Recensione Manga – Teen Bride (Miseinen Dakedo Kodomo Janai) di Kanan Minami


A cura di Emy (testi), Nimue (autrice) e Livio (logo)

Titolo originale: Miseinen Dakedo Kodomo Janai
Autrice: MINAMI Kanan
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone :: 
Casa editrice: Shougakukan
Numero di volumi: 5 -concluso
Anno di pubblicazione: 2012
Rivista di serializzazione: Sho-Comi

:: Il manga in Italia ::
Titolo: Teen Bride
Casa editrice: Star Comics
Numero di volumi: 5 -concluso
Pubblicato a partire da: Maggio 2014
Distribuzione: edicola e fumetteria
Prezzo: 4.30 Euro.

:: Curiosità ::
Da questo titolo è stato tratto nel 2017 un film live per la regia di Tsutomu Hanabusa, durata 105 minuti. Interpretato da Yuna Taira e Kento Nakajima, è una pellicola divertente (tra le più godibili che ho visto dei film tratti da shoujo manga) che segue la falsariga del manga accentuandone i momenti comici. Sempre nel 2017 esce in Giappone il Fanbook, in occasione della proiezione del film.

:: L’autrice ::
Nata il 12 novembre 1979 nella prefettura di Saitama, debutta come mangaka nel 1999 con Mi no aru kanojo. Il suo stile di disegno appare rigido, spigoloso e poco aggraziato; i suoi personaggi maschili si distinguono per le enormi mani dalle lunghe dita polipose, e le sue protagoniste per gli occhi a finestra.
L’opera che l’ha resa famosa è il controverso Ren’ai Shijou Shugi, con cui Minami Kanan sale alla ribalta come una delle principali autrici di smut. La serie segna l’apice del periodo “amore, sesso e violenza carnale” degli shoujo manga: gli atti sessuali ritratti nella serie coinvolgono non solo i due protagonisti, ma anche compagni di scuola e personale scolastico.
Meno estremo (ma altrettanto discutibile) è Honey x Honey Drops, in italiano a opera della Star Comics. La serie successiva, Kyou, Koi wo Hajimemasu (Love Begins in Italia), l’ha confermata come una delle autrici shoujo più popolari, superando i 5 milioni di copie vendute in patria.

Storia
Oriyama Karin è cresciuta nel lusso e negli agi di una famiglia benestante, ed è logico che sia cresciuta viziata e orgogliosa. Alla vigilia dei suoi sedici anni, non ha mai avuto un ragazzo perché è in attesa di un “principe” par suo.
Nel giorno del suo compleanno viene a sapere che l’unico studente ad averla finora colpita, l’aitante idolo della scuola Tsurugi Nao, è proprio il suo sposo predestinato: accetta perciò di diventare sua moglie come progettato dalle famiglie quando erano bambini. Tsurugi si mostra contento della scelta della sua futura moglie, ed entrambi sembrano essere stati uniti dal destino come un principe e una principessa.
Anche se è il ragazzo dei sogni, però, Karin non lo sposerebbe se lo stesso Nao non la rassicurasse circa i suoi sentimenti prima del matrimonio. Perciò i due convolano a giuste nozze in una cerimonia segretissima, solo per gli sposi e i rispettivi genitori.
Come dono di nozze, viene regalata loro una casa. Ma non è decisamente quello che i ragazzi si aspettavano: è un edificio cadente, dove vivevano i loro genitori quando erano poveri. Le famiglie hanno pensato che in quell’appartamento spartano i loro sentimenti si possano rafforzare… Quando i due rimangono soli, però, una triste sorpresa attende Karin.
Nao infatti le spiattella tutta la verità: l’ha usata in quanto gli serviva per uscire di casa e cominciare a essere indipendente. Non solo non la ama, ma non gli piace neppure e d’ora in poi, anche se sono formalmente sposati, devono vivere separati e badare ognuno per sé, visto che il massimo cui possono aspirare è una pacifica convivenza.
Nao non ha considerato, d’altro canto, l’educazione principesca ricevuta da Karin, che l’ha resa una completa inetta.
Così la fanciulla il giorno dopo non solo si sveglia in ritardo, ma non riesce neppure a far funzionare l’acqua calda della doccia, non si sa preparare la colazione e, essendo sempre stata accompagnata in macchina, non è in grado neanche di andare a scuola con le sue gambe! Per Karin la vita si appresta a diventare molto, molto complicata…

Considerazioni
E poi, all’improvviso… la Kanan Minami che non ti aspetti. Anche se il plot è potenzialmente ricco di spunti smut, il focus è incentrato più sui personaggi e sullo sviluppo del loro rapporto che non sugli elementi pruriginosi della vicenda.
La storia di Karin e Nao funziona e risulta fruibile da un pubblico che predilige la commedia scolastica basata su uno dei topoi classici, ossia la convivenza forzata.
In questo caso i due protagonisti sono addirittura sposati, ma in un matrimonio di facciata: un’unione fasulla che, almeno all’inizio, si basa solo sull’interesse delle famiglie e su un’attrazione unilaterale (?) da parte di Karin per il bel viso del suo promesso. Poi l’attenzione si sposta su un aspetto “da commedia”, ossia i problemi della protagonista nell’affrontare la sua nuova vita: imparare a vestirsi da sola, a cucinare, ad andare a scuola con le sue gambe (avendo avuto sempre cameriere e autista a disposizione, la ragazza non ha la minima idea di dove sia ubicata casa sua). Purtroppo questo aspetto, come molti altri, è trattato con superficialità, perché Karin si adegua anche troppo velocemente alla mutata condizione di vita. Però la trama rimane fruibile come commedia scolastica da cui, cosa inevitabile se si guarda alla linea editoriale della rivista, è lecito aspettarsi qualche risvolto erotico. Immancabilmente, nell’ultimo volume viene compreso anche questo aspetto, non in senso canonicamente smut (l’amplesso è tra consenzienti e per di più sposati), ma neanche secondo un approccio un minimo realistico. Il tutto resta avvolto in una confezione patinata, da favola.
Teen bride pertanto segna la svolta nell’ambito della produzione di quest’autrice: non è più tempo di smut, ma di tornare alle fiabe antiche dell’amore totalizzante che risolve tutto, sempre e comunque, per sempre e comunque.

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