A cura di Paul_v (review), Mela (storia e immagini) e Sayoko (grafica)
Titolo originale: Ribon no kishi (Il cavaliere col fiocco)
Autore: TEZUKA Osamu
Categoria: Shoujo
:: Il manga in Giappone ::
Casa editrice: Kodansha
Numero di volumi: 3 – concluso
Anno di prima pubblicazione: 1963-1966
Rivista di pubblicazione: Nakayoshi
:: Il manga in Italia ::
Prima Edizione
Titolo italiano: La Principessa Zaffiro
Casa editrice: Hazard Edizioni
Numero di volumi: 3 – concluso
Data pubblicazione: Maggio 2001 – Novembre 2001
Distribuzione: libreria e fumetteria
Prezzo: 9,81 €
Seconda Edizione
Titolo italiano: La Principessa Zaffiro
Casa editrice: J-Pop, collana Osamushi Collection
Numero di volumi: 3 – concluso
Pubblicato a partire da: Febbraio 2020*
Distribuzione: libreria e fumetteria, 12 € al volume
*Questa seconda edizione presenta una galleria di immagini in b-n di Ribon no Kishi.
:: Curiosità ::
Ribon no kishi è, com’è noto, considerato il primo shoujo manga riconosciuto. La prima versione del manga (inedita in Italia) è stata pubblicata sulla rivista “Shoujo Club”, fra il 1953 e il ’56, e successivamente raccolta in due volumi. Esiste inoltre un volume sequel, “Futago no kishi”, che narra la storia dei figli di Zaffiro, edito da J-Pop ad Agosto 2020 come La principessa Zaffiro – I cavalieri gemelli.
Da Ribon no kishi è stata tratta una serie animata in 52 episodi, trasmessi per la prima volta nel 1967 su Fuji TV. In Italia La principessa Zaffiro è stata replicata nel 2009 sul canale satellitare DeA Kids. La serie animata è edita in Italia e raccolta in 2 DVD Box da Yamato Video.
Nel 2008, sulla rivista “Nakayoshi”, è comparsa una rivisitazione del manga, su disegni di Pink Hanamori. Intitolata Sapphire: Ribon no kishi, è stata raccolta in 4 volumi.
Storia (primo volume)
Prima di nascere, ogni bambino riceve in dono un cuore dagli angeli del cielo: secondo il cuore ricevuto, questo bambino nascerà come maschio o come femmina. Il piccolo angelo Tink si distingue dagli altri per il suo comportamento poco disciplinato che non fa altro che causare problemi: proprio a causa della sua leggerezza egli dona a un bambino destinato a nascere come femmina un cuore da maschio, così che la piccola creatura si ritroverà a nascere con due cuori. Per punizione e per rimediare all’errore, Tink viene allontanato dal Paradiso e riceve il compito di privare la bambina del cuore maschile.
La bambina è la figlia dei sovrani del regno di Silverland e, a causa di un equivoco, viene annunciata al popolo come un principe, di conseguenza viene salutata dai sudditi come l’erede al trono. Nel regno però non tutti accolgono con benevolenza la nascita dell’erede: il granduca Duralumin, infatti, vedrebbe più volentieri sul trono il proprio figlio, il giovane Plastic, e trama con la complicità di sir Nylon per perseguire il proprio scopo, sospettando che il neonato principe sia in realtà una principessa. Intanto i sovrani stabiliscono che la piccola riceverà sia un’educazione maschile che un’educazione femminile e la affidano alle cure della saggia nutrice e dell’erudito dottore.
Trascorsi 15 anni, la principessa, il cui nome è Sapphire, è ormai una fanciulla costretta a trascorrere metà della giornata come donna, nascosta con la madre in un giardino interno o nelle proprie stanze, e metà della giornata come uomo, mostrandosi tranquillamente in pubblico. La ragazza viene continuamente sorvegliata da Nylon che non aspetta altro che ella commetta il minimo errore allo scopo di dimostrare al popolo intero che in realtà non è un principe, ma una principessa. Intanto il piccolo Tink, che, nonostante il passare degli anni, ha conservato il proprio aspetto da bambino, cerca in ogni modo di far ammettere a Sapphire la propria identità femminile, non sapendo che quando la ragazza indossa abiti da cavaliere nega completamente la sua vera natura.
In occasione del Carnevale nel regno viene organizzata una festa alla quale si dice parteciperà anche il principe del regno vicino, Goldland. Tutte le dame gareggiano per conquistare sia le simpatie del principe Sapphire che quelle dell’ospite che giungerà, si dice, in incognito. Nonostante l’atmosfera festosa, Sapphire è molto triste, perché preferirebbe indossare un bellissimo abito da dama, piuttosto che uno da cavaliere. La dolce regina non può restare indifferente alle lacrime della figlia e le permette di partecipare alla festa in abiti femminili, così la nutrice l’aiuta a prepararsi consigliandole d’indossare anche una “parrucca dal colore soave” per non essere riconosciuta.
La bella Sapphire riscuote grande successo tra i cavalieri presenti alla festa, ma l’unico con cui accetta di danzare è l’affascinante principe di Goldland, suscitando l’invidia da parte delle altre dame. Il principe, il cui nome è Franz Charming, invaghitosi della bella sconosciuta, le domanda quale sia la sua identità, ma Sapphire è costretta a mantenere il segreto, nonostante il bel principe abbia già trovato un posto nel suo cuore.
L’opportunità per incontrare nuovamente Franz si presenta per Sapphire in occasione di un torneo di scherma che si svolgerà nel regno di Silverland. In vista di questo avvenimento Duralumin e Nylon tramano per far nominare finalmente Plastic erede al trono: l’avversario di Sapphire, infatti, secondo il loro piano, impugnerà una spada avvelenata che procurerà la morte del principe.
Il giorno della gara, mentre stanno assistendo agli incontri, Sapphire e Franz ricevono da Nylon la proposta di misurarsi in un duello e, come previsto, Nylon consegna a Franz la spada destinata a uccidere Sapphire. L’incontro vede i due principi in parità, quindi il re cerca di intervenire in favore del figlio Sapphire, ma il suo cavallo, colpito accidentalmente dalla spada avvelenata sfuggita dalla mano di Franz durante il duello, s’imbizzarrisce e lo lascia cadere, provocandone la morte. In seguito alla successiva morte del cavallo viene scoperto il veleno sulla spada impugnata da Franz, quindi il principe di Goldland viene accusato di tentato omicidio ai danni del principe Sapphire e rinchiuso in prigione.
Sapphire è molto triste per la morte del padre, ma non può permettersi di abbandonarsi allo sconforto, visto che è destinata a salire al trono. Duralumin e Nylon intanto decidono di far assassinare Franz per evitare che il loro complotto venga scoperto, ma “la ragazza dai capelli di colore soave” giunge in aiuto del principe di Goldland e lo libera dalla sua prigionia. Franz, pensando di essere vittima di un complotto ordito dal principe Sapphire, manifesta la propria intenzione di muovere guerra a Silverland, ma la ragazza dai capelli biondi lo prega affinché rinunci ai suoi propositi. Per ricambiare la gentilezza della ragazza, Franz accoglie la sua preghiera, ma dichiara di odiare Silverland e tutti i suoi abitanti, in particolare il principe Sapphire, con l’unica eccezione della gentile fanciulla.
Giunge finalmente il giorno dell’incoronazione per Sapphire, ma, mentre la cerimonia sembra svolgersi nel migliore dei modi, la regina, dopo il brindisi augurale, dichiara apertamente che Sapphire in realtà è una principessa. Lo strano comportamento è dovuto al fatto che Nylon ha fatto versare nel bicchiere della sovrana una sostanza che stimola la confessione. Duralumin approfitta immediatamente dell’accaduto e ordina che la regina e sua figlia vengano arrestate, suggerendo come nuovo re il proprio figlio, Plastic. Il popolo, sentitosi tradito e ingannato dalla famiglia reale, non può far altro che acclamare il sostituto, sebbene Plastic sia in realtà un ragazzo sciocco, completamente privo di personalità e di carattere e decisamente infantile per la sua età, 18 anni.
Intanto la regina e la principessa vengono condotte alla Torre della Bara ove verranno imprigionate e sorvegliate dal gobbo Gummer. L’avido carceriere non esita a trattare senza alcun riguardo le due nobili donne che si trovano costrette a privarsi di abiti e gioielli per barattarli con gli oggetti necessari a rendere abitabile la spoglia cella loro assegnata e a lavorare duramente pur di ottenere un misero pasto.
Una sera Gummer riceve l’ordine di assassinare la regina e la principessa in cambio di una ricompensa davanti alla quale il guardiano non riesce a tirarsi indietro. La stessa sera Sapphire, con l’aiuto dei topi che vivono nella torre, sta cercando un’uscita per fuggire. Gummer la sorprende su una scalinata e l’aggredisce cercando di colpirla, ma la principessa evita i suoi colpi e anche i topi intervengono in suo aiuto, così Gummer finisce per cadere dalle scale e resta gravemente ferito. Nonostante tutto, Sapphire e la madre si prendono cura di lui, così il carceriere, commosso, decide di aiutarle.
Il giorno seguente fa la sua comparsa un elegante cavaliere mascherato che porta un fiocco sul cappello. “Il Cavaliere col Fiocco”, come egli stesso si definisce, aiuta il piccolo Tink che era stato catturato dai soldati della guardia reale per aver commesso l’imperdonabile errore di chiedere notizie del principe Sapphire. Tink riconosce nel cavaliere Sapphire, ma questi si allontana liberandosi presto di lui.
Mentre Tink cerca un modo per ritrovare Sapphire e far riemergere la sua femminilità, il cavaliere col fiocco si occupa di difendere i deboli dalle oppressioni delle guardie reali che agiscono al servizio di Duralumin e di Nylon piuttosto che per volontà del nuovo re Plastic.
Duralumin decide di trovare una fidanzata per il figlio, così dà l’ordine di portare al castello delle ragazze. Sapphire decide quindi di trarre profitto dalla situazione e, indossati ancora una volta i panni della fanciulla dai capelli di colore soave, cerca di farsi notare per poter entrare nel castello e sottrarre la corona a Plastic. È tanto decisa a portare a termine il suo piano che non accetta neanche l’aiuto di Franz, intervenuto per sottrarla dalle mani dei soldati.
La grazia propria di una principessa permette a Sapphire, che si presenta come Briar Rose, di essere scelta dal granduca Duralumin tra le altre. Ma Nylon sospetta di lei e non la perde di vista finché non scopre quale sia il vero scopo che l’ha condotta al palazzo.
Sapphire viene rinchiusa nella cella in cui tempo prima era stato imprigionato Franz, quando improvvisamente le appare una donna con un abito scuro che si presenta come la signora Hell. La donna chiede a Sapphire di darle il suo cuore, il suo bel viso e la sua voce perché ha intenzione di donare queste cose alla propria figlia: in questo modo Sapphire rinascerebbe come uomo, ma potrebbe chiedere in cambio qualsiasi cosa. Ma la principessa non ha alcuna intenzione di rinunciare alla propria femminilità, così la donna sparisce. Poco dopo giungono alcuni carcerieri incaricati di condurre la fanciulla nella stanza delle torture.
Fortunatamente il meccanismo della macchina delle torture non funziona correttamente, così Sapphire viene riportata nella cella. Qui le appare nuovamente la signora Hell che le spiega che poco prima ha fermato la macchina per evitare che il viso della ragazza venisse rovinato. Hell cerca ancora una volta di ottenere il cuore femminile di Sapphire promettendole in cambio la libertà e quindi la salvezza, ma improvvisamente fa la sua comparsa il piccolo angelo Tink che allontana la diabolica donna. Per proteggere la principessa, Tink decide di non allontanarsi più da lei.
Tink e Sapphire vengono costretti a lavorare in una cava di pietre. Qui Sapphire perde la sua parrucca e viene riconosciuta dalle guardie che corrono subito ad avvisare Nylon. Intanto Franz ha saputo cosa è accaduto alla ragazza dai capelli di colore soave, quindi, accompagnato da un ministro del suo regno, si reca alla cava per cercarla, ma, invece della ragazza di cui è innamorato, trova il principe Sapphire. L’arrivo di Nylon provoca la fuga del principe Franz che decide di portare con sé Sapphire.
Durante la fuga Franz viene ferito da una delle guardie, così il ministro e Sapphire lo portano in una piccola baita nascosta nel bosco. Mentre il ministro corre a cercare un medico, Sapphire indossa un abito femminile e una parrucca dai capelli lunghi che trova riposti nei mobili della casetta, così Franz al suo risveglio trova la fanciulla con i capelli dal colore soave a curarlo. I due giovani innamorati possono così trascorrere un po’ di tempo insieme ma, quando Sapphire si allontana da Franz per prendere dell’acqua, le appare la signora Hell che non esita a rapirla per condurla nel proprio castello. Franz, non vedendo tornare la fanciulla gentile, pensa che sia stato il principe Sapphire a rapirla.
Intanto Sapphire giunge nel palazzo della strega. Qui Hekate, la giovane e graziosa figlia di Hell, la accoglie in modo poco ospitale, poiché non ha alcuna intenzione di ricevere il cuore della fanciulla per cambiare la propria personalità, come vorrebbe invece la madre. Ma Hell interviene per chiedere ancora una volta a Sapphire il suo cuore di donna e le illustra quale sia il proprio progetto: Hekate, ricevuto il cuore da principessa, sarà la nuova fanciulla dai capelli di colore soave e sposerà Franz, divenendo così regina, mentre Sapphire, ormai uomo, potrà tornare nel proprio regno per rivendicare il trono.
Nel bosco Franz sta ancora cercando la fanciulla di cui è innamorato con l’aiuto delle sue guardie. Suo zio cerca di dissuaderlo dall’idea di sposare una ragazza di umili origini, proveniente oltretutto dal paese nemico, ma il principe è irremovibile. Finalmente Franz riceve notizie riguardanti la fanciulla gentile: un taglialegna ha visto che veniva portata su una montagna rocciosa.
In vista dell’arrivo del principe, Hell decide di portare a compimento il proprio piano e va a preparare l’occorrente per la magia. Hekate ne approfitta per offrire a Sapphire la possibilità di fuggire e le dà un filtro magico. Trasformata in un elegante cigno, Sapphire può allontanarsi dalla dimora della strega ma, inesperta nel volo e aggredita dagli avvoltoi che circondano la montagna, cade al suolo. Franz, pur non conoscendo l’identità del nobile uccello, decide di portarlo con sé per prendersene cura. Intanto Hell ha chiuso l’ingresso della propria abitazione, così le guardie di Franz pensano che sia impossibile che qualche essere umano possa trovarsi sulla montagna e lo comunicano al principe. Hell, scoperto l’inganno di Hekate, decide di riappropriarsi della principessa Sapphire.
[Fine del primo volume]
Considerazioni
Con Ribon no kishi (1953), in Italia ben noto con il titolo La principessa Zaffiro, inizia la tradizione dello story manga per ragazze: serializzato sulla rivista femminile”Shoujo Club”, Ribon no kishi ricopre dunque un importantissimo valore storico.
Quale prototipo dello shoujo, La principessa Zaffiro presenta, e già in forma efficace, molti degli elementi che saranno considerati caratteristici di questo tipo di pubblicazione: la centralità del sentimento amoroso, un’ambientazione esotica – molti degli shoujo dell’epoca aurea degli anni ’70 non sono ambientati in Giappone, bensì in Europa, per esempio – e, relativamente alle soluzioni grafiche, motivi floreali e grandi iridi luccicanti sul volto della protagonista. Non ultimo l’ingrediente dell’ambiguità sessuale, che qui però non mostra quella problematicità psicologica che troveremo nelle successive autrici donne dello shoujo classico, tra cui Riyoko Ikeda, che ha sempre dichiarato il suo debito con il dio dei manga, specie nella sua prima produzione. L’elemento androgino in Ribon no kishi deriva, come è stato più volte sottolineato, dalla frequentazione di Tezuka del teatro Takarazuka, in cui le donne interpretano anche i ruoli maschili. Zaffiro, proprio come un’attrice di Takarazuka, dovrà infatti recitare alternativamente un ruolo femminile e uno maschile se vorrà mantenere il titolo di principe ereditario del regno di Silverland e fronteggiare personaggi perfidi, tessitori di intrighi e capaci di subdole trappole se vorrà realizzare il suo sogno d’amore con Franz Charming del vicino regno di Goldland.
Come primo story manga per ragazze in assoluto, Ribon no kishi mostra una perfetta commistione di azione e sentimento, una storia d’amore e di avventura che non languisce mai, grazie a un senso del ritmo proprio di un grande autore e a una miscela armonica di elementi anche molto eterogenei che impedisce qualsiasi reazione di noia da parte del lettore (e quanta noia c’è invece in numerosi degli shoujo sciatti e standardizzati pubblicati sulle attuali riviste per ragazze). La Storia non è infatti sempre descrivibile come una linea progressiva. L’oscillazione fra i poli maschile e femminile nel personaggio di Zaffiro, ben delineato attraverso l’alternanza dei due linguaggi e delle due gestualità, avviene tutta all’interno di uno squisito universo teatrale e nelle modalità incalzanti e divertenti della commedia.
Il travestimento è principale elemento propulsivo della narrazione, centro dinamico da cui scaturiscono le situazioni, sia quelle più avventurose e rocambolesche, sia quelle sentimentali. Uno dei tratti più notevoli di quest’opera è l’impiego di motivi della più riconosciuta tradizione teatrale, giapponese e non solo, a fini propriamente narrativi. È come se avvenisse, all’interno di Ribon no kishi, quel passaggio, operato da Tezuka stesso, dal manga “primitivo”, dal taglio smaccatamente statico-teatrale, allo story manga, caratterizzato dalla distensione-estensione diegetica. Noi lettori siamo rivolti con lo sguardo su un palcoscenico, in cui vediamo muoversi personaggi dalla marcata gestualità, dai ruoli ben definiti e riconoscibili, quasi riconducibili alle maschere e, nello stesso tempo, stiamo leggendo quella che potrebbe definirsi una “fiaba romanzata”, o più semplicemente un bellissimo romanzo avventuroso-sentimentale che presenta, oltre a una forte connotazione teatrale, gli schemi eterni, fissi, della tradizione fiabesca.
Ribon no kishi è uno story manga che sa nutrirsi degli ingredienti migliori del teatro e della fiaba: il ritmo coinvolgente e visivo della commedia e la fissità strutturale della fiaba si è incastonato nella tessitura specificamente narrativa del fumetto, amplificandone spessore e senso.
È davvero una “storia eterna” quella della Principessa Zaffiro: vi troviamo un’iniziale ambientazione propria della tradizione fiabesca, specie occidentale, il castello di un imprecisato regno di Silverland, l’eroe – o meglio, l’eroina – e l’antagonista, interpretato ora da un orditore di intrighi di corte, ora da una strega che può ricordare da vicino le varie “malefiche” dell’indimenticata produzione classica disneyana, re e regine, principi e principesse ereditarie, ma anche visite nel mondo piratesco, per uno degli episodi più avvincenti e avventurosi, “maschili”, di Ribon no kishi, fino nell’eterno, che più eterno non si può, universo mitologico, nel giardino di una capricciosa Venere.
Insomma, come prototipo dello shoujo Ribon no kishi è davvero riuscito, e forse molta della produzione shoujo odierna sarebbe migliore se non lo perdesse di vista. Ma La Principessa Zaffiro è un manga bellissimo indipendentemente dal suo valore storico: è bello come sa esserlo un romanzo di amore e di avventura che non abbia dimenticato la terraferma del mito, il coinvolgimento divertito che solo la magia del palcoscenico di teatro sa dare, e, soprattutto direi, il fascino “infantile” del “C’era una volta”.
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