A cura di Martina (review), Manga Daisuki (storia), Nimue (autrice) ed Elisabetta (traduzione storia)
Titolo giapponese: Tsumi ni nureta futari
Tradotto: Una coppia bagnata nel peccato
Autrice: KITAGAWA Miyuki
Categoria: Shoujo*
*a causa dei contenuti espliciti, il titolo è indicato per un pubblico maturo.
:: Il manga in Giappone ::
Casa editrice: Shougakukan
Volumi: 18, concluso
Anni di pubblicazione: 1999-2004
Collana: Flower Comics Cheese
Rivista di serializzazione: Sho-comi Cheese!
:: Il manga in Italia ::
Titolo italiano: Splendid Lovestory
Casa editrice: Star Comics
Volumi: 18, concluso
Inizio pubblicazione: Marzo 2005
Ritmo di serializzazione: bimestrale
Collana: Amici; 3,10 euro.
:: L’autrice ::
Nata il 1 gennaio 1967 a Tokyo, è sposata con lo scrittore Satoru Akahori.
Ha debuttato come mangaka su “Betsucomi” nel 1984 con Junijini no suzu wa kikoenai, e da allora è diventata un’autrice molto prolifica, soprattutto nel genere smut, producendo sia serie di pochi volumi, sia manga piuttosto lunghi, come Tsumi ni Nureta Futari (Splendid Lovestory), l’unica sua opera finora giunta in Italia. Pubblica in seguito sulla rivista “Petit Comic”.
Storia
Capitolo 1
La giovane Kasumi si trova a Roma, godendosi tutti i luoghi che sta visitando. Inciampa accidentalmente in qualcosa e un ragazzo le urla in italiano: “Tu, idiota! Cosa stai facendo in un posto simile?!”. Kasumi fa un salto e si gira per vedere un ragazzo giapponese. Costui si accorge che anche Kasumi è giapponese e indica il segnale “Non oltrepassare” scritto in italiano. La sgrida e le chiede se abbia almeno guardato quel segnale. Kasumi gli risponde che non sa leggere l’italiano, così il ragazzo si arrabbia ancora di più e le dice di seguire una visita guidata se non capisce la lingua. Le dice di sbrigarsi ad andarsene perché è di intralcio, e si allontana. Kasumi si arrabbia molto e pensa a quanto lui sia diverso da Shinoki-san. Si ricorda poi di una volta in cui si trovava in un caffè mentre Shinoki-san stava troncando la loro relazione dicendole che essendo lei una donna forte, sarebbe stata probabilmente bene senza di lui.
Il giorno dopo Kasumi sta riflettendo su dove recarsi per la prossima visita. Passa davanti al salone di un parrucchiere e le viene in mente Shinoki-san mentre le diceva: “Mi piacciono i capelli lunghi, quindi non tagliarti i tuoi, ok, Kasumi?”. Decide di entrare nel salone e di tagliarsi i capelli. Guarda il suo riflesso nella vetrina di un negozio e vede il ragazzo giapponese che era stato maleducato con lei il giorno prima, lavorare al di là della vetrina.
Si siedono e si mettono a chiacchierare, quando lui le dice di essere stato licenziato il giorno prima dal suo lavoro part-time agli scavi archeologici, perché alcuni dei frammenti che avevano rinvenuto si erano rotti, e lui era stato il responsabile di quel sito. Kasumi ricorda di aver schiacciato qualcosa e si rende conto di essere la persona che ha rotto quei reperti importanti! Si scusa con il ragazzo e gli confessa di essere stata lei a rompere i frammenti. Gli chiede se ci sia qualcosa che possa fare per il guaio che ha causato e in quel momento il suo stomaco si mette a gorgogliare. Così il ragazzo le chiede di essere invitato a pranzo.
I due sono seduti sulle scale esterne mangiando un panino con un po’ d’acqua. Kasumi gli chiede se sia quello tutto ciò che vuole. Lui sorride e le dice che è bellissimo anche solo star seduti fuori in un tempo così bello insieme a una ragazza. Le chiede se è d’accordo con lui e lei annuisce. Kasumi è colpita dall’espressione sorridente di quel ragazzo e comincia a chiedersi chi sia. Qual è il suo nome? Si trova a Roma da molto tempo? Vuole saperne di più.
Il ragazzo le chiede come mai si trovi a Roma da sola e, prima che Kasumi possa rispondere, lui indovina che probabilmente si trova lì perché è appena uscita da una relazione. Kasumi si irrita e gli dice di non essersi recata lì da sola perché lo voleva. Continua dicendo “Se ti viene detto che starai bene da sola, non hai altra scelta che venire da sola. Non hai il diritto di giudicarmi quando non sai niente!”. Kasumi corre via e il ragazzo la insegue. L’afferra e Kasumi gli chiede di lasciarla sola. Lui l’avvisa che quella è una parte pericolosa della città e proprio in quel momento alcuni strani uomini si avvicinano a loro. I due cominciano a correre ma si infilano in un vicolo cieco. Il ragazzo protegge Kasumi e dice a quegli strani individui che non hanno denaro. Costoro gli rispondono che a loro non importa se Kasumi non ha denaro: basta che lui consegni la ragazza e loro lo lasceranno andare. Il ragazzo dichiara che non si muoverà anche se dovesse morire. Gli strani individui iniziano a picchiarlo e Kasumi gli dice di togliersi di mezzo, perché ha un po’ di soldi da consegnare. Il ragazzo le risponde: “Stupida… così non potrai più invitarmi a pranzo!”. Kasumi gli chiede di smettere di dire cose tanto stupide e grida aiuto. Alla fine alcune persone sopraggiungono dopo aver sentito le urla di Kasumi: si recano a una fontana perché il ragazzo si pulisca le ferite. Kasumi si scusa per i problemi che ha causato e gli dice di essere lì a Roma da sola. Come aveva giustamente indovinato, si trova in quella città da sola dopo una storia durata 2 anni. Kasumi gli racconta che il suo ex-boyfriend era un uomo d’affari molto importante, così aveva tentato di tutto per essere come lui. Ma più si comportava in modo adulto, peggio andava. Tutto le si era rivoltato contro perché, alla fine, lui voleva una ragazza viziata. Il ragazzo le dice che lei non è affatto forte. L’abbraccia, le dice che è così agitata da non poterla lasciare da sola. I due si guardano e iniziano a baciarsi e a fare l’amore.
Kasumi ritorna in Giappone e sua madre è rientrata da New York (dove lavora) per visitarla. Ha qualcosa di molto importante da dirle… Le spiega: “Lo so che avevi solo 5 anni quando io e tuo padre divorziammo e probabilmente non ti ricordi molto di lui, ma è morto la scorsa settimana in un incidente d’auto. È questo il motivo per cui mi trovo in Giappone: devo essere qui per il funerale”. Kasumi è scioccata nel sapere che suo padre, che non ha più visto per 15 anni, se n’è andato. La madre le spiega che esisteva un accordo e che persino lei stessa lo aveva visto solo un paio di volte dopo il divorzio. Quindi la donna chiede a Kasumi se le sia possibile vivere con l’altro figlio avuto dal marito (di cui si occupava suo padre). Kasumi è ancor più scioccata alla notizia di avere un fratello! Sua madre le mostra una loro foto di quand’erano bambini e la foto la ritrae con una ragazzina. La madre dice a Kasumi che andavano molto d’accordo quando erano bambine.
Kasumi si incontra più tardi con un suo amico, Kazuki, che è altrettanto scioccato nello scoprire che Kasumi ha una sorella. Sebbene siano amici d’infanzia, Kasumi gli ricorda di non averlo conosciuto fino a dopo il divorzio dei suoi genitori. Kazuki nota qualcosa di diverso in Kasumi e le chiede se non sia accaduto qualcosa a Roma. Il cuore di Kasumi inizia a battere forte e la ragazza gli risponde che probabilmente la vede diversa a causa del taglio di capelli. Kasumi inizia a pensare al ragazzo incontrato a Roma e vorrebbe almeno aver saputo il suo nome… nonostante con ogni probabilità lei non lo vedrà mai più. Kazuki si accorge che Kasumi è assorta nei suoi pensieri e le dice che nel caso in cui abbia bisogno di parlarne, lui ci sarà per lei. Kasumi lo ringrazia e gli dice che è un caro amico. Mentre se ne va, lo assicura anche che verrà dritta da lui la prossima volta che avrà un problema. Kazuki mormora a se stesso: “Non amici…. stupida.”
Al funerale Kasumi sta gironzolando nella casa in cui viveva quand’era bambina. Chiude gli occhi e inizia a ricordare di quando suonava il piano come sua sorella, da piccole. Quando riapre gli occhi, il ragazzo che ha incontrato a Roma appare di fronte a lei! Entrambi sono scioccati per l’incontro e stanno per chiedersi l’un l’altro perché si trovino lì, quando la madre di Kasumi li raggiunge ed esclama: “Yoshiki! Oh, Kasumi, sei qui anche tu. Com’è questa ricongiunzione dopo 15 anni? Non sei sorpresa? Poiché Yoshiki era carino come femmina, vi abbiamo cresciuti come sorelle”. Quindi li presenta l’uno all’altra: “Kasumi, questo è tuo fratello minore, Yoshiki Suzumura, e Yoshiki, questa è tua sorella maggiore, Kasumi Suzumura”. I ragazzi si guardano sconvolti.
Capitolo 2
Molti pensieri si agitano nella mente di Kasumi… “Dio, per gli ultimi 19 anni io, Kasumi Suzumura, ho cercato di vivere la mia vita al meglio e ho cercato di essere una brava ragazza. Anche quando i miei genitori divorziarono e io avevo 5 anni, o quando mia madre doveva lavorare per tutto il tempo e io dovevo stare spesso da sola, o quando la mia storia durata 2 anni è finita… non sono mai stata sopraffatta e neppure mi sono allontanata dalla retta via. Anche quando ho saputo che mio padre, che non avevo mai visto in 15 anni, era morto e che avevo una sorella, ero rimasta sorpresa, ma lo avevo accettato. Ma, Dio, QUESTO è troppo…”
La madre di Kasumi suggerisce che i due si facciano una passeggiata insieme per chiacchierare un po’. Mentre camminano, Kasumi fatica ancora a credere che Yoshiki sia suo fratello. Per tutto questo tempo aveva pensato di avere una sorella, non un fratello. Yoshiki si gira per averla di fronte a sé e Kasumi si innervosisce, inciampando sopra qualcosa. Sta per cadere ma Yoshiki la prende in tempo. Le chiede se stia bene e aggiunge Neesan (che significa “sorella maggiore”). Kasumi è scioccata e ferita all’idea che lui la possa chiamare sorella maggiore senza batter ciglio. Poi gli chiede se si ricorda quello che è accaduto a Roma e perché non dica nulla al riguardo. Yoshiki ignora la sua domanda e le dice che probabilmente dovrebbero tornare al funerale.
Di ritorno dalla servizio funebre, Kasumi, Yoshiki e la loro madre stanno parlando di ciò che fa Yoshiki. Il ragazzo racconta alla madre che ha studiato a Roma per un po’ perché vuole studiare archeologia e l’Europa è la terra che ha più reperti storici. Poi le dice di essere tornato in Giappone per dare l’esame di ammissione al college. La madre è eccitata a questa notizia e chiede a Yoshiki se non gli piacerebbe vivere con Kasumi. I ragazzi sono scioccati da tale proposta e Kasumi si arrabbia con la madre per aver chiesto una cosa simile. La madre le ricorda che lei ha già un appartamento e che stava progettando di viverci con Kasumi, ma poiché è sempre così occupata con il suo lavoro a New York, sarebbe un peccato non usare l’appartamento. Suggerisce così che entrambi ne approfittino per recuperare il tempo perduto. Kasumi dice alla madre che non è d’accordo, ma Yoshiki risponde che per lui non ci sono problemi. Questa affermazione coglie Kasumi di sorpresa. La madre dice quindi che è tutto sistemato e lascia la stanza. Yoshiki inizia a stuzzicare Kasumi, la solleva e la prende in giro per la sua bassezza. Kasumi risponde subito che pur essendo piccola, ha molto seno. Yoshiki le rivolge uno sguardo serio e profondo e il cuore di Kasumi inizia a battere. La madre li chiama perché la raggiungano e Yoshiki dice a Kasumi che dovrebbero andare da lei.
Il giorno successivo Kasumi si sfoga con Kazuki: l’amico è scioccato dalla notizia che Kasumi non ha una sorella ma un fratello! Kazuki si scusa si averla invitata al cinema quando le stanno accadendo così tante cose. Kasumi sorride e risponde che non c’è motivo di scusarsi poiché quando lei si trova con lui si diverte tanto. Kazuki diventa rosso e sta per confessarle il suo amore, ma Kasumi propone di organizzare un goukon (un incontro riunione tra ragazzi e ragazze). Kasumi vuole incontrare persone nuove e dimenticare Yoshiki. Kazuki è dispiaciuto che lei voglia organizzare una cosa simile, ma vedendo quanto Kasumi sia felice, accetta.
Il giorno del goukon, uno degli amici di Kazuki non può partecipare, così Kasumi decide di invitare Yoshiki. Durante l’incontro Kasumi inizia a parlare con un ragazzo di nome Masanobu. Yoshiki si alza e si scontra con la cameriera, che a causa sua rovescia i bicchieri con le loro bibite. Kasumi aiuta Yoshiki a ripulire ed entrambi si tagliano le dita nello stesso momento. I due guardano i loro tagli e Kasumi pensa: “Lo stesso sangue”. Yoshiki si alza, si avvicina a Kasumi e le dice: “Dimentichiamo quello che è accaduto”. Kasumi si sente profondamente ferita e come lui vuole dimenticare quello che è successo, così torna da Masanobu e gli propone di uscire da lì per andare in qualche posto dove possano stare soli.
Yoshiki chiede dove sia sua sorella e le ragazze gli dicono che se n’è andata da qualche parte con un ragazzo. Kasumi sta per entrare in un hotel con Masanobu quando Yoshiki l’afferra per un braccio e la ferma. Le chiede di andare a casa con lui. Kasumi rifiuta di tornare con lui, così Yoshiki la soleva sulle sue spalle e la costringe ad andare a casa. Kasumi implora Yoshiki di metterla giù e alla fine lui la lascia andare dicendole che aveva il diritto di essere preoccupato per lei dato che è sua sorella. Si scusa per essere stato così rude con lei e si accorge che a Kasumi si è allargata ancor di più la ferita, così le succhia il sangue dal dito. Il cuore di Kasumi sta battendo forte, ma lei ripete a se stessa che ha BISOGNO di dimenticare quello che è accaduto. Poi nella sua mente chiede: “Dio, ci siamo incontrati per peccare?”.
Considerazioni
Splendid Love Story è stato ideato come una serie di appena 5 o 6 volumi, tuttavia l’autrice, presa dall’entusiasmo e dal successo riscosso dal manga, ha deciso di proseguirlo fino al 18° volume.
Si tratta di una scelta positiva per l’autrice e per i suoi fan, ma non altrettanto felice per il manga in sé. A mio avviso è proprio la lunghezza della storia a influire negativamente sul valore complessivo del manga.
Fin dall’inizio questa storia di amore proibito ha atmosfere cupe e drammatiche. Il lettore, pur consapevole che si tratta di un amore sbagliato, non può fare a meno di essere coinvolto, e a volte commosso, dall’intensità dei sentimenti dei protagonisti.
Ma, con il proseguire dei volumi, si avverte che la formula non funziona più. Il dramma diventa melodramma appesantito da meccanismi da soap, e quell’atmosfera torbida diventa opprimente.
Nei personaggi, sia primari che secondari (Kazuki, l’ex fidanzata di Yoshiki, la madre di Kasumi, l’assistente della madre di Kasumi), affiora una vena di follia. La causa è quasi sempre un amore ossessivo, ostacolato oppure non corrisposto. Questi personaggi agiscono spesso in modo irrazionale: il loro unico obbiettivo è stare accanto alla persona che vogliono, a costo di perdere la dignità o usare la violenza.
La lunghezza di ben 18 volumi fa sì che molte situazioni si ripetano dando un fastidioso senso di déjà vu, e ciò che prima era affascinante e coinvolgente diventa noioso e patetico.
Essendo serializzato sulle pagine di “Sho-comi Cheese!”, rivista che si specializza in shoujo particolarmente spinti, Splendid Love Story presenta diverse scene di sesso e di nudo, anche se mai in maniera così esplicita da poter essere definito “erotico”.
L’autrice, che ha alle spalle quasi 20 anni di carriera, dimostra la propria maturità nello stile dei disegni. Il tratto è sicuro ed elegante, le tavole sono ariose ma strutturate con cura e abilità. Nonostante alcuni difetti nel realizzare le figure umane (spesso le mani sono troppo grandi, i profili del volto approssimativi) l’effetto complessivo dei disegni è delicato e piacevole.
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