Recensione Manga – Chocolate Cosmos di Nana Haruta


A cura di Emy

Titolo originale: Chocolate Cosmos
Autrice: HARUTA Nana
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone :: 
Casa editrice: Shueisha
Numero di volumi: 4, concluso
Anno di pubblicazione: 2007
Rivista di pubblicazione: Ribon

:: Il manga in Italia :: 
Casa editrice: Panini Comics
Numero di volumi: 4, concluso
Pubblicato a partire da: 2009
Distribuzione: edicola e fumetteria
Prezzo: E 4.30, 11×17, 176 pp., b/n.

Storia
La giovane studentessa Sakurai Sayuki sogna di vivere un amore tra i banchi di scuola, ma nutre poche speranze che il sogno si avveri: i ragazzi fuggono spaventati -letteralmente- a causa dello sguardo truce che si ritrova ad avere per natura… e, come se non bastasse, ha anche grandi aspettative da riporre nel suo futuro fidanzato.

È una ragazza che si aspetta un amore romantico, perciò, un giorno d’estate, al mare con le amiche, finisce per interessarsi di un affascinante giovane che vende banane al cioccolato sulla spiaggia! Anche il suo odore sa di cioccolato: i due passano un po’ di tempo insieme, durante il quale Sayuki scopre che il ragazzo frequenta la sua scuola, ma lui non vuole dirle il suo nome. L’affascinante senzanome però le dice che è carina quando sorride e rimane molto colpito dalle sue unghie e dallo smalto, così curato… al punto da chiederle di fargli da manicure! Detto fatto, Sayuki giura, quando si separano, che farà di tutto per ritrovarlo a scuola e per scoprire il suo nome…

A scuola, Sayuki scopre che in realtà il ragazzo non è un suo compagno, ma un insegnante: Hagiwara Katsuya!
Inizialmente la cosa le dà molto fastidio e decide perciò di cercare di conoscere altri suoi coetanei, perché l’idea che sia innamorata di un docente proprio non le va. In realtà attorno a lei c’è almeno un amico di infanzia, Yuushi, che prova qualcosa per lei, ma questo non la tocca… ciò che la ragazza invece deve ammettere è che, a prescindere da quanti ragazzi conosca, lei ha già qualcuno che reputa il migliore… è proprio il professor Hagiwara, ed è Yuushi che inconsapevolmente la spinge a vivere il suo amore. Sakurai perciò consegna al professore i compiti non fatti in precedenza, ricevendone la lode.

Yuushi, per passare più tempo con Sayuki, decide di fondare un club sul baseball e chiede alla ragazza e alle sue amiche di parteciparvi… Sayuki accetta pensando che il prof Hagiwara potrebbe supervisionare il club. In effetti, dopo aver ricevuto un messaggio sul cellulare da Sayuki (che ha avuto il coraggio di chiedergli il numero), il prof accetta… questo darà la possibilità alla ragazza di farsi più vicina all’oggetto dei suoi sogni.

Ma la richiesta per il club di baseball viene respinta da un’insegnante, Kazumi sensei, che si oppone al ruolo del prof Hagiwara come supervisore… e la richiesta viene respinta anche una seconda volta, dopo che il club è mutato in club dell’arte culinaria e del baseball! Inizialmente le motivazioni non sono chiare, ma poi si scopre che la prof Kazumi era gelosa della popolarità del giovane collega e che avrebbe voluto essere supervisore al posto suo! Detto fatto, Hagiwara la coopta come supervisore del club, ormai ufficiale.

Il club diventa sempre più numeroso e la popolarità del prof aumenta. Però Hagiwara un giorno si ammala e Sakurai va a trovarlo… il prof ha la febbre alta e la studentessa si improvvisa infermiera, cucinando per lui affinché possa prendere la medicina. Ed ecco che all’improvviso il prof Hagiwara, febbricitante, la bacia… cosa accadrà adesso all’incredula ragazza?

Considerazioni
Come già accaduto per Love Berrish, Nana Haruta dà luogo a un manga semplice e leggero, accompagnato da una grafica dolce e piacevole.

Nel primo volume la narrazione scorre senza intoppi e in modo forse un po’ troppo piatto e lineare. A partire dal secondo volume il tema del “triangolo” prende corpo assieme al personaggio di Yuushi, che acquista spessore e profondità grazie all’intuizione di una storia “passata” che verrà poi presentata in un flashback. La Haruta si dimostra abile a portare avanti le due possibilità del finale: sarà il professore o l’amico d’infanzia a spuntarla nel cuore di Sayuki? Chi scrive pensa però che alla fine si sia scelta la soluzione più scontata e forse banale, e che Chocolate Cosmos avrebbe potuto essere in fondo un’opera in cui la Haruta poteva venire fuori come narratrice forte e autentica, anziché un manga con buoni spunti e idee interessanti che risolve in modo un po’ scontato, presentando troppi elementi già visti e qualche forzatura qua e là. Poco spessore di trama e scarso approfondimento dei personaggi: l’autrice si ferma come bloccata sulla soglia del sufficiente mestiere. Poca voglia di osare, molta di ripiegare: una piccola occasione mancata.

La grafica è adeguata a ciò che racconta, mantenendosi entro i limiti degli standard di “Ribon”, standard che sono rispettati tanto per gli sfondi quanto per i personaggi, protagonisti ideali per una lettura leggera e disimpegnata, che ha il suo target migliore nel pubblico più giovane.

Nonostante la lettura scorra veloce, e in definitiva il giudizio su Chocolate Cosmos non possa essere nel complesso negativo, mantenendosi l’opera nei limiti di un più che decoroso mestiere, è possibile trovare anche solo come lettura d’evasione titoli più validi pubblicati in Italia.

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