Recensione Manga – Gung di Park So Hee

A cura di TheFloWer (review), Demelza (grafica), Martina (info), Manga Dreamland (immagini in b/n)

Titolo: Gung (Goong, Palace)
Autrice: PARK So Hee
Titolo coreano: Gung
Categoria: Sunjeong Manhwa

:: Il manhwa in Corea ::
Casa editrice: Seoul Munhwasa (Seoul Cultural)
Numero di volumi: 27 + 1 extra, completo
Pubblicato a partire da: 2003
Collana: Wink Books
Rivista di pubblicazione: WINK

:: Il manhwa in Italia ::
Casa editrice: Flashbook
Titolo: Gung, Palace Love Story
Pubblicazione prevista: Settembre 2006
Numero di volumi: 27 + 1 extra, completo
Collana: Girls Garden.

:: L’Autrice ::
Park So Hee è nata il 24 marzo del 1978. Gung è il manhwa che l’ha resa famosa in tutto il mondo, ha esordito con un volume unico, Soul wedding ceremony e la sua opera precedente a Gung si intitola Real Purple.

:: Curiosità ::
Gung ha riscosso un grande successo, tanto che, oltre ai numerosi gadget, è stato realizzato un drama (cioè una serie televisiva) tramesso dalla rete tv coreana MBC, record di ascolti per tutta la prima stagione.

Infine segnaliamo la pubblicazione, da parte della stessa casa editrice del manhwa, di una serie di romanzi ispirati a Gung, con il titolo di Gung novel che ripercorre la storia d’amore fra Shin e Chae Gyoung e la loro vita a palazzo.

Storia

VOLUME 1

Immaginate che la Corea sia ancora oggi una monarchia e che il palazzo reale (Goong o Gung, in coreano) non sia affatto un luogo ormai visitato solo dai turisti ma sia la residenza della famiglia reale e delle numerose figure a essa correlate.

Chae Gyoung Shin è una ragazza di 17 anni, allegra e vitale ma non particolarmente brillante negli studi, che frequenta la stessa scuola del bellissimo quanto altezzoso principe reale, Shin Lee, spesso oggetto dei discorsi e degli sguardi incuriositi di Chae e delle sue amiche.
Quella mattina, attraversando l’edificio in cui si trova l’aula del principe, Chae si imbatte in Shin stesso che, dopo aver visto la ragazza in compagnia di un’amica, lancia loro poco gentilmente un paio di scarpe da ginnastica, ordinando di gettarle nell’inceneritore al suo posto. Offesa da questo comportamento, Chae inizia a inveire contro Shin dicendo che la donna che lo sposerà avrà un triste destino.
Alla parola matrimonio Shin reagisce urlandole violentemente contro che per fortuna non sposerà mai una donnaccia come lei e poi va via. Le parole di Chae hanno toccato un tasto dolente per il principe dato che proprio quella mattina, prima di recarsi a scuola, sua madre gli ha annunciato che, come dettato dalla tradizione, presto dovrà sposare una donna scelta da suo padre.

Il giorno successivo, rimuginando su un’ennesima delusione scolastica, Chae si reca nel giardino della scuola e lì ascolta casualmente le parole di un ragazzo che sta facendo la proposta di matrimonio a una studentessa.
Nascostasi dietro un albero Chae osserva la scena e vede che il ragazzo non è altri che il principe Shin! La studentessa rifiuta fermamente la proposta dicendo di non voler rinunciare alla sua vita e alle sue ambizioni dovendo obbedire alle rigide regole di Palazzo. Proprio a questo punto alcuni rumori tradiscono la presenza di Chae che riesce appena in tempo a fuggire via senza farsi vedere in viso.
Lungo la strada di casa Shin ripensa a ciò che è accaduto poco prima e si ripromette di trovare colei che ha visto la scena per costringerla a mantenere il segreto. Guardando tra la folla riconosce la figura di spalle di Chae e con il suo fare autoritario e intimidatorio le dice di tenere la bocca chiusa su ciò che ha visto.

Nei giorni seguenti Shin discute con suo padre, il re, della sua futura sposa. Apprende così che il re, suo nonno, aveva un amico molto intimo e che i due si erano scambiati la promessa di far sposare un giorno i rispettivi nipoti. Mentre gli dice questo, suo padre gli mostra la foto della ragazza in questione: Chae Gyoung. Lo stesso discorso viene fatto anche a Chae, ignara di ogni cosa fino a quel momento. La ragazza appare totalmente sconvolta, oltre che dalla rivelazione, anche dalla notizia che il principe, dopo un attimo di perplessità, ha accettato di sposarla.

A scuola i due hanno una conversazione molto accesa in cui Chae chiede perché mai Shin abbia accettato il matrimonio dal momento che ama un’altra ragazza. Lui risponde che non ha nessuna intenzione di far soffrire colei che ama costringendola all’oppressiva vita di palazzo. Preferisce lasciare questa sorte a una ragazza di cui non gli importa. Poi, con aria beffarda, le dice che presto dovrà prendere lezioni di etichetta per elevare anche solo di un minimo la sua classe provocando un’immediata reazione di Chae.

Dopo una notte di lunghe riflessioni la ragazza si reca a palazzo per incontrare la regina. Qui, tra mille dubbi, accetta infine la proposta di matrimonio. La regina la informa che a questo punto sarà fatto un annuncio pubblico della notizia: non c’è più spazio per i ripensamenti. Il giorno successivo infatti c’è, su tutti i giornali, la foto di Chae e alla TV non si parla d’altro.

Arriva così per Chae il momento di recarsi quasi ogni giorno a palazzo per imparare le sue leggi, la sua lingua e per prendere lezioni di etichetta. Sconfortata da tanto rigore e dalla lontananza della sua famiglia, viene raggiunta da Shin nella stanza dello studio e qui lui cerca di “confortarla” con parole poco amichevoli. Le assicura solamente una cosa: una volta raggiunta l’età per poterlo fare, le restituirà la libertà con il divorzio.

Considerazioni
Finalmente arriva in Italia Goong, la storia che ha conquistato innumerevoli lettori in tutto il mondo per la sua bellissima trama e per l’ineguagliabile grafica.

Le sale, i giardini del palazzo e soprattutto gli sfavillanti abiti reali, prendono vita davanti ai nostri occhi con un’accuratezza eccezionale. I tratti del viso, le mani, gli sguardi conquistano al punto da distogliere l’attenzione da piccole imperfezioni nelle proporzioni o di resa del movimento.

Goong potrebbe apparire la solita favola tra un principe solitario e una principessa che saprà insegnargli il vero amore. In realtà la storia, che già di suo risulta molto coinvolgente, è impreziosita dalle personalità estremamente reali dei due protagonisti.
Da una parte c’è Shin che non è esattamente il classico principe azzurro: dispotico, prepotente, possessivo, incapace di esternare i sentimenti più profondi, nasconde le sue emozioni dietro una maschera di cinismo. Dall’altra c’è Chae Gyung la cui personalità semplice e solare viene poco a poco sopita dalla durezza della vita di palazzo e soprattutto dall’indifferenza di Shin.

È da sottolineare come l’evoluzione dei sentimenti dei due protagonisti sia trattata con molta attenzione e originalità, nonostante il largo utilizzo del tema della convivenza forzata nelle trame delle opere coreane.
Dopo il suo arrivo a palazzo, Chae Young è incuriosita da questo principe tanto sfuggente mentre Shin è quasi infastidito dalla presenza di lei. Con il passare del tempo, i sentimenti di Chae Gyung per Shin crescono insieme al dubbio che si tratti solo di un affetto condizionato dalla vita solitaria che conduce a palazzo. Mentre il principe si rifiuta anche solo di rendersi conto del suo cambiamento nei confronti di Chae.

Purtroppo il voto a questo manhwa non può essere 10 per alcuni fattori.
Per prima cosa, a parte i due protagonisti, i personaggi secondari non sono ben definiti. In particolare Yul, il cugino di Shin che, nonostante questo, ha un ruolo abbastanza importante nella storia.
In alcuni punti, poi, la trama non risulta perfettamente scorrevole e può capitare di rileggere più volte queste parti per capire cosa è accaduto.
In ultimo, il colpo che è stato inferto alla trama negli ultimi capitoli pubblicati in Corea: fraintendimenti su fraintendimenti. Tutto ormai si basa solo su fraintendimenti tra i due protagonisti, che non arrivano mai a chiarire la situazione, continuando a far soffrire se stessi e i lettori. Si rischia di annoiare e far scadere tutto sul piano “dell’allungare la storia per vendere di più, dato che le vendite sono altissime”.

Per fortuna il tratto e l’atmosfera sono sempre magnifici, rendendo l’opera se non un acquisto imperdibile, di certo consigliabile.

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