli sembra di intravedere una figura misteriosa, ma dall’aria familiare.
Durante una passeggiata nel bosco vicino casa, la zona è colpita da un violento sisma e Jack viene aiutato da un affascinante ragazzo comparso improvvisamente: la cugina Miyako è entusiasta di vederlo e lo presenta come un cugino del padre, a nome Rin Fuuno. Rin sembra conoscere Jack da molto tempo e regala al ragazzo sempre più confuso un pendente a forma di flauto di corno che porta al collo, dicendo che servirà a proteggerlo.
Il giorno dopo accade un altro strano fenomeno: Jack viene avvicinato nel giardino di casa da una bellissima donna, che dice di chiamarsi Maevese (piccola ipotesi personale: può darsi che questo nome abbia un chiaro riferimento al francese “mauvaise”, che significa malvagio).
La donna nota il pendente di Jack al suo collo e chiede di mostrarglielo, ma una farfalla comincia a volare freneticamente tra i due e Maevese, irata, si trasforma in una sorta di strega colpendo Jack con un fulmine. Il ragazzo sviene; viene ritrovato e curato poco dopo dai familiari.
Intanto in sogno gli compare nuovamente Rin. Costui lo avverte che egli è in pericolo e inoltre che ha un’importantissima missione da compiere nel Regno degli Elfi, cui potrà accedere dalla sua stanza aprendo la Finestra dell’Ombra Lunare. Jack segue le indicazioni di Rin e si ritrova in un mondo fantastico, circondato da una vegetazione lussureggiante. Qui fa la conoscenza di Pook, una creatura metà umana – metà daino, in grado di parlare. Pook è alla ricerca di qualcosa che lo renda felice e Jack propone di offrirgli la sua amicizia in cambio della sua guida. Pook accetta e i due s’incamminano insieme in questo strano mondo.
Dopo alcune peripezie, Jack giunge al reame di Nymphidia, il regno degli elfi e delle fate, dove rincontra Rin. Questo è un giorno particolare per tutti gli abitanti di Nymphidia: è il giorno dell’incoronazione del loro nuovo re, e -con sua enorme sorpresa- Jack scopre di essere proprio lui il nuovo sovrano. Rin è pronto a dargli spiegazioni: Jack è in realtà la reincarnazione umana del precedente principe degli elfi, Gwyn.
Ora il regno è in pericolo perché la Regina Maeve, un elfo oscuro, si è impadronita dell’anello del comando un tempo posseduto da Gwyn e minaccia così di conquistare il loro mondo. Solo una persona dotata degli stessi poteri di Gwyn potrà recuperare l’anello per riportare tutto alla normalità, e il prescelto è proprio Jack. Così il ragazzo, suo malgrado, comincerà un incredibile viaggio verso il castello della Regina Maeve: un viaggio ricco di insidie e pericoli, ma il lieto fine, come in tutte le fiabe che si rispettino, è d’obbligo.
Considerazioni
Yousei ou è un manga dalla forte impostazione fiabesca, che richiama alla mente tanti ricordi fanciulleschi di racconti e leggende, sparsi nel background culturale e letterario di ognuno di noi. A mio parere questo è uno degli elementi di maggior pregio dell’opera, resa scorrevole e ricca di colpi di scena che incollano il lettore alle pagine fino alla conclusione delle vicende.
I personaggi e le situazioni sono tantissime e, sebbene non siano il massimo dell’originalità, molto diverse tra loro: Jack attraverserà foreste, caverne, paludi, laghi e affronterà ogni genere di insidie, dalle Arpie alle Ondine, dalla falsa seduttrice Sara (in realtà l’orribile e perfida Salamander!) al terribile Unicorno-Ciclope, finendo addirittura nel regno degli angeli in sella a un ippogrifo, risolvendo le varie situazioni a volte con la forza, a volte con l’astuzia.
In questo Yousei ou si avvicina molto al genere del Bildungsroman tedesco, ovvero del “romanzo di formazione”. In questo genere romanzesco, infatti, il tema del viaggio è visto come fonte d’esperienza e di maturità, di preparazione alla vita futura, ed è in quest’ottica che Jack, inizialmente solitario e introverso, troverà alla fine del suo incredibile viaggio tanti amici e la guarigione dalla propria malattia.
Tuttavia la Yamagishi ha ricevuto anche diverse critiche per questa sua opera: se infatti i numerosi personaggi fantastici e le ambientazioni eterogenee garantiscono la varietà e il ritmo dell’opera, molti puristi hanno storto il naso di fronte a questa commistione, direi un vero e proprio calderone, di caratteri appartenenti a diverse culture e tradizioni letterarie e fiabesche. Molto è infatti tratto dalla tradizione celtica (che è la principale fonte d’ispirazione), ma non mancano influssi giapponesi, greci e addirittura cristiani! Naturalmente a qualsiasi critica si può opporre la libertà di fantasia e d’ispirazione, come rivendica la stessa Yamagishi, e un saggista giapponese, Shinichi Nakasawa, alla fine del manga (edizione Hakusensha del 1995) commenta che l’autrice ha semplicemente ricreato un proprio Regno delle Fate, prendendo come punto di partenza il suo “mondo” d’origine (non a caso, infatti, la Yamagishi è nata in Hokkaido).
In definitiva, consiglio Yousei ou a tutti gli amanti delle fiabe e del genere fantastico, premettendo però che si tratta di un’opera indirizzata prevalentemente ai giovanissimi, e quindi dal tono e livello molto, molto “leggeri”. Per quanto concerne lo stile grafico, un po’ perché l’opera risale a diversi anni fa e soprattutto per lo stile essenziale e spigoloso della Yamagishi, dimenticatevi i virtuosismi grafici tipici delle opere fantastiche delle Clamp o di Yuuho Ashibe: qui il retino è appena accennato, gli sfondi pressoché inesistenti e i mostri poco proporzionati (ma non per questo meno spaventosi!), ma grazie alla sapiente sceneggiatura l’autrice è riuscita comunque a donare ai suoi personaggi un’intensa caratterizzazione fisica e psicologica, tale da far passare tutto il resto in secondo piano.
Gallery
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