A cura di Livio
Titolo: Yubinowa Monogatari
Autrice: ONOZUCCA Kahori
Categoria: Josei
:: Il manga in Giappone ::
Casa editrice: Shodensha
Numero di volumi: 1 -concluso
Anno di pubblicazione: 2004
Rivista di serializzazione: Feel young
:: Il manga in Francia ::
Titolo: Anneaux d’alliance
Casa editrice: Editions Milan – Kanko
Numero di volumi: 1 -concluso
Anno di pubblicazione: 2006
Formato: 15×21, 190 pagg. b/n, brossurato
:: L’autrice ::
Nata il 2 ottobre 1962, Kahori Onozucca (o Onozuka) ha debuttato nel 1994 con le case editrici Magazine magazine e Kindaieigasha ed è una delle principali mangaka nel campo dell’avanguardia femminile, assieme a Moyoco Anno, Yumi Unita e Kiriko Nananan.
Lavora sia nel campo dei manga josei che nel campo degli yaoi e (in misura minore) dei seinen; collabora con numerosi editori, tra cui Shodensha, Kodansha, Shougakukan e Magazine Magazine. Una delle sue serie è lo yaoi storico Bikenshi, ambientato nel periodo Edo. In Italia ha debuttato con Crazy Smile, mentre in Francia la sua prima opera è stata Yubinowa monogatari (Anneaux d’Alliance).
La caratteristica delle sue opere è una forte componente sessuale, soprattutto nelle più recenti: talvolta la componente è appena accennata, altre diventa il cardine attorno al quale si snoda la trama (è il caso di Jornada). Tra le sue opere ricordiamo i josei Nico says, Koushite Neko wa Ai wo Musaboru.
Storia
Capitolo 1
“Tu non renderai mai felice mia sorella.”
La storia d’amore tra Akikaze e Natsume non può certo definirsi placida e serena… gli scossoni sono sempre dietro l’angolo, e a seguito dell’ennesima delusione che la bella Natsume riceve da Akikaze, il loro fidanzamento sembra rotto per sempre. Kitaoka, il fratello della ragazza, non sembra vedere di buon occhio il compagno di Natsume, questo a causa delle continue mancanze d’attenzione che, ogni volta, rattristano la sorella. Ma spesso in amore bisogna avere la lungimiranza di vedere le cose in prospettiva, così come insegna un’antica leggenda dell’isola… quando si abbassa la marea, infatti, compare una strada tra le onde, formata da dodici sassi. Dodici, come i mesi dell’anno. Ecco perché quel percorso si dice che porti fortuna agli amanti, e rappresenti la richiesta di matrimonio per la ragazza. Un anno soltanto, un anno di trasformazioni e di desideri da realizzare. Akikaze che vuole lasciare l’isola, trovare un lavoro, per poi tornare e sposare Natsume. Natsume, che ama la sua isola, l’odore del mare, la luna che si riflette sulle pietre. E a volte i sogni sono destinati a realizzarsi.
Capitolo 2
Kitaoka non ama la sua isola e il senso di costrizione mortifera che gli comunica. Frequenta la scuola con svogliatezza, perché il suo sogno è fuggire da lì, trovare un lavoro, avere molti soldi. Ciò che lo lega ancora alla sua terra è Saihara, una bella ragazza sua compagna di classe, sempre sorridente e un po’ timida. E mentre le giornate scorrono, tra i litigi a scuola con i docenti e il suo lavoro, Kitaoka non può immaginare la tragedia che aspetta dietro l’angolo la ragazza che gli fa battere il cuore.
Capitolo 3
A volte, una dichiarazione d’amore fatta da giovani, è destinata a durare nel tempo… ed è possibile che la consuetudine e l’abitudine possano cementare un rapporto molto più di quanto pensiamo?
Capitolo 4
La storia di un ricordo, della partenza dell’uomo amato per la guerra e l’incertezza del futuro… e dell’inconsueto feticcio richiesto alla propria sposa prima della partenza!
Capitolo 5
Mayumi e Miyuki… due ragazze e la strada per raggiungersi. Perché le strade dell’amore non sempre sono lineari, ma affrontano sentieri tortuosi e faticosi. E il passato non può essere cancellato con un colpo di spugna.
Capitolo 6
Lasciato da Mayumi, è dura per il giovane giornalista ricominciare da capo. Non sono tanti gli strumenti per affrontare la perdita e cercare di capire, ciò che può fare è sfogarsi con un amico e pensare al suo lavoro.
Capitolo 7
La storia di Mayu, dei suoi amori finiti burrascosamente, del suo carattere pepato… e dell’epilogo che non avrebbe mai immaginato!
Capitolo 8
Chitose è sposato, ha una moglie e una bambina che ama, ma nel suo passato c’è Makabe, un vecchio compagno di scuola, da sempre innamorato di lui. Dal liceo non si sono mai perduti di vista, e , sebbene entrambi abbiano portato avanti le loro vite seguendo due percorsi diversi, hanno sempre continuato a cercarsi e a confrontarsi. A volte i legami possono fare male, ma non riusciamo a farne a meno.
Capitolo 9
Quando si è giovani e innamorati, non si pensa che basta poco a distruggere la felicità costruita in due. Shinichi è vittima di un incidente, e lascia sola Tabasa e il loro unico figlio Michihiko. Di lui non restano che la sua macchina fotografica e i panorami da lui immortalati, simbolo del suo lavoro che non sempre garantiva alla sua famiglia agi e lussi. Però… però qualcosa succede all’interno di questo nucleo familiare così profondamente trasformato, quasi come se di Shinichi, oltre i ricordi, sia rimasto altro… Forse, il disperato tentativo di far tornare il quotidiano ormai perduto per sempre.
Considerazioni
“Gli anelli erano in origine un mezzo per soggiogare. […] Gli uomini sono atroci, non trovi?”
Yubinowa monogatari è un volume che raccoglie 9 racconti di Kahori Onozucca, disegnati in diversi anni della sua carriera (dal 2000 al 2004), raccolta che comunque non presenta quel senso di disomogeneità tipico delle antologie e che acquista un senso preciso se viene letta nella sua interezza, grazie a diversi accorgimenti adottati durante la selezione delle storie (forse addirittura durante la scrittura delle stesse).
Il titolo è rivelatore del primo dei collanti adoperati: storie che parlano di legami umani, sanciti attraverso una promessa (un anello), legami scomodi, legami sognati, legami talmente forti da unire per la vita o persino oltre la vita stessa, legami impossibili. I personaggi sono tutti alle prese con i sentimenti di amore e l’inevitabile ricerca dell’altro: gli anelli nuziali, o di fidanzamento, rappresentano a volte il desiderio e il bisogno di un futuro da costruire insieme, altre volte un sogno irrealizzabile. A volte il legame è coercizione e dolore, altre è semplicemente la felicità.
La Onozucca si cimenta inoltre in una sceneggiatura “a incastro”, unendo i personaggi degli shot tra di loro, intrecciandone i vissuti e cambiando spesso la prospettiva del racconto. Costruzione sicuramente ideale per un volume di questo tipo, ma che presenta i classici rischi del caso (che l’autrice non sempre è in grado di aggirare), come un certo senso di confusione durante la lettura.
Ancora, i racconti (o almeno buona parte di essi) si svolgono in un’isola immaginata sul modello di Taketomi (nell’arcipelago di Yaeyama): paesaggi suggestivi e distese di natura incontaminata. Anche i personaggi sono abilmente ritratti con psicologie estremamente coerenti, hanno ambizioni ridotte e soffrono spesso del guscio che li rinchiude e li intrappola, spingendoli a volte alla pazzia, altre all’esasperazione.
Diversi sono i momenti di interesse e di bellezza all’interno del volume, ma al contempo non mancano sbavature e incostanza, che purtroppo non riscontro per la prima volta in questa autrice.
Il volume è diseguale e altalenante, alterna storie molto belle ad altre poco notevoli, e in definitiva colpisce solo in parte.
Purtroppo, la Onozucca risente, come molte sue colleghe (ed è curioso dirlo), delle sue stesse intenzioni, che non sempre è in grado di sostenere. In poche parole: il fumetto in generale funziona, ma manca di quel quid che fa la differenza. La Onozucca è sicuramente affascinante e interessante, ma non si avverte il genio che invece esplode dalle pagine di altre sue colleghe (come la Anno, o la Nananan). Forse non è costruttivo fare confronti e ragionare per paralleli, ma è piuttosto inevitabile e forse anche utile operare una scrematura tra tante opere pubblicate in un mercato che non può vantare l’abbondanza di proposte e di vendite dei titoli mainstream. Yubinowa monogatari è senz’altro un volume piacevole, azzarderei persino il migliore della sua autrice tra quelli da me letti, ma resta appunto una lettura gradevole… da posporre a opere di ben altro calibro, che per fortuna in un mercato come quello francese non mancano di certo.
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