A cura di Lady Margareth (testi), Martina (info) e Takiko-chan (grafica)
Titolo originale: Cantarella
Autrice: HIGURI You
Categoria: Shoujo
:: Il manga in Giappone ::
Casa editrice: Akita shoten
Numero di volumi: 12 -concluso
Anno di prima pubblicazione: 2001
Rivista di serializzazione: Princess Gold
:: Il manga in Italia ::
Casa editrice: Freebooks
Numero di volumi: 10 -interrotto
Anno di prima pubblicazione: 2008
Prezzo: 5.90 E, aperiodico.
Storia
Volume 1
“La cenere delle ossa riluce nel vino rosso come il sangue
vuota il tuo calice
tu sei l’angelo della morte che conduce tutti alla follia
oh splendida cantarella”
Con queste inquietanti parole ha inizio la leggenda nera dei Borgia, che ebbero in pugno la politica italiana fra ‘400 e ‘500.
Roma, 1475: il cardinale Rodrigo Borgia, dissoluto e ambizioso tanto da essere paragonato all’Anticristo, pur di salire al soglio pontificio non esita a stringere un patto con il diavolo e a cedergli l’anima del figlio illegittimo, non ancora nato.
Cesare Borgia nasce così prematuro in una notte di tempesta. La madre, Nacine, una delle tante amanti del cardinale, intuendo lo scellerato patto, tenta di soffocarlo nella culla, ma muore a sua volta, bruciata viva nell’incendio che rade al suolo il palazzo… Opera questa di quelle forze oscure destinate ad accompagnare Cesare lungo tutta la sua esistenza per proteggerlo e tormentarlo, nell’attesa di soggiogare la sua volontà.
Il cardinale Borgia, terrorizzato da quel figlio-mostro, che egli stesso ha contribuito a creare, lo affida alle cure della sua nuova amante, Vannozza Cattanei, che viene da tutti paragonata alle Madonne rinascimentali; ed è proprio la serenità che da lei traspare a disperdere, anche se temporaneamente, l’aura malefica che circonda il piccolo Cesare.
Per lui ha così inizio l’unico periodo felice della sua infanzia,che trascorrerà insieme alla sorellastra Lucrezia, figlia di Rodrigo e Vannozza, che gli sarà per sempre legata da un rapporto ambiguo e morboso. Le due donne, d’altra parte, saranno le uniche a dimostrare considerazione per quel fanciullo schivo, gentile, versato nello studio e nelle pratiche militari; il padre, infatti, gli preferirà sempre gli altri fratelli, per quanto deboli e incapaci, Juan, in particolare, avviato a una brillante carriera militare. Ben diversa è la sorte di Cesare, già destinato al seminario, dove dovrà espiare i crimini paterni.
La situazione peggiorerà ulteriormente quando Vannozza, per riconquistare il suo onore, sarà costretta a sposare un nobile romano: Cesare e Lucrezia verranno affidati alle cure di una lontana parente spagnola e del figlio, Orsino Orsini, che li sottoporranno a ogni sorta di maltrattamenti e umiliazioni.
Tradito, disprezzato proprio dai parenti e dagli amici più cari, Cesare cambierà radicalmente: roso dalla rabbia e dal desiderio di vendetta, imparerà a nascondere i suoi sentimenti, finché una sera, in un accesso di disperazione, fra le rovine dei Fori Romani (scena indimenticabile!) sarà lui stesso ad abbandonarsi fra le braccia degli spiriti che tanto a lungo l’avevano perseguitato.
Ma ecco che proprio in quel momento comincerà a risplendere la stella di Cesare Borgia, il sanguinario condottiero che avanza spietato su montagne di cadaveri, come gli aveva profetizzato un grottesco e invadente stregone in forma di falena (che poi non è altri che Machiavelli!): egli deciderà di prendere in mano le redini del proprio destino, per schiacciare i nemici e costruire un mondo a misura dei suoi desideri.
Ed è in questo decisivo frangente che scambierà una solenne e terribile promessa con la persona destinata a prendere il posto di Vannozza come suo angelo custode: Michelotto, l’arcangelo guerriero, lo spietato assassino che vive nelle segrete di Castel S. Angelo…
Considerazioni
You Higuri sognava quest’opera fin dal suo debutto, per poter descrivere, come confessa lei stessa, il “lato oscuro della storia” , ma ha dovuto attendere la conclusione di “Tenshi no hitsugi” per poter dedicarvisi interamente.
Evidente è la passione che l’ha animata durante il suo lavoro: lei stessa nelle postfazioni a Cantarella racconta con una buona dose di ironia degli innumerevoli viaggi intrapresi nella nostra penisola per studiare e fotografare le location più adatte.
Inevitabile, dunque, che questo manga possa vantare un’accurata ricostruzione dell’epoca (e i costumi rinascimentali sono sempre il massimo!) e una scrupolosa documentazione degli eventi storici, sebbene l’autrice stessa abbia dichiarato di aver solo preso ispirazione dalle innumerevoli biografie lette, elaborandole poi con la sua fervida immaginazione.
In questo modo riesce a rendere originale una trama, che altrimenti, per quanto affascinante, rischiava di trasformarsi nell’ennesima cronaca dei misfatti dei Borgia, per cui le mangaka del Sol Levante sembrano avere una vera predilezione (vedi La Madonna della ghirlanda e Cesare di Fuyumi Souryo).
Anche in Cantarella, dunque, ritroviamo tutte le caratteristiche che hanno reso celebre la mangaka; nelle sue opere angeli e demoni sono una presenza costante e intervengono con grande disinvoltura nelle vicende umane, modificandole a loro capriccio, ma nella loro crudeltà mantengono sempre un fondo di debolezza (nata da un amore disperato) che non fa che renderli se possibile ancora più affascinanti. E Cesare non fa eccezione, dal momento che anche lui, come già Laures di Seimaden, non nasce cattivo, ma lo diventerà in seguito alle ingiustizie perpetrate ai suoi danni; nei manga della Higuri non c’è mai una netta distinzione fra bene e male e in Cantarella nessuno, neanche l’angelica Lucrezia, può essere considerato senza macchia e senza paura. E questo a mio avviso è uno dei maggiori pregi di quest’autrice.
Non si può comunque negare che, sebbene affascinata dai suoi controversi personaggi, la Higuri non riesca a destreggiarsi al meglio fra i complicati intrighi delle corti rinascimentali: la trama, soprattutto negli ultimi numeri usciti, tende a sfilacciarsi e perde parecchio mordente e alcune possessioni demoniache (no, niente spoiler ! Ma il povero Machiavelli valga per tutti) sono spinte tanto all’eccesso da apparire quasi ridicole.
Un’altra nota dolente (togliamoci tutti i sassolini dalla scarpa!) riguarda le figure femminili: se la Higuri è in grado di disegnare uomini da urlo (e Cesare che emerge nudo da uno stagno al chiaro di luna vale da solo l’acquisto del manga!), le sue eroine presentano immancabilmente tratti duri, mascolini e occhi sottili e poco espressivi (qualcuno ha fatto notare che Cesare è più femminile di Lucrezia!).
D’altra parte, è nelle illustrazioni che introducono i singoli capitoli che la Higuri riesce a esprimersi al meglio: qui i suoi eroi sono immortalati in pose teatrali su sfondi costellati di teschi, croci e roveti che ben rivelano l’interesse di quest’ autrice per i lati oscuri dell’animo umano. Dei veri e propri quadri da collezione!
Un altro punto a suo favore riguarda i personaggi secondari, tutti ben caratterizzati e inseriti nella trama principale, che riescono a catturare l’attenzione del lettore anche con poche battute (vedi gli irresistibili principi di Napoli, Alfonso e Sancha d’ Aragona, ma anche un certo esotico menestrello che ricorda molto Tetiyus di Seimaden).
In conclusione: un’ opera imperdibile per ogni fan della Higuri che si rispetti (me in primis), ma che mi sentirei di consigliare anche a tutti coloro che stravedono per i grandi affreschi storici disseminati di intrighi e assassini…
Se poi vi accontentate di una storia appassionante disseminata di bei ragazzi, be’, questo manga fa al caso vostro! A onor del vero, comunque, è da segnalare che in Italia l’opera è interrotta al decimo volume.
Curiosità
La cantarella del titolo è un veleno potentissimo e letale, per il cui uso i Borgia sono passati alla storia; sembra che persino Lucrezia portasse sempre al dito un anello in cui ne era conservata una dose per ogni evenienza.
Il procedimento per produrlo è quanto mai bizzarro: bisogna cospargere di arsenico le viscere di un maiale morto avvelenato, poi, una volta completato il processo di decomposizione pestarle fino a ridurle in farina; sembra che in questo modo l’arsenico aumenti di potenziale, pur senza alterare il suo sapore.
In alternativa si poteva far evaporare l’urina di giovani uomini (…) in un catino di rame, ma c’è chi sostiene che la cantarella non fosse altro che un derivato della cantaridina, un afrodisiaco molto usato dai maschi della famiglia Borgia,che pare fosse molto apprezzato anche da De Sade.
Il titolo, in realtà, come svelato nel secondo volume, si può riferire anche a Cesare stesso, che in una scena alquanto sensuale, Chiaro paragona a questo veleno, come lui seducente e irresistibile…
La madre di Cesare, nella realtà storica, non si chiamava Nacine, ma era Vannozza stessa.
Machiavelli, che si presenta nel manga sotto le forme assai inconsuete di una falena e dichiara di essere un “pellegrino romantico alla ricerca delle leggi del mondo” e per questo particolarmente interessato alla figura di Cesare, che riuscirà a piegare ai suoi desideri, scriverà davvero, come tutti sanno, un’opera di strategia militare e politica a lui dedicata: Il Principe.
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