Recensione Manga – Il principe papero (Ahiru no oujisama) di Ai Morinaga

A cura di johan_ribert (testi) e Takiko-chan (grafica)

Titolo giapponese: Ahiru no oujisama
Titolo italiano: Il principe papero
Autrice: MORINAGA Ai
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone :: 
Casa editrice: Kadokawa
Numero di tankoubon: 6, concluso
Anni di pubblicazione: 2001-2003
Collana: Asuka comics
Rivista di serializzazione: Asuka

:: Il manga in Italia ::
Casa editrice: PlayPress
Numero di volumi: 6, concluso
Inizio pubblicazione: Marzo 2006
Periodicità: ogni 45 giorni circa
Distribuzione: edicola, fumetteria e online
Prezzo: 3.90 euro.

Storia

1° Volume

Reiichi Shiratori è un ragazzo di terza media che si autodefinisce “piccolo, brutto, dai capelli spessi e ispidi” e, in effetti, la sua fisionomia corrisponde perfettamente alla descrizione.
Non ha quasi nessun amico se non alcuni otaku come lui ed è puntualmente preso in giro (o meglio, maltrattato) dai suoi compagni di scuola che lo chiamano “testa a casco” vista la sua acconciatura a forma di elmetto. Inoltre il destino ha voluto che in famiglia fosse solo lui ad essere brutto (come nella fiaba del brutto anatroccolo), mentre sua madre e le tre sorelle sono belle quanto crudeli e non mancano anche loro di maltrattarlo solo per il suo goffo aspetto fisico.
L’unica persona che lo tratta come un essere umano è la bella e dolce Yumiko Ito con la quale condivide la passione per i fiori. Tutto fa pensare che Yumiko sia gentile con lui per compassione nei suoi confronti, invece ben presto lei stessa ammette che lo trova addirittura carino, ma solo perché il povero Shiratori assomiglia al suo buffissimo cane Mister (e una certa somiglianza c’è per davvero).

Yumiko deve poi improvvisamente trasferirsi in America per motivi di lavoro del padre, ma nel giorno della partenza smarrisce il suo cane Mister. Shiratori la aiuta a cercarlo e accidentalmente viene investito da un’auto nel tentativo di salvare il cane di Yumiko. Durante lo svenimento Shiratori parla con Mister (proprio con il cane) e questo gli rivela che un tempo era il principe di un paese lontano, ma poi fu trasformato in un cane da uno stregone. Confessa di avere ancora qualche potere magico e promette a Shiratori di regalargli un bell’aspetto come ringraziamento per averlo aiutato (anche se in realtà Mister si sarebbe salvato lo stesso da solo e il gesto di Shiratori è stato completamente inutile…).

Così quando, dopo un anno di coma, Shiratori si sveglia, con grande stupore delle sorelle, si rende conto che finalmente quel brutto anatroccolo che prima era adesso è diventato un bel cigno. Adesso Shiratori sembra un fotomodello e, dopo un lungo allenamento per imparare a comportarsi da “figo” impartito dalle sue perfide sorelle, è pronto per una nuova vita e per il suo debutto al liceo.

Nella nuova scuola incontra nuovamente Yumiko che nel frattempo è tornata dall’America, ma la ragazza non lo riconosce e lui non le rivela nulla. Inoltre Shiratori scopre anche che un suo professore (Takamura) è la reincarnazione di Elias, lo stregone che un tempo trasformò Mister in un cane. L’uomo conserva ancora i ricordi di Elias, ma sostiene che non ha più alcun potere magico. Ricorda anche tra l’altro che Mister non era un principe, bensì un ladruncolo che aveva tentato di derubarlo e che lui, per punizione, aveva trasformato in un cane.

Un giorno, mentre Yumiko si addormenta, Shiratori cerca di baciarla, ma, forse per la troppa emozione, si trasforma di nuovo nella sua vecchia versione “brutto anatroccolo”. Il giorno seguente (di nuovo trasformato in “cigno”) chiede spiegazioni sia a Takamura sia a Mister ma nessuno dei due sa confermargli con certezza che cosa sia accaduto. Takamura allora gli consiglia di provare a baciare un’altra ragazza per vedere se la cosa sarebbe successa di nuovo e ne sceglie per lui una brutta e grassa (la sempai Oomae). Shiratori ubbidisce con riluttanza, ma la ragazza lo respinge per timidezza. Dopo però lei si pente e comincia a rincorrerlo come una pazza per tutta la scuola per poi alla fine catturarlo. Proprio mentre lei cerca di baciarlo, poiché la sfortuna sembra perseguitare Shiratori, i due vengono colti in flagrante da Yumiko.

Anche se Shiratori è diventato un bel ragazzo, la sua vita è complicata lo stesso. Yumiko non sembra essere interessata a lui col suo attuale aspetto, anzi sente sempre più la mancanza dell'”altro” Shiratori, quello con cui era in classe alle medie e che non ha più rivisto dal giorno della sua partenza per l’America. Inoltre pare che anche il professor Takamura sia interessato a lei…

[fine del 1° volume]

Considerazioni
Ai Morinaga debutta per la prima volta nel nostro paese con Il Principe Papero.

Di primo acchito la trama sembra abbastanza originale: una commedia scolastica con un po’ di magia, cani parlanti e quanto altro. Il punto di forza di questo manga è però il misto equilibrato (a volte più, a volte meno) del lato comico con quello sentimentale.

La sua comicità è strettamente correlata alla fisionomia di due personaggi in particolare: il primo è il nostro “eroe”, basso, brutto, con i capelli a scodella (tanto che sembra super deformed già di suo al naturale) che, anche se poi si trasforma, resta in ogni modo molto imbranato; il secondo è il cane Mister, con gli occhi a spirale, tre peli in testa e che fuma sigarette. Ogni volta che uno dei due compare (specialmente Mister) la scena diventa molto divertente, anche se magari il dialogo vuol essere serio.

Dal punto di vista sentimentale del protagonista la situazione non è poi così comica, perché, anche se esposta con ironia, la sua emarginazione sia a scuola che in famiglia è un peso molto grande da sopportare per lui. Dopo la trasformazione la vicenda riacquista invece molto brio, anche se i sentimenti di Shiratori non sembrano essere contraccambiati lo stesso.

I disegni sono complessivamente ben curati, in particolar modo nelle parti in cui Shiratori è nella sua versione “cigno”. I personaggi, essendo pochi, sono ben definiti e distinti tra loro. Il tratto è pulito e non mancano le scene super deformed (simpatiche, ma forse un po’ troppo numerose nel primo volume).

Il Principe Papero è una commedia divertente, una lettura piacevole e lineare senza dialoghi eccessivamente lunghi o, al contrario, monosillabici.
Questo manga è, tra l’altro, il primo shoujo comico a essere pubblicato in Italia, una ventata d’aria fresca nel panorama editoriale italiano degli shoujo, ultimamente saturo di titoli un po’ troppo “spinti” o, dall’altro lato, infantili.

Vivamente consigliato a tutti gli amanti del comico e del demenziale non necessariamente sostenitori degli shoujo. Il Principe Papero ha, infatti, diversamente dalla maggioranza degli shoujo manga, un protagonista maschile. Le atmosfere e il clima che si respirano leggendolo non sono molto distanti da quelle che si percepiscono da una commedia scolastica versione shounen manga; inoltre il lato sentimentale, anche se fondamentale, non ha il dominio assoluto sulla vicenda, lasciando ampio spazio alla comicità e alle gag.
Questo titolo dà un’ulteriore prova del fatto che anche gli shoujo manga sono apprezzabili da un pubblico eterogeneo.

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