A cura di Emy
Titolo: Kaze to tomoni sarinu
Autrice: TSUKUMO Mutsumi
Titolo tradotto: Via col vento
Categoria: Shoujo
:: Il manga in Giappone ::
Casa editrice: Shueisha (Seventeen Comics)
Numero di volumi: 7 -concluso
Anno di pubblicazione: 1979
Rivista: Monthly Seventeen
:: Il manga in Italia ::
Titolo: Via col vento
Casa editrice: Fabbri
Pubblicato a partire da: anni Ottanta*
Stato: incompleto
*Pubblicato sul settimanale “Candy Candy Tv Junior” del Gruppo Editoriale Fabbri, dal n. 174 al n. 258 negli anni ’80, “Via col Vento” è uno splendido adattamento del celebre romanzo di Margaret Mitchell. L’opera è stata pubblicata solo parzialmente in Italia. La sinossi seguente si basa sull’edizione italiana e segue perciò i nomi dell’adattamento italiano.
Storia
Georgia, 1861.
Nei pressi di Tara, la residenza degli O’Hara, riecheggiano voci di una guerra vicina. Di queste voci, però, nulla importa alla primogenita della famiglia, Rossella, il cui unico pensiero è Ashley Wilkes, il giovane che le ha rubato il cuore e i pensieri.
Ma un giorno Rossella apprende che Ashley sposerà a breve la cugina Melania… come è possibile, dal momento che era sicura che l’uomo ricambiasse il suo amore?
Decide perciò di affrontarlo alla festa che si terrà presto alle Dodici Querce, la residenza dei Wilkes.
Qui giunta, Rossella è circondata dal consueto stuolo di ammiratori, tra cui spicca Charles, il fratello di Melania.
La ragazza riesce a parlare con Ashley da sola: gli confessa il suo amore, anche Ashley confessa che le vuole bene, ma si sposerà comunque con Melania. Rossella lo schiaffeggia ma, quando Wilkes esce dalla stanza, ha modo di accorgersi che qualcuno aveva sentito la loro conversazione: un uomo dalla pessima reputazione, Rhett Butler.
Costui si diverte a punzecchiarla, quando all’improvviso giunge una notizia: è scoppiata la guerra. Rossella, per dimostrare ad Ashley che di lui non gli importa nulla, sposa in tutta fretta Charles.
Il giorno dopo anche Melania e Ashley si sposano ma, tempo una settimana, e sia Ashley che Charles partono per il fronte. Rossella s’è già pentita del suo matrimonio, ed ecco che le giunge una lettera: Charles è morto per una polmonite, al fronte.
Come se non bastasse, Rossella scopre di essere incinta; dopo nove mesi partorisce il piccolo Wade (particolare omesso nella versione cinematografica). Lo stato di vedovanza per una giovane della sua età e del suo spirito è davvero troppo gravoso, così Rossella si trasferisce ad Atlanta, da Melania e zia Pitty Pat, in cerca di svago.
L’impatto con la cittadina all’inizio non è dei migliori: Rossella, oltre a portare il lutto che le impedisce di civettare e di divertirsi, deve anche curare i feriti di guerra, come di consueto per le signore della buona società. Ma una sera, a una festa da ballo, Rhett, con la causa militare a pretesto, la invita a ballare.
È l’inizio di una nuova vita per Rossella, fatta più audace e indifferente alle chiacchiere che cominciano a girare su di lei.
Così si alternano per la ragazza gli svaghi e i corteggiatori, tra cui Rhett, che la provoca continuamente ricordandole tra l’altro l’episodio delle Dodici Querce.
Rhett è malvoluto dalla buona società di Atlanta, che lo tollera solo perché è l’unico a forzare il blocco dell’embargo. Quando Rossella comincia a scoprirsi attratta da Rhett, scopre anche che l’uomo frequenta Bella Watling, prostituta di Atlanta.
Nel frattempo i sudisti subiscono la sconfitta di Gettysburg, le perdite sono ingenti ma Ashley si è salvato e ottiene una licenza di una settimana per Natale.
In questa occasione Ashley confessa alla sola Rossella la dura realtà della guerra e la certezza della sconfitta del Sud; lei gli rinnova le promesse d’amore e gli strappa un bacio prima che riparta. Prima di partire, però, Ashley le chiede di vegliare su Melania.
La guerra infuria e si avvicina ad Atlanta; Rossella sogna il ritorno di Ashley ma scopre che Melania è incinta. Ed è proprio a causa di Melania -e della promessa fatta a suo marito- che Rossella rimane ad Atlanta, mentre la popolazione cittadina è in fuga, dal momento che l’esercito è in ritirata e la città sarà presto in mano ai nordisti.
D’altro canto non potrebbe comunque tornare a Tara, in quanto una lettera la informa che la madre e le sorelle hanno contratto il tifo.
In questa situazione tragica Melania ha le doglie e Rossella, vista l’impossibilità di trovare un medico, la assiste durante il parto. Melania dà alla luce un maschio; Rossella chiede aiuto a Rhett per fuggire da Atlanta: l’uomo rimedia un carro e, caricate Melania, il neonato, Wade e la schiava Prissy, le donne riescono miracolosamente a fuggire attraverso la città in fiamme.
Sulla strada verso Tara, Rhett abbandona Rossella per combattere contro i nordisti e recuperare la sua fetta di dignità: prima di farlo, strappa alla donna un bacio d’addio.
Giunta a Tara, Rossella scopre che la madre è morta, le sorelle convalescenti, il padre impazzito… i nordisti hanno bruciato tutto e ormai non c’è più nulla da mangiare. Stremata a causa della fatica del viaggio, Rossella giura a se stessa che non patirà mai più la fame.
Passa del tempo: Rossella guida ormai Tara come capo della famiglia, lavora giorno e notte ma non ha abbastanza soldi per pagare le tasse di proprietà.
Decide così di chiedere soldi a Rhett, travestendosi da gran dama con un abito fatto con le tende di casa, ma l’uomo, una volta scoperto il suo gioco, la deride.
Rossella decide allora di sposare Frank Kennedy, promesso sposo della sorella Susele… la sua opera di seduzione va a segno e ben presto diviene la signora Kennedy. Fin qui, più o meno, la versione Fabbri.
Considerazioni
Via col vento è stato adattato magnificamente dalla Tsukumo, che invero si attiene più al testo originario che all’adattamento cinematografico, ma che d’altro canto non lesina citazioni dirette al film (prima fra tutte la grande somiglianza dei due protagonisti con V. Leigh e C. Gable).
Il disegno è maturo, pulito e preciso, gli elementi floreali che intervengono di tanto in tanto sono l’unica concessione usata dall’autrice agli stilemi classici degli shoujo manga anni ’70, ma anche questo espediente è usato in senso puramente narrativo, più che decorativo.
Il ritmo è sostenuto, misurato; grandiose le ambientazioni e l’abbigliamento dei personaggi; le tavole sono eccezionalmente equilibrate, con grande ricchezza di inquadrature… Ho visionato altre opere dell’autrice, ma nessuna raggiunge i livelli di questo titolo. Auspicabile perciò una riedizione italiana!
Per quel che riguarda l’adattamento italiano, i nomi (eccetto quello della protagonista, Scarlett) sono invariati, le tavole sono ribaltate e colorate, e non sono presenti quelle censure che invece sono state applicate dal medesimo settimanale a “Lady Oscar” e “Georgie”.
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