A cura di Emy
Titolo giapponese: Extra Heavy Syrup
Autrice: OGAWA Yayoi
Categoria: Josei
:: Il manga in Giappone ::
Casa editrice: Kodansha
Numero di volumetti: 1, completo
Anno di pubblicazione: 2004
Rivista di serializzazione: Kiss
:: Il manga in Italia ::
Casa editrice: Star Comics
Numero di volumi: 1, completo
Inizio pubblicazione: Giugno 2005
Senso di lettura: orientale
Collana: Fan n.72, sole fumetterie
Prezzo: E 4.20.
Storia
Extra Heavy Surup è un volume disegnato da Yayoi Ogawa, l’autrice che in Italia si è segnalata per il suo originale Kimi wa Pet (Sei il mio cucciolo nell’edizione italiana). Il volume presenta tre racconti: i primi due appartengono alla serie che dà il titolo alla raccolta, il terzo è un racconto autoconclusivo che può considerarsi anche uno spin-off di Baby Pop, altro manga della Ogawa, data la presenza -come guest star- di Ryunosuke Okuda, il fotografo protagonista della serie Baby Pop.
Episodio 1: FREE BIRD
“Syrup Cleaning Service”: questo è il nome di un’agenzia che si occupa di pulire qualsiasi cosa, “dalla pulizia della stanza al trattamento oggetti ingombranti”. Cuore dell’agenzia sono due belle ragazze: Yuki Takayanagi e Emiri Nekozawa, mentre attivo come aiutante è il giovane Chen Ying Iun. A lavori ordinari di pulizia le ragazze alternano lavori “speciali”, commissionati loro da un misterioso uomo a nome Akira Kojo.
Sia Emiri che Yuki venerano Akira: entrambe dicono di essere state “la sua amante” e sono disposte a tutto pur di accontentare le sue richieste… come ricompensa, talvolta viene donato loro tramite intermediario un oggetto appartenente ad Akira, che le due, ovviamente, custodiranno come una sacra reliquia. Un giorno la Syrup Cleaning Service viene contattata dall’ispettore Tanemura, che fa da tramite tra le ragazze e Kojo: l’incarico riguarda un night a nome “Free Bird”, gestito dalla mafia di Shanghai, dove una volta al mese si tiene un droga-party.
Emiri e Yuki dovrebbero infiltrarsi al party per rubare una lista di debitori che interessa alla mafia cinese… per evitare di essere scoperte, sarà l’aiutante Chen, di origine cinese, a infiltrarsi nel locale assieme a Yuki. In effetti il piano riesce e Yuki e Chen intercettano la lista dei debitori, ma sono scoperti e fermati dai mafiosi: Chen si sacrifica per salvare Yuki, facendosi catturare. Il ragazzo rischierebbe la vita se la stessa Yuki -stavolta con Emiri- non intervenisse in suo favore: le due lanciano del gas lacrimogeno nella stanza in cui i mafiosi stanno maltrattando Chen, riuscendo nel tentativo di liberarlo. Inseguite dai cinesi, sono raggiunte dai loro proiettili, uno dei quali ferisce Yuki a una spalla. Interviene dall’alto qualcuno che rimane nell’ombra: sparando da una postazione privilegiata, l’uomo misterioso salva le due ragazze e dileguerebbe forse nel nulla se Emiri, certa che l’uomo sia Kojo, non si precipitasse da lui, abbracciandolo… l’identità di lui però rimane un mistero, perché l’uomo si allontana subito dopo aver dato un biglietto ad Emiri: “Veglio sempre su di voi…”
Episodio 2: BEHIND THE REALITY
Stavolta Yuki ed Emiri hanno l’incarico di rimuovere da un appartamento un cadavere! Però, giunte sul posto, anziché trovare il cadavere, incappano sul pianerottolo in Arisu Aso, fidanzata del proprietario del suddetto appartamento, Shuya Shigehara… Yuki ed Emiri prendono a benvolere la ragazza, che si trova nella loro identica situazione (= private dell’uomo che amano) e decidono di associarla alla Syrup Cleaning Service fin quando non si scoprirà qualcosa di Shuya. Grazie alle informazioni di Tanemura, viene alla luce man mano la “doppia vita” di Shuya Shigehara, esperto in meccanica quantistica, sospettato di spionaggio industriale…
Episodio Extra: ANCHE NOI SIAMO IN ARCADIA
*Warning: sinossi comprensiva di finale*
Tutto comincia quando Aki e Kina, due ragazzi che si sono conosciuti via mail, si danno appuntamento in un love hotel. Qui i due scoprono le rispettive bugie: entrambi avevano mentito sull’età e su se stessi, ma, nonostante ciò, e nonostante il fatto che la loro prima esperienza sessuale sia un disastro, si piacciono comunque e decidono di continuare a frequentarsi. In quello stesso momento, Ryunosuke Okuda, un famoso fotografo, sta facendo alcuni scatti a una modella, la ventiduenne Nao Watanabe.
Quest’ultima è molto innamorata del suo ragazzo e convivente, Mika, ma vive male a causa delle sue insicurezze, dovute alle sue origini provinciali e al fatto che per diventare una modella si è sottoposta a un’operazione di chirurgia plastica. Come se non bastasse, Nao non ha avuto il coraggio di confessare a Mika nulla circa le sue vere origini e l’operazione, perciò finora la ragazza ha vissuto raccontandogli bugie.
In quello stesso istante, la trentenne Rie Tamagawa, receptionist con un passato di mangaka alle spalle, sta tornando a casa dopo aver prestato assistenza all’asilo Lumiere: Rie ha perso suo figlio due anni prima, da allora ha divorziato e ha lasciato il lavoro di mangaka. Nonostante si sia ritirata, continua a ricevere però le telefonate del suo editor, Matsui, che vorrebbe spingerla a riprendere e terminare il suo manga, un’opera di successo.
Le vite di questi personaggi sono destinate a intrecciarsi più volte nel corso della storia: Ryunosuke incontra Kina per caso e le propone di diventare una modella, ma la ragazza non si fida dei fotografi poiché in passato uno di essi l’ha violentata con la scusa di farle delle foto. In seguito Kina si vede con Aki, il quale le confida di avere avuto l’incarico di uccidere un uomo da un membro della yakuza… sentendosi incapace di portare a termine il compito, Aki decide di fuggire con Kina. I due insieme si improvvisano ladruncoli e riescono anche a rubare una macchina. Quando ormai hanno deciso di espatriare, vengono però raggiunti da uno yakuza che minaccia di ucciderli: Kina prende in mano la situazione e promette all’uomo che gli porterà i soldi che chiede, a patto che li lasci liberi. Lasciato Aki in consegna, Kina minaccia con una pistola prima Nao e Mika (quest’ultima ha proprio ora confessato a Mika tutte le sue bugie e le sue insicurezze), in cui si è imbattuta, e poi la cassiera di un negozio. Portati i soldi allo yakuza, Kina e Aki sono scherniti da quest’ultimo e rinchiusi in un luogo buio e stretto, in attesa della morte. I due ragazzi, in quelle che credono essere le loro ultime ore, confessano di amarsi… quando tutto sembra perduto, interviene -come un angelo custode- il fotografo Okuda, che aveva finora seguito Kina.
Okuda è l’anello di congiunzione con gli altri personaggi, dal momento che conosce sia Nao che Rie: Nao e Mika, Rie e Matsui, Aki e Kina si ritrovano con Okuda nelle pagine finali, a bordo della stessa nave.
Qui apprendiamo che Nao e Mika si sono sposati, e che tutti i personaggi fin qui incontrati avevano finora riscontrato analogie tra le loro vite e quelle dei personaggi di un manga, dal titolo “Anche noi siamo in Arcadia”. L’autrice del quale, naturalmente, è proprio Rie Tamagawa (il cui vero cognome è Ogawa!).
Considerazioni
Se avete sempre odiato i telefilm americani spy & action tipici degli anni ’70 -e “Charlie’s Angels” in particolare- i primi due episodi di questo volume di Yayoi Ogawa probabilmente vi diranno poco o nulla.
L’autrice segue la falsariga del suddetto telefilm in modo piuttosto evidente, ma in più condisce il tutto con molta ironia e umorismo, com’è quasi naturale per un’opera disincantata e postmoderna. Dei due episodi dedicati a Yuki ed Emiri il primo è il meglio riuscito, in quanto descrive efficacemente non solo i personaggi protagonisti e quelli secondari, ma anche le loro relazioni, lasciando in sospeso diversi interrogativi che attendono una risposta, risposta che purtroppo non ha avuto ancora modo di definirsi, essendo il secondo episodio assolutamente non risolutivo della vicenda che in Extra Heavy Syrup ha appena il tempo di essere introdotta.
Chi è Akira Kojo, oltre ad essere il degno alter ego di Charlie? Chi, tra Yuki ed Emiri, è stata veramente la sua amante? O lo sono state entrambe? Perché Kojo è sparito e si serve come intermediario del detective Tanemura? Chissà se la Ogawa troverà mai il tempo di continuare e completare quella che doveva essere la sua nuova serie (in Giappone il volume porta il numero uno in copertina, segno che nelle intenzioni originarie doveva essere seguito da altri volumi, cosa che -fino ad oggi- non è però avvenuta).
Se si trattasse solo dei primi due episodi, il volume Extra Heavy Syrup sarebbe meglio consigliato ai soli fan della Ogawa, ma è il terzo racconto, Anche noi siamo in Arcadia, assolutamente autoconclusivo e non collegato ai primi due episodi, che per la sua grande qualità basta a consigliare questo manga al pubblico più disparato: il lettore avrà il piacere di essere deliziato da un autentico gioiellino, che per sceneggiatura non esita a chiamare in campo il bel film Magnolia di Paul Thomas Anderson.
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