Recensione Manga – Rockin’heaven di Mayu Sakai


A cura di Giorgia-bi (testi) ed Emy (grafica)

Titolo originale: Rokkin Hebunn
Titolo internazionale: Rockin’ Heaven
Autrice: SAKAI Mayu
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone ::
Titolo: Rokkin Hebunn
Casa editrice: Shueisha
Numero di volumi: 8, concluso
Anno di pubblicazione: 2006
Rivista: Ribon

:: Il manga in Italia ::  
Casa editrice: Panini Comics
Numero di volumi: 8, concluso
Anno di pubblicazione: 2008
Prezzo: € 4.30.

Storia
Qualità della classe docente? Varietà dei piani di studio? Macché, per Konishi Sawa il criterio determinante nella scelta dell’istituto superiore è stato… la divisa!! La frizzante neoliceale è stata conquistata dal modo in cui le calza l’uniforme scolastica dell’Istituto Amawa, e ha deciso di iscriversi senza indugi. Immaginate il suo disappunto quando, il primo giorno di scuola, scopre che il numero di studentesse dell’Amawa ammonta a… due! Oltre a Sawa, l’unica altra ragazza iscrittasi è Akira, una seriosa aspirante mangaka che ha volutamente scelto l’Amawa per trovare spunti di narrazione: fino all’anno precedente la scuola era infatti un istituto esclusivamente maschile, fatto di cui Sawa era completamente all’oscuro. Le due ragazze sono collocate nella stessa sezione del primo anno, che si rivelerà essere la più turbolenta della scuola. Il leader naturale della banda di scapestrati sembra essere Ran Matsuyuki, l’affascinante figlio del preside. Stando alle parole di Akira, Ran sarebbe il boss indiscusso di un gruppo di bulletti uniti fin dai tempi delle elementari, e malgrado la bellezza e i modi affabili che hanno colpito Sawa fin dal primo momento, sarebbe un individuo arrogante e poco raccomandabile. Sawa fatica ad accettare di essere precipitata in una dimensione simile, e perde ben presto l’entusiasmo iniziale verso l’essere circondata da tanti bei ragazzi. Durante la prima, mesta serata da liceale saranno le parole del premuroso papà a risollevarle il morale: tutto ciò che accadrà d’ora in avanti dipenderà da te, Sawa!
Fin dal giorno successivo la nostra protagonista dovrà far appello alla propria determinazione per opporsi a una situazione inaccettabile. Il quintetto composto dal famoso Ran – intoccabile in quanto figlio del preside – con gli amici Ogawa, Kido, Tsubaki e Taguchi sembra intenzionato a trascorrere l’intero anno poltrendo e mancando di rispetto ai professori. Proprio in seguito all’umiliazione del professore di matematica, Sawa prende coraggio e critica apertamente il comportamento dei bulletti, nonostante Akira l’avesse avvisata dei pericoli in cui sarebbe incorsa! Per punizione il gruppetto capeggiato da Ran le sottrae le scarpe nuove dall’armadietto, e viene sorpreso dalla stessa Sawa proprio nell’atto di gettarle in piscina. A questo punto a Sawa viene offerta una scelta: chiedere scusa e smetterla di intromettersi nella loro vita scolastica, o stare a guardare mentre le scarpe regalatele dai suoi genitori il primo giorno di scuola vengono gettate in acqua. Ovviamente Sawa non si piega al ricatto e i mocassini in pelle finiscono nella piscina. Convinto di aver posto così fine al confronto, Ran la invita a fare la brava d’ora in avanti… ma Sawa ha già iniziato a spogliarsi per tuffarsi a recuperare le scarpe! Nella colluttazione che ne segue, Sawa inciampa ed entrambi finiscono in acqua, ma prima di cadere la ragazza fa in tempo a vedere il viso spaventato di Ran e a sentire le sue dita chiudersi attorno al proprio polso, nel tentativo di ‘salvarla’. Quando il baldo giovane riemerge dall’impervia palude reggendo Sawa tra le braccia, la accuserà di averlo trascinato con sé, ma Sawa non si farà ingannare… ormai ha capito che in Ran si annida del buono, e lo avvisa che d’ora in poi combatterà per rendere ogni giornata a scuola divertente e degna d’essere vissuta!
Pochi giorni dopo Sawa ha la prima occasione di contagiare la classe con il proprio entusiasmo: è arrivato il momento delle competizioni sportive tra classi! Scontrandosi contro un muro di apatia, Sawa accetta la sfida di Ran pur di costringere i compagni a partecipare: sarà lei stessa a cucire a mano il contrassegno della classe sulle t-shirt di tutti i compagni, e ci riuscirà in 24 ore! Ormai la ragazza brucia dal desiderio di vedere la classe compatta e serena, e per questo motivo è disposta a tutto: trascorrere una notte insonne a bucherellarsi le dita con l’ago, preparare onigiri per incitare i compagni a darci dentro durante le competizioni, beccarsi uno schiaffone al posto di Ran da parte di un insegnante furioso e doversi pure sorbire i malumori dell’ingrato… Il vocabolario di Sawa non contempla parole come ‘troppo’ e ‘basta’! Tuttavia, proprio grazie agli sforzi fatti, la ragazza si ritaglia a poco a poco uno spazio nel gruppo di Ran, diventandone un membro a tutti gli effetti e conquistandone l’amicizia. Tra tutti loro, tuttavia, solo Ran sembra capace di farle battere il cuore…
In occasione degli esami di fine trimestre Sawa si ritrova a constatare con rabbia la totale impreparazione dei nuovi amici… fatta eccezione per Ran e l’occhialuto Tsubaki, le lacune degli altri sono davvero madornali. Per questo motivo lei si offre di mettere a disposizione casa propria per un mega ripasso di gruppo. Gli allegri e spensierati genitori di Sawa sono ben felici di accogliere gli amici della figlia (soprattutto la madre…) e organizzano per l’evento un banchetto rifocillatore, durante il quale l’unico a manifestare un certo disagio è Ran. Quando lui e Sawa rimangono soli a riordinare, il ragazzo le confessa di aver perso la madre e di vivere separato dal padre, e di essersi pertanto sentito un po’ nervoso di fronte a un quadretto familiare così vivace. Di fronte a questa inattesa dichiarazione Sawa si commuove fino alle lacrime, e invita Ran a tornare a casa sua ogni qualvolta abbia bisogno di un po’ di calore.
Una volta terminato di ripassare, i ragazzi si dirigono verso casa e Kido confessa ai compagni di essersi preso una cotta per Sawa… come la prenderà Ran?

Considerazioni
Una protagonista dal carattere esuberante, decisa a trascorrere la vita scolastica divertendosi e godendosi ogni momento… un gruppetto di compagni di classe arroganti e sfaticati, che non sembrano avere la minima intenzione di muovere un dito se non per creare scompiglio… un ragazzo dai modi imperscrutabili, capace di prendersela anche con una ragazza pur di continuare a fare il proprio comodo… ma siamo proprio sicuri che questa recensione non riguardi Il giocattolo dei bambini? Ah, la ragazza in questione si chiama Sawa, non Sana? Allora devo proprio essermi sbagliata… e il fatto che l’autrice di questo manga sia stata in passato un’assistente di Miho Obana dev’essere senz’altro una coincidenza…

È innegabile che i primi capitoli di Rockin’Heaven abbiano molto in comune con l’incipit di Kodoma no Omocha. Tuttavia l’età dei protagonisti è leggermente più alta, e Sawa appare più femminile e consapevole dei propri sentimenti rispetto alla scatenata Sana. Il personaggio di Ran richiama quello di Akito solamente in prima battuta, a causa del conflitto che lo vede schierato contro Sawa per mantenere l’andamento della classe sulle confortanti note dell’anarchia. Le somiglianze terminano qui, in quanto Ran è capace di assumere atteggiamenti da piacione che sarebbero stati impensabili per il bel tenebroso del Giocattolo.

Già a partire dal terzo capitolo la narrazione si sposta sull’avvicinamento tra Sawa e Ran, e sul carico di complessi e problemi di quest’ultimo. Se per la ragazza è stato tutto sommato facile entrare a far parte del gruppo di Ran, la via d’accesso al mondo e ai pensieri di quest’ultimo sembra essere lastricata di ostacoli, fraintendimenti e delusioni. Sawa capisce molto presto la natura dei propri sentimenti verso il compagno, mentre egli non fa che altalenare momenti di contatto e di confidenza con brusche virate verso l’indifferenza e il disprezzo. Dal secondo volume in poi le dimensioni del suo conflitto con il padre si riveleranno davvero imponenti, andando anche a chiarire il rapporto serrato che lega Ran ai propri amici. Una delle pecche del titolo è senz’altro quella di non dedicare abbastanza spazio al tratteggio del gruppo di monelli, che rimane un mero riempitivo, funzionale ad aggiungere un po’ di colore all’incontro tra Ran e Sawa. Nell’arco dei volumi troppi elementi vengono trattati in modo superficiale e approssimativo – temi come il tentato suicidio e la solitudine esistenziale richiedono grande maestria per poter essere inseriti con dignità in un contesto da commedia – impedendo al titolo di decollare del tutto.

Più serioso di Kodomo no Omocha, ma meno malinconico di Bokura ga ita, questo titolo sembra essere comunque un buon candidato a divenire uno dei titoli shoujo di punta della prossima stagione. Dal punto di vista del tratto, non si possono segnalare particolari elementi innovativi – se Rockin’Heaven fosse un colore, sarebbe…il glitter! – ma le tavole sono equilibrate e accattivanti, e contribuiscono alla gradevolezza del prodotto nel suo insieme. Certo, la somiglianza con un tratto alla Full Moon – oltre che alla Obana’s style – è rimarchevole, ma a questo punto della recensione apparrà evidente come Sakai non abbia puntato sull’originalità nel realizzare questa commedia scolastica. L’autrice ha messo insieme alcuni cavalli di battaglia del fumetto per ragazze, li ha shakerati per bene con qualche allusione a spunti da ladies comic, e ha servito il risultato su un vassoio ammiccante. Il risultato è il tipico shoujo contemporaneo leggero e sfizioso, pronto a tenervi compagnia nelle fredde serate invernali.

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