Recensione Manga – Fushigi Yuugi Special (Fushigi Yuugi Genbu Kaiden) di Yuu Watase

A cura di Elly (review) e Martina (info e grafica), i siti Densetsu no hajimari e Shoujo Magic (immagini)

Titolo originale: Fushigi yuugi Genbu kaiden
Trad: Gioco meraviglioso – La leggenda di Genbu
Autrice: WATASE Yuu
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone :: 
Casa editrice: Shougakukan
Numero di volumi: 12, completo
Anni di pubblicazione: 2003-2005
Collana: Flower Comics
Rivista di serializzazione: Sho-Comi -> Fushigi yuugi Perfect World
Nota: come suggerisce il titolo, il manga è il prequel di Fushigi yuugi

:: Il manga in Italia ::
Titolo: Fushigi Yuugi Special
Casa editrice: Panini Comics
Numero di volumi: 12, completo
Inizio pubblicazione: Ottobre 2005
Distribuzione: sole fumetterie
Lettura all’occidentale
Cadenza: mensile, 4.00 E.

:: Merchandising ::
Nel gennaio 2005 è uscito in Giappone il Drama CD (con parti recitate ispirate al manga), inoltre sono usciti dei CD allegati alla rivista “Fushigi Yuugi – Yuu Watase Perfect World” in cui vengono serializzati gli episodi del manga. La stessa rivista regala a volte gadget come carte plastificate e shitajiki.
In giugno dello stesso anno è uscito il videogioco per Playstation 2 a opera di Idea Factory, intitolato “Fushigi Yuugi Genbu Kaiden. Gaiden – Kagami no miko”.

Storia

Capitolo 1

Giappone, 1923. Ci troviamo in un piccolo villaggio che risponde al nome di Morioka, in cui si sta svolgendo un combattimento di arti marziali tra due ragazze ed è Takiko Okuda, figlia del celebre scrittore Einosuke, che vince l’incontro. La sua energia e forza però non vanno molto a genio alle sue compagne, che in generale la trattano con freddezza poiché nutrono dei pregiudizi nei suoi riguardi.
Infatti corre voce che la ragazza sia venuta nel villaggio insieme alla madre e alla nonna per curare la malattia della madre, che si vocifera si tratti di tubercolosi.

Alla fine dell’incontro Takiko si dirige verso casa e per strada si imbatte in un amico di famiglia che non vedeva da diversi anni, Takao Oosugi, che a stento la riconosce. Le fa i complimenti per essere diventata una bella donna, e scherzando dice che se avesse una decina di anni in meno le farebbe di sicuro la corte. Un velo di tristezza sembra apparire negli occhi della ragazza, che a quel punto gli chiede come stiano la moglie e la piccola figlia.

Arrivati a casa, Takao esprime il desiderio di vedere la madre della ragazza ma Takiko gli risponde che non è possibile in quanto la sua malattia potrebbe essere contagiosa e quindi sarebbe meglio evitare ogni contatto.
A quel punto l’uomo chiede alla nonna della ragazza se le condizioni della madre siano molto gravi e la donna gli risponde che purtroppo peggiora di giorno in giorno, e che oltre a questo è anche preoccupata per la figlia, che a causa di questo e della sua condizione familiare viene malvista all’interno del villaggio. La donna aggiunge infatti che il padre ha da tempo abbandonato la moglie e la figlia per dedicarsi esclusivamente al proprio lavoro di scrittore.

Takiko è nella camera della madre e, discutendo con lei del fatto di quanto Takao sia sempre stato gentile nei loro riguardi, le torna alla mente il ricordo del loro primo incontro e di come se ne fosse innamorata a prima vista, ma anche della delusione nell’apprendere che un anno dopo si era già sposato.
La madre le confessa che la notte precedente aveva sognato il marito e che quindi ciò potrebbe significare che sia di ritorno. Nel sentire ciò Takiko va su tutte le furie in quanto il padre è tra le persone che più detesta in assoluto poiché ha preferito il lavoro alla famiglia.

Neanche il tempo di finire di pronunciare queste parole che Takiko vede comparirsi davanti il padre, che improvvisamente si accascia per terra. Takao va in suo soccorso ed Einosuke gli affida subito un’agendina che dice essere estremamente importante, sotto lo sguardo perplesso di Takiko.

Una volta ripresosi, Takao informa Einosuke che ciò era dovuto allo stress da lavoro e che deve riposarsi, ma Einosuke continua a parlare del libro a cui si sta dedicando, la traduzione di un’opera di straordinaria importanza che ha trovato in Cina, e cioè lo Shijintenchisho, il libro dell’Universo dei 4 Dei del Cielo e della Terra e che vorrebbe fosse pubblicato.

Nel frattempo, Takiko è fuori di sé dalla rabbia e, parlando con Takao in una locanda, si sfoga del fatto che non riesce a capire il comportamento del padre che nell’ultimo anno ha preferito allontanarsi dalla famiglia per dedicarsi interamente alla traduzione di quel libro.
Una volta arrivati a casa però Takiko e Takao apprendono la notizia della morte della madre. La ragazza fugge via sconvolta e Takao la insegue ma presa dalla foga del momento Takiko lo prega di rimanere insieme a lei perché ne è sempre stata innamorata. Nel sentire ciò l’uomo è giustamente perplesso e le fa capire che essendo sposato non può ovviamente ricambiare i suoi sentimenti. Takiko torna in sé e gli chiede di scusarla per essersi lasciata andare in quel modo e di non preoccuparsi per lei in quanto è abbastanza forte per cavarsela da sola.

In casa cominciano i preparativi per il funerale della madre e Takiko nota con disappunto che il padre continua a dedicarsi al libro, che ha appena di finito di tradurre. Takiko entra in camera del padre e gli sequestra il libro che stringeva tra le mani, e fuori di sé dalla rabbia comincia a strapparlo affermando che quel libro è la causa dei loro mali.
Nell’istante stesso in cui comincia a strappare le pagine, il libro comincia a emanare una luce fortissima che risucchia Takiko dentro di sé. Di lì a poco la ragazza scompare sotto gli occhi di tutti, lasciando per terra il nastro per capelli.

Quando Takiko si risveglia, nota che sotto di sé si estende una valle innevata e che quindi sembra essere un luogo totalmente diverso da casa. A un tratto si accorge che poco lontano da lì vi è una strana ragazza incatenata a un palo che gli intima di andarsene poiché quello è un posto pericoloso per lei. Takiko è a dir poco disorientata e si chiede dove sia finita.

È così che ha inizio la leggenda…

Capitolo 2

Einosuke nel frattempo nota che lo Shijintenchisho tradotto da lui stesso riporta delle vicende che sembrano assomigliare a quelle che potrebbero accadere nel medesimo momento a Takiko, infatti non ricorda di aver mai scritto nulla del genere.

Takiko suo malgrado si ritrova a dover affrontare degli strani esseri comparsi dal suolo innevato, ma la ragazza incatenata mostra il proprio strano potere, infatti grazie al vento generato da lei stessa riesce a liberarsi dalle catene e annientare quei mostri.
Ancora una volta intima a Takiko di andarsene, ma improvvisamente si accascia per terra e Takiko, anche per non rimanere da sola in quel luogo sconosciuto, decide di aiutarla.
Nel sentiero che stanno percorrendo appare ad un tratto uno strano bambino, che saluta Takiko rivolgendosi a lei come “sacerdotessa di Genbu” e indicandole che poco lontano da lì si trova una locanda in cui possono fare una sosta.
Takiko nota l’edificio ma non appena si volta si accorge che il bambino non è più lì.

Arrivati alla locanda decidono di prendere una camera e uno dei locandieri nota nella ragazza una somiglianza con un certo Rimudo, ma uno dei viandanti gli ricorda che non è possibile in quanto Rimudo è stato condannato a morte e comunque quella è una ragazza.

In camera Takiko nota la febbre altissima della ragazza e nello spogliarla si accorge di un tatuaggio sul suo petto: l’ideogramma cinese che significa “donna”.
Takiko provvede a riscaldarla per alzarle la temperatura ma poco dopo si accorge che quella che prima era una donna adesso è diventata un uomo e che anche il tatuaggio sul petto è scomparso!

Il ragazzo le chiede come sia arrivata nella terra di Hokkan, e lei risponde che non lo sa e che proviene dal Giappone, ma l’uomo non riesce a capire in quanto non conosce un paese con questo nome.

A un tratto Takiko si ricorda del momento in cui è stata risucchiata nel libro e ad alta voce pensa che questo posto possa essere l’Universo dei 4 Dei e nel sentire queste parole il ragazzo le chiede come fa a conoscere questa leggenda, ipotizzando che sia davvero lei la sacerdotessa che stanno aspettando.
Takiko gli chiede di parlargliene e il ragazzo le risponde che si tratta della leggenda di una ragazza proveniente da un altro mondo che vi apparirà quando questo paese sarà sull’orlo della rovina. Questa ragazza ha l’incarico di riunire i 7 uomini chiamati “i 7 guerrieri celesti di Genbu” e dopodiché di invocare Genbu, il guardiano divino della terra di Hokkan e cioè uno dei 4 Dei insieme a Seiryuu, Byakko e Suzaku.
Dopo che la sacerdotessa avrà riunito le stelle e invocato Genbu otterrà il potere di esaudire qualunque desiderio nonché di salvare il Paese.

Takiko è visibilmente turbata e l’uomo, dal canto suo piuttosto scocciato, le chiede se ritornando donna è ancora disposta a riscaldarla e quindi si ritrasforma davanti a lei.
Takiko è più confusa che mai e immersa tra i suoi mille pensieri esausta si addormenta, sperando che si tratti di un sogno. Il mattino seguente si risveglia e con suo grande stupore e dispiacere nota che quello del giorno prima non era affatto un’allucinazione e che la donna di ieri è nuovamente un uomo!Detto questo il ragazzo consiglia a Takiko di ritornare a casa sua e cerca di dileguarsi lasciandola lì, ma all’uscita dalla camera deve vedersela con i viandanti della locanda, allertati da una voce di corridoio che sosteneva che si trattasse proprio del celeberrimo demone del vento Rimudo, famoso per avere ucciso mille persone col proprio potere e sulla cui testa grava una cospicua taglia per chiunque riesca a catturarlo e consegnarlo.
Colui che gli intima per primo di fermarsi è Chamka, un ragazzo che sembra particolarmente intenzionato ad acciuffarlo.

Il ragazzo ricercato conferma a Takiko di essere proprio Rimudo, per cui la prende con sé e schivando gli attacchi dei viandanti cerca di fuggire, ma vengono accerchiati dalla polizia.
Takiko, essendo sul punto di essere fucilata insieme a Rimudo, mostra il suo incredibile potere accecando tutti con una fortissima luce abbagliante, cosa che permette a un alleato di Rimudo di farlo scappare via.

Chamka però è pronto nel bloccare la ragazza dicendole che essendo la donna di Rimudo gli farà guadagnare i soldi della taglia.

Ormai lontani e al sicuro, l’uomo che ha aiutato Rimudo gli chiede se quella ragazza non sia davvero la sacerdotessa di Genbu e gli ricorda che in questo caso lui sarebbe chiamato al suo servizio insieme agli altri guerrieri. Ma Rimudo risponde che se anche fosse così lui non starebbe al suo servizio in quanto deve pensare a combattere contro il volere del padre.

Capitolo 3

Ritroviamo Takiko “prigioniera” di Chamka, il quale pensa sia la donna di Rimudo e ha intenzione di tenerla in ostaggio, convinto che prima o poi il giovane verrà a riprendersela. Takiko scopre che anche lui ha un tatuaggio simile a quello di Rimudo. Subito dopo li raggiunge la madre di Chamka che, dopo aver rimproverato il figlio per aver trattato una donna in quel modo, le fa sapere che lui è una delle stelle di Genbu, come testimonia il tatuaggio che ha sulla spalla.
A quel punto a Takiko viene in mente che anche Rimudo ha un tatuaggio simile e che quindi ciò potrebbe essere la prova dell’appartenenza ai 7 guerrieri di Genbu.
Chamka però interviene nella discussione affermando che questa della sacerdotessa e delle sue stelle è solo una leggenda priva di fondamento e che in realtà non c’è nessuna ragazza proveniente da un altro mondo con particolari poteri. Ma, subito dopo, si rende conto che questa potrebbe essere proprio la descrizione di Takiko!

Tre giorni dopo ritroviamo Rimudo nel paese di Kuto, insieme all’uomo che lo ha aiutato a fuggire. A un tratto Rimudo sente odore di sangue e capisce che c’è uno scontro in atto, per cui va ad aiutare la gente in pericolo senza usare i propri poteri di stella.
Il figlio dell’imperatore di Kuto lo osserva combattere e, rimasto positivamente impressionato, gli chiede di entrare a far parte del suo esercito. Rimudo accetta e dice di chiamarsi Taki, come Takiko, e si chiede come mai abbia pensato a quella ragazza nonostante avesse già deciso quale nome usare come copertura.

Nel frattempo a Hokkan si è già sparsa voce che Takiko sia la sacerdotessa che stavano aspettando, ma la ragazza insiste nel dire che non si tratta di lei, anche se nessuno le crede. Takiko è infatti convinta che, non essendo mai stata utile a nessuno, non può essere necessaria per la gente di quel Paese e l’unica sua preoccupazione adesso è quella di ritornare a casa per il funerale della madre.

La madre di Chamka invece continua a sostenere che lei è importante per il loro Paese in quanto Kuto mira a conquistare anche la loro terra per espandersi e nessuno li potrebbe fermare, tranne lei.

Mentre discutono, il villaggio viene attaccato dai soldati di Kuto e subito Chamka e la madre cercano di nascondere la sacerdotessa. È proprio allora che si accorgono che Rimudo si trova tra le file dell’esercito di Kuto.

Alcuni soldati tentano di colpire Takiko e la madre di Chamka, nel tentativo di proteggerla, viene ferita.
Chamka, accecato dall’ira, si scaglia contro Rimudo ed entrambi durante lo scontro si accorgono del tatuaggio dell’altro e capiscono quindi di essere entrambi stelle di Genbu.
Rimudo approfitta allora del momento di distrazione per fuggire via.
I soldati di Kuto battono in ritirata e così Chamka, la madre e Takiko possono fare ritorno al villaggio.

Una volta rientrata, Takiko rimane commossa dalle preghiere degli abitanti che le chiedono di salvare il loro Paese, e proprio in quell’istante arriva Rimudo che le dice che se accetterà l’incarico, morirà.
Takiko gli risponde che nel suo mondo non è mai stata utile a nessuno e che se c’è anche una sola possibilità di poter essere d’aiuto lo farà, anche se non è sicura di esserne all’altezza.
Takiko e Chamka si mettono quindi in viaggio per cercare le altre stelle.

Da questo momento ha quindi inizio la missione della sacerdotessa di Genbu.

[Fine volume 1]

Considerazioni
A sette anni da Fushigi yuugi, il titolo che l’ha definitivamente fatta conoscere a livello mondiale, Watase sensei si ripresenta nel 2003 con quest’opera richiesta a gran voce dai suoi numerosissimi fan. A dispetto di quanto si potrebbe pensare, FY Genbu kaiden non costituisce in alcun modo un seguito delle avventure delle ben note stelle di Suzaku e Seiryu e delle loro sacerdotesse, bensì il prequel, in quanto riprende sì la storia dello scritto dei quattro Dei del Cielo e della Terra, ma dal suo principio.

Per chi non conoscesse Fushigi yuugi, c’è da dire che l’asse della storia è interamente costituito da un antico libro, lo Shijintenchisho, che narra dell’Universo dei quattro Dei. Ogni volta che viene aperto dalla sacerdotessa predestinata di uno di essi, questa viene letteralmente risucchiata al suo interno.
Tali Dei esistono realmente nella mitologia cinese e simbolizzano i quattro quadranti della volta celeste.
Essi sono la tartaruga del Nord (Genbu), l’uccello del Sud (Suzaku), il dragone dell’Est (Seiryu) e la tigre dell’Ovest (Byakko). Ognuno di essi possiede 7 stelle, queste ultime incarnate sulla Terra in qualità di esseri umani il cui compito è proteggere la loro sacerdotessa, che una volta riunite tutte le stelle e invocato uno dei quattro guardiani divini, otterrà degli enormi poteri che le consentiranno di esaudire fino a 3 desideri nonché di salvare il Paese in questione.

Personalmente mi risulta difficile dare un giudizio del tutto obiettivo di questo titolo, essendo una grande fan della Watase-sensei, ma ciò che effettivamente balza agli occhi in seguito a una lettura anche non troppo approfondita è il sensibile e lampante miglioramento delle grandi capacità di questa autrice, che si riflette in ogni possibile prospettiva del manga stesso.
Le aspettative che si possono giustamente nutrire dopo quasi un decennio dal suo precedente lavoro non vengono disattese, anzi, si rimane piacevolmente stupiti in quanto vengono senz’altro superate.

Partendo in primo luogo dalla storia stessa, nella quale Takiko Okuda è la prima sacerdotessa in assoluto a essere risucchiata nel mondo dello Shijintenchisho, la paura principale è che questo prequel possa rappresentare una pallida copia del ben noto Fushigi yuugi: Watase sensei avrebbe potuto facilmente cadere nei consueti stereotipi riproponendoci gli elementi principali di Fushigi yuugi e trasporli in un’altra epoca, presentare semplicemente dei personaggi nuovi. Ma questo non avviene. Assistiamo invece a un globale cambiamento, sia degli elementi più “superficiali” se vogliamo, ma anche e soprattutto nella trama, le cui dinamiche continuative, la cosiddetta storia orizzontale, formano un collante tra i vari capitoli e che alla fine di essi lasciano il lettore col fiato sospeso e un’implacabile curiosità di conoscere il seguito.

L’altro aspetto che cattura immediatamente l’attenzione è l’abissale dicotomia tra le personalità dei personaggi dell’una e dell’altra serie, differenti come non mai. In ciò dà il suo contributo il ben più discreto umorismo con cui viene narrata la storia, potremmo dire pressoché inesistente a eccezione delle sporadiche gag che vedono i nostri protagonisti bisticciare tra loro facendoci sorridere di gusto.
Difatti la proverbiale vena comica di Watase sensei che in Fushigi yuugi e nelle seguenti opere metteva l’accento sui difetti dei personaggi con sapiente arguzia, qui viene quasi del tutto abbandonata a vantaggio di una migliore immersione nei più reconditi pensieri ed emozioni di questi ultimi, senza dubbio più maturi e “consci” della propria missione e di ciò che questa comporta direttamente nelle proprie scelte, soprattutto nel caso di Takiko, la sacerdotessa,e Rimudo, la stella che corrisponde i suoi sentimenti.
Nulla a che vedere dunque con Miaka, Tamahome e compagine, che sì ci hanno fatto ridere molto ma che ci hanno anche fatto sentire la mancanza di una più approfondita caratterizzazione delle loro personalità, abbastanza estremizzate nei loro difetti ed eccessi e che qui, invece, vengono descritte più realisticamente e nelle quali, ambientazione fantasy a parte, noi lettori potremmo a volte anche riconoscerci.

La profonda diversità di Takiko rispetto a Miaka viene presentata a partire dai più superficiali dettagli, quali il non aspettare di essere salvata dalla stella di turno e dal temperamento di gran lunga più risoluto e forte. Si tratta di minuzie che sottolineano la dissomiglianza dalla sacerdotessa di Suzaku. Difatti Takiko deve convivere con ben più seri spettri nell’armadio che la voracità di Miaka a cui siamo stati abituati, considerando la sofferenza che si porta dietro a causa dell’assenza del padre e il tormento nel sentire di non essere necessaria per nessuno, vista la morte della madre, l’unica persona che realmente l’abbia fatta sentire d’aiuto e importante.
Tuttavia la sua determinazione nell’eseguire il suo incarico le fa guadagnare il rispetto e la fedeltà delle sue stelle che vedono in lei una valida sacerdotessa.

Anche Rimudo/Uruki, il “corrispettivo” di Tamahome, è diverso da quest’ultimo come il giorno dalla notte: di gran lunga più flemmatico, anche lui come Takiko si porta dietro il peso di un ben più doloroso passato che quello della stella di Suzaku, di cui una premonizione antecedente la sua nascita ha impietosamente segnato il destino.
A differenza di Tamahome, il percorso che lo ha portato a riconoscere i propri veri sentimenti per la protagonista è stato abbastanza lungo e cauto, e la sua diffidenza nei confronti del mondo a eccezione del suo fratellastro non risparmiava nessuno, prima di essere “cambiato” da Takiko.

Dunque il rapporto tra i due protagonisti è diametralmente opposto a quello Miaka/Tamahome e per molti versi migliore. Qui la sensazione di solitudine e il presagio che va diventando sempre più consapevolezza della labilità del loro legame fanno sentire il loro peso.

Per quanto riguarda la caratterizzazione delle rimanenti stelle, importanti ai fini della storia tanto quanto i due protagonisti, viene dato un quadro piuttosto complesso che va a scandagliare i personali sentimenti, perplessità e paure di ognuno. Le loro storie, in particolare quelle dei guerrieri Hatsui/Namame e Hikitsu/Chen Emutato, sono molto toccanti.

I disegni sono come sempre sublimi alla vista. Colpisce soprattutto la maturità del tratto che è particolarmente elegante, curato anche negli sfondi e privo di elementi superflui. Le illustrazioni a colori ad apertura di ogni capitolo sono un vero piacere per gli occhi.

In conclusione, consiglio di non scartare a priori questo titolo nel caso in cui non sia piaciuto in particolar modo il precedente Fushigi yuugi (che nella seconda parte può avere dato in generale l’impressione di essere stato “annacquato” oltremisura), bensì di concedere fiducia a quest’opera in quanto le aspettative non verranno disattese, mentre i fan del sequel apprezzeranno certamente questa Yuu Watase in stato di grazia.

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