Recensione Manga – Sad Love Story di Sin Ji Sang

A cura di Nimue80 (testi) e Martina (info e grafica)

Titolo: Sad Love Story
Disegni: SIN Ji Sang
Storia: GEO
Categoria: Sunjeong Manhwa

:: Il manhwa in Corea :: 
Casa editrice: Daiwon
Numero di volumi: 5, concluso
Anno di pubblicazione: 2005

:: Il manhwa in Italia ::
Casa editrice: Flashbook
Numero di volumi: 5, concluso
Inizio pubblicazione: Febbraio 2007
Distribuzione: fumetteria e online
Con sovraccoperta
Prezzo: 5,90 euro.

:: L’autrice ::
Sin Ji Sang (o Shin Ji Sang) è il nome d’arte di Shin Su-Mi, autrice di manhwa che ha esordito nel 1991 e da allora ha realizzato molte opere in collaborazione con Geo, nome d’arte dietro cui si cela Min Jung-Hwa.
È nota in Italia per Sad Love Story, il cui titolo originale è “Kanashiki Koiuta”, ispirata all’omonimo drama koreano andato in onda nel 2005 e di cui è possibile vedere alcuni fotogrammi riportati in appendice dei volumetti originali. Il drama conta 20 episodi nel 2005 per il network MBC ed è diretto da Yoo Chul Yong.
Alcune opere degli autori sono state pubblicate anche negli Stati Uniti.

STORIA
New York, gennaio 2004
Una ragazza giace per terra, gli occhi pieni di lacrime. I suoi pensieri sono rivolti a un’immagine del passato, quando un bambino le promise che sarebbe corso da lei in ogni momento se solo lei avesse soffiato in un fischietto che lui stesso le aveva donato, il fischietto che ancora porta al collo. Ma la giovane sta pensando “bugiardo”, perché da quanto si può intendere il bambino in questione, Jun Young, è morto, lasciandole solo una collana che un tempo le apparteneva.

Dongducheon, autunno 1988
Un ragazzino, Jun Young, viene canzonato dai compagni di scuola, che lo accusano di essere “figlio di yankee”, dal momento che sua madre lavora come prostituta nei pressi della base militare statunitense.
Si sente solo e, anche una volta tornato nel locale della madre, la trova in compagnia dei soldati americani. A quel punto gli tornano in mente le parole degli altri bambini e la accusa di “puzzare di yankee” e di non volere più andare a scuola né indossare i vestiti che lei gli ha comprato coi soldi guadagnati col suo riprovevole mestiere. Dopo l’ennesimo litigio scappa quindi vestito solo delle mutande… La scena è stata osservata da un’altra donna, una nuova collega del locale che spera di accalappiare un ricco soldato in modo da racimolare i soldi per poter far operare la figlia, peccato che la madre di Jun Young cerchi di dissuaderla, dicendole che non ce ne sono di soldati ricchi che comunque non sposerebbero mai delle donne come loro.

Nel frattempo il bambino si è rifugiato in una caverna dalla quale si può vedere la città e, pur tremante per il freddo, si mette a suonare la sua amata chitarra. Più tardi, tornato a casa, trova una ragazzina mai vista addormentata in una stanza nel retro del locale.

Il giorno dopo a scuola i soliti bulletti si prendono gioco di lui che però stavolta reagisce, dando luogo a una rissa. Viene in sostanza salvato da Hwa Jeong, una ragazzina palesemente innamorata di lui; tuttavia, quando quest’ultima cerca di soccorrerlo scappa via.

Una volta tornato a casa sulla soglia trova seduta la ragazzina addormentata della sera prima: Jun Young la tratta bruscamente, ma poi si accorge che è cieca e che possiede degli occhi davvero grandi. La giovane dice di chiamarsi Hae In e che anche lei abita lì, dal momento che la sua mamma lavora nel locale come cantante. Aggiunge che le ha raccomandato di diventargli amica, quasi sorella.

Il giorno dopo, tornando da scuola con Hwa Jeong, i due parlano della nuova arrivata al locale e della figlia cieca che sta aspettando proprio lui sulla soglia di casa. Anche Hwa Jeong rimane colpita dagli enormi occhi della ragazzina, ma si accorge anche che Jun Young sta iniziando a provare qualcosa per lei…
I due diventano man mano inseparabili, soprattutto dopo che Hae In, che Jun Young aveva cacciato sgarbatamente, rischia di essere investita da un’automobile: vedendo la difficoltà della fanciulla nel ritrovare il suo bastone, decide che diventerà lui la sua guida, quindi le assicura che andrà in qualsiasi luogo con lei tenendola per mano, dovrà solo seguirlo e non lasciarlo mai.

Anche Hwa Jeong inizia a essere conquistata dalla mitezza della rivale quando un giorno, gelosa delle attenzioni reciproche tra i due ragazzi, la convince a farsi truccare e la abbandona in mezzo a una strada, dicendole che tornerà presto a prenderla. In realtà il suo intento è di lasciarla lì per vendicarsi, ma, quando Jun Young non vedendola tornare al locale va a cercarla a casa sua, si pente di quello che ha fatto e corre a recuperarla, trovandola ancora lì ferma ad aspettarla. Da lì giunge presto alla decisione di non lasciare per nessun motivo i due da soli.

Una sera Hae In sente la madre litigare con la madre di Jun Young, che la accusa di tenere per sé tutte le mance e la minaccia di cacciarla, se continuerà su questa strada.
L’indomani Hwa Jeong si stupisce nel vedere Hae In che disegna tranquillamente, nonostante sia cieca; il motivo, come le spiega la ragazzina, è che fino agli otto anni lei ci vedeva e quindi quello che è già presente nella sua mente riesce a disegnarlo. Le spiega anche che, pur non vedendo può sentire l’odore dei colori, ogni persona emana un odore associabile a un colore. Il suo preferito è l’azzurro, il quale è presente in natura nel cielo e nell’acqua… proprio nei pressi di un fiume, dopo l’ennesimo attacco di gelosia nei confronti di Jun Young, Hwa Jeong dice alla compagna che se vuole guadagnarsi la sua amicizia dovrà saltare giù dal ponte. Hae In non se lo fa ripetere due volte: si butta in acqua e una preoccupatissima Hwa Jeong si tuffa subito dopo per salvarla… Il peggio è passato e le due ormai sono amiche.

La vita continua e le stagioni si susseguono per i tre amici finché, verso Natale, Jun Young porta la sola Hae In nel suo rifugio segreto per festeggiare loro due da soli. Il regalo per la ragazzina è un fischietto, soffiando nel quale lui accorrerà sempre in suo aiuto. In cambio Hae In gli dona il suo ciondolo, datole dalla madre in caso si fosse smarrita, ora non ne ha più bisogno. Lungo la strada verso il rifugio incontrano un ragazzino di famiglia visibilmente ricca che li squadra per qualche istante.

New York, 2004
La ragazza soffia inutilmente nel fischietto… “Bugiardo. Dicevi che saresti venuto da me in qualsiasi momento… Dicevi che mi avresti raggiunta ovunque, Jun Young! Non sei venuto nemmeno una volta… Perché sei morto lasciandomi sola?”. Queste sono le parole e i pensieri della giovane che disperata viene osservata da un misterioso ragazzo.

Di nuovo indietro negli anni, nel 1996
Hae In e Jun Young, ormai liceali sognano una vita e una casa insieme nel loro rifugio segreto. Lui è intenzionato a farle riacquistare la vista a ogni costo, quando sarà ricco, mentre lei annuncia che la prima cosa che vedrà al mondo sarà il suo viso.
Nel frattempo Hwa Jeong è al locale per cercare i due e si infuria scoprendo che sono spariti insieme per l’ennesima volta…

Più tardi Jun Young ha una discussione con la madre, che gli rimprovera di occuparsi troppo di Hae In, mentre lui le rinfaccia di non avere bisogno dei soldi guadagnati col suo sporco lavoro. Purtroppo la donna si sente male e il figlio (oltre a Hae In) è costretto ad accorgersi del suo precario stato di salute, mentre la madre della ragazza, nonostante il disaccordo con la sua datrice di lavoro, cerca di resistere per amore della figlia e del suo rapporto col ragazzo.

Il giorno seguente Hwa Jeong aspetta Jun Young davanti alla scuola e il ragazzo è costretto a defilarsi per raggiungere il luogo dell’appuntamento con Hae In: loro sono felici, ma una terza persona sta soffrendo a causa della loro felicità.

È di nuovo Natale e la coppia di innamorati si accinge a festeggiarlo insieme per l’ottava volta: peccato che l’ennesimo litigio tra le madri dei due giovani sfoci in insulti reciproci e in una rissa, culminante con la partenza di Hae In dal locale…

Considerazioni
Il manhwa in questione è tratto dall’omonimo drama coreano ed è già a prima vista, una storia lacrimevole, intrisa di patetismo, ma pare anche il racconto della ricerca di affermazione e di riscatto sociale da parte dei protagonisti, la cui infanzia non è effettivamente tra le più rosee, costretti come sono a vivere con madri dai mestieri sicuramente poco edificanti (e remunerativi).

Jun Young, il protagonista maschile, in particolare vive l’esistenza tra le canzonature dei coetanei e la sua indole solitaria, con una chitarra come unica amica, almeno fino a quando non conosce la dolce Hae In, dalla situazione familiare simile alla sua, ma in più minata dalla cecità, da lei però affrontata (almeno per ora) con una certa positività. I due giovani sembrano da subito attratti l’uno dall’altra e il loro rapporto diventa sempre più stretto, anche se non manca il tradizionale triangolo amoroso che posiziona al terzo e ultimo vertice Hwa Jeong, compagna di classe infatuata di Jun Young che con Hae In sembra instaurare uno strano rapporto di amore-odio. Tuttavia questo “terzo incomodo” non pare cagione di molto disturbo alla coppia protagonista, dato che il ragazzino non sembra considerarla granché dal punto di vista sentimentale.

Osservando la copertina del primo volume, pare che il triangolo amoroso diventerà un quadrilatero, dal momento che vi sono rappresentati due ragazzi e una ragazza, ma ancora non è detto… sempre a proposito della cover, considerandola però da un punto di vista prettamente grafico, devo constatare, almeno da parte mia, una certa difficoltà nel distinguere i protagonisti tra loro, in particolare i due maschili (quale dei due è Jun Young?).
Il tratto dell’autrice, Shin Ji-Sang, nonostante sia effettivamente piuttosto leggero, chiaro, dalle linee pulite e delicate, non spicca per originalità e non raggiunge livelli eccelsi, per esempio quelli raggiunti da Lee Hyeon Sook (autrice di Love story e I fiori del male). Nonostante ciò lo trovo meno rigido rispetto ad altri esempi visti in Italia (Pretty su tutti) dove i personaggi spesso somigliano a delle bambole (poco) snodabili.
Lo stile di quest’autrice si distingue maggiormente nelle illustrazioni a colori, giocate su toni chiari e sfumati, che suggeriscono in parte l’atmosfera malinconica che permea la storia.

La psicologia dei caratteri sembra già dal primo volume parecchio approfondita e non potrebbe essere altrimenti, visto il taglio drammatico della vicenda: la storia è narrata da Hae In, ragazza non vedente ma dalla grande sensibilità che, partendo da un evento traumatico come un incidente stradale, percorre all’indietro i suoi ricordi, iniziati da quando ha conosciuto l’amato Jun Young. Il racconto è spesso intervallato dai suoi pensieri e le sue considerazioni, che si concentrano per lo più sul suo rapporto col ragazzino e le persone che la circondano.

In definitiva questa “Storia d’amore triste” non sarà una pietra miliare della produzione “manhwacea” giunta finora nelle italiche terre, però è un’opera interessante, emozionante e sicuramente toccante in più punti. Sconsigliata a chi non ama le letture lacrimevoli, consigliata invece a chi non ha paura di usare il fazzoletto e a chi ha già amato questo genere, spesso sfruttato in ambito letterario e cinematografico (vi dicono qualcosa titoli come Love story, Gridare amore dal centro del mondo, I passi dell’amore & co?).

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