Recensione Manga – Crimson Hero (Beniiro Hero) di Mitsuba Takanashi

A cura di Martina (info, storia e grafica) e Shade77 (review)

Titolo: Beniiro Hero
Autrice: TAKANASHI Mitsuba
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone ::
Casa editrice: Shueisha
Numero di volumi: 20 -concluso
Pubblicato a partire da: 2003
Collana: Margaret Comics
Rivista di serializzazione: Bessatsu Margaret (Betsuma)

:: Il manga in Italia ::
Titolo: Crimson Hero
Casa editrice: Star Comics
Numero di volumi: 20 -concluso
Anno di pubblicazione: 2008
Cadenza: bimestrale
Prezzo: 3.50 E

:: Curiosità ::
Dal 18 Giugno 2004 è stato messo in commercio in Giappone il Drama CD di Beniiro Hero (con parti recitate ispirate al manga). Il costo è di 2.940 yen circa.

Storia

Nobara Sumiyoshi è una studentessa di quindici anni che adora la pallavolo e viene spesso scambiata per un ragazzo a causa del suo look volutamente maschile. Decisione, quest’ultima, legata al senso di inferiorità che Nobara provava da piccola nei confronti della sorella minore, Souka, sempre impeccabile e molto femminile. Fin da piccola, qualsiasi cosa Nobara facesse, era paragonata a Souka e una delle poche cose in cui riusciva era la pallavolo.

La famiglia di Nobara gestisce un rinomato ristorante tradizionale di cucina giapponese, il Seiryu. La madre di Nobara ha grandi aspettative nei confronti della figlia maggiore: si aspetta che la ragazza, una volta diplomata, prenda le redini del loro ristorante. Per questo la ragazza dovrà imparare molte cose e incominciare a servire i clienti più importanti.

Nobara, oltre ad avere un pessimo rapporto con la madre, ha tutt’altre ambizioni. La sua passione per la pallavolo è talmente forte che si è iscritta alla scuola superiore Benino solo perché c’è un club di pallavolo che mira ai campionati nazionali…
La sua delusione è grande quando la zia Momoko, che è l’avvenente infermiera della scuola, la informa che il club femminile di pallavolo è stato chiuso!
Nobara, tuttavia, non si dà per vinta: va dal capitano della squadra maschile e chiede di poter allenarsi assieme a loro. I ragazzi, dopo l’iniziale sorpresa, si limitano a cacciarla in malo modo.
Neanche questo fa demordere Nobara, che si reca in sala insegnanti per chiedere che la squadra femminile venga riaperta. Qui le spiegano che la squadra era stata chiusa per la scarsità di partecipanti ma che, se Nobara troverà un numero sufficiente di ragazze, il club potrà essere riaperto. Un altro insegnante aggiunge che la squadra era stata chiusa anche a causa delle pressioni di un facoltoso membro dell’associazione genitori-insegnanti… non a caso, questo membro era la madre di Nobara!

Quando la madre le impone di rinunciare definitivamente alla pallavolo per incominciare a prepararsi al ruolo che la attende, Nobara decide di andarsene di casa e di chiedere aiuto alla zia. Quest’ultima, in cambio di vitto e alloggio, le propone di cucinare, lavare e pulire nel dormitorio che ospita i quattro ragazzi più bravi della squadra maschile di pallavolo del Benino! Nobara, più determinata che mai, accetta il lavoro fino a quando non arriverà l’addetta ufficiale.

Al dormitorio Nobara conosce tre dei quattro atleti, tra i quali c’è Yuushin Kumagai, lo studente che il primo giorno di scuola l’aveva scambiata per un ragazzo. Quel giorno è rimasto ben impresso nella mente di Nobara: Yuushin, convinto che Nobara volesse spiare nello spogliatoio delle ragazze, l’aveva aggredita e le aveva persino toccato il seno per accertarsi della verità!
La prima mattina al dormitorio Nobara conosce anche il quarto atleta: Keisuke Haibuki, un ragazzo molto bello dall’aria misteriosa. Durante la colazione i ragazzi si comportano in maniera scontrosa nei confronti di Nobara, soltanto il silenzioso Keisuke si dimostra un po’ più gentile…
Di sera le cose non sembrano migliorare: Ichiba, uno dei ragazzi, si lamenta perché la sua maglia si è ristretta dopo il lavaggio, Yuushin protesta perché la cena non è ancora pronta e, come se non bastasse, la suddetta cena finisce per bruciarsi!
La mattina seguente Nobara si sveglia in ritardo e trova i ragazzi che si stanno preparando la colazione da soli. La ragazza insiste affinché Yuushin le lasci bollire le uova… e finisce accidentalmente per spandere l’acqua bollente sul braccio di Yuushin!

In infermeria, Momoko, dopo aver finito di bendare il braccio di Yuushin, lo avverte che non potrà allenarsi per almeno due settimane. Momoko inoltre spiega il motivo per cui Nobara ha deciso di lavorare al dormitorio e gli chiede di provare un po’ di comprensione per lei.
All’uscita dall’infermeria, Nobara, preoccupatissima, gli chiede scusa ma il ragazzo la ignora completamente. Di sera, al dormitorio, Nobara dà a Yuushin una crema per alleviare le bruciature, ma il ragazzo reagisce in maniera scorbutica.
In camera sua, Nobara si fa forza e decide di non arrendersi alle prime avversità.
Quella stessa notte, Yuushin si sveglia per il dolore al braccio e usa la crema che Nobara gli ha dato…

La mattina seguente, a scuola, Nobara incomincia a distribuire i volantini che ha preparato per trovare delle ragazze interessate alla pallavolo.
Poche ore più tardi, Nobara è a letto con la febbre alta. Come se non bastasse, la madre si presenta al dormitorio per riportare a casa la figlia. Ma, quando il servitore della donna sta per prendere Nobara per portarla via, Yuushin interviene inaspettatamente. Prende Nobara fra le braccia e, quando la madre di Nobara le chiede di non imbarazzarla più di così, Yuushin la interrompe esclamando: “Lei sta facendo del suo meglio, no? Non sempre le va bene e spesso combina dei pasticci, ma sta comunque facendo del suo meglio. Lei, in quanto madre, non dovrebbe sentirsi imbarazzata!”
Dopo che Nobara ha asserito di nuovo le sue intenzioni di giocare a pallavolo, la madre decide di andarsene…. Fuori dal dormitorio le si avvicina Keisuke e le chiede, “L’ha mai vista giocare a pallavolo? In quello Nobara è la migliore.”

Pochi giorni dopo, Nobara riceve un pacchetto dalla madre che contiene alcuni vestiti, dei CD che Souka ha scelto per lei dalla sua camera e una lettera. In quella lettera la madre le scrive che lei aspetterà che Nobara torni a casa…

Sono già passati 10 giorni da quando Nobara ha cominciato a lavorare al dormitorio. Quella mattina, Ichiba trova appese allo stenditoio un paio di mutandine con il disegno di un orsetto ed esclama “C’è una bambina delle elementari al dormitorio Beniiro!”.
Poco dopo, la ragazza entra in bagno mentre Yuushin si sta facendo la doccia per passargli lo shampoo…
Più tardi, in cucina, Yuushin la sgrida arrabbiato: “Non entrare più in bagno!! Hai capito?! Lo sai di essere una ragazza!?!”
Nobara risponde con aria innocente, “Non capisco perché sei così arrabbiato. Per me non c’è problema. Un ragazzo nudo… tutto è uguale a mio papa’.”
Ichiba esclama ancora una volta: “C’è una bambina delle elementari!”. Tornato serio le chiede se è mai stata con un ragazzo e lei risponde imperterrita: “Assolutamente! Mai, mai!”.
All’improvviso Keisuke interviene confessando davanti a tutti di essere stato innamorato di Nobara ai tempi delle elementari! In quel momento Nobara si ricorda di un bambino che la incoraggiava dicendo che lei era bravissima nella pallavolo… quel bambino era Keisuke Haibuki!

In bagno, Yuushin chiede a Keisuke se quello fosse il suo primo amore e aggiunge che doveva avere proprio cattivo gusto per innamorarsi di una come Nobara. Keisuke risponde con la sua aria pacifica che credeva che Yuushin in realtà provasse interesse per la ragazza.
Yuushin allora gli chiede: “Non mi dire che sei ancora innamorato di lei?!” Keisuke, che si stava lavando i denti, si limita a risciacquare lo spazzolino e non risponde nulla…

A scuola Nobara prova di nuovo a convincere Suzushiro senpai a tornare nel club di pallavolo, ma senza successo.
Tuttavia, una ragazza carina dai capelli corti, Ayako Mochida, si presenta a Nobara e dà la sua disponibilità a giocare nella squadra di pallavolo! Più che dalla passione, la decisione della giovane è motivata dal fatto che da quando ha smesso di giocare ha preso qualche chilo di troppo…

Nei corridoi, Nobara si accorge che dei ragazzi hanno scritto delle offese sul volantino che lei aveva appeso per riaprire il club. Allora si reca dal capo della squadra maschile e gli propone una partita-sfida!

Sulla terrazza della scuola, una bella ragazza dai capelli lunghi si avvicina a Keisuke chiamandolo “Hero”. Gli chiede: “Allora era quella la ragazza di cui eri innamorato?”
Keisuke risponde “Be’ sì, più o meno. Senpai… gioca di nuovo a pallavolo. Mi piacevi quando giocavi a pallavolo…”
La ragazza lo abbraccia da dietro e gli risponde “Sei troppo sfacciato… ma questo è anche quello che mi piaceva di te.”
I due ragazzi si scambiano un bacio.

Fine del primo volume

Considerazioni
Beniiro Hero è l’opera che Mitsuba Takanashi realizza per la rivista “Betsuma” immediatamente dopo la fine di Akuma de sourou, manga di grande successo, proposto anche in Italia con notevole seguito col titolo Lui, il diavolo.
Per questo manga però l’autrice cambia completamente registro: Beniiro Hero è uno shoujo sportivo in cui assistiamo alle avventure di Nobara, ragazza ribelle che sogna di diventare una campionessa di pallavolo e lotta per realizzare questa sua aspirazione.
Non ci sono pertanto vistose affinità con l’opera precedente della Takanashi e ciò a cominciare proprio dalla protagonista della storia. Kayano e Nobara sono infatti diversissime. Mentre Kayano risponde ancora al perfetto cliché della protagonista di manga, ovvero insicura, timida, piagnucolona, Nobara al contrario è forte e determinata. È infatti una ragazza che sa quello che vuole e ha grinta da vendere: non si arrende di fronte alle difficoltà, ma lotta per raggiungere i suoi obiettivi. Naturalmente anche lei ha le sue insicurezze e debolezze, ma cerca sempre di superarle al meglio e di non lasciarsi scoraggiare dalle avversità.
Inoltre in Beniiro Hero ci sono meno drammi e dissidi interiori a tormentare i nostri protagonisti. In Akuma de sourou le intricate vicende familiari condizionano prepotentemente il comportamento dei personaggi; in Beniiro Nobara ha sì i suoi bei grattacapi da parte della famiglia autoritaria, ma il difficile rapporto con i familiari funge per lo più da input, ovvero è ciò che dà l’avvio alla vicenda e spiega il carattere energico e risoluto della protagonista.

Se quindi il dramma familiare appare in secondo piano, non lo sono affatto le vicende sentimentali di Nobara, che seguono di pari passo la sua affermazione personale. Perché se Beniiro Hero è un manga sportivo, è pur vero che si tratta di uno shoujo in cui l’amore costituisce l’ingrediente principale che dà sapore alla vicenda. Nobara è un maschiaccio che non ha mai avuto alcun interesse se non per la pallavolo, poi però, in concomitanza con la sua maturazione, scopre pian piano la sua femminilità e soprattutto scopre l’amore. I due protagonisti maschili che, ognuno a proprio modo, agitano il cuore della ragazza sono Yuushin e Haibuki. Entrambi sono personaggi molto interessanti perché presentano caratteristiche tali da essere molto differenti l’uno dall’altro.
Yuushin è un duro dal cuore tenero. È un personaggio che dapprima appare aggressivo e scontroso, poi scopriamo che dietro questa sua apparenza si nasconde in realtà un ragazzo spontaneo, dolce e gentile, sempre pronto ad aiutare e confortare Nobara nei momenti di difficoltà.
Haibuki invece ha il fascino del bel tenebroso. È determinato, sicuro di sé, enigmatico e calcolatore. Vuole conquistare Nobara e per farlo è pronto a tutto.
Fra i tre ben presto viene a costituirsi un triangolo amoroso che rappresenta il fulcro della storia. Ma anche in questo caso l’autrice cerca di evitare gli stereotipi del classico triangolo: Nobara non è contesa, né tormentata dai dubbi su chi dei due ragazzi deve scegliere. Piuttosto Nobara quasi subito prova una forte inclinazione per Yuushin, che però sembra considerarla solo una semplice amica, mentre disdegna le attenzioni di Haibuki, che al contrario si professa innamorato di lei fin dall’infanzia. Perciò in Beniiro in realtà fra i personaggi c’è un rincorrersi continuo, una girandola di sentimenti ed emozioni, che appassionano il lettore facendolo inevitabilmente parteggiare per l’uno o per l’altro.

Anche i disegni non lasciano indifferenti. Lo stile della Takanashi rispetto ad Akuma de sourou è assai migliorato e questo si vede dal tratto più pulito e fluido. Le tavole di Beniiro Hero sono ben strutturate e hanno una grafica accattivante e originale che, tipico dell’autrice, presenta un’attenzione particolare per la moda giovanile e lo streetstyle. La Takanashi in questo manga mostra anche una migliore conoscenza dell’anatomia e della figura umana rispetto alla sua opera precedente. In particolare, i personaggi maschili, trattandosi di atleti, hanno spalle larghe e braccia lunghe su un corpo piuttosto muscoloso e tonico. Talvolta possono apparire un tantino sproporzionati, ma complessivamente il risultato è alquanto verosimile. Anche la protagonista è resa graficamente bene. In linea col personaggio, viene di lei messo in risalto il duplice aspetto della personalità, quello ribelle che spicca in virtù di un look aggressivo, decisamente da maschiaccio, e quello più dolce che emerge con la scoperta dell’amore e della femminilità che si rivela nella maggior grazia di pose, movenze ed espressioni che Nobara pian piano assume.

In conclusione, Beniiro Hero è un manga frizzante che realizza alla perfezione il connubio Sport/Amore come nelle migliori tradizioni shoujo, aggiungendo però un pizzico di brio e novità in più.

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