Recensione Manga – Orange Kiss di Maki Usami

A cura di Anita80 (testi) e Martina (info e grafica)

Titolo originale: Orange Kiss
Autrice: USAMI Maki
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone :: 
Casa editrice: Shougakukan
Numero di volumi: 1, concluso
Anni di pubblicazione: 2003
Collana: Flower Comics

:: Il manga in Italia ::
Casa editrice: FlashBook
Numero di volumi: 1, concluso
Inizio pubblicazione: Novembre 2005
Senso di lettura: orientale
Distribuzione: fumetteria e online
Collana: Girls Comics Series
Prezzo: 5,90 euro.

Personaggi 

Episodio 1 – ORANGE KISS –

Aka
Aka è una giovane studentessa liceale. Non avendo ancora il ragazzo, comincia ad avvertire una certa irrequietezza sentimentale. Una notte sogna di dare il suo primo bacio a un ragazzo dai capelli color arancio… un ragazzo dalle fattezze stranamente familiari…

Shimizu
Shimizu è un compagno di scuola di Aka. Sembrerebbe non nutrire molta simpatia per la ragazza, o almeno questa è l’idea che si è fatta strada nella testa di Aka. Ogni volta che Shimizu si trova in presenza della giovane, infatti, sembra diventare freddo e distaccato… Ma sarà davvero antipatia quella che spinge il ragazzo a comportarsi in maniera così indifferente e scostante?

Episodio 2 – PAROLE DI FELICITA’ –

Saiko
Saiko è una studentessa che gode di grande popolarità tra le mura scolastiche. Infatti, dopo essere stata ingaggiata come modella, è sempre al centro dell’attenzione: i ragazzi sembrano non avere occhi che per lei e le ragazze, invidiose della sua notorietà, si divertono a giocarle brutti scherzi e a spettegolare alle sue spalle…

Hajime
Hajime frequenta la stessa scuola di Aka. È membro dell’orchestra scolastica ed è un ragazzo gentile, pacato e rassicurante. Saiko, per liberarsi di un corteggiatore indesiderato, dice di nutrire un certo interesse per il giovane, pur avendolo scorto solo in lontananza, durante un concerto, mentre suonava, con aria solenne, il suo strumento.

Episodio 3 – L’ULTIMO TRENO: UNA CORSA NEL CIELO NOTTURNO –

Mei
Mei è una studentessa di un liceo che gode di poca considerazione. È una ragazza solare, generosa e altruista, convinta di essere troppo ordinaria e stupida perché Ando, brillante studente del liceo K – conosciuto casualmente alla stazione – possa ricambiare i suoi sentimenti. Invece, contro tutti i pronostici, il giovane accetta di divenire il suo ragazzo…

Ando
Ando è uno studente del rinomato liceo K, frequentato esclusivamente da giovani geniali e di belle speranze. È una persona abbastanza riservata e talvolta assume un’espressione cupa e impenetrabile che solleva inquietanti interrogativi nella sua ragazza. Che cosa turba l’animo del ragazzo? Sarà davvero già stanco di stare con Mei?

Storia

Episodio I – “Orange kiss”

All’inizio di “Orange kiss” l’autrice ci presenta la protagonista del primo racconto – Aka Kijima – giovane studentessa liceale. La incontriamo al momento del risveglio, mentre la giovane si desta e si rigira fra le lenzuola, ancora trasognata, assaporando gli ultimi istanti di un sogno dolce e romantico. Aka, infatti, ha appena sognato di dare il suo primo bacio, sul far del tramonto, a un ragazzo dai capelli color arancio (resi tali, probabilmente, dalla luce rossastra al calar del sole) e si rende conto che lo sconosciuto apparso nei suoi sogni altri non è che lo scostante compagno di classe Shimizu.

Aka è convinta che Shimizu nutra una forte antipatia nei suoi confronti, poiché il ragazzo stenta persino a rivolgerle la parola e, a sua volta, irritata dal comportamento oltremodo freddo del ragazzo, lo tratta con altrettanta indifferenza. Ciononostante continua a interrogarsi sul recondito significato del suo sogno, giungendo infine alla conclusione che si tratti di pura e semplice frustrazione, riconducibile alla sua condizione di single.

Entrando in un’aula, al termine delle lezioni, Aka sorprende Shimizu chino su di un banco vicino alla finestra, profondamente addormentato. Avvicinatasi per accostare le tende, nota che i capelli del giovane, alla luce del sole, hanno assunto le stesse sfumature arancio del ragazzo del sogno. Colta da un impulso irrazionale e improvviso, Aka accarezza delicatamente la testa del ragazzo, per poi fuggire imbarazzata, non appena Shimizu accenna a svegliarsi.

Dopo l’episodio dell’aula, i rapporti tra Aka e Shimizu sembrano essersi fatti più tesi e la ragazza, sempre più confusa dai propri sentimenti e indispettita dal comportamento brusco del ragazzo nei suoi confronti, decide di chiarire definitivamente la situazione e domanda apertamente a Shimizu il motivo di tanta freddezza. I due hanno così modo di affrontare la questione e capiscono che l’apparente indifferenza reciproca è il frutto di un semplice malinteso e, chiarito l’equivoco, possono accantonare le incomprensioni passate e porre le basi di una solida amicizia.

Shimizu e Aka tornano a casa da scuola insieme, passeggiando tranquillamente lungo l’argine del fiume e discutendo sull’origine e sul significato dei sogni. La ragazza, allora, coglie l’occasione per raccontare a Shimizu di averlo sognato, la notte prima, mentre si scambiavano il loro primo bacio in un suggestivo e romantico paesaggio al tramonto. Il giovane, dapprima sconcertato dalla rivelazione della ragazza, si avvicina lentamente ad Aka e la bacia dolcemente, prima di salutarla e allontanarsi in maniera un po’ impacciata.

La mattina seguente Aka e Shimizu si incontrano a scuola, ma, a incrinare il tenero legame appena sbocciato tra i due, sopraggiunge una compagna di Aka, la quale mostra all’amica la foto del ragazzo che desidera incontrarla al party dei single – festa a cui la ragazza aveva accettato di partecipare prima del chiarimento con Shimizu.
Quest’ultimo, dopo aver assistito alla scena, si allontana profondamente adirato e a nulla valgono i tentativi di Aka di fargli comprendere che si tratta di un semplice equivoco. Di fronte al modo di fare brusco del ragazzo, dettato dal suo temperamento impulsivo, Aka si allontana con il cuore in pezzi e, delusa dall’atteggiamento di Shimizu, decide di prendere parte alla festa e di incontrare il ragazzo in questione…

Episodio II – “Parole di felicità”

Saiko Manabe è una studentessa molto popolare tra i ragazzi della scuola; dopo aver ottenuto un ingaggio come modella, è sempre al centro dell’attenzione generale, nonché dei pettegolezzi e dei dispetti delle compagne di scuola, invidiose della sua notorietà.

Un giorno, per sfuggire alle pressanti attenzioni di un ragazzo della sua scuola, la giovane rivela di nutrire un certo interesse per un membro dell’orchestra scolastica, Hajime Ashiwabara. In realtà la ragazza conosce a malapena il soggetto in questione e si è servita del nome del ragazzo per sottrarsi a una situazione imbarazzante, senza pensare alle possibili conseguenze del suo gesto. Il povero Hajime, infatti, a causa della sconsiderata confessione di Manabe, viene fischiato, per tutta la durata del concerto, dall’innamorato respinto.

Il primo incontro tra Saiko e Hajime non è dei più felici: il ragazzo ha modo di costatare che la giovane modella, malgrado la fama di cui gode, non sembra essere felice e pensa che sarebbe stato meglio, per lei, non accettare l’ingaggio. La parole di Hajime, sebbene pronunciate con le migliori intenzioni, finiscono per ferire profondamente la ragazza, che sente messa in discussione la passione con la quale si dedica alla sua professione.
Punta sul vivo, Saiko è decisa a dimostrare ad Hajime di aver commesso un errore di giudizio e si impegna per rendere palese quanto tenga alla sua professione e con quanta dedizione si impegni nel suo lavoro. Così, appena ricevuto l’avviso di superamento della selezione, la ragazza si reca da Hajime per sbandierare il successo ottenuto e comunicargli di aver quasi raggiunto l’obiettivo di posare per una rivista, ma anziché apparire umiliato dalla notizia, il giovane accoglie con gioia ed entusiasmo il traguardo raggiunto dall’amica.

Hajime, a poco a poco, con i suoi modi gentili, riesce a far breccia nella barriera difensiva che Saiko ha eretto attorno a sé: la ragazza comincia a confidarsi e a trascorrere tempo con lui, assistendo perfino alle sue prove con lo strumento. Senza quasi rendersene conto, Saiko si scopre innamorata di Hajime, ma preferisce non farsi alcuna illusione, convinta che il suo sentimento non possa essere in alcun modo ricambiato… Infatti Hajime, pur avendo avuto l’occasione di baciare la ragazza, si è tirato indietro, lasciando Saiko profondamente delusa e convinta di non interessargli minimamente.

Poco prima della partenza di Saiko per Tokyo (dove si terrà la selezione decisiva), Hajime le regala un piccolo portafortuna, ma la ragazza rifiuta il dono di buon augurio, chiedendogli espressamente di non immischiarsi più nella sua vita…

Episodio III – “L’ultimo treno: una corsa nel cielo notturno”

Mei e Ando si sono conosciuti in una calda mattinata, nei pressi del binario della stazione, mentre guardavano stancamente i treni passare. Ando è uno studente del prestigioso liceo K, frequentato da studenti modello con grandi prospettive di futuro. Mei, invece, frequenta un istituto liceale molto meno rinomato e teme di non avere alcuna possibilità di conquistare il ragazzo, essendo lei una persona ordinaria e senza alcuna particolare attrattiva. Invece, con suo grande stupore, Ando accetta di divenire il suo ragazzo.

La relazione fra i due, però, non sembra procedere nel migliore dei modi: Mei si rende conto che Ando tende a chiudersi in se stesso e teme che lui, dietro il comportamento reticente, celi un segreto… Che possa già essersi stancato di lei ?!
Avvilita dai pareri poco confortanti delle compagne, Mei decide di aspettare il fidanzato all’uscita del doposcuola, sperando di fargli una gradita sorpresa, ma Ando sembra non apprezzare la sortita e, dopo averle raccomandato di tornare a casa con un sorriso di circostanza, si allontana con un’espressione cupa in viso.

Ando, però, non s’incammina verso casa e Mei, insospettita e allarmata dallo strano atteggiamento del ragazzo, decide di pedinarlo per scoprire dove intende recarsi.
Arrivato in stazione, il giovane si rende conto di essere stato seguito da Mei e dopo aver intimato alla fidanzata di andarsene a casa, sale a bordo dello Shinkansen. Decisa ad andare fino in fondo, Mei sale sullo stesso treno e va a sedersi accanto ad Ando, per nulla intimorita dal suo sguardo severo e profondamente seccato. Questi, allora, indispettito e contrariato dalla presenza non richiesta di Mei, si alza di scatto e cambia posto, per poi fare ritorno al suo fianco quando un uomo alticcio – e potenzialmente molesto – chiede il permesso di sedersi accanto a lei.

Il viaggio trascorre nel più assoluto silenzio. Ando è completamente assorto nei propri pensieri, lo sguardo rivolto verso il finestrino, perso nella notte buia. Solo l’arrivo del controllore svela a Mei la destinazione misteriosa del ragazzo: Shinosaka. Sempre nel corso del tragitto, la giovane, approfittando dell’assenza del suo compagno di viaggio, fruga nella tasca della sua borsa e trova la foto di una ragazzina, con un indirizzo annotato sul retro. Ando, però, si rifiuta di fornirle spiegazioni in merito e Mei, ferita dalla mancanza di fiducia del fidanzato, si allontana di corsa e scende dal treno alla stazione di Kyoto. Ando si sofferma la frazione di un secondo a guardare la foto che ritrae la misteriosa ragazzina per poi seguire Mei, perdendo così il treno diretto a Shinosaka.

Mei, raggiunta da Ando, lo informa dell’intenzione di attendere la mattina per farsi venire a prendere dai genitori, ma il ragazzo si offre di pagarle il viaggio e di partire con lei con il primo treno di ritorno.
Di fronte all’aria triste e rassegnata del fidanzato, Mei capisce che per lui è questione di vitale importanza raggiungere Shinosaka e propone di prendere il primo treno in partenza per Osaka. Giunti a destinazione, decidono quindi di proseguire a piedi, seguendo i binari del treno, fino ad arrivare a Shinosaka, tre stazioni più avanti…

Considerazioni
Orange Kiss – la prima opera di Usami Maki edita in Italia – è una raccolta di brevi storie autoconclusive, più un “bonus” finale strettamente connesso al primo dei tre racconti. Ancora una volta ci troviamo di fronte a un manga ad ambientazione prevalentemente – ma non esclusivamente – scolastica, dalla trama “collaudata” e ben calibrata, incapace, certo, di lasciare un segno indelebile nella storia dello shoujo manga, ma pur sempre classificabile come una lettura piacevole e rilassante.

I tre racconti della raccolta presentano tematiche comuni e ricorrenti, quali amori adolescenziali sbocciati fra i banchi di scuola, timide dichiarazioni d’amore, incomprensioni tra giovani innamorati, invidie, gelosie, lacrime e batticuori.
Le prime due storie si svolgono tra le mura scolastiche e narrano le vicende sentimentali di due coppie di giovani liceali (Aka-Shimizu e Saiko–Hajime), alle prese con i primi turbamenti d’amore. Durante lo svolgersi della storia, abbiamo modo di assistere all’evoluzione dei protagonisti, i quali, non solo riescono a superare le incomprensioni e l’iniziale diffidenza che nutrono l’uno nei confronti dell’altro, ma imparano anche a guardare oltre le apparenze, a mettersi in gioco, a esternare i loro sentimenti per poi scoprirsi, infine, perdutamente innamorati.
L’ultima storia, differenziandosi dalle due precedenti, si svolge, per così dire, “on the road”, cambiando più volte scenario: l’incontro dei protagonisti (Mei ed Ando) avviene presso la banchina della stazione ferroviaria ed è da qui che inizia il loro “viaggio”, da intendersi come percorso reale e figurato allo stesso tempo. I due ragazzi si troveranno, infatti, a intraprendere un viaggio reale nel cuore della notte, un tragitto con un punto di partenza e una meta precisa – Shinosaka – ma anche un cammino dentro se stessi, che consentirà loro, come l’alba che succede alla notte, diradando le tenebre, di fugare ombre e segreti del passato e volgere, sereni, lo sguardo verso il futuro.

I tre racconti sono accomunati, inoltre, dalla medesima struttura narrativa. Essi, infatti, sono raccontati da un unico punto di vista – quello delle protagoniste femminili di ognuna delle tre vicende – e, precisamente, attraverso gli occhi di Aka in “Orange Kiss”, di Saiko in “Parole di felicità” e di Mei in “L’ultimo treno: una corsa nel cielo notturno”.
Questa scelta, operata più o meno consapevolmente dall’autrice, sembra accompagnarsi a un altro elemento riproposto in tutte e tre le storie, ossia la presenza di due personaggi principali posti in netto risalto dall’assenza di comprimari di rilievo. Scorrendo le pagine di Orange Kiss e immergendosi negli avvenimenti narrati, si ha quasi la sensazione di assistere a una rappresentazione teatrale in cui, di volta in volta, le luci si abbassano e i riflettori vengono puntati sui due protagonisti della vicenda, lasciando in secondo piano – mero sfondo inessenziale alla storia – le altre figure di contorno, semplici comparse prive di volto e personalità definita.

OK_layIl tratto della Maki, sebbene ancora “acerbo” e talvolta approssimativo, è gradevole e accattivante nel complesso. I disegni, qualitativamente buoni e di discreto impatto visivo pur nella loro semplicità, si astengono da ogni forma di virtuosismo e denotano una netta prevalenza di volti e primi piani. Da ravvisare, inoltre, l’assenza di sfondi particolareggiati e una carente attenzione per il dettaglio: i particolari sono spesso trascurati e scarsamente delineati; gli sfondi incerti e indistinti. Tuttavia, lo stile di questa autrice sembra accordarsi perfettamente alla tecnica narrativa adottata, assecondando e confermando la scelta di porre in risalto i protagonisti della storia, lasciando il resto in secondo piano, quasi sfumato.

L’edizione italiana, pubblicata dalla Flashbook, si dimostra ancora una volta all’altezza delle aspettative. Il rapporto qualità-prezzo è altamente soddisfacente, se si considera la confezione particolarmente curata del volume – corredato da elegante sovraccoperta – l’adattamento grafico, la buona impaginazione e la qualità della carta impiegata. Un altro volume, insomma, che rispetta gli standard elevati ai quali ci ha abituato questa casa editrice, da leggere in assoluta tranquillità, senza timore che la copertina ci rimanga fra le mani prima della fine dell’albo.

Orange Kiss non presenta nessun difetto particolare, a mio avviso, se si eccettuano le tematiche trattate, poco originali e – forse – un tantino scontate, che inseriscono a pieno titolo questa raccolta di storie brevi nel classico filone shoujo riconducibile a storie d’amore ricche di momenti zuccherosi e sentimentali, misunderstanding, lacrime e batticuori.
Non posso dire di essere rimasta folgorata da questo volume, né di poterlo annoverare tra le letture memorabili e irrinunciabili, ma ammetto che potrebbe trattarsi di una semplice questione di gusti. Questo manga, infatti, potrebbe piacervi pazzamente e corrispondere pienamente alle vostre aspettative oppure, come è successo alla sottoscritta, regalarvi una mezz’ora o poco più di piacevole intrattenimento per poi essere riposto, senza troppi rimpianti, sullo scaffale della libreria e sprofondare rapidamente nei meandri della memoria.

In definitiva una lettura piacevole, ma di certo non un *must*. Prendendo a prestito una frase che si legge sovente nelle recensioni cinematografiche, mi azzarderei a dire che “c’è di meglio” intendendo con ciò – senza nulla togliere all’opera in questione – che il mercato italiano offre attualmente titoli di maggior spessore e interesse, ai quali consiglierei, trovandosi di fronte a una scelta, di dare la precedenza.

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