A cura di Black Violet (review) e Martina (info e grafica)
Titolo: Andante
Autrice: OBANA Miho
Categoria: Shoujo
:: Il manga in Giappone ::
Casa editrice: Shueisha
Numero di volumi: 3, concluso
Anno di pubblicazione: 2001-2002
Collana: Ribon Mascot Comics
Rivista di serializzazione: Ribon
:: Il manga in Italia ::
Casa editrice: Dynit
Numero di volumi: 3, concluso
Inizio pubblicazione: Settembre 2006
Periodicità: bimestrale; 4,40 euro
Distribuzione: edicola, fumetteria e online
Con sovraccoperta.
Storia
Volume 1
La protagonista di questa storia, Mei, è una ragazza di seconda media dal carattere irascibile e perfezionista, con la passione per il sassofono e appena nominata suo malgrado nuova presidentessa del club scolastico di strumenti a fiato. Profondamente insicura della sue capacità, Mei è convinta di non essere assolutamente all’altezza dell’incarico affidatole e attribuisce la nomina immeritata esclusivamente alla sua parentela con Natsu Takahara, suo fratellastro e già affermato musicista e compositore, nonostante abbia solo 17 anni. Anche se tra i due non c’è alcun legame di sangue, Mei è profondamente legata a Natsu, con cui vive da quando i continui litigi tra sua madre e Sato Takahara, sposatisi quando Mei era ancora una bambina, hanno costretto i ragazzi ad abbandonare la dimora dei genitori.
La vita dei due fratelli viene però improvvisamente sconvolta dalla decisione del signor Takahara di prendersi cura di una ragazza australiana, orfana di una donna alla quale era profondamente legato al tempo della sua permanenza in Australia. L’uomo infatti, a causa delle precarie condizioni economiche, che non gli permettono al momento di occuparsi della nuova arrivata, chiede a Natsu e Mei di ospitarla per qualche tempo a casa loro. Nonostante i due ragazzi sulle prime rifiutino categoricamente la richiesta paterna, indignati dalla nuova prova di sfacciataggine e irresponsabilità del genitore, quando Melvina Molan, il nuovo membro della famiglia, si presenta alla loro porta, vengono immediatamente conquistati dal fascino della ragazza. Mel infatti, oltre che di una bellezza fuori dal comune e di un carattere irresistibilmente dolce e solare, è dotata di uno straordinario talento per il canto, al quale un’artista come Natsu non sa rimanere insensibile.
Melvina viene dunque accettata come ospite, almeno finché Sato Takahara si troverà in Australia, dove si è recato per porgere le condoglianze al signor Molan, mentre la madre di Mei si è temporaneamente trasferita in un appartamento dell’azienda in cui lavora.
Nei giorni successivi, mentre Mei è a scuola, Melvina si ritrova spesso sola con Natsu, rendendosi presto conto di quanto il ragazzo sia provato dal troppo lavoro e dai ritmi di vita frenetici a cui la carriera lo costringe. Spinta dal suo spontaneo bisogno di aiutare gli altri, la ragazza si ritrova a collaborare con Natsu nella composizione delle sue melodie, rivelando oltre a una voce straordinaria anche un orecchio musicale fuori dal comune. Nello studio di Natsu però Mel scopre preoccupata un mobiletto pieno di vitamine e integratori, indispensabili al ragazzo per reggere gli stressantissimi ritmi di lavoro a cui è costretto, ai quali cerca senza successo di spingerlo a rinunciare.
Nel frattempo il responsabile del club di Mei iscrive il gruppo a un concorso musicale estivo, gettando nello sconforto la presidentessa, preoccupata dall’inesperienza dei membri e dalla scarsa qualità delle loro esibizioni. La ragazza in ogni caso non si dà per vinta e trasforma le riunioni del club in originali esercitazioni di corsa e addominali, nel tentativo di migliorare il fiato e la respirazione.
La confidenza tra Mei e Melvina cresce ogni giorno di più e Mei è sempre più affascinata dalla solarità e dall’entusiasmo della nuova arrivata, stupita da ogni piccolo dettaglio della vita quotidiana come se tutto per lei fosse una meravigliosa novità.
Quando Melvina però rivela la sua preoccupazione per il troppo stress a cui è sottoposto Natsu, che sembra non divertirsi più con la sua musica ed essere a corto di nuove ispirazioni, Mei minimizza, incrollabile nella sua adorazione per le doti superiori del fratello. Mel però non si lascia tranquillizzare dalla serenità di Mei e si impadronisce delle scorte di stimolanti di Natsu, gettandole via. Il ragazzo, scoperto il gesto di Melvina, la attacca duramente e le rinfaccia la sua posizione di ospite, che non dovrebbe intromettersi nella vita di chi si prende cura di lei, spingendo la ragazza a fuggire disperata.
Mei, rientrata proprio in quel momento e sconcertata per la violenza del fratello, per lei nuova e sconosciuta, insegue Mel e la raggiunge sul tetto dell’appartamento, dove si è rifugiata in preda alle lacrime. Melvina si assume tutta la colpa del litigio e rivela all’amica che anche la madre, una ballerina costretta a fare molti altri lavori per mantenere la figlia, combatteva lo stress con stimolanti a base di caffeina, ma era poi morta per il sovraffaticamento. Natsu, che di nascosto assiste al dialogo tra le due ragazze, è profondamente commosso dalla preoccupazione di Mel nei suoi confronti e, uscito allo scoperto, la consola dolcemente, ottenendone le sue scuse.
La più colpita dalla trasformazione che Melvina sta operando sul carattere di Natsu, è però Mei, che pensava di conoscere il ragazzo meglio di chiunque altro e che prova per lui un affetto ben superiore a quello di una semplice sorella. Il fratellastro infatti è anche il primo amore di Mei, dal quale non è mai riuscita a staccarsi nonostante la consapevolezza della labilità del loro legame, non rafforzato da nessun vincolo di sangue. Del resto l’allontanamento tra i due non è certo incoraggiato da Natsu, geloso e iperprotettivo nei confronti di una sorella che vede ancora come una bambina e ignaro del fascino che esercita su di lei. Natsu però ignora che è a causa sua che Mei rifiuta ogni dichiarazione d’amore, essendosi imposta di mettersi solamente con una persona che possa stimare quanto il suo adorato fratellino.
Melvina, che dopo la lite si avvicina a Natsu ogni giorno di più, si accorge presto di come con Mei il ragazzo non si senta mai libero di manifestare debolezze o preoccupazioni, per paura di alimentare la fragilità della sorellina, del quale si sente profondamente responsabile. Con Mel, invece, Natsu si concede di esporsi e di confidarsi e tra i due si instaura un rapporto dolce e spontaneo, che evolve presto in un tenero amore. Il primo bacio dei due però viene sorpreso da Mei, che fugge sconvolta per cercare conforto a casa della madre, anche se invano. La donna infatti resta completamente impassibile davanti alla disperazione della figlia e afferma che è naturale che Natsu non mostri a Mei i suoi veri pensieri, visto che lei è la prima a non essere in grado di sostenerlo, cadendo nella disperazione a ogni sua manifestazione di debolezza.
Abbandonata a se stessa e convinta di essere solo un peso per il fratello, Mei vagabonda alla ricerca di un posto dove restare sola con la sua musica, ritrovandosi in una vecchia live house, in cui Natsu suonava quando non era ancora famoso. Nonostante l’aspetto abbandonato, il locale non è vuoto come sembra ma al suo interno c’è un ragazzo, intento a suonare la batteria con una passione che sembra voler allontanare tristi emozioni. Mei, aggiuntasi alla melodia col suo sax, suscita il sospettoso stupore del ragazzo per il fatto che il brano appena eseguito era stato suonato solo in quella live house, molto tempo prima, da Natsu Takahara. Quando però Mei rivela la parentela che la lega a Natsu il ragazzo ostenta un profondo disprezzo per la musica di Takahara, avviandosi poi verso l’uscita del locale senza curarsi dell’espressione sconcertata della ragazza. In quel momento sopraggiunge Natsu, che, intuendo l’accaduto, si è messo alla ricerca della sorella ed è arrivato al locale guidato dal suono del sax. Insospettito dal trovare Mei in un posto tanto appartato con un ragazzo sconosciuto, Natsu sembra pronto a dare sfogo alla sua gelosia di fratello maggiore, ma Mei lo allontana freddamente, rifiutandosi di dare spiegazioni. Turbato, Natsu la prega di non credere mai più di essergli di peso, perché è solo il pensiero di doverla proteggere che gli permette di impegnarsi a fondo nella sua carriera e che in passato gli ha impedito di abbandonarsi alla disperazione per la difficile situazione familiare. A una tale confessione Mei si scioglie in lacrime e, per amore del fratello, accetta la sua relazione con Melvina senza altre discussioni.
Con il passare dei giorni Melvina si rivela sempre più importante per i due fratelli, grazie alla sua straordinaria capacità di rischiarare al vita di chi le sta accanto e il suo desiderio di insegnare ai ragazzi a trascorrere serenamente le loro giornate, al ritmo calmo e “andante” di una tranquilla passeggiata. Dopo la scoperta della relazione tra Natsu e Melvina, Mei si sforza con coraggio di staccarsi dal fratello e di affrontare da sola le sue responsabilità, a cominciare da quelle del club scolastico, in cui inizia a serpeggiare il malcontento per la durezza degli esercizi imposti dalla presidentessa. Il pensiero di Natsu però continua a ossessionare la ragazza che, spinta dal desiderio di solitudine, torna ancora una volta nella live house abbandonata. Qui Mei ritrova Shu, l’enigmatico batterista della volta precedente, che ha eletto a sua dimora l’edificio in disuso e si mantiene lavorando come cameriere, dopo essersi fatto assumere presentando un curriculum falso per nascondere la giovane età. All’offerta di Shu di trovarle un incarico nel suo stesso posto di lavoro, al momento a corto di personale, Mei accetta con entusiasmo, vedendo nel nuovo impiego una provvidenziale possibilità di indipendenza.
Melvina intanto diventa sempre più preziosa per Natsu, che ne apprezza sempre di più le qualità, anche in campo musicale, arrivando a proporle di diventare un’artista a tutti gli effetti. Mel però rifiuta, dicendo di essere già stata scoperta in Australia ma di voler cantare solo per le persone che ama, restando irremovibile nella sua decisione anche se a Natsu sembra un peccato tenere un talento del genere solo per sé.
Impegnandosi nel lavoro, Mei si rende presto conto di quanto l’avere un occupazione la rassereni e la motivi, scacciando persino la sua ossessione per il fratello. Natsu però viene presto a conoscenza dell’impiego della sorella, imponendole di lasciarlo e di concentrarsi solamente sugli studi. Mei incapace di rinunciare alla prima cosa della sua vita che la renda soddisfatta di se stessa, attacca aspramente il fratello, rinfacciandogli le sue doti troppo straordinarie per permettergli di capire una persona ordinaria come lei, per poi fuggire, offesa.
A consolare Natsu, ferito dalle parole della sorella, sopraggiunge Mel che lo rassicura dicendogli che lei vede benissimo tutti i suoi sforzi per fare sempre del suo meglio e che anche Mei ne è consapevole, anche se forse ora si comporta tanto duramente perché tormentata da qualcosa.
Mei, recatasi intanto al lavoro, chiede improvvisamente a Shu di mettersi con lei e il ragazzo, per quanto sorpreso dall’inaspettata proposta, accetta. Quella stessa sera però Mei, ancora al lavoro, riceve l’improvvisa telefonata della madre, che al colmo dell’agitazione le rivela la sconvolgente notizia appena riferitale da Sato, ritornato dall’Australia: Melvina e Natsu sono fratelli.
Considerazioni
Poco particolare nella trama e abbastanza scontato nella caratterizzazione dei personaggi, questo manga purtroppo ha poco di originale. Il suo unico punto di forza è forse il ritmo della narrazione, che non potrebbe essere più adatto al titolo e che mantiene un’atmosfera pacata e leggera anche nei momenti più cruciali e potenzialmente drammatici della vicenda.
Se avete adorato la Obana di Kodomo no Omocha (Rossana) e pensate di ritrovarne la profondità e l’ironia in questo manga avete purtroppo grandi probabilità di rimanere delusi. A una storia che non ha di per sé nulla di originale infatti si associano personaggi stereotipati e prevedibili, sia per la caratterizzazione che per il modo di agire, rendendo quest’ opera decisamente troppo simile a tante altre sullo stesso argomento. Anche le gag, carine ma spesso scontate, non riescono ad avvicinarsi all’immediatezza di quelle di Kodocha, forse penalizzate anche da un ritmo narrativo troppo in sordina per farle risaltare al meglio.
In complesso un manga che forse potrà essere apprezzato da chi ama storie leggere e quotidiane come quelle della Yoshizumi, ma che lascia ai fan dell’originalità e della profondità della Obana la sensazione che da lei ci si potesse decisamente aspettare di più.
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