A cura di Giorgia-bi (review) ed Emy (grafica)
Titolo originale: Setsunaine
Autrice: OBANA Miho
Categoria: Shoujo
:: Il manga in Giappone ::
Casa editrice: Shueisha
Numero di volumi: 1 – concluso
Prima pubblicazione: 1993
Seconda edizione: 2008
Rivista di pubblicazione: Ribon
:: Il manga in Italia ::
Titolo: Fa così male -Miho Obana Trilogy n.1
Casa editrice: Dynit
Numero di volumi: 1 – concluso
Data pubblicazione: Marzo 2009
Edizione: solo per fumetteria
Prezzo: 7.50 euro.
Storia
Il primo volume della raccolta dedicata ai racconti d’esordio di Miho Obana contiene cinque storie brevi, a cominciare da quella che fornisce il titolo all’albo.
CAPITOLO 1 – Fa così male
Chie ha diciassette anni ed è la figlia del direttore di una sala giochi di pachinko. Da qualche tempo nella sala ha cominciato a lavorare una coppia di ragazzi più grandi: Kyo ed Ikuko, giunti da un’altra città in seguito a una fuga d’amore. Nonostante l’evidente sentimento che lega i due giovani, Chie si innamora perdutamente di Kyo, e pur di averlo cerca di allontanare da lui Ikuko ricorrendo a uno spregevole sotterfugio. Pentitasi della propria crudeltà, la giovane protagonista si trova davanti a un bivio: pur essendo considerata da tutti poco più di una bambina, Chie sarà chiamata a capire la differenza tra l’egoismo e l’amore.
CAPITOLO 2 – Al di là della finestra
Da qualche tempo la giovane Ritsuko ha una piccola fissazione: nel locale in cui lavora come cameriera part-time le capita spesso di vedere una coppia di fidanzati, eleganti e pacati, che rappresentano il suo ideale di amore. Rapita da quest’immagine poetica, non riesce ad apprezzare la corte schietta e spontanea di Mizuno, un compagno di scuola che alle tazze da tè preferisce le corse in moto. Quando un giorno la coppia ammirata da Ritsuko si separa davanti ai suoi occhi, alla ragazza sembra di essere in qualche modo coinvolta, e decide di dare una mano affinché i due ritornino assieme; al suo fianco nella bizzarra missione, con più sensibilità e tatto del previsto, ci sarà proprio Mizuno.
CAPITOLO 3 – Una scena del settimo anno
Kaoru e Masanobu frequentano lo stesso istituto superiore, ma non si rivolgono mai la parola. Da bambini erano molto uniti, e Ma-chan era l’unico a difendere Kaoru quando tutti la prendevano in giro per un piccolo difetto di pronuncia; i due andavano così d’accordo che quando lei decise di scappare di casa per non essere più derisa, lui si offrì di accompagnarla. In seguito a quell’episodio, la madre di Kaoru proibì loro di frequentarsi, e a poco a poco le strade dei due si separarono. Ora però Kaoru è venuta a sapere che in quell’arco di tempo la vita del vecchio amico si è fatta via via più complicata: i suoi genitori hanno divorziato, e la madre è stata ricoverata per problemi mentali. Memore del debito di gratitudine che ha ancora verso Manobu, la ragazza decide di riavvicinarsi a lui e di dargli una mano, anche solo cucinandogli qualcosa di appetitoso. Molti anni sono passati, e Manobu è diventato un giovane scontroso e piuttosto insofferente; tuttavia, grazie all’esuberanza di Kaoru, stavolta sarà il disagio di Ma-chan a essere consolato e curato.
CAPITOLO 4 – Io e la signorina
Yutaka è uno studente di terza media che vive con la nonna in seguito alla morte dei genitori. Pur avendo una spiccata predisposizione per lo studio, vorrebbe trovare un lavoro subito dopo il diploma per prendersi finalmente cura dell’anziana parente che lo ha cresciuto con amore. Le domande e i consigli di insegnanti e compagni non lo lasciano respirare… finché un giorno si imbatte in una bella ragazza che dorme su una panchina. La ragazza dice di chiamarsi Manami e di essere praticamente scappata di casa; dopo aver smarrito il portafogli, non sa più dove andare! Yutaka e sua nonna la accolgono con premura e simpatia, e la ragazza sembra entusiasta della sistemazione. Ben presto tuttavia si scopre che l’inesperienza e l’entusiasmo che Manami mostra verso la loro realtà sono dovuti al fatto che, fino a quel momento, la ragazza è vissuta sotto una campana di vetro essendo la figlia del proprietario di un gruppo finanziario. Pur sapendo di dover prendere presto delle decisioni importanti, Yutaka e Manami godranno di giorni di impunita libertà e spensieratezza, che aiuteranno entrambi a capire la strada da percorrere.
CAPITOLO 5 – L’illusione delle onde bianche
Il bel Ryo trascorre le vacanze estive lavorando come cameriere in un bar sulla spiaggia. Una mattina, recandosi al lavoro, rimane rapito dall’immagine evanescente di una ragazza in piedi su una scarpata, che scompare nel nulla dopo qualche istante. Quel mattino, al lavoro, Ryo riconosce tra i clienti la ragazza di quella mattina… ma gli sembra molto diversa dall’immagine eterea che se ne era fatto. Tanto per cominciare Toko, la ragazza in questione, tracanna birra fin dal mattino come un vecchio lupo di mare; e poi è scorbutica, sarcastica e piuttosto manesca con chiunque le si avvicini. Se questo non fosse sufficiente a scoraggiare Ryo, quando i due riescono a scambiare qualche parola lei gli racconta di essere promessa in sposa a un uomo. Il suo fidanzato è partito per motivi di studio da circa un anno, e da allora non si è più fatto sentire; ma Toko continua ad attenderlo con fede incrollabile. Malgrado gli intimi di continuare a divertirsi con le numerose ragazze che affollano la spiaggia, Ryo non riesce a cavarsi Toko dalla testa e giorno dopo giorno cerca di conoscerla meglio, finché viene a conoscenza del suo doloroso segreto…
Considerazioni
Nel 2008 la casa editrice giapponese Shueisha decise di ristampare una raccolta di storie brevi risalenti agli inizi della carriera di Miho Obana, autrice nota per successi come Kodomo no Omocha e Andante. Nel 2009 la Dynit ha replicato questa operazione in Italia, tenendosi fedele al formato bunko presentato in Giappone.
I racconti di questo primo albo sono tutti ambientati nel piccolo grande universo dell’adolescenza, e raccontano storie d’amore più o meno fortunate e felici. Come apprendiamo dalla postfazione, l’elemento della fuga da casa che ricorre in diverse delle storie qui presentate è fortemente autobiografico; la Obana scappò infatti di casa con l’allora fidanzato quand’era ancora una ragazza, e dalla sua esperienza di lavoro in una sala di pachinko ha tratto l’ispirazione per il primo racconto di quest’albo.
Fa così male è una storia d’amore agrodolce: l’autrice descrive il percorso di crescita di una bambina viziata che apprende come l’amore non possa essere conquistato con la tenacia e l’imbroglio, ma vada donato e rispettato. Tutti i giovanissimi protagonisti delle storie di questo volume apprendono delle lezioni preziose sull’amore: in Al di là della finestra la romantica Ritsuko scopre la differenza tra le apparenze e la realtà dei sentimenti, in Una scena del settimo anno l’impulsiva Kaoru comprende come tutti, prima o poi, abbiano bisogno del sostegno dell’amato.
Gli ultimi due capitoli ruotano invece attorno al tema delle aspettative che gravano sui giovani: mentre Yutaka e la sua ‘signorina’ devono decidere chi diventare da grandi, la sfortunata Toko deve trovare la forza di ricominciare un’esistenza dopo che una tragedia ha sconquassato il futuro che si era scelta.
I racconti brevi di Miho Obana sono una lettura gradevole e mai banale. Si tratta di piccole storie che intrattengono il lettore con la loro immediatezza e la loro attenzione al dettaglio, con garbo e delicatezza. Piccole storie da sfogliare con calma e piacere; un acquisto sicuramente consigliabile.
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