Recensione Manga – Sprout di Atsuko Nanba

A cura di Tsuku-chan (testi) e Rhayader (grafica)

Titolo originale: Sprout
Autrice: NANBA Atsuko
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone ::
Casa editrice: Kodansha
Numero di volumi: 7 -concluso
Anno di inizio pubblicazione: 2006
Rivista di pubblicazione: Betsufure

:: Il manga in Italia ::
Casa editrice: Star Comics
Numero di volumi: 7 -concluso
Anno di inizio pubblicazione: 2008
Prezzo: 3.90 E.

:: Il drama :: 
Titolo: Sprout
Regia: Hayato Kawai
Numero di episodi: 12
Data d’uscita in Giappone: 2012
Durata: 23 min.
Cast: JESSE, Morikawa Aoi

Storia 

Volume 1

“L’amore è davvero così divertente?”
Miku-chan voleva un televisore tutto per sé ed è per questo che ha deciso di lavorare part-time, ma non immaginava che grazie al suo lavoretto avrebbe trovato anche un ragazzo, il senpai Kataoka.
Le amiche di Miku la invidiano proprio, ella sembra essere l’unica che assapori fino in fondo la primavera della sua vita, proprio come negli shoujo manga! Mentre le ragazze in classe chiacchierano di ciò, il discorso si sposta su Ozawa Miyuki, detta Uzamiyu, la matricola più carina della scuola, anche soprannominata la “distruggi coppie”.
Più tardi Miku si reca in sala insegnanti per un compito affidatole, ma ha la sensazione che qualcuno la stia osservando: voltandosi incrocia lo sguardo di un ragazzo che non conosce…
Camminando per i corridoi le sue amiche fanno notare a Miku che ella sta attraversando un periodo di popolarità, a conferma di ciò alcuni ragazzi la informano che un tizio ha chiesto loro quale fosse il suo nome e nella mente di Miku balena l’immagine del ragazzo nella sala insegnanti.
La sera stessa Miku riceve una sconvolgente notizia dai suoi genitori: non solo suo padre ha deciso di mollare il lavoro, ma anche di rendere la loro grande casa un ostello.

Il giorno dopo, mentre Miku aspetta il suo ragazzo, si chiede se realmente è felice e se realmente stia vivendo la primavera della sua vita. Non si accorge del sole che picchia troppo forte se non quando qualcuno le rovescia dell’acqua addosso: è il ragazzo della sala insegnanti che l’aiuta a mettersi al riparo dal caldo. Miku è estremamente sorpresa, ma non finisce qui: Narahashi Shouhei – questo il nome del ragazzo – le spiega che presto verrà ad abitare nell’ostello della sua famiglia!
Miku è in casa che litiga con la mamma per l’egoismo della decisione dei suoi genitori: non solo hanno deciso tutto da soli senza accennarglielo minimamente, ma Miku è costretta a cambiare stanza e separarsi dalle cose a cui tiene. Nel bel mezzo della lite suona il campanello: Miku va ad accogliere Shouhei, ma quando apre la porta si trova di fronte Miyuki; le ragazze si salutano con imbarazzo e dopo qualche secondo arriva Shouhei con i suoi bagagli. Miku rimane di sasso, di primo acchito non comprende, poi domanda ai due e questi confermano di stare assieme; la ragazza pensa che effettivamente non sono affari suoi se Shouhei porta la fidanzata con sé, tuttavia Miku rimane molto infastidita.
Chiacchierando con Shouhei del perché si sia trasferito, questo le spiega che la sua casa è andata a fuoco, Miku si scusa domandandosi se anche la sua famiglia sia bruciata assieme alla casa… Ma un “crash” interrompe i suoi pensieri: nella stanza è sopraggiunta Uzamiyu che senza prestare attenzione ha urtato delle tazzine mandandole in frantumi. Shouhei accorre per vedere se la sua fidanzata è ok senza preoccuparsi di Miku: tutta la scena la infastidisce a tal punto che alzando la voce afferma che quelle tazzine erano una cosa molto importante per lei. Anche Shouhei si scusa, ma tutto ciò infastidisce ancora di più Miku: la ragazza fa una scenata urlando che capisce il perché tutti parlino male alle spalle di Miyuki considerandola una guastafeste. Il ragazzo protegge nuovamente la sua fidanzata in lacrime e Miku se ne va non capendo il vero motivo della propria rabbia.
La sera a cena Miku è intrattabile, non rivolge la parola a Shouhei e rinuncia alla cena rifugiandosi nella sua stanza; al telefono racconta a Kataoka senpai che la loro coppia di tazze si è rotta, il ragazzo dispiaciuto le chiede se lei si sia ferita o meno e questo scalda un po’ il cuore di lei. Poco dopo Shouhei le bussa alla finestra e sebbene Miku non voglia ascoltarlo, finisce che i due si mettono a chiacchierare; il ragazzo spiega a Miku che è molto difficile per Miyuki essere odiata da tutte le ragazze anche perché in fondo non è cattiva. In quel momento suona il campanello: è Miyuki che per farsi perdonare porge piangendo delle nuove tazzine a Miku.
Il mattino seguente Miku e Shouhei si recano a scuola, strada facendo incontrano una bella ragazza che chiede loro dove sia l’ostello Ikenouchi; la donna si rivela essere Taniyama Kiyoka, una nuova, misteriosa e affascinante ospite.
A scuola Shouhei e Miyuki salutano Miku, la quale è costretta a spiegare alle curiose amiche il perché conosca i due e quando Miku racconta alle due amiche che non ha spiegato tutti i dettagli al senpai Kataoka, le due concordano sul fatto che la situazione non sia delle migliori. Miku non è d’accordo, del resto il senpai Kataoka è un tipo maturo… Tuttavia il ragazzo ascolta accidentalmente una discussione fra Miku e Shouhei che lo lascia basito; dopo il part-time Miku è costretta a spiegare: quello che infastidisce di più Kataoka è che Miku con lui è sempre molto formale, mentre con l’altro ragazzo non lo è stata. I due arrivano sotto casa di lei e Kataoka le spiega che avrebbe preferito sapere da lei la notizia, piuttosto che sentirla così; il ragazzo la bacia e Miku pensa se anche Shouhei e Miyuki lo facciano e quando il ragazzo si avvicina di nuovo, Miku pensa a Shouhei… Proprio quando ella si sta chiedendo come mai, arriva Shouhei in bici che interrompe i due: Kataoka balza in piedi e lo prende per la camicia…

Considerazioni
Quello che colpisce di Sprout è principalmente il raccontare con naturalezza e veridicità tutta la gamma di sentimenti che si possono provare durante una relazione e il modo di raccontarli tramite un delizioso tratto (che ricorda molto quello della Obata) e un particolare taglio delle tavole.

Di certo è diffuso negli shoujo parlare delle insicurezze dei personaggi, dei timori nel conquistare il ragazzo di cui si è innamorate, di capire cosa l’altro prova, di tenere lontani eventuali rivali; in Sprout invece il punto focale è capire se stessi. Miku, la protagonista, non è una ragazzina allegra che pensa solo a seguire il suo idolo e sbavargli dietro, Miku ha già un ragazzo con il quale il rapporto è nato in maniera naturale, ma a sconvolgerle la vita sono dei sentimenti e delle emozioni che non conosce e delle quali non capisce il motivo. Ha già un ragazzo che le vuole bene e che glielo dimostra, ma allora perché è attratta da Shouhei, il quale anch’egli ha la ragazza?
È così che Miku assapora la gelosia, la rabbia inspiegabile, l’invidia, la confusione nel comprendere se stessi, la forte attrazione e la disperazione. A dimostrazione che non sempre l’amore è facile da raggiungere, non sempre quello che si ha è ciò che si vuole e che non sempre il problema più grande è che la persona amata è l’idolo della scuola, o il teppista di turno o il cantante acclamato da tutti.
Miku, così come gli altri personaggi, sono tutti ragazzi normali, studenti, come potremmo essere o essere stati noi.

Il tratto, semplice e pulito, risulta più particolareggiato nei visi e nei capelli, anche perché il tutto è giocato nelle espressioni dei personaggi e nei loro gesti: molto spesso ci sono tavole dove non accade nulla, se non la delicata rappresentazione di un gesto – più cristallino di molte frasi – o del tratteggio della direzione di uno sguardo. Spesso, nei momenti più importanti, si ha come l’impressione che il tempo si fermi e che una telecamera inquadri la scena da diversi punti di vista!
La storia – fino al volume 2 – non presenta colpi di scena a livello narrativo, tutto è filtrato da un punto di vista più descrittivo, potremmo dire; non mancano i momenti leggeri e divertenti grazie soprattutto ad altri inquilini della casa che arriveranno nel corso della storia, ma i momenti di riflessione la fanno da padrone.

Sprout è uno shoujo che si può considerare più maturo della media e, sebbene si muova nell’ambito della commedia scolastica, riserva grandi sorprese sia a coloro che amano il genere sia a coloro che non lo apprezzano molto perché lo considerano caratterizzato da shoujo leggeri se non superficiali, privi di momenti riflessivi e lontani dalla realtà.
Inoltre Sprout è entrato nella graduatoria giapponese di vendite degli shoujo per diversi mesi, raggiungendo posizioni ragguardevoli. Vorrà pur dir qualcosa, no?!

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