Recensione Manga – Host Club di Hatori Bisco


A cura di Takiko (review) e Sayoko (info, autrice e grafica)

Titolo originale: Ouran koukou host club
Autrice: BISCO Hatori
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone :: 
Casa editrice: Hakusensha
Numero di volumi: 18, conclusa
Anni di pubblicazione: 2003 – 2011
Rivista di pubblicazione: LaLa

:: Il manga in Italia ::
Titolo: Host Club – Amore in affitto
Casa editrice: Panini Comics
Numero di volumi: 18, conclusa
Inizio pubblicazione: Febbraio 2006
Distribuzione: fumetteria
Prezzo prima edizione: 5 €
Prezzo ristampa: 5,90 €.

:: L’anime ::
Prima trasmissione: Aprile – Settembre 2006
Episodi: 26
Rete: NTV
Produzione: Studio Bones
locandina anime Regista: Takuya Igarashi
Character Design/ Direttore Animazione: Kumiko Takahashi
Art director/design: Norifumi Nakamura
Corrispondenza anime-manga: l’anime comprende la storia del manga fino al 9° volume; gli ultimi episodi si discostano dalla versione manga al fine di dare all’anime una parvenza di conclusione.
In Italia: è attualmente inedito.

:: Curiosità ::
In Giappone il manga ha venduto complessivamente oltre 11 milioni di copie. In commercio si trovano numerosi Drama CD (con recitazioni audio), un fanbook, due romanzi e un videogioco per PlayStation2 ispirati a Host Club.

:: Il film live :: 
Titolo: Ouran High School Host Club The Movie
Regia: Kan Satoshi
Durata: 105 minuti
Data d’uscita in Giappone: 2012
Cast:  Kawaguchi Haruna, Yamamoto Yusuke

:: L’autrice ::
Nata il 30 agosto nella prefettura di Saitama, Bisco Hatori ha debuttato nel 1999 su LaLa DX; oltre al bestseller Host Club Bisco Hatori ha realizzato Sennen no yuki (La neve dei mille anni) in due volumi editi nella collana Hana to yume comics tra il 2001 e 2002, disponibili anche in edizione americana col titolo di Millennium Snow (Viz) e italiana col titolo Sangue sulla neve (4 volumi, Panini Comics, 2015).
Sognava di diventare mangaka fin dalle elementari, anche se fino ai 22 anni disegnava solo come hobby. Tra le opere che l’hanno influenzata mette al primo posto i romanzi fantascientifici; tra le mangaka preferite cita Maki Kusumoto, tra le scrittrici Banana Yoshimoto e Mayumi Nagano. Ama leggere ogni genere di manga ed è stata influenzata in particolare da Slam Dunk di Takehiko Inoue e Boku no chikyuu o Mamotte (Proteggi la mia Terra) di Saki Hiwatari.

Storia
Haruhi frequenta la scuola Ouran. Questo istituto si può sintetizzare brevemente in due parole: nobiltà e denaro. Piena di figli di papà, i vari studenti si dividono in categorie (a, b, c, d…). Haruhi appartiene alla categoria A, ma solamente perché ha conquistato una borsa di studio.

Un giorno, con l’intenzione di cercare un posto tranquillo dove studiare, Haruhi entra nell’aula di musica, apparentemente abbandonata. In realtà al suo interno vi si trova l’Host Club, un gruppo di sei bellissimi ragazzi che (non avendo altro da fare nella propria vita… letteralmente!) intrattengono le ricche ragazze della scuola. Mentre si trova nell’aula, accidentalmente Haruhi urta un vaso preziosissimo rompendolo. Dato che non possiede i soldi per pagarlo, i membri dell’Host Club fanno ad Haruhi una proposta: pagare in natura, o meglio diventare un membro dell’Host Club e arrivare almeno ad avere un centinaio di clienti. Haruhi, non avendo alternative, accetta titubante.

Ogni membro dell’HC ha una sua particolare dote che lo rende affascinante agli occhi delle ragazze:

Tamaki Kyoya Hikaru & Kaoru Honey Mori

Tamaki, il leader, è il ragazzo perfetto per tutte le donne che hanno la sindrome della “principessa”.

Kyoya, il vicepresidente, non ha un ruolo attivo nell’Host ma si occupa per lo più della contabilità (questo gruppo spende quanto un’intera nazione) e delle prenotazioni. È la tipica persona che agisce nell’ombra.

Hikaru e Kaoru sono gemelli e sfruttano questa caratteristica per proporre alle ragazze scene di stampo shounen ai un po’ incestuose (a quanto sembra, le ragazze vanno pazze per queste trovate…).

Hani, detto “Honey” è l’uomo giusto per la donna con il complesso materno. Pur essendo il più vecchio, dimostra all’incirca 10 anni: piange, mangia dolci e gira con un orsacchiotto.

Takashi (chiamato anche Mori, abbreviazione del suo cognome) è l’uomo per le donne con il debole per il “bello e tenebroso”. Parla pochissimo e si prende cura di Honey.

Il fatto che Haruhi diventi membro dell’Host non fa piacere a tutti, soprattutto perché Tamaki sembra occuparsi parecchio del suo allenamento per diventare un perfetto “intrattenitore”.
La più invidiosa è Lady Ayanokoji, la preferita di Tamaki. Questa inizia a prendere di mira Haruhi con scherzi e dispetti (puntine nella giacca, libri bagnati), fino a buttare la sua intera borsa (contenente anche il portafogli) nell’acqua. Quando Haruhi tenta di affrontarla questa fa finta di essere stata trattata male.
Ma l’Host rivela sorprendenti risorse: Kyoka ha le prove dei dispetti della ragazza ai danni di Haruhi. Tamaki le intima di andarsene e Kyoya, per rimediare all’accaduto, impone a Haruhi di arrivare a mille clienti.

Intanto Tamaki nota che a Haruhi è caduto il libretto scolastico. Aprendolo scopre la verità: Haruhi è una ragazza. Il poverino rimane notevolmente sbalordito, ma la ragazza non sembra essere infastidita, anzi accetta di continuare a far parte dell’Host… anche perché in fin dei conti si diverte pure.

Secondo capitolo

Il secondo episodio si incentra su Kanako, una delle clienti dell’Host. Questa decide di far diventare Haruhi il suo favorito (ovviamente le clienti non sanno che Haruhi è una ragazza) e lo aiuta a imparare a ballare il walzer, in vista della festa natalizia indetta dal Club.
Da subito Haruhi nota strani comportamenti nella ragazza, in particolare una strana passione per il vasellame, anche se Kanako nega tutto fermamente, arrivando (per il troppo agitarsi) a bruciarsi un dito contro la tazza bollente.
Haruhi la accompagna in infermeria dove trovano un ragazzo venuto a salutare il dottore in vista di una sua partenza per l’estero. Kanako sembra conoscerlo, ma anche questa volta la ragazza nega tutto (sempre molto fermamente, ovvero agitandosi come una pazza).
Ma, come anticipato, l’Host rivela sorprendenti risorse: i membri sanno tutto su Kanako e quel ragazzo. I due, amici di infanzia, sono stati promessi l’uno all’altra. Tuttavia lui appare un tantino “insignificante” (come i membri maschili del Club fanno poco gentilmente notare) e poco propenso a dimostrare i suoi sentimenti alla ragazza.

Durante il ballo natalizio, Haruhi ha modo di parlare e chiarire con Kanako. La ragazza rivela i suoi sentimenti e anche la passione per il vasellame non è lasciata al caso: Suzushima (il ragazzo amato da Kanako) è figlio dei proprietari di un’azienda che si occupa di importazione di vasellame.

Scatta quindi il piano dell’Host: far finta che Haruhi sia una ragazza innamorata di Suzushima, in modo da mettere il ragazzo alle strette, facendogli confessare i suoi sentimenti (ovviamente Haruhi è avvertita del piano pochi secondi prima di metterlo in pratica…).
Tutto procede per il meglio: Suzushima rivela che ama Kanako ma vuole andare all’estero per diventare migliore, sperando che lei lo aspetti. Haruhi (che non ha peli sulla lingua) le dice che tutto questo è molto egoista da parte sua. Sfortunatamente in quel momento entra Kanako fraintendendo il tutto. Suzushima la rincorre e, proprio nel momento in cui scatta la mezzanotte, i due scoprono che il tutto è stato architettato dall’Host per farli avvicinare.

Terzo capitolo

Nel terzo episodio facciamo la conoscenza di Renge, fidanzata di Kyoya, illusa che questi sia un romantico innamorato (in realtà non è altro che un bieco calcolatore…), ma soprattutto innamorata di lui per la sua incredibile somiglianza con un personaggio di un videogioco. Ricca e otaku: una combinazione letale.
La ragazza decide di diventare il nuovo manager del club, ricreando i ruoli dei vari membri e (per la serie “i ricchi non hanno di meglio da fare”) gira un film su di loro ispirato dal videogioco.
Quando la ragazza tenta di “ingaggiare” due ragazzi della fascia d (figli di mafiosi e arricchiti, in poche parole) per il ruolo di cattivi, è spintonata e Haruhi, nel tentativo di difenderla si fa male.
Tamaki (che sembra avere un debole per Haruhi), pensando che i due l’abbiano picchiata, si arrabbia e malmena i due ragazzi… che si scoprono innocenti: in realtà Haruhi piangeva perché una lente a contatto si era spostata.

Renge vorrebbe continuare il film ma Kyoya glielo impedisce (rompendo letteralmente la telecamera…) perché non vuole mettere nei guai Tamaki. La ragazza, sconvolta per il comportamento violento del ragazzo, capisce che in realtà Kyoya non è il personaggio del suo videogioco, ma una persona che va scoperta pian piano.

Ed ecco che Kyoka dimostra la sua vena di bieco calcolatore: eliminata la parte in cui Tamaki pesta i due della sezione d, vende il film ricavandoci parecchio. Renge nel frattempo si affeziona ad Haruhi, scatenando le ire del povero Tamaki.

[Fine primo volume]

Considerazioni
Per prima cosa avverto: Host Club o si ama, o si odia. Da me avrete solo la prima faccia della medaglia, in quanto personalmente lo considero un manga godibile e divertente. In ogni caso tenterò di essere il più possibile oggettiva.
Host Club è una commedia comica-demenziale. La storia è articolata in episodi, i quali presentano ognuno una storia diversa, pur essendo collegati da una sorta filo conduttore. La trama principale, infatti, non è che uno spunto e un abbozzo, sebbene nella globalità sia ben strutturata.

Host Club ha come scopo quello di farti piegare in due dal ridere (per parlare senza troppe perifrasi). Ma l’ironia non è qualcosa di universale: questo manga può far ridere, o fa rimanere indifferenti. A volte sono presenti battute e giochi di parole che difficilmente un occidentale può capire (ovviamente non avendo un’adeguata nota esplicativa). Non ha un’ironia infantile o banale. Generalmente ironizza sul modo di fare eccentrico dei ricchi: Haruhi diventa il pretesto per guardare con occhio estraneo e oggettivo le stramberie dei ricchi giapponesi che non conoscono nemmeno il significato della parola “normalità”. Per certi versi è qualcosa che si è già visto in manga come Hanayori Dango (basti pensare agli F4 che non riescono a capacitarsi del fatto che Makino viva in una casa grande come il loro bagno), ma qui viene portato all’esasperazione, con i ragazzi che si vestono “modello isola tropicale” oppure provano il caffè solubile mettendo particolare enfasi nel fatto che stanno facendo qualcosa di “plebeo”. Il manga inoltre può apparire leggermente caotico (vi sono molte battute e note) a prima vista. Personalmente ritengo che i dialoghi siano uno dei punti forti di Host Club, tuttavia questo fatto può rendere difficile e faticosa la lettura.

Cercate un manga con una bellissima storia d’amore? Host Club non fa per voi. La storia d’amore è marginale, quasi da cornice o meglio da pretesto per rendere ancora più spassoso il personaggio di Tamaki, apparentemente l’unico dei due che sembra dimostrare i propri sentimenti.

I personaggi sono secondo il mio parere il vero punto di forza del manga. Benché siamo di fronte a un manga non troppo “impegnato”, ognuno di loro sembra avere un preciso ruolo e una propria personalità. Il personaggio di Haruhi poi è molto ambiguo: pur essendo una ragazza accetta di far parte dell’Host Club, perché ritiene che far colpo sulle ragazze sia divertente. Inoltre, come lei stessa ammette, non conosce la differenza tra uomini e donne. Il lettore da subito non riesce a capire quale sia il suo vero scopo: se è attratta dalle donne oppure se lo fa solo per gioco, scatenando una serie di equivoci sulla sua sessualità. Tamaki è forse il personaggio più ridicolo e più estremizzato dell’intero manga, ed è questa la sua vera forza. Lui è l’elemento che fa ridere: qualunque cosa dica, il suo narcisismo e la sua ignoranza ricca lo rendono comico. I personaggi vengono introdotti poco alla volta e questo permette al lettore di capirli e rendersi conto del fatto che su di loro c’è ancora molto da dire (soprattutto su Takashi e Kyoya).
I disegni sono molto particolari: a prima vista sembra abbozzati, in realtà sono dettagliati e piacevoli.

Host Club nasce con lo scopo di divertire. Nonostante questo si possono scorgere alcuni “punti di critica” da cui poi scaturisce la risata: l’ignoranza delle cose normali da parte dei ricchi e la loro bizzarria, la passione delle ragazze per le storie tra ragazzi (specie se fratelli gemelli), l’ambigua sessualità di Haruhi, il fatto che per ogni gusto femminile ci sia un membro dell’Host Club adatto allo scopo, ecc…

Consiglio questo manga a tutti quelli che amano il genere comico. Personalmente invito tutti a provare almeno il primo numero. Se questo manga può piacervi o meno dipende molto dal vostro punto di vista e dal vostro modo di intendere l’ironia, ne consegue che non c’è prova migliore che sperimentare il primo numero.

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