Recensione Manga – Black Rose Alice (Kuro bara Alice) di Setona Mizushiro

A cura di Emy

Titolo originale: Kuro bara Alice
Autrice: MIZUSHIRO Setona
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone :: 
Casa editrice: Akita Shoten
Numero di volumi: 6 -completo*
Pubblicato a partire da: 2008
Rivista di pubblicazione: Princess

:: Il manga in Italia ::
Titolo: Black Rose Alice
Casa editrice: Ronin
Numero di volumi: 4 -interrotto
Pubblicato a partire da: Giugno 2010
Edizione: E 5.90, 192 pp, b-n
Distribuzione: libreria e fumetteria.

*L’autrice ha ripreso nel 2020 la storia nella serie Kurobara Alice D.C. al fine sulla rivista “Flowers”.

Storia
Vienna 1908. È il sedicesimo compleanno della nobile Agnieszka e il suo fidanzato, il marchese Theodore Meyer, ha deciso di farle una sorpresa, facendo esibire d’un tratto il giovane Dimitri, celebre tenore, alla sua festa. Agnieszka è al settimo cielo, dal momento che lei, Dimitri e Theodore sono amici di lunga data, ma non ha modo di avvicinare il tenore a lungo, poiché presto le attenzioni di lui vengono apparentemente monopolizzate dalla duchessa di Lorentz.
Dimitri e la duchessa quella stessa notte si attardano in un passionale incontro d’amore, in cui la donna viene a sapere che alcune voci sul tenore sono vere: è effettivamente di origine Rom, e deve la sua fortuna all’interessamento della famiglia di Theodore, i Meyer, che ha intercesso per lui, e all’influenza della stessa duchessa. Nessuno indovinerebbe, comunque, che Dimitri da anni porta celato nel cuore l’amore per la bella e angelica Agnieszka, un amore che sa essere impossibile, dal momento che la stessa giovane è dall’infanzia promessa a Theodore. L’indomani perciò con apprensione Dimitri viene a sapere che Agnieszka non è più vergine, dal momento che Theodore ha fatto per la prima volta l’amore con lei: sconvolto, esce in strada e non si avvede che un cavallo imbizzarrito si avventa contro di lui.
Una strana farfalla si posa sul suo capo, riverso per terra. Quando si risveglia, gli è accanto il volto di Theodore, contento che l’amico non sia morto sul colpo, così come gli era stato riferito. Anche Agnieszka presto li raggiunge, in lacrime per la contentezza dovuta alla buona sorte di Dimitri.
Quest’ultimo si reca poi, rimessosi completamente e rapidamente, alle prove di “Un ballo in maschera”. L’indomani, si viene a sapere che tutti quelli che avevano partecipato alle prove, eccetto Dimitri, sono scomparsi o suicidati. Dimitri ne è sorpreso ma presto viene avvicinato, mentre passeggia per strada, da una figura che gli si presenta come Maximilian e lo informa che da qualche tempo è diventato un vampiro, prova ne è un marchio a forma di rosa che porta sul collo -e che effettivamente Dimitri ha-, invitandolo a seguirlo.
Giunti nella casa di Maximilian, all’incredulo Dimitri viene spiegato che il giorno dell’incidente egli era effettivamente morto, ed è tornato in vita perché inseminato da un vampiro appena morto, Sir Bradley (il seme gli è stato trasmesso attraverso la farfalla), di cui Maximilian è stato servitore per anni. Al tenore viene spiegato che il suo “Do” è un invito per gli esseri umani a sacrificarsi per lui, motivo per tutti i suicidi di cui parla la stampa.  Inoltre è tassativo che non divida il suo letto con nessuno, dal momento che i vampiri possono unirsi una sola volta con la loro eletta prima di morire.
Il giovane non crede a Maximilian e si allontana deciso a dimenticare quanto ascoltato, ma quando incontra una sua amante, madame d’Artois, per provare a se stesso che quanto ha sentito sono tutte sciocchezze, emette il “do”… la donna dice che si offrirà a lui con tutta se stessa, prima di saltare dalla finestra!
Acquistata coscienza di ciò che è diventato, e non potendo tollerarlo, Dimitri per la disperazione arriva a desiderare di essere polvere, e, poiché ricorda quanto detto da Maximilian, decide di unirsi un’unica volta ad Agnieszka e poi morire. Ma sulla sua strada incontra Theodore, a cui incauto proclama i suoi intenti: l’amico chiaramente gli si oppone, e per ferirlo gli ricorda le sue origini zingare.
Dimitri in un accesso d’ira gli ordina di sacrificarsi per lui… e così accade. Mentre Dimitri si nutre del sangue di Theo, sopraggiunge la povera Agnieszka, cui il giovane confessa il suo assassinio e il suo intento di abusare di lei. Agnieszka non resiste a queste rivelazioni e si uccide, complice un pugnale che era stato un dono di compleanno da parte di Theodore. Dimitri non può accettare questo gesto e porta il corpo di Agnieszka a Maximilian, ordinandogli di farla vivere… Maximilian pianta allora uno stiletto nel cuore di Agnieszka e dice che così facendo il suo corpo è diventato immortale, anche se la sua anima ormai è lontana. Ora Dimitri la potrà tenere come una bambola oppure usarla per procreare, ciò che vorrà…
Tokyo 2008. Nel corpo incorruttibile di Agnieszka viene immessa da Dimitri una nuova anima attraverso un insetto…

Considerazioni
Chi ha già avuto modo di seguire la Mizushiro (After School Nightmare, X Day) sa che è un’autrice particolare, che ha una visione originale e un modo tutto suo di raccontarla. In Black Rose Alice rivisita perciò il mito del vampiro, assecondando -sembrerebbe- un trend particolarmente fortunato negli anni della serializzazione di questo titolo (chi ha detto Twilight?). Ma lo fa nel suo personalissimo modo: i vampiri della Mizushiro non sono niente più che piante parassite e fanno mostra di esserne perfettamente consapevoli.
Così facendo l’autrice li demitizza, sottrae loro l’aura mitica o estetizzante, limitandosi a tratteggiare un bell’aspetto che si diverte a tradire e a contraddire mischiandolo a viscidi ragni e insetti. I vampiri non sono temibili in quanto malvagi o determinati a sterminare gli umani, ma risultano comunque rispettabilmente ripugnanti, visto che si nutrono di sangue e carne umana attraverso gli insetti e i ragni che ospitano. Inoltre i vampiri mirano a riprodursi, poiché sono pochi e sulla strada dell’estinzione, e per farlo hanno bisogno di una donna umana, dal momento che le femmine vampiro sono molto rare. Costituiscono dei “nidi” come gli insetti e come gli insetti possono accoppiarsi una sola volta e poi morire, condannando a morte certa anche la donna che hanno scelto per riprodursi. Eros e thanatos, dunque, ma l’amore sembrerebbe essere un discorso a parte, tanto cerebrali appaiono i personaggi e le loro dichiarate convinzioni.
Cerebrale, questo forse l’aggettivo che potrebbe accostarsi all’opera dell’autrice, la quale sottrae gli elementi più carismatici e immediatamente appetibili ai suoi personaggi per darci del personaggio in sé, con un’inedita voce, una versione ricostruita secondo un modo di pensare non banale e non comune.
Come già in precedenza, la Mizushiro non improvvisa e fa capire di sapere dove vuole arrivare, spargendo indizi lungo la strada pronti a essere colti da chi deciderà di farlo. Black Rose Alice è un’opera particolare e non facile da inquadrare, poiché dal tono drammatico -che si nutre di mistero e a tratti dell’orrido- del primo volume, si passa a un tono più leggero, da love game, nel secondo. La grafica, bellissima, si adatta agli intenti dell’autrice avvolgendo il lettore in atmosfere che lo seducono, seppur per vie inconsuete. In definitiva, Black Rose Alice è un’opera dove a farla da padrone è il mistero, un’opera che potrebbe piacere anche se i vampiri non vi hanno mai interessato, a patto però che vi interessi l’insolito.
Motivo per cui è un vero peccato che l’opera sia interrotta in patria al sesto volume e in Italia appena al quarto. In verità, il sesto volume conclude la vicenda principale, perciò avrebbe senso pubblicare gli ultimi due volumi nel Bel paese.

Edit: l’autrice ha ripreso nel 2020 la storia nella serie Kurobara Alice D.C. al fine sulla rivista “Flowers”.

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