Recensione Manga – Il Tiranno Innamorato (Koisuru Boukun) di Hinako Takanaga

A cura di Shara (review) e Ananke (grafica)

Titolo originale: Koisuru Boukun
Autrice: TAKANAGA Hinako
Categoria: Boy’s Love – Yaoi*

*Warning: con “YAOI” si intendono storie di amore omosessuale fra maschi, con contenuti espliciti e sono pertanto indicati per un pubblico maturo.  

:: Il manga in Giappone :: 
Casa editrice: Kaiousha
Numero di volumi: 13 -in corso
Anno di pubblicazione: 2004
Rivista di serializzazione: Gush
Collana: Gush Comics

:: Il manga in Italia ::
Titolo italiano: Il Tiranno Innamorato
Casa editrice: Magic Press
Pubblicato a partire da: Settembre 2012
Distribuzione: fumetteria
Prezzo: 5.90 E, collana 801.

:: Anime ::
Il 2010 è la data dei due OAV che traspongono in animazione la parte iniziale di questa storia.

Storia
Morinaga, assistente di laboratorio di Soichi, il fratello omofobo e tirannico di Tomoe in Challengers, è innamorato del suo sempai da più di quattro anni. Nonostante gli abbia confessato tempo addietro i suoi sentimenti, il suo sempai lo tratta come nulla fosse accaduto, lasciandolo in un continuo stato di attesa. Un amico barista, per cercare di sollevargli il morale, regala a Morinaga una bottiglia di afrodisiaco suggerendogli di usarla col sempai dato che, a sua detta, non è poi così omofobo visto che ha lui come unico amico. Morinaga, decisamente contrario all’idea di usare tali mezzi, accetta comunque il regalo, ma lo nasconde in una credenza per evitare di cadere in tentazione.
Di sera il sempai va da Morinaga per una bevuta: deve smaltire la rabbia per l’approvazione dei matrimoni gay in America, dove vivono suo fratello e l’odiato compagno, ma decisamente gli serve più alcool del previsto. Dopo aver spedito l’assistente al minimarket per rifornirsi di alcolici, decide di rovistare in cerca di qualche liquore, trovando la bottiglia in fondo alla credenza e scolandosela senza pensarci due volte. Quando Morinaga rientra e scopre il fattaccio, dopo il primo momento di panico, è rassicurato dal fatto che il sempai sembra essere immune all’intruglio. Durante la notte, invece, l’intruglio comincia a fare il suo effetto e il sempai, svegliatosi in preda alla sete, si accorge che qualcosa non va: fatica a muoversi ed è stranamente eccitato. Nel tentativo di alzarsi sveglia Morinaga, che crede abbia un post-sbornia, poi gli cade addosso rivelando quanto l’afrodisiaco stia facendo effetto. Dopo aver accusato Morinaga di averlo drogato, e aver scoperto invece di aver fatto tutto da solo, non gli resta che “sfogarsi” per far passare l’effetto, ma è talmente indebolito da non esserne in grado. A questo punto accetta, per necessità, che a “occuparsene” sia Morinaga, il quale mai nella vita avrebbe creduto possibile una tale occasione.
Davanti a un sempai ansimante di eccitazione, Morinaga perde però totalmente il controllo e, nonostante i suoi rifiuti, i due hanno un rapporto completo e decisamente non consensuale.
Il mattino dopo Morinaga è ben conscio di aver fatto un grave, gravissimo errore, ma all’accusa del sempai di aver tradito la sua fiducia approfittando della situazione, non riesce a non ribattere che pure lui ha delle colpe: aver creduto che lui se ne stesse sempre zitto e buono e pretendere che non accadesse nulla, in una situazione del genere, è ingiusto verso i sentimenti che ha sempre provato. Dopo questa affermazione, il sempai lo caccia intimandogli di non farsi più vedere.
Quella sera, con la scusa del lavoro, Morinaga chiama il sempai per sapere come sta e soprattutto per cercare di scusarsi, ribadendogli il suo amore: non avrebbe mai voluto una cosa del genere tra loro. Il sempai non sa che rispondere e riattacca.
Tornato al lavoro in laboratorio il sempai scopre che Morinaga non solo vuole lasciare l’Università, ma è scomparso dal suo appartamento. Incredulo e soprattutto preoccupato che possa rinunciare al suo futuro a causa di quel che è successo, decide di fare la spola tra lì e il lavoro nella speranza di trovarlo. Nel frattempo comincia a fare il punto sul loro strano rapporto, capendo che la sua presenza è di gran lunga più importante di quanto immaginasse e soprattutto è più importante di quanto è successo. Quando, finalmente, in una delle sue innumerevoli visite, riesce a trovarlo, gli esprime la sua preoccupazione nell’unico modo di cui è capace: arrabbiandosi e accusandolo di essere sparito apposta per farlo preoccupare e ricattarlo moralmente. Morinaga da principio è basito: la rabbia è normale, ma quelle parole hanno un significato decisamente diverso e il sempai non se ne rende nemmeno conto. Se è necessario per il sempai che resti lo farà, ma solo se accetterà che il loro rapporto ormai è cambiato, e se per avere il sempai Morinaga dovrà “ricattarlo”, allora farà così. Per il sempai Morinaga è “un’eccezione”, si giustifica così, ma ormai chiaro che la loro relazione ha subito una svolta, che lui lo ammetta o no.

Considerazioni
Il Tiranno Innamorato, sequel di Challengers, è certamente il bestseller di Takanaga Hinako e deve il suo successo all’aver saputo prendere una trama pressoché banale e averla resa accattivante puntando sulla crescita emotiva di protagonisti adulti, senza però perdere quel brio e leggerezza che da sempre la contraddistinguono. Dosando la classica commedia con un pizzico di riflessione più seria e prendendo come spunto il comportamento anacronistico che l’omofobo Soichi ha nei confronti del suo assistente e amico Morinaga in Challengers, tutto il plot si basa sulla presa di coscienza di questi dei propri sentimenti. Purtroppo ciò non appare chiaramente nel primo volume, dove la trama pare virare più verso l’odioso cliché della Sindrome di Stoccolma. Tuttavia, facendo comportare i personaggi quasi in “out of character”, pare si voglia ribadire il concetto che l’episodio “scatenante” sia più un escamotage per potersi poi dedicare allo sviluppo reale dei protagonisti nei volumi successivi, dove emergono al meglio le peculiarità di questa storia.
Il sempai appare come un uke decisamente poco arrendevole e impositivo su un Morinaga che invece risulta essere un seme sottomesso. La cocciutaggine e ritrosia apparente del sempai sono motivate in gran parte da denial emotivo, ma sono anche specchio di una lenta crescita interiore verso quelli che sono sentimenti che non sa ancora catalogare come si deve, e lo fanno agire in modi opposti dando prima retta all’istinto e poi al ragionamento o meglio, preconcetto, su cui fonda la sua omofobia. Morinaga, dal canto suo, appare come un seme che, se non arretra di un millimetro dal proprio scopo, sapendo di poter avere una chance, allo stesso tempo è molto attento ai sentimenti del sempai e quindi si ritrova il più delle volte a doverlo assecondare avendo la peggio. Questi comportamenti invertono, di fatto, i ruoli classici dello yaoi dove l’uke generalmente ha tratti e carattere molto più effeminati e concilianti, mentre il seme è quasi sempre un campione di virilità stoica. Nel Tiranno ciò non accade, i protagonisti sono alla pari non solo a livello estetico e di “virilità”, ma l’autrice, man mano che la storia procede, è molto attenta a non favorire alcuno di loro, lasciando la valutazione al lettore e rendendo la lettura decisamente più interessante e non scontata.
Il tratto pulito e accattivante, innumerevoli gag comiche ben studiate e quel pepe che in genere condisce i suoi yaoi fanno da sfondo a una storia di crescita che sicuramente può apparire irrealistica, ma che se non altro tenta di affrontare un rapporto di coppia tutt’altro che convenzionale evitando di cadere in facili categorizzazioni di genere.

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