Recensione Manga – Lo specchio magico (Himitsu no Akkochan) di Fujio Akatsuka

A cura di Emy

Titolo: Himitsu no Akkochan
Titolo tradotto: Akkochan del segreto
Autore: AKATSUKA Fujio
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone :: 
Casa editrice: Shueisha
Numero di volumi: 3 -concluso
Anno di pubblicazione: 1969 (Ribon comics)
Rivista di serializzazione: Ribon

:: Il manga in Italia ::
Titolo: Lo specchio magico
Casa editrice: Fabbri
Pubblicato a partire da: anni Ottanta
Stato: interrotto.

himitsuakkodrama:: Il film ::
Data di proiezione in Giappone: 2012
Titolo internazionale: Akko-Chan: The Movie
Genere: Romance/Magia/Commedia
Diretto da: Yasuhiro Kawamura
Scritto da: Mika Omori, Masatoshi Yamaguchi, Masahiro Fukuma
Durata: 120 minuti
Cast: Haruka Ayase, Masaki Okada.

:: NOTA ::
Lo specchio magico è un manga del maestro Fujio Akatsuka, pubblicato negli anni ’80 sul settimanale “Candy Candy” del Gruppo Editoriale Fabbri, dal n.216 al n.235. L’opera è stata pubblicata solo parzialmente in Italia. La sinossi seguente si basa sull’edizione italiana e segue perciò i nomi dell’adattamento italiano. Circa quest’ultimo, è da segnalare che oltre al consueto ribaltamento e alla colorazione delle tavole, il nome della protagonista è cambiato: Atsuko Kagami (nomignolo: Akko-chan) è diventata Stilly, ma i nomi degli altri personaggi (Kaori, Isamu, Taisho, Shippona) sono invariati. La parola magica è stata leggermente alterata: in originale è “Tekumaku Mayakon Tekumaku Mayakon”. Una curiosità: Kagami, cognome della protagonista, significa “specchio”. Da questo titolo sono stati tratti gli anime noti in Italia come Lo specchio Magico e Un mondo di magia.

Storia
Stilly è una bambina vivace e birichina come tante, che un giorno, rimasta a casa da sola, dopo essersi divertita a mettere disordine ovunque, decide per gioco di truccarsi un po’ davanti al suo specchio.
Ma una palla da baseball, lanciata da qualcuno, all’improvviso rompe il suo specchio preferito… Stilly è arrabbiata, ma il colpevole, chiunque sia, sembra svanito nel nulla.
La bambina è molto dispiaciuta, ma ecco che un uomo in smoking le compare davanti: l’uomo le dice di venire dal “paese degli specchi” e, per riparare alla perdita dello specchio rotto, regala alla bambina uno specchio nuovo… uno specchio magico. Se pronuncerà le parole magiche “Tekamaia maiacon”, Stilly potrà trasformarsi in chi vorrà!
Sparito l’uomo misterioso, la bambina ovviamente verifica le capacità magiche dello specchio e si trasforma subito in una bella ragazza!
Incredula, con queste sembianze corre incontro alla madre, che ovviamente non la riconosce: Stilly si affretta a ritornare se stessa e a fare subito le sue scuse alla mamma per aver messo in disordine tutta la casa… questo è solo l’inizio delle sue avventure.
Attenzione: la sinossi appena data non rende *assolutamente* l’idea di cosa sia questo manga, che -se ne tenga conto- non è basato sulla magia, bensì sull’umorismo! Cercare di descriverlo è come cercare di spiegare una battuta. Soltanto un centinaio di pagine di questo titolo è stato pubblicato su “Candy Candy” (meno di un volume, in pratica).

Considerazioni
Il manga di Himitsu no Akkochan non ha molto a che vedere con la serie animata che da esso è tratta e che noi conosciamo come “Lo specchio magico”: o meglio, i personaggi sono gli stessi, ma sia lo stile grafico che il tono narrativo sono molto diversi… nell’anime il designer è più dolce, e l’intento classico della commedia umoristica, cioè la rappresentazione dei difetti umani, è molto meno evidente (e a volte inesistente).
In base all’idea che qui in Italia ci siamo fatti degli shoujo manga, sarebbe normale, guardando le tavole di “Himitsu no Akkochan”, pensare che non ci troviamo di fronte a uno shoujo manga… E invece non è così: esistono anche shoujo basati solo o in gran parte sulle gag!
Questo del maestro Akatsuka, in particolare, con la sua rigorosissima impostazione a tre o quattro strisce, ha quasi un gusto europeo che risulta inconciliabile con il concetto di shoujo manga “dalle tavole libere e ariose”.
Leggendo, si rimane piacevolmente sorpresi dalla verve dell’autore che, assieme alla protagonista, ci presenta tutto un universo di personaggi, ognuno dei quali risponde a un preciso “tipo” umano, perciò perfettamente riconoscibile tanto in Giappone quanto in qualsiasi parte del mondo.
Ecco il venditore di cosmetici porta a porta, i terribili bambini dell’isolato vicino, l’amica del cuore con cui è impossibile non litigare di tanto in tanto, il bullo del quartiere e la pettegola di turno: tutti insieme concorrono a formare una girandola ricca e varia, che ruota su una pagina a fumetti di sorprendente leggibilità.
Anche questo è shoujo manga.

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