Recensione Manga – Check di Lee So-Young

A cura di Ladyice (review) e Martina (info e grafica)

Titolo originale: Check
Autrice: LEE So-Young
Categoria: Sunjeong Manhwa

:: Il manhwa in Corea :: 
Casa Editrice: Sigongsa
Numero di volumetti: 6, concluso
Anno di prima pubblicazione: 2001

:: Il manhwa in Italia ::
Casa editrice: J-Pop
Numero di volumetti: 6, concluso
Inizio pubblicazione: Novembre 2006
Formato: 13×18 cm, con sovraccoperta a colori, 192 pagine (circa) B/N e a colori
Distribuzione: fumetterie e online
Periodicità: bimestrale, 5,90 euro.

Storia

Volume 1

Protagonista di Check è Na Seung-A, ragazza che, finite le medie, si appresta a iscriversi a un prestigioso istituto d’arte.
Seung-A è un’adolescente semplice, vivace, con un grande amore per la danza (sua madre è un’étoile) e che conduce una normalissima vita.
La nostra protagonista ha un fratello, Yeshin, ragazzo elegante, raffinato e che nutre un grande affetto nei confronti della sorellina. Quest’ultimo si appresta ad aprire un ufficio con un misterioso progetto legato a due ragazzi: Cha Kyuwon e Cho Yuha. Prima dell’inaugurazione della sua nuova attività, Yeshin accompagna la sorella per farle vedere l’ufficio.

Quando Seung-A chiede al fratello di che lavoro si tratti, quest’ultimo si precipita fuori dall’ufficio ricordandosi del fatto che deve ancora appendere l’insegna alla porta. Così la nostra protagonista, lasciata sola, vede delle foto di Cha Kyuwon e Cho Yuha e proprio in quel momento i due ragazzi entrano nella stanza. Questi ultimi però non si accorgono della presenza della ragazza perché Seung-A, velocemente, si nasconde sotto la scrivania.

Come “angeli” scesi dal cielo, questi due ragazzi entrano nella vita della giovane sconvolgendola e la ragazza, determinata a non lasciarli “volar via”, architetta uno stratagemma per cercare di legarli maggiormente a sé: decide di non iscriversi più all’istituto d’arte e minaccia il fratello di abbandonare del tutto gli studi se questi non farà in modo che tutti e tre frequentino non solo lo stesso istituto, ma anche la stessa classe.

Per trovare la scuola adatta, Yeshin si rivolge allo zio la cui azienda finanzia un liceo. Lo zio si stupisce del fatto che Yeshin abbia ancora contatti con “quella donna” (definendo così la sua matrigna) e che si preoccupi tanto per sua figlia, biasimandolo del fatto che continui a chiamarla “mamma”.

Yeshin convoca Cho Yuha e Cha Kyuwon comunicando loro la sua decisione di aprire la loro attività solo una volta che questi si iscriveranno al liceo Jinwon, lo stesso che Kyuwon frequentava due anni prima. I due ragazzi dovranno andare a scuola per un intero semestre, dopodiché saranno liberi di rinunciare agli studi.
Kyuwon esprime il suo pieno dissenso e dice che rinuncerà al progetto, mentre Yuha rimane in silenzio.

Dopo aver discusso un po’ con Kyuwon, Yuha decide di accettare la proposta e torna in ufficio da Yeshin per riprendere lo zaino che aveva dimenticato lì: prima di entrare però sente quest’ultimo parlare al telefono con la sorella e dirle che i due ragazzi difficilmente accetteranno la sua proposta. Yuha entra e Yeshin gli chiede se l’ha sentito.
Yuha conferma il fatto di aver ascoltato la conversazione tra lui e la sua “fidanzatina”, accusando Yeshin di essere molto più perfido di quella “meschina capricciosa” che ha organizzato il tutto. Yuha dice di essere venuto a sapere degli incontri che Yeshin ha avuto con i suoi genitori e che era sua precisa intenzione farlo tornare a scuola fin dall’inizio, ma che ha colto il capriccio della sorella come occasione per mettere in atto il suo piano. Nonostante non conosca le reali intenzioni di Yeshin, accetta comunque la proposta e cercherà di convincere anche Kyuwon.

Il primo giorno di scuola i due ragazzi non si presentano ma il giorno dopo arrivano in classe insieme, per la felicità della nostra protagonista.
All’uscita da scuola Kyuwon, tirato fuori un vecchio skateboard, si mette a fare delle evoluzioni. Tuttavia, durante un salto, il ragazzo travolte Seung-A e i due finiscono a terra: Kyuwon perde i sensi.

Seung-A e Yuha portano il ragazzo svenuto in infermeria: non è nulla di grave, ma lo svenimento potrebbe essere legato a un incidente capitato a Kyuwon due anni prima. Il ragazzo, mentre è privo di sensi, chiama sua madre morta da due anni.

Il volume si chiude con un’immagine di Yeshin che, avvisato da Yuha dell’incidente, si appresta ad andare al liceo Jinwon. Alla porta del suo ufficio è appesa l’insegna “Progetto BBA: Boys Be Ambitious”. Di cosa si tratterà mai?

Considerazioni

Abbandonate le atmosfere eteree e sofisticare di Model, l’autrice Lee So-Young si cimenta in una storia di ragazzi coreani alle prese con la loro vita quotidiana. La cesura che si pone fra queste due opere è netta e la manhwaga sperimenta un diverso registro di narrazione, per affrontare tematiche decisamente più vicine alla realtà di tutti i giorni.

Protagonisti delle vicende di Check non sono più testarde e determinate pittrici, affascinanti ed eterni vampiri, misteriosi e carismatici ragazzi o enigmatiche governanti, ma semplici liceali, passionali e turbolenti, problematici e scanzonati, furbi e smaliziati, divertenti e ingenui.

Certamente, a una prima lettura, l’impatto emotivo che suscita Check è in qualche modo meno forte di quello di Model e anche i personaggi sono riescono subito a “marchiare a fuoco” l’animo del lettore. Sicuramente complice il velo di mistero e la tensione quasi da thriller creata intorno ai protagonisti di Model, questi riuscivano fin da subito ad attrarre magneticamente (oserei dire quasi ipnotizzando) l’attenzione pagina dopo pagina e ad avvinghiarla nel complesso intreccio del loro tormentato passato e incerto avvenire. Tutto questo in Check non accade, tuttavia non credo che sia un difetto, anzi.

Come detto prima, Lee So-Young trova un altro modo per narrare le vicende di Seung-A, Kyuwon e Yuha: un metodo più “scanzonato”, intriso di una certa comicità, sicuramente più adatto a raccontare con freschezza la vita di tre adolescenti alle prese con le sorprese della vita.
La narrazione risulta forse più lenta, meno “avvincente”, ma ciò permette alla manhwaga di costruire meglio le personalità dei protagonisti e di introdurre al lettore l’ambientazione in cui si svolgerà la vicenda.

È sicuramente un modo di raccontare più “tradizionale”, ma non per questo esso si riduce a essere “convenzionale”: Lee So-Young infatti lascia degli spazi anche per far “trapelare” indizi sulle vere intenzioni di Yeshin, sul passato dei protagonisti ecc. Insomma, l’autrice riesce a coniugare una realtà quotidiana con una personalissima e sottile vena di mistero.

Dai pochi accenni fatti in questo primo volume, Lee So-Young fa intuire che anche i difficili rapporti familiari saranno un tema affrontato in quest’opera: come in Model, anche qui la famiglia, più che uno scontato punto di partenza, è un traguardo da raggiungere.

I disegni di Lee So-Young, come nella sua fatica precedente e secondo il mio personalissimo sentire, sono eleganti, raffinati e molto sensuali.

Fare delle considerazioni il più possibile obiettive ed esaustive dopo la lettura di un solo volume è sempre un compito molto difficile. Personalmente penso che la manhwaga abbia costruito delle ottime basi per una commedia frizzante, divertente e appassionante. Riuscirà l’autrice a tingere le vicende dei ragazzi protagonisti “di vari colori e rimescolarle, donando loro molteplicità”? Sicuramente ci sono delle buone premesse. Sarà compito di Lee So-Young non disattenderle.

In conclusione, consiglio la lettura di questa serie a chi apprezza le commedie scolastiche, a chi è alla ricerca di qualcosa di non troppo impegnativo e sceneggiato bene, e ai fan di Lee So-Young, per scoprire un lato più quotidiano del suo modo di narrare.

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