Recensione Manga – L’incanto della Strega (Majo no biyaku) di Tomu Ohmi


A cura di Emy (testi e immagini) e Martina (grafica)

Titolo originale: Majo no biyaku
Autrice: OHMI Tomu
Categoria: Josei*

*a causa dei contenuti espliciti, il titolo è indicato per un pubblico maturo. 

:: Il manga in Giappone ::
Casa editrice: Shougakukan
Numero di volumi: 5 -concluso
Anni di pubblicazione: 2011-2014
Collana: Flower Comics Alpha
Rivista di serializzazione: Petit Comic

:: Il manga in Italia ::
Titolo: L’incanto della strega
Casa editrice: Goen
Numero di volumi: 5 -concluso
Pubblicato a partire da: 2017
Collana: Vampire Collection
Distribuzione: edicola e fumetteria
Prezzo: 4.95 euro.

Storia
Kaoruko Mochizuki è una giovane donna che, esperta di erbe, manda avanti l’erboristeria di famiglia. La ragazza, completamente sola dopo la morte della nonna, conduce un’esistenza schiva: non ha alcuna esperienza sentimentale sicché, quando incontra l’aitante Kaname Hibiki, la sua vita cambia per sempre.
Kaname la informa sulle vicende della famiglia Mochizuki: la nonna di Kaoruko era una nota strega bianca, mentre la madre, ritenuta morta, è invece viva, ma ha dovuto lasciare la figlia in tenera età per poter guidare una congrega di streghe nere. La madre di Kaoruko è infatti la regina delle streghe e ora, divenuta irreperibile, ha sigillato parte del suo potere nel corpo della stessa Kaoruko. Adesso quel potere si sta liberando, concretizzandosi in una enorme forza che attrae uomini e animali verso la ragazza. In particolare, quando Kaoruko esercita inconsapevolmente la sua magia, gli uomini perdono la ragione e desiderano possederla. Per evitare che la giovane divenga vittima della sua stessa natura, Kaname, che è il cavaliere della madre di Kaoruko ed è abituato al potere della regina delle streghe, la bacia ogni volta che la forza magica si sprigiona da lei: in questo modo Kaoruko riesce a tenere a bada il suo potere.
Ciò non toglie che risulti molto indispettita dalla vicinanza del cavaliere, perché deve fingere di essere fidanzata con qualcuno che di fatto è uno sconosciuto. Col passare del tempo, però, Kaoruko conosce meglio Kaname, finendo con l’apprezzarne la lealtà e l’affidabilità…

Considerazioni
Come già nei manga più famosi di Tomu Ohmi, anche la storia di Majo no biyaku è incentrata sulla coppia di protagonisti, seguendo da vicino l’evoluzione del loro rapporto.
Lei: giovane, bella, dolce e riservata, è una ragazza che sembra uscita da un’altra epoca. Lui: bello, prestante, forte e sicuro di sé, è il perfetto “cavalier servente”. Oltre ai due predestinati, il terzo immancabile protagonista: l’elemento fantastico. Come un copione prestabilito, dopo i lupi mannari e i vampiri, viene adesso presa in esame la stregoneria. Questo elemento, più che dare corpo alla storia, viene affrontato piuttosto superficialmente, fungendo da pretesto affinché i due protagonisti possano riunirsi o separarsi a seconda delle necessità della trama. In Majo no biyaku, quindi, ci sono pochi e semplici elementi, quelli che l’autrice è abituata a mescolare e proporre in ricette sempre diverse: nonostante la prevedibilità delle vicende, queste ultime funzionano quel tanto che basta perché il lettore ne resti incuriosito.
La chiave di tale mistero probabilmente risiede nella semplicità e nella grande onestà di fondo delle opere della Ohmi, consapevole delle finalità e degli obiettivi dei suoi manga, obiettivi circoscritti all’ambito del puro intrattenimento e che a serie conclusa risultano sempre centrati.
Ne consegue che, se si è un minimo informati sull’autrice o sulle tematiche delle sue opere, è difficile esserne delusi, e ancor meno sorpresi per le scene erotiche presenti nei suoi manga.

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