Recensione Manga – Maid-sama! La doppia vita di Misaki (Kaichou wa Maid-sama!) di Hiro Fujiwara

A cura di Giorgia-bi (review), Lauretta (autrice) e Sayoko (grafica)

Titolo originale: Kaichou wa Maid-sama!
Autrice: FUJIWARA Hiro
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone :: 
Casa editrice: Hakusensha
Numero di volumi: 18 -concluso
Anno di inizio pubblicazione: 2006
Rivista di pubblicazione: LaLa

:: Il manga in Italia ::
Titolo italiano: Maid-sama! La doppia vita di Misaki
Casa editrice: Panini Comics
Numero di volumi: 18 -concluso
Inizio pubblicazione: Marzo 2011
Collana: Manga Kiss
Distribuzione: edicola e fumetteria
Prezzo: 4,30 euro, bimestrale.

:: L’autrice ::
Hiro Fujiwara è nata il 23 dicembre 1979 nella prefettura di Hyougo. Ha iniziato la carriera vincendo nel 2004 il concorso per nuovi talenti indetto dalla rivista “LaLa” di Hakusensha con l’opera Kaeri Michi, Yuki no Netsu, utilizzando lo pseudonimo Hiro Izumi.
Essendo un’autrice giovane non ha ancora all’attivo tantissime opere: dal 2004 al 2006 ha realizzato alcune storie brevi tra cui Akai Yume, Kimi no Hidamari e Toumei na Sekai pubblicate su “LaLa DX”, rivista sorella di “LaLa”.
Il suo primo lavoro importante è Kaichou wa Maid-sama!, iniziato anche questo come oneshot è diventato poi una serie a tutti gli effetti che l’ha impegnata per ben 8 anni (2005-2013) e dalla quale è stato tratto un anime composto da 26 episodi.
Nonostante la realizzazione di Kaichou wa Maid-sama! abbia impegnato l’autrice in maniera continua, Fujiwara è riuscita a creare altri racconti autoconclusivi: nel 2011 ha pubblicato su “Kuro LaLa” il racconto In the mirror of death a tinte horror sovrannaturali e nel 2012 sulla rivista “Aoi LaLa” è stato pubblicato Kono Mama ja Dame Mitai desu.

:: Anime ::
Dal manga di Hiro Fujiwara è stata tratta una serie animata in 26 episodi, trasmessa dai canali TBS e BS-TBS nella primavera del 2010. L’anime è stato diretto da Hiroaki Sakurai e realizzato dallo studio J.C. Staff e percorre un arco narrativo che comprende gli eventi dal primo all’ottavo albo del fumetto.
La sigla di apertura “My Secret” cantata da Saaya Mizuno ha raggiunto il 37esimo posto della Oricon singles charts, ed è stata raggiunta e superata dalla sigla di chiusura “Yokan”, eseguita dalla band j-rock degli Heidi.

:: Curiosità ::
I titoli manga incentrati su figure di cameriere (maid) o maggiordomi (butler) costituiscono un fiorente sottogenere del quale diversi esponenti hanno già raggiunto il nostro paese. Il fascino della divisa (seriosa per lui, maliziosa per lei) e la duttilità del rapporto servo-padrone hanno infatti ispirato numerosi autori e dato vita a storie molto diverse tra loro. Oltre al qui presente Maid-sama le fumetterie nostrane ospitano titoli fortunati come Black Butler e Mei-chan’s Butler, in cui il fascino della livrea costituisce buona parte dell’appeal della storia, e abbondano poi elaborazioni sul tema come cameriere-androidi (Mahoromatic) e svariate divagazioni hentai. Su ben altri livelli si colloca invece Emma, in cui Kaoru Mori restituisce un’affascinante interpretazione del periodo vittoriano e tratteggia ‘la’ cameriera per eccellenza del panorama manga.
Sono naturalmente molti i titoli ‘maid’ o ‘butler’ ancora inediti in Italia: tra questi possiamo citare la divertente commedia Soredemo Machi wa Mawatteiru recentemente trasposta in anime, il curioso Shounen Maid, lo scollacciato Kamen no Maid Guy, lo sguardo ‘interno’ a un maid cafè di Maid Shokun! e il coloratissimo Maid Maiden di Kaoru, oltre al ‘bis’ di Kaoru Mori in tema di cameriere, Shirley.

Storia
Inflessibile Presidentessa del Consiglio studentesco di giorno, affabile cameriera di sera; da quando suo padre è scomparso lasciando la famiglia piena di debiti, la vita della povera Misaki è diventata una guerra su due fronti.
Costretta a darsi da fare per aiutare la cagionevole madre a far quadrare il bilancio, la liceale ha iniziato a lavorare in un Maid Cafè (tipico ristorante giapponese in cui le cameriere vestite con costumi in stile vittoriano servono i propri clienti trattandoli come fossero veri e propri padroni di casa) per ottimizzare tempi e guadagni: con poche ore al giorno riesce infatti a racimolare un bel gruzzoletto senza stancarsi troppo. Naturalmente Misaki si assicura di tenere ben nascosto il proprio part time a tutti: cosa ne sarebbe della sua reputazione di studentessa brillante e di leader severa se qualcuno la scoprisse servire ai tavoli in costume?
E cosa succederebbe all’indisciplinato Istituto Seika, che solo grazie al suo duro lavoro si è trasformato in un posto vivibile, se gli studenti smettessero di rispettarla e temerla?
Misaki si troverà a fronteggiare tutte queste paure il giorno in cui il ragazzo più affascinante e turbolento della scuola scoprirà il suo segreto…
Ormai rassegnata alla pubblica umiliazione, Misaki rimane sconcertata nello scoprire che Takumi Usui non ha alcuna intenzione di tradirla o di prendersi gioco di lei; e anzi, sarà solo grazie a lui e alle simpatiche colleghe di lavoro se la ragazza imparerà ad aprire il proprio cuore alle persone e a godersi la vita con coraggio e spensieratezza, tra i mille impegni causati dai vivacissimi studenti della Seika e i tanti imprevisti del suo amato-odiato lavoro part time.

Considerazioni
Ottimi voti, condotta impeccabile, leadership naturale: Misaki possiede tutte le caratteristiche per essere una perfetta Presidente del Consiglio degli studenti. È un vero peccato che la sua famiglia abbia seri problemi economici, ed è una vera disdetta che il suo talento non sia frutto di genio puro, ma di ore e ore di studio matto e disperatissimo: Misaki ha bisogno di soldi, ma può permettersi di lavorare solo poche ore al giorno e con poco impegno per mantenere dei buoni punteggi a scuola. Il Maid Cafè Latte rappresenta in questo senso una vera benedizione dal cielo, che le consente di non sottrarre troppe ore allo studio e di ricavare un buono stipendio, ma lavorare come cameriera in quel tipo di locale non è certo un’attività di cui una Rappresentante degli studenti possa andare fiera!
Se i pregiudizi che gravano sulle cameriere in livrea non bastassero, Misaki si trova oltretutto nella svantaggiosa posizione di Presidente femmina di un istituto prevalentemente maschile; se finora le sue terribili sfuriate e i suoi sguardi assassini sono riusciti a mantenere sotto controllo monelli e bulletti, di certo il fatto di essere scoperta in versione cameriera moe le farebbe perdere ogni vantaggio e ogni autorità.
Questi e altri sono i foschi pensieri che agitano la protagonista la sera in cui Usui, il ragazzo più popolare e scostante della scuola, scopre il suo lavoro segreto. Ben presto però diverrà chiaro che né Usui né i tre poveracci che come lui sono venuti a conoscenza del part time di Misaki hanno la minima intenzione di tradirla o di umiliarla pubblicamente, ma anzi sembrano essere decisamente (in alcuni casi fin troppo) dalla sua parte. Merito del fascino della divisa? Forse, ma è anche vero che vista da vicino Misaki svela una tenacia e una forza di volontà che difficilmente lasciano indifferente chi la osserva.
Ed è proprio la caratterizzazione dei personaggi, dai protagonisti all’ultimo dei comprimari, il punto di forza di una serie che sotto l’aspetto della trama inanella una situazione più prevedibile dell’altra. Il festival scolastico, la Giornata dello Sport, il ricco istituto rivale: non manca nessuno dei momenti-tipo del più scontato shoujo scolastico, e le conclusioni dei vari capitoli non comportano mai sorprese o colpi di scena.
Anche dal punto di vista grafico è difficile individuare dei particolari pregi: l’autrice si mantiene su una gestione delle tavole all’insegna della pulizia e dell’assenza di retini; abbiamo il solito protagonista maschile con il ciuffo all’insù e di tanto in tanto emerge qualche profilo vagamente asimmetrico.
Eppure, tra una critica allo sviluppo scontato e un sospiro di disappunto davanti a un primo piano così-così, ci si ritrova ad aver letto senza accorgersene sette od otto volumi e ad aver pure fatto qualche risata. Merito appunto di personaggi ben introdotti e ben tratteggiati, di gag ricorrenti di cui si finisce per attendere la prossima comparsa (i siparietti dei tre ammiratori, la freddezza e il sarcasmo di Misaki scambiati per carineria, le boutade della simpatica proprietaria del Cafè Latte), di una buona descrizione dell’alchimia tra i due protagonisti e del modo in cui quest’ultima aiuti Misaki a interagire col prossimo in modo meno drastico e feroce.
Volendo tirare le somme, La doppia vita di Misaki è una commedia che presenta pochi spunti originali e potrebbe pertanto lasciare freddi i lettori più smaliziati, ma è sorretta da una discreta regia e da un parco personaggi sufficientemente assortito. Una lettura simpaticamente frivola, non certo un acquisto obbligato ma una possibile alternativa per chi sia alla ricerca di una nuova, leggera commedia scolastica.

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