A cura di Giorgia-bi (testi) ed Emy (grafica)
Titolo originale: Tokyo Alice
Autrice: CHIYA Toriko
Categoria: Josei
:: Il manga in Giappone ::
Casa editrice: Kodansha
Numero di volumi: 15, completo
Anno di pubblicazione: 2006
Rivista di serializzazione: Kiss
:: Il manga in Italia ::
Casa editrice: GP Publishing -> GOEN
Numero di volumi: 15, completo
Pubblicato a partire da: Novembre 2012
Distribuzione: libreria e fumetteria
Prezzo (GP): 5.90, (GOEN) 7.50.
:: Il drama ::
Titolo: Tokyo Alice
Regia: Seta Natsuki
Numero di episodi: 12
Data d’uscita in Giappone: 2012
Cast: Yamamoto Mizuki Takahashi Maryjun Reina Triendl
:: L’autrice ::
Toriko Chiya è nata il 25 Agosto a Tokyo. Dopo aver lavorato per un certo tempo in una catena di alberghi, seguendo un corso di mangaka, debutta nel 1988.
Il suo lavoro più rappresentativo è Clover, che è anche il più longevo, in cui si riflette la sua passata esperienza lavorativa. La serializzazione di Clover non è stata sempre regolare: il manga inizialmente fu pubblicato sulla rivista “Bouquet” di Shueisha, chiusa nel marzo del 2000 per essere sostituita da “Cookie”. Le mangaka che pubblicavano su “Bouquet” di conseguenza passarono a “Cookie”, proseguendo qui le opere ancora in corso: anche Toriko Chiya seguì le sue colleghe fino al 2004, quando problemi di salute la costrinsero a interrompere la serializzazione di Clover.
Questa riprese circa due anni dopo sulla rivista “Chorus”, poi nota come “Cocohana”, fino alla conclusione della storia nel 2010.
Al termine di Clover, pur dedicandosi ad altre storie la Chiya decise di non mettere completamente da parte la sua serie più importante creandone il seguito intitolato Clover Trèfle. Altre serie significative nella carriera di questa mangaka sono Tengoku no Hana (I fiori del paradiso) raccolta in 6 tankoubon e Tokyo Alice pubblicata sulla rivista “Kiss” e conclusa in 15 volumi.
La Chiya ha un cane di nome Dolly e, come le sue protagoniste, ama lo shopping, la moda, adora la manicure, i gioielli e gli accessori firmati, soprattutto se di colore rosa.
Storia
Fuu Arisugawa, 26 anni, impiegata in un’agenzia di design. Segni particolari: un’incurabile mania per lo shopping! Fin da piccola Fuu è sempre stata affascinata da abiti, accessori e chincaglierie; con il passare degli anni la sua passione per l’acquisto compulsivo è dilagata, impedendole di interessarsi ad altre forme d’amore. Le sue amiche di sempre sono ormai rassegnate: mentre tutte loro hanno a che fare con spasimanti e fidanzati, Fuu sembra felice di addormentarsi stringendo tra le braccia l’ultimo paio di stivali. Il suo obiettivo principale è riuscire a mettere da parte un gruzzolo sufficiente ad acquistare la borsa Chanel che sogna da quando era una ragazzina; un obiettivo arduo, per una spendacciona incapace di resistere al richiamo delle vetrine. Non riuscendo a rinunciare praticamente a nulla, Fuu risparmia sul cibo e sui mezzi di trasporto; per questo, la sera in cui perde l’ultimo treno, supplica il proprio severo capoufficio di ospitarla a casa sua per la notte. L’altezzoso Okuzono non le rifiuta il favore, pur trattandola con un certo distacco; questa disponibilità gli costerà cara quando, la mattina dopo, la sua fidanzata scambierà Fuu per un’amante. In seguito a questo malinteso, Fuu e Okuzono inizieranno a parlarsi e a conoscersi meglio; tuttavia la ragazza è tutt’altro che capace di relazionarsi con gli uomini e di comprendere le sfumature di un rapporto. Ci vorranno tanta pazienza, un po’ di fortuna e tutto l’aiuto di un gruppo di amiche speciali per far sì che nel cuore di Fuu si liberi un piccolo spazio… dedicato all’amore.
Considerazioni
Una giovane donna persa nei meandri di una metropoli tentatrice, un cuore che palpita per le Meraviglie del lusso; Fuu è una novella Alice che cerca di districarsi in un Paese dove le Regine indossano borse Chanel e incedono sicure sui loro tacchi 12. Pur essendo completamente assorbita dalla passione per la moda, la protagonista di Tokyo Alice conserva l’animo di una ragazzina, e la sua spontaneità finisce per colpire un uomo (apparentemente) maturo e compassato come il suo capo, Okuzono. Da questo incipit si sviluppa una commedia moderna dai frequenti inserti corali, dove le amiche della protagonista e le loro storie d’amore e di realizzazione vanno a infittire e a complicare la trama principale. Quattro amiche affascinanti e moderne, ognuna con la propria caratteristica distintiva: la modaiola, la ricca spregiudicata, la professionista algida, la sognatrice. Ogni richiamo a Sex and the city è puramente… voluto, anche se questo josei si mantiene a metà tra una serie destinata a un pubblico di giovani donne e un’atmosfera da shoujo scolastico. Il limite della serie è quello di non risultare convincente né per una fascia di pubblico né per l’altra; si potrebbe dire che il personaggio di Fuu sembri essere “una ventiseienne descritta e immaginata da una sedicenne”, privo com’è delle sfumature e dei pensieri che dovrebbero attraversare la mente di una donna. La stessa mancanza di realismo si riscontra nelle ambientazioni e nella descrizione della quotidianità, entrambe troppo ‘patinate’ e distanti dalla realtà… tanto quanto possono esserlo gli acquisti di Fuu rispetto allo stipendio medio di un’impiegata.
Dal punto di vista grafico non si segnalano grandi differenze rispetto alle opere precedenti dell’autrice: Toriko Chiya continua a dedicare attenzione a fondali e dettagli, e il chara di Fuu e compagni ricorda da vicino quello dei protagonisti di Clover. Sempre dal confronto con le opere pregresse della mangaka, si può notare come questa perseveri nel creare archi narrativi articolati e sovrappopolati, che tendono con il susseguirsi dei capitoli a perdere freschezza e ritmo. Anziché sviluppare in modo curato il nucleo della relazione tra Fuu e Okuzono, la serie si allunga e disperde con elementi corali poco convincenti e con sottotrame non certo originali, dalle rimembranze dei cortili d’infanzia alle complicazioni delle amicizie di vecchia data. Nel complesso Tokyo Alice si rivela una lettura facile e disimpegnata, la cui trama sembra tuttavia schizzare senza controllo in più direzioni e fatica, pertanto, a catturare l’interesse del lettore appena più esigente.
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