Recensione Manga – Due di Keiko Ichiguchi

Due di Keiko Ichiguchi

A cura di Emy

Titolo: Due
Autrice: ICHIGUCHI Keiko
Categoria: generico*

*Non risulta che questo volume sia stato pubblicato su rivista in Giappone, perciò lo cataloghiamo come manga “generico”. Per modalità grafico-narrativa, comunque, si può intendere come shoujo.

:: Il manga in Italia ::
Casa Editrice: Kappa Edizioni
Numero di volumetti: 1, concluso
Pubblicato nel mese di: Aprile 2000
Prezzo: 15.000 £/7,75 E
Lettura all’orientale.

“Due” è una raccolta comprendente due racconti autoconclusivi di Keiko Ichiguchi: “Sarò come la luce del tramonto” e “La luna alla finestra”.

Storia
Il primo racconto, “Sarò come la luce del tramonto”, vede protagonista la giovane Sanae, invaghita del suo professore privato -nonché amico d’infanzia- Tatsuro Yamada. Tatsuro non sembra accorgersi dei sentimenti di Sanae, tanto che con poco tatto le consiglia di frequentare Fuji, un “ragazzo simpatico molto interessato a lei”. L’unico amore di Tatsuro è la sua chitarra, per la quale il ragazzo nutre una passione autentica, ostacolata però dai suoi genitori. Questi ultimi lo vorrebbero infatti medico, mentre lui non chiede di meglio che vivere della sua abilità di chitarrista… e presto gli si apre una porta: partecipa a un’audizione e viene scelto come supporter per un cantante di Tokyo. Decide perciò di partire per la capitale, e annuncia questa sua decisione a Sanae, la sua amica più cara. Ma la ragazza non può accettare l’idea che Tatsuro se ne vada considerandola solo come una sorella… cosa farà Sanae per fare in modo che il ragazzo di cui è innamorata da sempre si accorga di lei?

“La luna alla finestra” mette a fuoco i sentimenti di Izumi Hirokawa, diciassettenne che è convinta di non essere figlia di quello che chiama padre, e che trova conferma ai suoi dubbi grazie a una foto, in cui sua madre, nell’immagine ancora giovane studentessa, sorride accanto a un ragazzo molto somigliante a Izumi. Quest’ultima decide perciò di conoscere il suo vero padre, il signor Tsuguyoshi… quando riesce a ritrovare il suo domicilio, però, ha la brutta sorpresa di scoprire che l’uomo è morto. Izumi conosce in quest’occasione Hiromi, figlio del signor Tsuguyoshi e perciò suo fratellastro… un ragazzo sensibile e solo, da cui lei ben presto si scopre attratta…

Considerazioni
Due racconti basati su sentimenti semplici inseriti in situazioni complesse, a volte paradossali. Chiarezza d’intenti, personaggi limpidi, atmosfere sognanti e nello stesso tempo realistiche. Però qualcosa non torna in queste storie “difficili” raccontate con leggerezza: leggerezza che risulta talvolta insostenibile, troppo ansiosa di raggiungere -anticipare- una sintesi quando tesi e antitesi non hanno avuto modo di prendere sufficiente corpo. Situazioni che risultano a volte un po’ forzate, intrecci risolti in un’atmosfera rarefatta fanno in modo che della lettura di Due non resti molto a lungo andare, cosa che accade invece con altre opere dell’autrice. Due non è perciò la migliore opera della Ichiguchi: consigliati a un pubblico eterogeneo restano 1945, America e La vista sul cortile -e probabilmente, nonostante i suoi limiti, anche Blue. Molto interessante è il più recente Peach. Ma Due e Con gli occhi aperti restano meglio indirizzati ai fan dell’autrice.

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