Recensione Manga – Three di Fuyumi Souryo

A cura di Giorgia-bi (review) ed Emy (grafica)

Titolo: 3 – THREE
Autrice: SOURYO Fuyumi
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone :: 
Casa editrice: Shougakukan
Numero di volumi: 14 -concluso
Anni di pubblicazione: 1988-1992
Rivista di pubblicazione: Sho-comi
Seconda edizione: 1997, Kodansha 8 volumi

:: Il manga in Italia ::
Titolo: 3 – THREE
Casa editrice: GP Publishing
Numero di volumi: 8 -concluso
Pubblicato a partire da: Settembre 2009
Distribuzione: edicola e fumetteria
Formato: 13×18, 308 pp, b/n
Prezzo: euro 4,30.

:: Extra ::
Disponibili in Giappone un portfolio dedicato a questa serie e due CD con canzoni ispirate al manga dal titolo 3 Three – Nitty Gritty e 3 Three – Intehilda.

Storia

Volume Primo

Fascino. Talento. E infine… il terzo elemento. Carisma, magia, forza. Per sfondare nel mondo dello spettacolo e non essere delle meteore, serve una combinazione perfetta di questi tre fattori. La maggior parte degli artisti in erba, tuttavia, possiede soltanto le prime due…

Rino Kishimori ha 14 anni, e desidera diventare una cantante. È graziosa e dotata di una buona estensione vocale, tanto che la sua manager vorrebbe trasformarla in una professionista; di diverso avviso è il direttore della sua casa di produzione, il signor Saiga, che per lei non intravede altro che un futuro da idol, con un’aspettativa di carriera non superiore ai cinque anni.
Pur non essendo d’accordo con questa decisione, Kuno (la manager di Rino) è la prima a non apparire del tutto certa delle possibilità della ragazza, tanto da rischiare di perdere un suo provino per inseguire una bellissima ragazzina notata per strada, per proporle un ingaggio… salvo poi scoprire che si tratta di un ragazzo!
Accantonato l’episodio, Kuno decide di non mettere Rino a conoscenza della strada che la casa di produzione ha in mente per la sua carriera. Dal canto suo, Rino si affida totalmente a Kuno, e accetta quasi distrattamente i primi lavori, limitati all’ambito pubblicitario. La verità è che l’ambizione artistica di Rino, così come la sua passione per il rock d’annata, affondano le radici nella devozione che la ragazzina nutre per il cugino Ryuichi, un liceale a capo di una band discretamente nota nell’ambiente underground.
Un giorno, per accontentare un compagno di classe, Rino convince Ryuichi ad andare ad ascoltare un live della band amatoriale fondata dal ragazzino. Lo scaltro Ryu, che curiosamente è ben a conoscenza del fatto che la cuginetta sia entrata a far parte della scuderia del signor Saiga, accetta l’invito ma vi si presenta con una ragazza. Durante il live l’attenzione di tutti viene catalizzata dalla bravura del chitarrista, un ragazzino così bello da sembrare una femmina…
Ryuichi manifesta subito un forte interesse per lui e cerca di avvicinarsi al palco, ma nel farlo innesca una rissa a causa della quale la povera Rino si trova schiacciata sotto al palco.
Per un istante i suoi occhi si incrociano con quelli del giovane chitarrista, e il tempo sembra fermarsi.
È solo un attimo, e Rino si ritrova fuori dal locale con Ryu. La serata si conclude nel peggiore dei modi per Rino: oltre ad aver capito che il cugino nutre per lei un semplice affetto familiare, viene pure rimproverata dalla madre per aver fatto tardi e aver perso la borsetta.
In realtà la tracolla di Rino era finita sul palco, ed è stata raccolta del bel chitarrista, che l’ha poi consegnata al compagno di classe di Rino. Proprio tramite quest’ultimo, al momento della restituzione, Rino viene a sapere che il chitarrista si chiama Rei Nakanome e frequenta il loro stesso istituto, riuscendo a essere tanto invisibile nei corridoi della scuola quant’è carismatico sul palco. Rino vorrebbe sdebitarsi con lui comprandogli un piccolo regalo, ma quando cerca di avvicinarlo viene preceduta da un’altra ragazza, che sembra essere la sua fidanzata.
Da quel momento in poi, tuttavia, una serie di eventi farà sì che gli interessi dei due giovanissimi artisti si incrocino, stravolgendo le loro esistenze. Ryu chiede a Rino di portare Nakanome a uno dei suoi live, e con l’arroganza e la determinazione che lo contraddistinguono riesce a convincere il talentuoso chitarrista a unirsi alla sua band, i B-Heat, modificandone così l’organico in vista del loro debutto da professionisti. Successivamente, sempre tramite Rino, Ryuichi riesce a ottenere l’attenzione del produttore Saiga, avviando così i B-Heat verso il successo,
In tutto questo, Rino e Nakanome hanno modo di conoscersi meglio, confidandosi le rispettive ambizioni e passioni. Rino viene a conoscenza della difficile situazione familiare del ragazzo, e suscita la gelosia di Kishimori, la pretendente che lei aveva scambiato per fidanzata.
Ben presto Rino si rende conto di essere innamorata… da quel momento in poi il rapporto con Nakanome si farà sempre più complesso. Due promettenti carriere da gestire, sensazioni ed emozioni note solo a chi ha fatto della musica la propria ragione di vita, fantasmi del passato che bussano alla porta, e la goffaggine tipica di due quattordicenni innamorati: questi gli ingredienti di una serie pubblicata in Giappone vent’anni fa, e ancora attualissima.

Considerazioni
Three è un titolo ambientato negli anni ’80, pubblicato in Giappone nel 1988. Di conseguenza, nello stenderne le considerazioni, sembra doveroso chiedersi se si tratti di una lettura attuale e consigliabile a un pubblico giovane. Chi scrive ritiene che lo sia, sotto qualsiasi aspetto.
Trattandosi di un manga della Souryo, viene naturale soffermarsi innanzitutto sul tratto. Lo stile che contraddistingue questa serie non è datato, e tantomeno può essere definito ‘classico’ o ‘vecchio’.
A prescindere dal gusto personale, è innegabile che la produzione della Souryo non abbia mai rispecchiato i canoni tradizionali degli shoujo manga; il suo stile ha seguito un’evoluzione del tutto personale, quindi più che di disegno ‘vecchio’ in questo caso si dovrebbe parlare di ‘disegno Souryo’ a uno stadio meno maturo dell’attuale. La mano si riconosce subito, ma è nettamente più accostabile al tratto di Mars che a quello pieno e marcatamente realistico di Cesare – la pignoleria da illustratrice emerge solo nella riproduzione degli strumenti musicali ed elettronici, e in qualche fondale; per il resto, le tavole sono molto vacue, quasi svuotate del superfluo.

Per quanto concerne la trama, bisogna innanzitutto riconoscere che i Kappa hanno scelto un buon momento per portare questo titolo in Italia. Il desiderio di sfondare nel mondo dello spettacolo, il rischio di diventare dei fenomeni usa-e-getta, la necessità di piegarsi alle regole dello star system sono sempre stati temi spendibili, ma mai come in questi anni i reality show legati alla musica hanno conquistato spazio e pubblico, influenzando i gusti e il mercato discografico. Di conseguenza la storia di Rino, una quattordicenne che desidera diventare cantante ma si ritrova a muovere i primi passi come modella, può appassionare anche un pubblico giovanissimo che non ha mai avuto a che fare con titoli di questa autrice.

D’altro canto, Three non deluderà nemmeno un pubblico più maturo e ricercato: anche se Nakanome è solo un ragazzino, rientra comunque nella categoria di personaggi maschili disturbati e controversi che la Souryo ci ha insegnato ad amare negli anni. Interessante è anche la visione della musica che l’autrice veicola attraverso il suo personaggio: non una forma d’arte, ma una percezione del prossimo, il ‘suono’ dell’essere umano. La selva dei comprimari, peraltro, sembra essere ben assortita: il cugino Ryu rappresenta in modo convincente il ritratto dell’artista non eccelso, ma irresistibilmente scaltro e determinato; la madre di Nakanome riserva senz’altro interessanti sorprese sotto le sembianze di acqua cheta; e tutto il compartimento di manager e produttori riproduce personaggi realistici, che osservano con mestiere e con il necessario cinismo il percorso dei giovani protagonisti. Trattandosi di una storia ambientata alle scuole medie e non alle superiori, Three sembra mantenere quella leggerezza che si era persa nella seconda parte di Mars, quella più discussa e per certi aspetti meno convincente. Gli elementi melò abbondano, ma non si spingono troppo in là nella drammatizzazione proprio perché gli eventi ruotano attorno a personaggi molto giovani, la cui visione del mondo può ruotare da tragica a gioiosa nel giro di poche pagine.
In conclusione, Three è un titolo che affronta un tema obsoleto come quello della carriera musicale in modo singolare e interessante, è una lettura coinvolgente e consigliabile a un pubblico eterogeneo. Se questo non bastasse, la GP propone un’edizione a un prezzo davvero stracciato rispetto agli standard: solo 4,30 € per 300 pagine da leggere d’un fiato.

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