A cura di Emy (review) e Misato-san (grafica e immagini)
Titolo: W-Juliet (leggesi “Double Juliet”)
Autrice: Emura
Categoria: Shoujo
:: Il manga in Giappone ::
Casa editrice: Hakusensha
Numero di volumi: 14 -concluso
Anni di pubblicazione: 1999-2003
Rivista di serializzazione: Hana to Yume
:: Il manga in Italia ::
Casa editrice: Goen
Pubblicato a partire da: Dicembre 2022
Prezzo: 3.50 E
:: L’autrice ::
Nata il 19 marzo 1978 a Kanagawa, debutta nel 1996 a soli diciotto anni per la casa editrice Hakusensha. Questa autrice, il cui vero nome si cela dietro lo pseudonimo di Emura, ha saputo ben presto conquistarsi i favori del pubblico che ha premiato il suo talento: W Juliet, la sua opera più famosa, è sempre stato presente nella classifica degli shoujo manga più venduti in Giappone; a questa serie sono stati dedicati due Drama-CD e un character book, una sorta di piccolo artbook con illustrazioni a colori e approfondimenti sulla serie.
Storia
Tutto comincia un giorno in cui una nuova, bellissima studentessa si trasferisce al liceo: il suo nome è Makoto Amano, ha 17 anni e il suo primo desiderio è iscriversi al club di drammaturgia della scuola. Poiché è di una bellezza fuori dal comune, le ragazze le fanno cerchio tempestandola di domande, quand’ecco che un aitante giovane a nome Ito Miura, leader del club teatrale, viene in soccorso di Amano, sottraendola alle sciocche importune.
Mostrato a Makoto lo spogliatoio femminile, Ito d’un tratto prende a cambiarsi: scopriamo che, nonostante sembri decisamente un ragazzo, – così come lei stessa spiega – in realtà è una *donna*.
Il motivo per cui veste da uomo lo spiegherà poi: essendo tanto più alta della media (1.75 cm, e crescerà ancora!) non si trova a suo agio in abiti femminili, anche perché è cresciuta in una famiglia di soli uomini.
Makoto sembra trovare subito simpatica la nuova amica e, nei giorni seguenti, ella risalta oltre che per il suo aspetto, per il suo incredibile talento nel recitare. È così femminile, che Ito non può che sentirsi attratta (come amica, è meglio precisare) da lei, in quanto Makoto sembra avere tutto ciò che le manca.
La nuova arrivata è talmente brava che nel club si decide di darle il ruolo di Giulietta nel prossimo spettacolo, ma a pensarla diversamente è la senpai Tsugumi, che vuole il ruolo di Giulietta solo per sé, dal momento che così potrà interpretare una scena romantica con Ito (che invece ha il ruolo di Romeo: il motivo per cui Tsugumi desidera la scena d’amore con Ito è dovuto al fatto che quest’ultima è molto popolare tra le ragazze a causa del suo aspetto mascolino, però Tsugumi in particolare sembra avere in più un interesse personale non meglio specificato).
A ogni modo, Ito e Makoto vanno sempre più d’accordo ogni giorno che passa e scoprono di avere più cose in comune di quanto credevano: Ito vive in un dojo, mentre la famiglia di Makoto è a capo di una scuola di arti marziali cinesi.
Ito invita l’amica a casa sua e qui le presenta i suoi tre fratelli: due sono più grandi di lei (e sono anche gemelli), il terzo è più piccolo. Poiché uno dei suoi fratelli, maldestro, rovescia dell’acqua addosso a Makoto, questa è costretta a cambiarsi. Ito esce dalla stanza, consapevole che l’amica non vuole essere vista dal momento che -le ha confessato- ha una ferita terribile sulla spalla. Ma Ito commette l’errore di entrare comunque nella stanza, per darle dei vestiti asciutti: sorpresa delle sorprese, Makoto è un *uomo*!
Che cosa è dunque accaduto?
Il ragazzo spiega: essendo l’unico figlio maschio della sua famiglia, egli doveva succedere al padre come leader della scuola di arti marziali. Ma il suo unico sogno era recitare, perciò il padre, vedendo il figlio irremovibile, accettò che lui intraprendesse la carriera di attore a un’unica condizione, e cioè che Narita (questo è il vero nome di Makoto) avrebbe dovuto trascorrere gli anni del liceo come una ragazza (è folle -ndEmy).
Se qualcuno avesse scoperto che era un uomo, allora avrebbe dovuto rinunciare al suo sogno: Narita era riuscito a iscriversi come ragazza al liceo grazie al potere politico di suo padre (che è personalità molto influente), ma ormai era stato scoperto da qualcuno (Ito), perciò ora doveva tornarsene a casa. Ecco però che Ito lo rassicura: non lo tradirà, anzi l’aiuterà a realizzare il suo sogno!
I due sono felici di essere complici, ma si addensano nubi all’orizzonte: la senpai Tsugumi, gelosa del ruolo di Giulietta assegnato a Makoto, ha indagato su di lei e ha scoperto che, con tutta probabilità, *lei è un lui*!
Così pensa bene di smascherarlo, ma il suo tentativo fallisce: Ito e Makoto riescono a portare a termine lo spettacolo senza problemi.
Tra il pubblico, c’è anche il padre di Makoto che, seppur saldo nella sua decisione, deve ammettere che il figlio, nel ruolo di Giulietta, ha dimostrato molto talento!
E non è tutto… rimasti da soli un momento, Makoto ha modo di esternare i suoi sentimenti a Ito: una ragazza mascolina e un ragazzo così femminile possono non essere fatti l’uno per l’altra?
Guardandoli mentre si baciano alla fine dell’episodio, non si hanno dubbi in proposito.
In seguito compariranno in scena svariati personaggi: alcuni, come Takayo, fidanzata ufficiale di Narita “impostagli” dalla famiglia, cercheranno di mettere i bastoni tra le ruote ai due protagonisti; altri invece, come la simpatica sorella di Makoto, di professione estetista, cercheranno di aiutarli nel portare avanti una messinscena (e una relazione) che sembra impossibile.
Considerazioni
Non tutto funziona perfettamente nel primo volume: i passaggi iniziali sono troppo veloci, il testo sovrabbondante ai margini delle vignette…
Se i personaggi secondari purtroppo difficilmente superano lo stereotipo (la sostanziale mancata motivazione di Tsugumi, per esempio, è uno dei punti più deboli del manga), quelli principali (Ito e Makoto) sono la vera forza dell’opera: risultano irresistibili, così come irresistibile è l'”intesa” tra loro, che cresce parallelamente all'”intesa” col lettore.
Per quel che riguarda la storia, desta sorpresa l’uso del “doppio travestimento” soprattutto per il coraggio che implica una tale scelta: i rischi di un’operazione simile non erano pochi, specie per un’autrice giovane.
Eppure, nonostante i difetti di poc’anzi, Emura supera la prova a pieni voti: la passione e il talento compensano la scarsa esperienza, ed ecco che W-Juliet diventa un’opera che – pur rientrando nel mero e semplice intrattenimento – si distingue tra tante altre per la grazia, la convinzione, l’ingegnosità dei meccanismi narrativi.
L’esperienza, del resto, verrà col tempo: non è un caso che la narrazione migliori sempre di più col procedere della storia.
Per ora, Emura ci delizia con il suo spirito giocoso e brillante, un’impronta originale che potrà essere apprezzata indistintamente da romantici e non. La storia d’amore infatti, anche se importante, non è centrale: centrale è invece l’azione drammatica degli eventi, l’umorismo delle situazioni, lo stile grafico un po’ acerbo ma già tutto al servizio della narrazione di questa deliziosa commedia degli equivoci.
Gallery
Scansioni di Misato-san
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