A cura di Emy
Titolo originale: Shouri no akuma
Autrice: MAKI Youko
Categoria: Shoujo
:: Il manga in Giappone ::
Casa editrice: Shueisha
Numero di volumi: 3 -concluso
Anno di pubblicazione: 2009
Rivista di pubblicazione: Ribon
:: Il manga in Italia ::
Titolo: Il diavolo custode
Casa editrice: Panini Comics
Numero di volumi: 3 -concluso
Data pubblicazione: Settembre 2010
Edizione: 11,5×17,5, B., 192 pp., b/n
Prezzo: 4.90 euro, mensile.
Storia
La sedicenne Asami Tanakamori è costretta a lasciare una scuola d’élite a causa dei debiti del padre. Asami amava lo studio e la vita lussuosa che conduceva, pertanto tra mille rimpianti si appresta a entrare nell’edificio scolastico che d’ora in poi dovrà frequentare tutti i giorni… qui viene affidata ad Akira Kinoshita, una bellissima studentessa estremamente popolare, che la introduce alla sua nuova classe.
Asami non può fare a meno di notare che il liceo sembra tutto tranne che una scuola e che i suoi nuovi compagni di classe sono degli individui folli e sregolati, al punto che è impossibile per lei ambientarsi e relazionarsi con essi. Inoltre le bruciano i ricordi della sua vita dorata ma ormai perduta, di fatto non riesce a rassegnarsi e in continuazione paragona la sua condizione attuale con quella passata, cosa che la porta ad avere delle brutte reazioni di fronte ai tentativi dei nuovi compagni di classe di accoglierla e di fare amicizia con lei.
L’unica che riesce a farsi capire e ad avvicinarsi al suo mondo è Akira, che colpisce a fondo l’animo di Asami, riuscendola infine a rasserenarla.
Che sorpresa per lei, perciò, scoprire che Akira in realtà è un maschio -come le rivelano i compagni di classe!
Nei giorni seguenti, tra i due comincerà a nascere un legame sempre più tangibile: il padre di Asami cerca di combinarle un matrimonio con il figlio di Arisugawa, capo di una famosa compagnia -senza sapere che la compagnia in realtà è in bancarotta esattamente come la sua- e per ribellarsi la ragazza scappa da casa finendo ospite di Akira.
Qui cerca di sdebitarsi lavorando come cameriera e come sua “schiava”, avendo modo di conoscerlo meglio e apprezzarlo… il ragazzo mostrerà il suo interesse per lei solo per negarlo subito dopo… con un fare che la protagonista non può fare a meno di etichettare come “diabolico”. I reali sentimenti di Akira si paleseranno per lei poco a poco, parallelamente alla volontà di proteggere Asami.
Considerazioni
C’era una volta un tempo in cui Maki Youko emozionava narrandoci gli episodi dolceamari della convivenza di un liceale e una bambina delle elementari (Aishiteruze Baby/I love you baby, edito sempre da Panini), la tenera Yuzuyu.
Ma quel tempo sembra definitivamente archiviato: dopo aver virato verso la commedia scolastica, l’autrice si mantiene su questi binari facendoli incrociare ora con l’abusato tema del “travestimento”.
L’unica nota non propriamente originale (perché di originalità il lettore abituale di shoujo manga non ne troverà traccia in quest’opera), ma comunque di rilievo è costituita appunto dal personaggio di Akira, che in vesti femminili è assai più bello e accattivante della coprotagonista femminile: il suo carattere gioca sull’ambiguità non solo del travestimento, ma anche dei suoi sentimenti, dal momento che si diverte a stuzzicare la sua partner designata senza rivelare troppo di se stesso per non scoprirsi scontato e banale.
Ma di ben altro necessiterebbe questa storia per sollevarsi oltre una stentata sufficienza: personaggi ed eventi rimangono solo abbozzati e necessiterebbero di approfondimento per acquisire maggiore spessore e apparire meno legnosi e artefatti. Parallelamente, anche i personaggi secondari risultano piatti e banali, stereotipi che lasciano trapelare la stanchezza dell’autrice nel portare avanti una trama che non brilla né per invenzione narrativa né per consapevolezza e maturità di gestione.
Se invece prendiamo in esame il solo lato grafico, il valore sembra, inversamente proporzionale alla qualità della storia, cresciuto rispetto alle opere precedenti, risultando i disegni deliziosi e piacevoli.
Tirando le somme, Il diavolo custode è una commedia-passatempo priva di verve narrativa e di reale spessore, che reca diletto agli occhi più che all’intelletto. Perciò se state cercando qualcosa di totalmente disimpegnato e carino da vedere, è il titolo per voi… diversamente, è il caso di rivolgersi altrove.
Gallery
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