Recensione Manga – Say I love You (Suki-tte Ii na yo) di Kanae Hazuki

A cura di Giorgia-bi (review) ed Emy (grafica)

Titolo originale: Suki-tte Ii na yo
Autrice: HAZUKI Kanae
Categoria: Shoujo*

*a causa dei contenuti espliciti, il titolo è indicato per un pubblico maturo. 

:: Il manga in Giappone :: 
Casa editrice: Kodansha
Numero di volumi: 18, completo
Anno di pubblicazione: 2008
Rivista di serializzazione: Dessert

:: Il manga in Italia ::
Titolo: Say I love you
Casa editrice: GP Publishing -> GOEN dal n.13
Numero di volumi: 18, completo
Pubblicato a partire da: Gennaio 2011
Distribuzione (GP): edicola e fumetteria
Prezzo (GP): 4.40 euro.

:: Anime ::
Data di trasmissione in Giappone: 2012
Titolo: Say I love you
Regia: Takuya Satō
Musiche: Yuuji Nomi
Studio: Zexcs
Numero di episodi: 13, completo + 1 OAV

:: Il film ::
Data di proiezione in Giappone: 2014
Titolo: Sukitte iinayo
Genere: Romance, drammatico
Diretto da: Asako Hyuga
Scritto da: Kanae Hazuki, Asako Hyuga
Durata: 1 ora e 42 minuti
Cast: Haruna Kawaguchi, Sôta Fukushi, Nanami Abe

:: L’autrice ::
Kanae Hazuki, nata a Chigasaki, prefettura di Kanagawa, debutta nel 2003 con un autore minore, la Takeshobo. Inizialmente si specializza in commedie romantiche tanto superficiali quanto ‘piccanti’. Lavora per Ohzora, Akita shoten e Shodensha, realizzando soprattutto volumi unici. Nel 2007 approda a Kodansha; il successo di pubblico arriva l’anno seguente con Sukitte iinayo, uno shoujo ad ambientazione scolastica edito in Italia da GP Publishing e poi da Goen con il titolo Say I Love You.  

Storia
Può la ragazza più ombrosa e taciturna della scuola attirare l’attenzione del ragazzo più avvenente e corteggiato? In linea di massima sicuramente no, ma per Mei Tachibana l’impossibile diventerà realtà… grazie a un calcio rotante! Dopo aver subito delle angherie da parte di finti amici, Mei ha trascorso buona parte della propria breve vita in completa solitudine, senza desiderare il calore dell’amicizia e tantomeno dell’amore. I suoi modi scontrosi e schivi l’hanno però messa in cattiva luce agli occhi dei bulli della scuola, che si divertono a metterla in imbarazzo e a schernirla. In gran parte delle occasioni Mei decide di lasciar perdere, ma il giorno in cui un ragazzo si azzarda a sollevarle la gonna sulle scale lei si scatena e lo mette a terra con un calcio potentissimo… finendo per colpire Yamato Kurosawa, il principe dell’istituto, che era intervenuto in suo soccorso! Da quel momento Yamato rimane così colpito dall’indole della ragazza che inizia letteralmente a mendicare la sua amicizia. A dispetto dei pregiudizi di Mei, l’interesse che il ragazzo nutre per lei è autentico: stanco di ragazze svergognate e superficiali, Yamato è sinceramente attratto dalla purezza e dalla genuinità di Mei, e non perderà occasione per dimostrarle i suoi intenti. Riuscirà a farla capitolare, e a farle pronunciare le parole “Ti amo”? Mentre questa strana coppia inizia a prendere forma, tutt’intorno si affaccendano e si alternano le storie di diversi amici e compagni di avventure: l’impulsivo Nakanishi (colui che si era azzardato a sollevare la gonna di Mei sulle scale), lo sconsiderato Hayakawa, la dolce Asami, la ferrea Aiko e tanti altri ancora, le cui storie si intersecano in un affresco corale e colorito sull’amore tra i banchi di scuola.

Considerazioni
Una commedia scolastica che prende spunto da un incipit non originalissimo, ma che riesce in ogni caso a catturare l’attenzione del lettore: con Say I love you Kanae Hazuki prende le distanze da una certa produzione scollacciata e superficiale per cimentarsi in un’opera più curata e meglio concepita. Il succo della trama è tutto fuorché innovativo: lui, bellissimo e popolare, si stanca tutto d’un tratto delle ragazze da copertina e s’innamora della pecora nera evitata da tutti, ravvisando in lei tutte le qualità che aveva sempre cercato in una compagna. Ciò che rende la lettura inizialmente coinvolgente e appagante è la struttura dei dialoghi nonché il peso dato alla caratterizzazione dei personaggi. Sono sufficienti un paio di capitoli perché i protagonisti acquistino spessore e consistenza, Mei con la sua caustica spontaneità e Yamato con la sua aura positiva. In questo senso l’autrice ha fatto grossi passi in avanti rispetto ai tempi de La voce dell’amore, riuscendo a costruire dei personaggi compiuti e strutturati, ben lontani dalle macchiette a cui ci aveva abituati nelle sue precedenti produzioni. Anche il tratto è incorso in un miglioramento, per quanto non si possa definire sempre efficace e in linea con le emozioni che vorrebbe contribuire a esprimere. Volendo continuare un confronto con il passato, bisogna segnalare che l’aspetto sessuale è presente anche in questo titolo, ma con un peso e un grado di importanza ben diversi. Di sesso in questa serie se ne parla e se ne fa, ma mai in modo gratuito: la tematica sessuale è qui asservita alla costruzione psicologica dei personaggi, di cui costituisce un’importante componente. Mentre Mei e Yamato si presentano al lettore come due identità ‘in costruzione’, per cui l’amore sarà piuttosto un punto d’arrivo e di scoperta, tanti altri personaggi denotano un maggior grado di maturità o di sofferenza che non potevano essere descritte censurando questo elemento. L’andamento iniziale dell’opera ricorda per certi versi quello di Le situazioni di lui e lei: l’attenzione si sposta di tanto in tanto dalla coppia di protagonisti a un personaggio secondario, di cui si approfondiscono il background e i problemi relazionali; segue un parziale scioglimento degli stessi per poter riportare la narrazione al rapporto tra Mei e Yamato. Il meccanismo risulta interessante e piacevole nei primi tre volumi, ma alla lunga finisce per mettere alla prova la pazienza del lettore, introducendo troppi personaggi nuovi, troppi rivali in amore e di conseguenza troppe divagazioni dalla trama principale, che rischia di trascinarsi troppo a lungo perdendo in appeal.

La prosecuzione della lettura oltre il secondo volume è quindi consigliata solo agli appassionati delle commedie corali ricche di passaggi introspettivi, a coloro che non hanno ancora sviluppato un’allergia alla figura del terzo incomodo e agli incrollabili sognatori.

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