Recensione Manga – Zoccha no nichijou di Yumi Ikefuji

A cura di Martina

Titolo: Zoccha no nichijou
Trad.: Le giornate tipiche di Zoccha
Autrice: IKEFUJI Yumi
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone :: 
Casa editrice: Shueisha
Numero di volumi: 14 -completo
Anno di pubblicazione: 1999
Rivista di serializzazione: Bouquet -> Cookie
Collana: Margaret Comics

:: L’autrice ::
Yumi Ikefuji ha debuttato a trent’anni con la storia breve Shiroi hana no youni.
Il suo primo manga raccolto in volume (Ohimesama wa makkuroke) è uscito nel 1996: questo così come i titoli successivi sono editi da Shueisha.
Zoccha no nichijou è la sua prima serie lunga, le altre sue opere infatti sono composte da un solo volume: Ichiban kirei ni naru hi made (1998) Otonosama to kingyo (2000) Densetsu no bishoujo (2001)

Storia
1° Volume

Capitolo 1

“È arrivata la primavera! Anche nel mio cuore.”

Non è il soliloquio di una ragazzina alle prese con il primo amore, come spesso ci capita di incontrare negli shoujo manga, ma di un bel gatto di nome Zoccha.
La sua padrona, una giovane mangaka sposata, lo rimprovera per non essersi fatto vivo per un’intera giornata… Non sa che Zoccha ha conosciuto da pochi giorni una gatta molto affascinante, Torako, con la quale è stato amore a prima vista. È per questo che passa le ore all’aperto, nella speranza di rivederla.
Tuttavia la gatta in questione si dimostra altezzosa, e non appena Zoccha le si avvicina per parlarle, questa lo allontana con una zampata! Sulla via di casa, lo sconsolato Zoccha si imbatte nella sua padrona, che lui chiama “mamma”. Appollaiato sulle sue spalle, Zoccha guarda il tramonto e pensa che forse, un giorno, riuscirà a conquistare la sua bella…

Capitolo 2

Un giorno, vedendo delle bambine che offrono del cibo a Torako, Zoccha ha un’idea. Poche ore dopo, rinuncia a un piccolo pesce impanato e, tenendolo fra i denti, lo porta di fronte alla casa della gatta.
Zoccha scoppia di felicità quando vede che la micia non esita a papparsi il suo regalo. “È stato un bacio indiretto”, si dice Zoccha, “questa sera non riuscirò a dormire!”

Capitolo 3

È il primo compleanno di Zoccha! Con sua sorpresa, scopre che il dolce che la sua padrona ha comprato per l’occasione è davvero buono, tanto da rimanere deluso quando capisce che gli spetta solo una porzione.
Pensando a Torako, Zoccha decide di avanzare un po’ di dolce e viene rimproverato dalla sua padrona, che non capisce perché abbia smesso di mangiare.
“Quella è la torta che ho comprato per te!” dice lei con aria severa… prima di tornare a mangiarsi la sua porzione. Zoccha si chiede in tono sarcastico, “Ah, davvero è per me?”
Alla fine, Zoccha decide di finire il dolce… dopotutto non vuole essere sgarbato nei confronti della sua padrona!

Capitolo 4

È un nuovo giorno, e Zoccha si sta recando da Torako con un altro pesce impanato. Tuttavia, il nostro gatto ha una brutta sorpresa… Torako sta conversando amichevolmente con un gatto siamese dall’aria severa.
Ascoltandoli di nascosto, Zoccha capisce che il gatto sta facendo credere a Torako che sia lui a portarle quelle prelibatezze. Scoperto l’inganno, Zoccha irrompe sulla scena: “Ehi, quel pesce gliel’avevo portato io!”
Torako non gli crede, e il gatto siamese reagisce in modo violento.
Zoccha, spaventato e avvilito, non può far altro che tornarsene a casa. Come se non bastasse, si dimentica sul marciapiede il pesce che aveva portato per Tarako… e che il gatto siamese non esita a papparsi!

Capitolo 5

Il suo primo amore non è nato sotto una buona stella, questo Zoccha lo sapeva già.
Ma la scena che si presenta davanti ai suoi occhi davvero non poteva immaginarla. All’aperto, vicino a un cumulo di detriti, Zoccha vede Torako e il gatto siamese fare l’amore! Lo shock è enorme e, tra le lacrime, si dice che deve andarsene di lì al più presto…
A casa, la padrona si accorge che il suo gatto è stranamente triste e abbacchiato, ma ha una notizia da dargli: il giorno seguente cambieranno casa!

Capitolo 6

Zoccha è depresso all’idea di cambiare casa, soprattutto perché non potrà più rivedere Torako. È per questo che decide di allontanarsi da casa per salutarla per l’ultima volta.
La micia reagisce in modo scortese quando Zoccha le dice che sta per cambiare casa e non potrà più rivederla. Ma poco dopo Torako sembra pentirsi e torna indietro per ringraziarlo dei sentimenti che ha provato per lei. Zoccha è commosso e le dice addio, il suo primo amore è finito così.
Tornato a casa, Zoccha si accorge che qualcosa non va: i mobili non ci sono più… e la sua padrona è sparita!

Capitolo 7

In lacrime, Zoccha pensa di essere stato abbandonato. Per ore e ore aspetta invano nella casa vuota, ha fame e sete, ma non sa come fare. Si arrampica su un lavandino per cercare dell’acqua, ma non sa come far funzionare il rubinetto.
È ormai sera e Zoccha, sconsolato, pensa alla sua padrona, “Vorrei rivederti mamma, vorrei cercarti…”. È così che decide di uscire a cercarla, non sarà facile, ma prima o poi la troverà.
Poco dopo la sua padrona torna a casa a cercarlo, ma Zoccha se ne è già andato…

Capitolo 8

Sono passate ormai due settimane e la padrona di Zoccha è preoccupatissima perché non è più riuscita a trovare il suo micio.
Zoccha è da un’altra parte della città, sporco e affamato. Per fortuna, i gestori di una rosticceria lì a fianco si accorgono di lui e gli portano del cibo.
Più tardi, una bambina si avvicina a lui con un sacchetto di patatine e Zoccha le corre incontro.
Ma la madre della bimba la prende per un braccio e la allontana: “Che fai? Non toccare quel gatto, è sporco! Avrà anche le pulci!”. Zoccha è avvilito da quelle parole, con il musetto abbassato pensa, “Io… io non sono sporco! E non ho le pulci…!”.
Mentre mangia le briciole di patatine che sono cadute per terra, pensa “Mamma… tu sei da qualche parte sotto questo cielo… Io ora sono qui…”

Capitolo 9

Zoccha, sempre più affamato, si imbatte in un gruppo di gatti randagi a cui una signora sta dando del cibo. Purtroppo, appena si avvicina, Zoccha viene cacciato via dagli altri gatti e rimane a bocca asciutta.
Per fortuna, un gatto buffo e pasciuto si accorge di Zoccha e lo prende sotto la propria ala. Non solo gli fa trovare un ricco pasto, ma gli insegna anche come fare il ruffiano per ingraziarsi gli umani e ottenere del cibo in cambio.
Più tardi, Zoccha sente un forte odore di pesce uscire da una casa e decide di entrare nel giardino di quella casa…

Capitolo 10

Non appena la signora che vive in quella casa si accorge della presenza di Zoccha, gli si avvicina chiamandolo “Miichan” e piange commossa. Zoccha cerca di farle capire che lui non è Miichan, ma non esita ad abbuffarsi con il pesce che la signora gli offre.
Ben presto, la signora si accorge che quello non è Miichan, il suo gatto sparito ormai da cinque anni. “Se non hai un altro posto dove andare,” gli dice tenendogli le zampe, “io sarò felice se rimarrai qui con me.”
Zoccha vorrebbe continuare a cercare la sua padrona, ma è grande il rischio di cercarla invano e rimanere un gatto randagio. Qui ha trovato del cibo buono, un posto confortevole e una padrona gentile…
Zoccha diventa così “Miichan”… ma una mattina, fuori dalla sua nuova casa, si imbatte proprio nella sua vecchia padrona!

Considerazioni
Il genere in cui rientra Zoccha no nichijou, pubblicato sulla stessa rivista di Nana di Ai Yazawa, è quello della quotidianità, come Doubutsu no oishasan e Piku Piku Sentarou.
Un vero gioiellino per chi ama i gatti, questo manga merita davvero di essere conosciuto dal pubblico occidentale che finora l’ha ignorato del tutto.

Ogni capitolo è composto da una decina di facciate, scelta che si dimostra ideale visto il tipo di storia narrata. Gli episodi sono quindi brevi, ma quasi sempre collegati tra loro.
Il protagonista principale è il micio Zoccha (pronunciato “zoccia”), anche se nel corso del manga vi sono molti episodi dedicati agli amici felini di Zoccha.
Gli umani rimangono sempre figure secondarie, ma non vengono mai ritratti con freddezza o banalità.

Se in un riassunto la trama può apparire troppo semplice e quasi infantile, nel manga lo svolgimento risulta sempre brillante e simpatico. L’autrice convince e coinvolge sia nei momenti leggeri e umoristici che negli episodi commoventi e talvolta tristi.

Il vero punto di forza è, ovviamente, il disegno: i gatti, e in modo particolare il protagonista, sono disegnati con estrema cura e realismo. È notevole la loro espressività, sia quando assumono espressioni “umane” o “da fumetto”, sia quando vengono ritratti con espressioni e posizioni tipicamente feline.
L’autrice dimostra la propria abilità fin dalle prime pagine. È molto buona la composizione delle tavole, così come lo è il tratto, che si affina e diventa più sicuro nel corso dei volumi.

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