Recensione Manga – Siamo in undici! (Juuichi nin iru!) di Moto Hagio


A cura di Emy

Titolo: Juuichi nin iru!
Tradotto: Siamo in undici!
Autrice: HAGIO Moto
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone ::  
Casa editrice: Shougakukan
Numero di volumi: 1 (versione bunko), concluso
Anno di pubblicazione: 1975
Rivista di pubblicazione: Bessatsu Shoujo Comic

:: Il manga in Italia ::
Titolo: Siamo in Undici!
Casa editrice: Star Comics
Numero di volumi: 1, concluso
Data pubblicazione: Novembre 2005
Collana: Storie di Kappa n.132
Distribuzione: Libreria e fumetteria
Senso di lettura: orientale
Prezzo: 7 euro, 320 pagine; con sovraccoperta.

06_new :: Award :: 
Nel 1976 questo manga ha ricevuto il 21° Shougakukan Manga Award, categoria giovanile, a pari merito con Poe no ichizoku (Il clan dei Poe), della stessa autrice.

:: Anime ::
L’unica opera di Moto Hagio trasposta in animazione è proprio Siamo in undici!: un OAV del 1986 di 90 minuti, inedito in Italia.

Storia
Il volume comprende due racconti autoconclusivi: Siamo in undici! e A Est l’orizzonte, a Ovest l’eternità.
L’azione è ambientata in un futuro in cui la Terra ha colonizzato cinquantuno pianeti nello spazio, dando luogo alla federazione terrestre, una lega che si trova a essere quarta dopo le potenze stellari di Rota, Seguru e Sawa.
Nell’astronave A22 si sono svolte le selezioni che determineranno i futuri allievi della Cosmo Academy, un’accademia che si pone come scopo l’istruzione e la formazione dei leader del futuro. Gli aspiranti allievi devono sottoporsi però a una difficilissima prova: in gruppi di dieci devono sopravvivere per un periodo di tempo prestabilito (cinquantatré giorni) in una vecchia nave spaziale in orbita attorno a un pianeta. Ma il primo gruppo viene colto dal panico quando si trova di fronte a un evento inaspettato… arrivati a bordo, si accorgono che sono in undici: chi, fra loro, non dovrebbe essere lì?
I candidati si presentano tra loro: Tadatos Lane, un terrestre dotato dell’ “istinto”, una capacità simile alla telepatia; il sospettoso Baceska, re di Maya e Aritosca-le nel sistema di Sava; Soldas IV di Aritoscala Baceska (pianeta vicino di Aritosca-le) del sistema di Sava; i terrestri Amazon Carnais, Chako Kacha, Dolph Tasta; il buffo Totoni, del sistema di Sava; sempre da Sava proviene Ganigas Gastos, mentre dal pianeta Vidknu Vidmenir; Glenn Kroff è l’unico membro appartenente al sistema Seguru; l’affascinante Frol, infine, proviene dal pianeta Vene, non appartenente ai sistemi maggiori.
Le capacità intuitive di Tadatos sono messe alla prova: egli potrebbe individuare, grazie a esse, chi è l’undicesimo individuo, ma, con grande costernazione da parte sua, fallisce. Qualcosa di strano accade sull’astronave: l’istinto di Tada, fino ad allora infallibile, fallisce anche quando si tratta di individuare il sesso di Frol: Tada crede che sia una ragazza, ma questo per Frol è un insulto, e afferma di essere un uomo.
Baceska comincia a sospettare che Tada sia l’undicesimo. I sospetti aumentano quando, a causa di un errore di Tada, Ganigas si ritrova tramortito da una scarica elettrica, nel tentativo di riparare il computer di bordo. È lo stesso Tada, comunque, a salvarlo, operando il compagno di viaggio (Tada infatti ha esperienza di chirurgia). A sviare i sospetti su Tada è Frol, che sente da subito una grande simpatia per lui; approfondendosi il rapporto tra i due, i ragazzi si confidano: Tada dice di non aver mai conosciuto i suoi genitori, mentre per Frol i genitori sono una presenza ingombrante, dal momento che vorrebbero farlo sposare a un feudatario del suo pianeta. Frol, infatti, non è né uomo né donna, dal momento che sul pianeta Vene gli adolescenti presentano le caratteristiche di entrambi i sessi, anche se non ancora sviluppati, e solamente con la maturità scelgono l’uno o l’altro. A Frol, ultimo nato della sua famiglia, non sarebbe permesso di diventare uomo, a meno che non diventi un membro dell’Accademia. L’unico ad aver riconosciuto subito la natura di Frol è Vidmenir, anche lui un essere senza sesso.
Gli eventi precipitano quando gli undici si accorgono che l’orbita dell’astronave è cambiata: anziché ruotare attorno al pianeta, l’astronave sta cominciando ad avvicinarsi a una stella… questo significa che la temperatura si alzerà sempre di più col passare dei giorni, fino a raggiungere livelli non sostenibili: solo il trentesimo giorno, la temperatura è di ventidue gradi. L’aumento del calore porta alla proliferazione dell’edera elettroconduttrice, una pianta modificata geneticamente per essere utilizzata negli impianti elettrici: l’edera, come scopre Tada, sarà causa di un virus che conduce a morte certa.
La drammatica scoperta porta alla luce i ricordi di Tada: quando aveva cinque anni, lui e la sua famiglia si trovavano su quella stessa astronave! Anche in quell’occasione era scoppiato il virus e si era trovato un vaccino estratto dai topi. Ma il vaccino non era sufficiente per tutti, perciò venne somministrato solo ai bambini al di sotto dei cinque anni… Tada era tra questi. La scoperta mette tutti in agitazione, e, col passare dei giorni, l’ansia e il caldo soffocante non permettono ai giovani di ragionare lucidamente. Baceska accusa apertamente Tada di essere l’undicesimo e convince il gruppo a isolarlo. Tada però propone una soluzione al problema del calore: se riescono a causare un’esplosione nella nave, forse potranno variare la rotta e tornare a ruotare attorno al pianeta anziché essere attratti dalla stella. Baceska non vorrebbe credere a quello che dice un impostore, ma interviene Ganga, che confessa di essere l’undicesima persona… ma sarà davvero così? Riusciranno gli undici a salvarsi dal virus o premeranno il bottone per chiedere aiuto, ponendo così fine alla prova e rinunciando al sogno di diventare allievi dell’ Accademia?
Il secondo racconto è ambientato anni dopo gli avvenimenti del primo: Tada e Frol vengono invitati da Baceska, affinché trascorrano del tempo su Aritosca-le… qui i due saranno coinvolti in complicati e crudeli intrighi di palazzo, che li porteranno a correre rischiose avventure, rivedere vecchi amici e consolidare il loro rapporto.

Considerazioni
Siamo in undici!, pur non essendo annoverato tra i primi capolavori della Hagio (quali, ad esempio, Poe no ichizoku e Thoma no shinzou), è un’opera godibilissima e leggibile, nonostante la sua datazione. La Hagio ha superato brillantemente la difficoltà di orchestrare un cast di personaggi ampio, focalizzando il rapporto di due tra questi (Tada e Frol), che acquistano particolare risalto grazie alle loro caratteristiche. In secondo piano tutti gli altri personaggi, cui la Hagio distribuisce sapientemente pensieri, battute e azioni.

La storia, fortemente debitrice all’immaginario di Ursula Le Guin, a distanza di trent’anni dalla sua realizzazione, regge al punto che difficilmente se ne possono distaccare gli occhi: l’attenzione si mantiene desta fino alla fine. Curioso sottolineare, infine, come questo avvincente shoujo manga tragga ispirazione da una storia di fantasmi del grande Kenji Miyazawa (1896-1933, scrittore, alcune sue opere sono state trasposte anche in animazione -ndr): in questa storia undici bambini scoprivano che c’era un mostro tra loro.

Siamo in undici! segna un importante capitolo nella carriera della Hagio: è infatti l’unica delle sue opere che sia stata trasposta in animazione, in un OAV del 1986, ed è anche un’opera che ha ispirato altri artisti dopo la Hagio, in primis Reiko Shimizu nel suo Kaguya Hime (alias La principessa Splendente).

Il secondo racconto, A Est l’orizzonte, a Ovest l’eternità, è più complesso e ugualmente debitore alle atmosfere e ai romanzi di Ursula Le Guin, ma regala grande gratificazione al lettore disposto a immergersi nelle dinamiche degli intrighi di corte e alla coordinazione di un’azione ad ampio raggio. In conclusione: un’opera che non può mancare sullo scaffale di qualsiasi shoujo fan che si rispetti, o di chi -semplicemente- apprezza il buon fumetto.

Gallery

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