Recensione Manga – Fancy Lala (Mahou no Stage Fancy Lala) di Rurika Kasuga

A cura di Emy

Titolo: Mahou no Stage Fancy Lala
Tradotto: Lo stage della Magia Fancy Lala
Autrice: KASUGA Rurika
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone ::  
Casa Editrice: Shueisha (Ribon mascot Comics)
Numero di volumetti: 2, completo
Prima pubblicazione: 1998
Rivista di serializzazione: Ribon

:: Il manga in Italia ::
Titolo italiano: Fancy Lala
Casa Editrice: Panini Comics
Numero di volumetti: 4, concluso
Prima pubblicazione: 2001.

:: L’autrice ::
Nata a Tokyo il 26 agosto 1967, ha debuttato nel 1988 su “Ribon” con Heart no Kiatsuhaichi, rivista sulla quale dieci anni dopo viene pubblicata la sua opera più nota: Mahou no stage Fancy Lala. Da questo manga nel 1998, lo stesso anno di pubblicazione, è stata tratta una serie televisiva di 26 episodi, trasmessa anche in Italia dalla Mediaset nel 2001. A parte, appunto, la serie di Fancy Lala, raccolta comunque in soli due volumetti, la produzione della Kasuga è composta per lo più da volumi unici, raccolte di storie brevi.
Ama viaggiare, guardare film, il gelato e Harrison Ford.

Storia
Miho Shinohara frequenta la terza elementare: è una bambina come tante, che bisticcia con l’amico d’infanzia Taro Yoshida e sogna di diventare una idol, magari per conquistare il famoso e bellissimo Hiroya Aikawa, idolo piuttosto in voga tra le giovanissime. Ma, a differenza delle sue coetanee, Miho riuscirà a realizzare gran parte dei suoi sogni grazie all’aiuto di Pigu e Mogu, due folletti che in cambio della sua ospitalità le forniscono dei poteri magici, con i quali Miho si trasforma in una graziosissima quindicenne.
Mentre è in queste vesti, la ragazza viene avvicinata da Yumi Haneishi, presidente dell’agenzia per modelle Lyrical Production, che immancabilmente le chiede di posare per un servizio fotografico: nasce così Lala, una nuova stella. A casa dell’amichetto Taro, Miho conosce sua cugina, la famosa idol Miki Yumeno, che si rivela essere, oltre che bella, una persona gentile e generosa. Nelle vesti di Lala, Miho conosce anche Hiroya, il suo idolo, che fin da subito le rivolge particolari attenzioni, tanto da suscitare la gelosia di una loro collega, proprio Miki Yumeno!
Ecco perciò che Miki prende a malvolere Lala e durante un servizio fotografico, cui entrambe partecipano, la star si lamenta perché l’abito di Lala è troppo appariscente rispetto al suo, così la ragazza è costretta a indietreggiare. Lala però, quando le si chiede di indietreggiare ulteriormente fino a bagnare con i piedi il gelido mare invernale, affronta Miki e le chiede di evitare certe scorrettezze. Miki incassa, ma d’altro canto mette in chiaro con Lala che non le cederà Hiroya.
Nei giorni seguenti a Lala viene affidato il compito di cantare la sigla finale di un programma televisivo di Hiroya. Inizialmente la ragazza è alle stelle, ma poi realizza di non avere affatto una bella voce e perde fiducia nelle proprie capacità. È l’aiuto inaspettato di Taro, il quale conosce bene l’amica di sempre, che riuscirà a farle superare il momento di crisi. Lala perciò porta a termine la performance in modo ottimale, ricevendo al termine della sua esibizione i complimenti di tutti, compreso Hiroya.
Qui termina il primo volume edito da Planet Manga nel mese di Dicembre 2001; nell’edizione italiana del manga sono ripristinati i nomi originali, che nella versione italiana dell’anime erano stati modificati (Miho anziché Miha, e così via).

Considerazioni
Rurika Kasuga è nata a Tokyo il 26 Agosto di un anno precisato, ha debuttato nel 1988 su Ribon, rivista sulla quale dieci anni dopo viene pubblicata la sua opera più nota: Mahou no stage Fancy Lala. Da questo manga nel 1998, lo stesso anno di pubblicazione, è stata tratta una serie televisiva di 26 episodi, trasmessa anche in Italia dalla Mediaset nel 2001.
Nonostante la sottoscritta sia una fan di lunga data di Akemi Takada, deve purtroppo ammettere che la serie animata di Fancy Lala, di cui la Takada ha firmato il character design, pecca di una certa freddezza. Proprio per questo confidavo di trovare nel manga quella freschezza e quella vivacità di cui il rispettivo anime non abbondava: per molti versi non sono stata delusa. Il design del manga, diversissimo dal tratto un po’ retrò della Takada, è più adatto a una storia indirizzata a un pubblico di giovanissimi, e questo nonostante le illustrazioni realizzate dalla Takada per Fancy Lala siano, come al solito, bellissime.
Per quel che riguarda la narrazione del manga, c’è da dire che, nonostante alcuni punti della storia siano risolti in maniera piuttosto superficiale, risulta nel complesso convincente: una storia nella classica tradizione delle majokko, che non si discosta dai cliché del genere, anzi ne segue fedelmente tutti i passaggi, quali l’incontro con i folletti, il dono della magia, la trasformazione in adulta, la carriera di idol fortunosa quanto improbabile. I personaggi, tutti carini e simpatici, fanno il loro dovere, anche se fra tutti -almeno nel primo numero- spicca, per una maggiore attenzione alla costruzione psicologica, Miki.
In definitiva, un prodotto indicato per i giovanissimi o per i patiti della serie TV (purché in questo caso si tenga presente sia che ci sono alcune differenze circa la storia, sia che il design dei personaggi del manga è molto lontano dal tratto di Akemi Takada), o ancora per chi cerca una mezz’oretta di puro svago. A suo vantaggio, l’opera ha dalla sua la brevità (quattro numeri appena) e la chiarezza espositiva, certo non paragonabile alla profondissima semplicità di un Temi d’amore, ma che comunque riesce a esprimersi attraverso un disegno pulito e un’impostazione della tavola priva di confusione.

Curiosità: Lala, le origini
Il personaggio di Lala ha fatto la sua prima comparsa nel 1988, in un OAV dello Studio Pierrot: “Harbour Light Monogatari Fashion Lala Iori” (Storia della luce del porto – Fashion Lala).
In questo OAV Miho è una ragazzina con la passione per il design degli abiti e che sogna di debuttare a una competizione di ballo organizzata dal sindaco. Miho parteciperà disegnando l’abito che indosserà una delle sue sorelle alla sfilata, ma a creare problemi ci si mette il figlio del sindaco, Kidd, che serba rancore al padre, legatosi a un’altra donna dopo la morte della madre: Kidd manda all’aria la competizione irrompendo con i suoi amici motociclisti. Sarà Miho che, grazie all’aiuto di due folletti, risolverà la situazione: trasformandosi nella bella Lala, indosserà i suoi modelli alla manifestazione.
Come si vede, la storia presenta numerose differenze con la successiva serie animata del 1998, in cui soltanto i personaggi di Miho e Lala sono riproposti, anche se la Miho dell’OAV ha i capelli azzurri e la Lala dell’OAV ha i capelli lunghi e biondi (mentre nella serie TV li hanno rispettivamente castani e blu). Per quel che riguarda l’aspetto tecnico, l’OAV di Fashion Lala è un po’ vecchiotto e purtroppo la cosa è palese, e per le animazioni e per il character design un po’ traballante: risulta perciò consigliato solo ai fan delle majokko.

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