Recensione Manga – Nostalgia di Masami Tsuda

A cura di Giorgia-bi (review) ed Emy (grafica)

Titolo originale: Nostalgia
Autrice: TSUDA Masami
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone :: 
Rivista di pubblicazione: Hakusensha
Numero di volumi: 1 -concluso
Anno di pubblicazione: 2008
Casa editrice: LaLa

:: Il manga in Italia ::
Titolo: Nostalgia
Casa editrice: Dynit
Numero di volumi: 1 -concluso
Data di pubblicazione: Ottobre 2009
Distribuzione: fumetteria
Formato: 11,2 x 17,6, 190 pp, b/n.
Prezzo: 4,50 euro.

Storia
Nostalgia è un volume unico costituito da 4 racconti autoconclusivi, che spaziano dalla fantascienza alla commedia scolastica.

CAPITOLO 1 – NOSTALGIA
Il primo racconto, da cui l’albo prende il titolo, è ambientato a New York nel 2106. Già da diversi anni l’esercito ha sviluppato e utilizzato nel corso di operazioni militari degli androidi estremamente sofisticati; in un secondo momento, queste forme di intelligenza artificiale sono state reimpiegate in vari campi sotto la tutela di ‘genitori adottivi’, persone accuratamente selezionate dai quali gli androidi apprendono a comportarsi in modo umano e a svolgere varie mansioni. A dispetto del suo bellissimo aspetto, Sirius è un androide che per 20 anni ha svolto il ruolo di arma da guerra, uccidendo un gran numero di persone. Questo fatto non sembra suscitare alcuna apprensione in Kariya Setsu, il giovane investigatore che ha deciso di ‘adottare’ Sirius per rieducarlo e insegnargli il proprio mestiere. Tra i due viene così a crearsi un legame molto stretto, fatto di complicità e curiosità, almeno fino al giorno in cui Sirius diviene talmente brillante come investigatore da suscitare l’invidia di Kariya. Le strade dei due finiscono così per separarsi, e i giorni di Sirius si tingono di un sentimento molto simile al rimpianto, finché il caso non rimette i due sulla stessa strada.

CAPITOLO 2 – L’AMORE E’ UN SENTIMENTO QUALUNQUE
Rira è uno studente del primo anno superiore, e fin da piccolo si è sempre sentito elogiare per la propria bellezza. Il fatto in sé non sarebbe affatto un problema, ma il guaio è che a innamorarsi di Rira sono… tutti gli uomini che lo circondano! La piccola statura, i capelli castani, la pelle candida del ragazzo lo rendono l’”Angelo dei sogni” di tutti i maschi dell’istituto, professori compresi. Conteso dagli uomini e detestato dalle donne, Rira vive le sue giornate cullato dalla protezione dei compagni, senza preoccuparsi troppo del reale significato delle loro attenzioni, e senza pensare mai all’amore se non come a un sentimento come un altro, verso il quale non prova nessun interesse. Questo finché un giorno non si imbatte (nel vero senso della parola) in Ito, una ragazza timida e cupa che il resto degli studenti teme ed evita. Pare infatti che in seguito a un oscuro incidente avvenuto in gita, Ito sia diventata per tutti l’alter ego della terribile Sadako di ‘The Ring’!
Eppure, con disappunto di tutti i pretendenti di Rira, il ragazzo sembra ogni giorno più attratto dalla misteriosa Ito, e dimostrerà di essere molto più determinato e virile di quanto il suo aspetto facesse supporre.

CAPITOLO 3 – IL FRUTTO ROSSO
Tanto tempo fa, in un regno lontano lontano, visse un sovrano cinico e crudele, capace di uccidere i propri genitori pur di salire al trono. Il suo unico intralcio era rappresentato dalla sorella gemella; non volendo ucciderla, la segregò nella torre più remota del castello, dove crebbe isolata da tutti, senza neppure imparare a parlare. Questo finché, un giorno, uno stregone misterioso riuscì a entrare nella cella della principessa e le porse il frutto rosso della conoscenza. La giovane acquisì tutto d’un tratto il lume del sapere, e si accorse dell’odio che il fratello nutriva nei suoi confronti e della sua incapacità nel regnare. Decise così di fuggire e di mettersi alla testa di una rivoluzione, mossa dal desiderio di salvare il proprio popolo e dalla speranza di fare rinsavire il fratello. Se si è capaci di odiare, anche amare è possibile…

CAPITOLO 4 – DIMENTICHIAMO
Tomo e Narukami sono stati amici inseparabili fin dalle elementari. Intelligenti, brillanti, atletici, i due ragazzi sono cresciuti insieme in perpetua competizione, ma uniti da un affetto sincero. Proprio nel momento in cui questo affetto sembrava trasformarsi in qualcosa di diverso, a Narukami venne diagnosticato un deficit ormonale che gli avrebbe impedito di diventare completamente adulto. Non potendo più camminare alla pari con l’amico, il ragazzo iniziò ad allontanarsi. Una volta giunti alle superiori, i sentimenti di Tomo per Narukami continuano a essere trasparenti: lo ama, e vorrebbe essere libero di esprimere il suo amore, in barba alle malelingue. Dal canto suo, Narukami continua a mandare messaggi discordanti, mantenendo le distanze senza mai risultare del tutto convincente. Nulla sembra poter riportare i due alla felicità di un tempo, tranne forse il fatto di dimenticare che quella felicità sia mai esistita, per poter ricominciare tutto da capo…

Considerazioni
Una volta terminata la lettura di Nostalgia, viene istintivo verificare in terza di copertina a che anno risalga la pubblicazione dell’opera in Giappone. Sebbene il buonsenso suggerisca che il tratto (soprattutto quello del secondo capitolo) sia molto simile a quello del recente Eensy Weensy Monster, si vuol comunque sperare di poter digerire la delusione incolpando la casa editrice di aver riesumato dei racconti giovanili e acerbi della Tsuda. Perché è proprio questo che caratterizza questo volume unico: un senso di superficialità, di banalità e di deja-vu che troverebbe una giustificazione solo all’interno di un’opera datata. Invece siamo di fronte a un volume uscito in Giappone solamente un anno prima l’edizione italiana. I quattro capitoli che lo compongono non presentano molte caratteristiche comuni, se non il ricorso a tematiche più o meno marcatamente shounen-ai in tre casi su quattro.
Il primo racconto, Nostalgia, esordisce in modo piuttosto convincente: la storia della macchina riconvertita in essere umano è un tema caro alla letteratura sci-fi, così come lo è il concetto di ‘adozione’ del robot da parte dell’uomo, che tipicamente innesca nell’ultimo una serie di insicurezze e di esitazioni di fronte alla perfezione dell’individuo artificiale. Anche la malinconia che avvolge Sirius al pensiero di essere destinato a esistere molto più a lungo dell’uomo a cui si è affezionato viene resa in modo discreto, senza scadere troppo nel pathos. L’intera vicenda crolla però nel finale, con un succedersi di eventi affrettati e raffazzonati e una conclusione che risulta involontariamente grottesca.

nostalgiagal03Il secondo capitolo cambia totalmente registro e atmosfera, e ci porta all’interno dei corridoi di un istituto superiore lungo i quali nasce una storia d’amore che ha una somiglianza davvero imbarazzante con quella di ‘Arrivare a te’. Anche qui il protagonista si innamora della pecora nera dell’istituto, che viene evitata da tutti come la gemella di Sadako del film ‘The ring’, ma che in realtà nasconde un’indole dolce e timida. A differenza di Shouta, tuttavia, il protagonista di questa storia breve è un ragazzo dall’aspetto graziosamente effeminato, che fa battere i cuori di tutti i maschi del circondario. L’espediente risulta tuttavia privo di ogni effetto comico, e sembra piuttosto un tentativo di tenere il piede in due staffe, o in questo caso, in due generi.

Il frutto rosso è il racconto più corto dell’albo, appena 16 facciate in cui si susseguono colpi di scena ambientati in un regno medievale capeggiato da un tiranno che non avrebbe sfigurato in RG Veda. A parte le forzature dovute alla brevitas, la storia è forse quella meno deprecabile all’interno dell’albo, in quanto possiede una sua logica e una sua forza narrativa. L’eterno scontro tra bene e male e tra amore o odio viene fatto interpretare in modo non originalissimo da due gemelli: tuttavia, man mano che la storia si dipana, appare evidente come il ruolo di uno dei due fosse semplicemente quello di permettere all’altro di guardare dentro se stesso.

Il racconto che chiude l’albo è uno shounen-ai particolarmente cupo e opprimente. Vi si racconta della relazione complessa tra due ragazzi, incapaci di amarsi senza mettere in atto una gara al migliore. Quando il loro rapporto diviene asimmetrico a causa della malattia di Narukami, quest’ultimo inizia a torturare l’amico tenendolo in bilico tra tentativi di allontanamento e richieste di aiuto, procedendo verso un finale che dovrà per forza danneggiare in qualche modo anche Tomo.

Con questi presupposti, non meraviglia il fatto che la campagna di informazione attorno a questo volume si sia concentrata sulla supposta somiglianza tra le atmosfere del primo capitolo e quelle di Neve d’acciaio: fare leva sul successo di KareKano era effettivamente l’unico modo per proporre sul mercato quest’opera.
A tutti coloro che desiderino ritrovare la verve della Tsuda, tuttavia, è consigliabile limitarsi all’acquisto di Eensy Weensy Monster, miniserie in due volumi molto meno ambiziosa e decisamente più riuscita.

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