Recensione Manga – La luna e il lago (Tsuki to mizumi) di Hinako Ashihara

A cura di Giorgia-bi (testi) e Demelza (grafica)

Titolo originale: Tsuki to mizumi
Autrice: ASHIHARA Hinako
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone ::
Casa editrice: Shougakukan
Numero volumi: 1 -concluso
Anno di pubblicazione: 2007
Rivista di serializzazione: Betsucomi

:: Il manga in Italia ::
Titolo: La luna e il lago
Casa editrice: Panini Comics
Numero di volumi: 1 -concluso
Anno di pubblicazione: 2009
Collana: Mille emozioni
Prezzo: 4.30 euro.

Storia
Il volume contiene due storie brevi: la prima, che dà il titolo all’albo, narra dell’ incontro tra la sedicenne Kazuna Ichihara e la donna che agli occhi di tutto il mondo fu l’amante di suo nonno, il defunto romanziere Yusei Ichihara. Alla morte di quest’ultimo venne infatti ritrovato un racconto inedito, “La luna e il lago”, all’interno del quale l’uomo descrisse senza mezzi termini la propria passione per una donna conosciuta nei pressi del rifugio presso un lago in cui egli si ritirava per scrivere.
Kazuna non ha alcuna intenzione di scoprire i dettagli di questo amore clandestino, al punto che non ha mai neppure letto il romanzo che ne descrive lo sviluppo. Tuttavia viene praticamente costretta a recarsi a casa della donna dalla propria nonna, la quale ha saputo dall’editor del marito che l’antica rivale (peraltro mai incontrata) versa in cattive condizioni di salute.
Per questo motivo Kazuna non può unirsi agli amici e al fidanzato Kota per una vacanza sulla neve, ma si ritrova catapultata in campagna. L’incontro con Toko Mizuhashi lascia spiazzata la ragazza: l’amante del nonno si rivela infatti essere una donna assai poco avvenente, e piuttosto sbrigativa e gretta nei modi. Totalmente assorbita dalla cura dei campi e degli orti, la donna coinvolge Kazuna nelle proprie attività rurali e le apre gli occhi sulle infinite vie dei sentimenti, insegnandole la comprensione e portandola a rivalutare la propria stessa vita.

Il secondo racconto, intitolato “Nora di dicembre”, narra dell’amicizia tra due bambine molto diverse, la vivace Sae e la malinconica Nacchan. Il giorno in cui Nacchan e la sua famiglia si trasferiscono nella casa accanto a Sae, tra le due bambine nasce un’istintiva simpatia che supera ogni apparente differenza caratteriale. Sae è una bambina allegra e un po’ maschiaccio, mentre Nacchan sembra uscita da un’illustrazione di un libro di favole, con i suoi boccoli e le sue trine. Il suo aspetto è tuttavia una forzatura imposta dalla madre, che coltiva un proprio immaginario distorto su come una famiglia felice dovrebbe apparire.
Un giorno le due amiche decidono di eludere la sorveglianza degli adulti per vivere un’avventura ispirata da “Le avventure di Nora”, il racconto preferito di Sae, che racconta della fuga da casa della gattina Nora. Durante questa escursione in città le bambine scoprono un angolo incantato, un immenso terrazzo con un panorama incantevole, e si imbattono in una gattina nera che chiamano Nora. Non potendo portarla a casa con loro, decidono di lasciarla al terrazzo e di tornarla a trovare ogni giorno. Purtroppo il loro piano non potrà mai realizzarsi, perché al loro ritorno a casa la madre di Nacchan, contrariata dal comportamento delle due, decide di proibire ogni loro futuro incontro. Per settimane Sae continua ad andare a trovare Nora, finché un giorno la gattina non si presenta all’appuntamento. Proprio lo stesso giorno, rientrando a casa, Sae scopre con orrore che la casa di Nacchan è in preda alle fiamme: nessuno rimane ferito nell’incendio, ma la bambina vestita di pizzi scompare senza lasciare traccia.
Passano 10 anni, e di Nora e Nacchan sembra essere rimasto solo il ricordo…?
Se volete sapere il seguito di questi due racconti, non vi resta che procurarvi questo volume!

Considerazioni
Due storie brevi, un titolo binario: La luna e il lago. Una narrazione in cui le dicotomie ricorrono frequentemente, ma sempre e solo per sovvertire le aspettative e i cliché.
Nel primo racconto la storia prende piede dall’incontro tra una ragazzina e un’anziana donna, rea di essere stata l’amante clandestina del nonno della giovane. Il soggiorno forzato di Kazuna presso la vecchia Toko sembrerebbe destinato a trasformarsi in una meticolosa ricostruzione del passato, di quell’amore reso noto dal romanzo postumo di nonno Ichihara. In realtà, attraverso le parole della donna, Kazuna si ritrova proprio malgrado a comprendere come l’amore non possa essere inquadrato e legittimato solo all’interno di una coppia di sposi o di fidanzati. I rapporti umani non possono essere classificati in “giusti” o “inaccettabili”, convinzione che inizialmente agita la coscienza immatura di Kazuna. Nel momento in cui gli occhi di chi abbiamo amato iniziano a perdersi altrove, a nulla vale girarsi dall’altra parte o aggrapparsi con le unghie a un sentimento a cui riteniamo di avere diritto. Le strade della vita sono intricate e imprevedibili, e nessuno di noi può arrogarsi il diritto di possedere chi ama, esattamente come nessuno di noi riuscirà mai ad afferrare la luna. Ognuno di noi, tuttavia, può gioire del suo splendido riflesso sulle acque di un lago.
“La luna e il lago” è un racconto permeato da un romanticismo agrodolce, in cui il tratto collaudato della Ashihara contribuisce a conferire atmosfera a una riflessione non banale sul senso e sulla forma dei sentimenti attraverso le stagioni della vita.

Il romanzo di Ichihara apre una porta su un passato scomodo, sconvolgendo la vita delle persone vicine all’autore: ma un libro può colpire in molti modi il cuore e l’immaginazione di chi lo legge, a volte ispirando piccole grandi avventure, come accade alle piccole protagoniste del secondo racconto di questo volume. Sae e Natsuki cementano la loro amicizia appena nata studiando una breve fuga da casa sulla scia delle “Avventure di Nora”, il racconto illustrato preferito da Sae. Questa piccola gita assume un significato molto diverso per le due: mentre Sae si lascia guidare dal proprio spirito avventuriero e dalla gioia di aver trovato una gattina uguale alla Nora del libro, Natsuki assapora qualche istante di libertà dal soffocante giogo di una madre squilibrata e opprimente. Pur iniziando a intuire la sofferenza della sua amica, Sae non possiede gli strumenti per aiutarla, e si ritrova ad assistere impotente sia quando la madre di Natsuki le punisce per la loro bravata impedendo loro di rivedersi, sia quando la casa di quella strana famiglia finisce in preda alle fiamme e Nacchan scompare nel nulla. La vicenda sembrerebbe destinata a trasformarsi in ricordo fino al momento in cui, 10 anni dopo, Sae si imbatte in una gattina molto simile a Nora. Gli eventi che seguono quell’incontro costituiscono un colpo di scena tanto astuto quanto commovente, e rendono di fatto questo episodio il più sorprendente tra i due qui presentati.

In conclusione, “La luna il lago” è una prova d’autore convincente e allo stesso tempo una lettura fresca e godibile. La Ashihara sembra aver trovato nella formula degli oneshot la propria dimensione stilistica, all’interno della quale riesce a creare dei concept coinvolgenti e dei personaggi che, al termine della lettura, ci sembra di aver accompagnato per almeno una decina di volumi.

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