A cura di Emy
Titolo: Bara no Josephine
Autrici: IGARASHI Yumiko (disegni) e OCHIAI Kaoru (storia)
Categoria: Shoujo
:: Il manga in Giappone ::
Casa editrice: Akita Shoten
Numero di volumi: 4 -concluso
Anno di pubblicazione: 2011
Rivista di serializzazione: Princess Gold
:: Il manga in Italia ::
Titolo: Rose Josephine
Casa editrice: J Pop
Numero di volumi: 4 -concluso
Pubblicato a partire da: Maggio 2015
Distribuzione: libreria e fumetteria
Prezzo: 5.90 Euro, 4 voll., completo.
Storia
1773, Martinica, residenza dei Tascher de la Pagerie.
Rose, primogenita della famiglia di origine nobiliare, ha dieci anni e l’argento vivo addosso. È lei a spingere le sue sorelle fuori di casa, a correre libere circondate dalla vegetazione lussureggiante dell’isola tropicale. Essendo la Martinica colonia francese, le bambine immaginano un futuro di pizzi e merletti nella madrepatria, magari sposate a nobili parigini. Le accompagna nelle loro piccole avventure il fratellastro Agatho, di appena quattro anni, frutto di una relazione ancillare del padre.
In seguito alla morte della secondogenita Catherine, Rose apprende, a sedici anni, che dovrà sposare il figlio del marchese Beauharnais e che l’aspetta una vita a Parigi. La madre di Agatho, contrariata all’idea che Rose debba lasciare l’isola, la conduce presso un’indovina locale. In tal modo la giovane riceve una profezia: ella, secondo la veggente, diventerà “più di una regina”. Anche la cugina di Rose, Aimée, consulta la medesima indovina e accoglie la predizione secondo la quale ricoprirà il ruolo, in avvenire, di “regina madre”.
Rose giunge così a Parigi, con Agatho al seguito, per conoscere il futuro marito Alexandre. Questi si rivela piacevole all’aspetto ma d’animo corrotto e dissoluto, come del resto era consuetudine tra i nobili dell’epoca. L’ignara giovinetta lo sposa e ne rimane incinta, senza che per questo il marito limiti gli incontri con la sua amante o desista dal maltrattare Agatho. Presto, però, l’ingenua e inesperta M.me Beauharnais imparerà ad adeguarsi ai costumi del luogo in cui si è trasferita, mutando il ruolo di vittima con quello di protagonista della propria vita…
Considerazioni
Yumiko Igarashi, una delle regine dell’old style degli shoujo manga, ha in tempi recenti lavorato in coppia con la misteriosa Kaoru Ochiai per realizzare questa serie dedicata a Josephine Beauharnais, prima moglie di Napoleone.
Lavorare con una sceneggiatrice conferisce da sempre un valore aggiunto all’autrice, che ha firmato in coppia con scrittori come Man Izawa e Kyouko Mizuki manga tra i più celebri (Candy Candy e Georgie su tutti). Anche in questo caso l’opera, pur non assurgendo a livelli eccelsi, acquista dalla collaborazione consistenza e coerenza narrativa.
Il primo volume è dedicato alla giovinezza di Josephine, che in realtà veniva chiamata col suo terzo nome, Rose. Il primo capitolo è il più sbarazzino e tutto sommato il più adatto al tratto bamboleggiante della Igarashi, che non lesina i fiori e i lucchichini cui da tempo ci ha abituato. L’infanzia della piccola Rose ci viene narrata con dovizia di particolari: la calda e colorata Martinica, il legame con le sorelle, destinate entrambe a spegnersi prematuramente, i costumi liberi dell’isola, l’amicizia con Aimée du Buc de Rivery, della cui figura storica a sua volta si impadronirà la leggenda che in futuro la vedrà diventare Nakchidil, “regina madre” di Mahmud II.
Dove interviene l’invenzione narrativa è nel personaggio fittizio del fratellastro di Josephine, Agatho, che la stessa Rose definisce come il suo “cuore”. Agatho è lo spettatore-narratore delle vicende, referente del punto di vista del lettore.
Il secondo volume è incentrato sulle vicissitudini di Rose, ormai Madame Beauharnais, alle prese con il marito fedifrago. Se il carattere di Josephine finora si era mantenuto a grandi linee coerente con quanto trasmesso dalla Storia, da questo punto in poi nella serie si fa più marcata la fisionomia di eroina da shoujo manga mainstream: sensibile, buona e piagnucolosa, che non esita a sacrificarsi per il bene degli altri. La narrazione volutamente glissa sull’atteggiamento spregiudicato della vera Joséphine, lasciando sottintendere che cedere alla superficialità e al cinismo del bel mondo parigino è quasi una scelta obbligata, dettata da spirito di adattamento e sopravvivenza.
Quel che invece non appare superficiale è la documentazione alla base di “Bara no Josephine”, mirata a privilegiare figure di secondo piano sul palcoscenico della Storia (che pure nel contesto rivoluzionario giocarono un certo ruolo, come Thérésa Cabarrus) e di illuminare quindi avvenimenti meno noti della vita della futura imperatrice (per esempio la sua esperienza in prigione per aiutare il primo marito). Ne consegue che sono proprio i personaggi storicamente marginali quelli meglio delineati, rispetto ai grandi protagonisti quali Napoleone e Robespierre. Fermo restando che spesso, come già sottolineato, il manga abbandona il rispetto verso le fonti per rendere omaggio al feuilleton romantico.
Non è, comunque, la mancanza di una supina fedeltà alla Storia il problema della serie, perché ciò nel gioco della narrazione non è peccato né veniale né capitale, e del resto chi cerca la mera cronaca ha già pane per i suoi denti (Eroica di Riyoko Ikeda). Il punto è che il manga rimane sempre un passo indietro rispetto a una trama solida e dei personaggi di autentico spessore: un po’ tutti, protagonisti e comprimari, difettano di approfondimento psicologico e la stessa lettura scorre via piacevole ma leggera, leggera come quest’opera intende essere.
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