Recensione Manga – Shugo Chara! di Peach Pit

A cura di Livio (testi, logo e gallery) ed Emy (grafica)

Titolo originale: Shugo Chara!
Autrici: Peach Pit
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone ::  
Casa editrice: Kodansha
Numero di volumi: 12 -concluso
Anni di pubblicazione: 2006-2010
Rivista di pubblicazione: Nakayoshi

:: Il manga in Italia ::
Titolo: Shugo Chara – La magia del cuore
Casa editrice: Star Comics
Numero di volumi: 12 -concluso
Inizio pubblicazione: Gennaio 2011
Edizione: edicola e fumetteria
Periodicità: mensile; 4,20€.

:: Le autrici ::
È l’ultimo di una lunga lista di nomi cambiati dal duo Banri Sendou e Shibuko Edaka. La prima è anche sceneggiatrice delle opere. “Peach Pit” è un nome che deriva dal luogo di ritrovo dei ragazzi protagonisti del telefilm Beverly Hills 90210. Entrambe sono appassionate di Super Dolfie e basano il look dei loro personaggi sulle famose bambole. Spaziano per tipologia di genere e target ma ciò che accomuna le loro storie è l’elemento Everyday Magic, cioè il fatto che la quotidianità venga sconvolta da un elemento estraneo, magico o appartenente a un universo parallelo.

:: Anime ::
Come era prevedibile, il manga originale delle Peach Pit ha goduto nel 2007 di una prima trasposizione animata, seguita a ruota da una seconda serie, Shugo Chara Doki! trasmessa su TV Tokyo a partire dal 4 ottobre 2008. La regia è affidata a Kenji Yasuda, già celebre per aver lavorato ad alcune serie di OAV come Kikaider in qualità di direttore delle animazioni, oltre che a celeberrime serie TV come Boogiepop phantom e Fullmetal Alchemist. Il character design, molto fedele all’originale mangaceo, è affidato a Fumihide Sai, già al lavoro su diversi lungometraggi (i film dei Digimon, uno di One piece) e alcune serie TV (segnaliamo Gantz).
La prima serie, in 51 episodi, ricalca piuttosto fedelmente sia la trama del manga originale (almeno nei primi episodi, quelli da me visionati) sia la grafica del duo Peach Pit: non osserviamo scossoni nella sceneggiatura o particolari differenze tra le due opere. L’animazione, di ottima qualità per un prodotto televisivo, aiuta di molto il succedersi delle gag: non sono pochi, infatti, i momenti di humour dovuti ai pestiferi Shugo Chara, i quali talvolta sembrano più mettere in difficoltà la piccola Amu piuttosto che aiutarla! Ancora, le scene di azione sono spesso incalzanti e ben dirette, infatti la piccola Amu si troverà spesso a dover difendere i suoi Shugo Chara da Ikuto, un misterioso personaggio che sembra molto interessato a queste uova.

Storia
Hinamori Amu, la graziosa e carismatica protagonista della nostra storia, frequenta la scuola elementare. È amata e apprezzata dai compagni di classe, che ne ammirano l’indole coraggiosa e spavalda. I suoi modi decisi e diretti le conferiscono un’aria affascinante, benché a volte distante e glaciale. Ma la vera natura della ragazza è un’altra: Amu soffre infatti della difficoltà nell’esternare in maniera sincera i suoi sentimenti, e, ogni volta che prova a combattere con se stessa per vincere questo imbarazzo, i risultati sono sempre tragici!
Una sera, prima di andare a letto, vede un programma televisivo che la suggestiona e suscita in lei il desiderio di cambiare, magari grazie all’aiuto del proprio angelo custode.
L’indomani mattina, al risveglio, sul suo letto trova una sorpresa: tre uova colorate sono inspiegabilmente lì a farle compagnia. Sconvolta e preoccupata, senza riuscire a spiegarsi l’accaduto, decide di portarle con sé a scuola… ed è a questo punto che iniziano a verificarsi episodi strani.
Facciamo intanto la conoscenza dei celebri Guardians della scuola della protagonista: una élite di studenti il cui compito è quello di vegliare sugli altri al fine di proteggerli da regole severe, imposizioni e rigidità di sorta. Questo team è formato da quattro affascinanti ragazzi: il simpatico Souma Kukai, la femminile ed elegante Fujisaki Nadeshiko, la tenera Yuiki Yaya e, per finire, il biondo principe della nostra storia, Tadase Hotori, per il quale Amu prova già da tempo qualcosa di più di una semplice ammirazione…
Le uova che Amu porta con sé iniziano stranamente a reagire, attirando l’attenzione dei Guardians della scuola, ma la ragazza ignora ancora le novità che le riserva il destino. Novità che ben presto la porteranno a far parte dei Guardians e, soprattutto, a dover difendere le tre misteriose uova da alcuni nemici decisi a impossessarsene…

Considerazioni
Non è certo una scommessa editoriale, questo Shugo Chara: anzitutto, il duo di autrici Peach Pit è popolare nel nostro Paese già da qualche anno; inoltre, questo loro recentissimo shoujo manga è favorito dall’arrivo anche da noi di una serie televisiva nonché da un’anima “pop” che profuma di successo annunciato. Siamo di fronte all’ennesima proposta per un pubblico giovane, ma con quel quid che lo rende potenzialmente apprezzabile anche da parte dei lettori non più in età scolare, per via di numerosi elementi che rendono la storia più vivace rispetto alle stantie storie d’amore tra i banchi di scuola. Non mancano infatti dosi di humour, di avventura, di mistero, che conferiscono alla storia una marcia in più.
Sono quindi diversi gli elementi di sicuro successo e di presa all’interno del manga: a partire dal disegno, che è estremamente grazioso e kawaii. Il duo Peach Pit ha sicuramente un disegno molto attraente e riconoscibile, e anche in questo caso confermano un occhio attento alla grafica e al look dei personaggi. Il cast è variegato e si presta molto bene a essere trasposto in pupazzetti e gadget per i fan più giovani, vista anche la presenza delle onnipresenti mascotte. La caratterizzazione della protagonista e dei comprimari, seppur stereotipata (abbiamo infatti il tipo intellettuale e pacato, il tipo solare e ridanciano, la ragazza garbata e femminile, etc), è piuttosto efficace e ben assortita, e conferisce alle autrici un’ ampia gamma di possibilità a livello narrativo: la prima, e più interessante, che balza all’occhio, è il tema della auto-accettazione. La protagonista dovrà, grazie all’aiuto dei piccoli angeli guardiani che la accompagnano nelle sue avventure, compiere un percorso che la porti a cambiare le parti della sua personalità che la fanno soffrire e accettare altri aspetti del suo carattere.
La storia, inscrivibile nell’immortale genere majokko, assembla nelle giuste dosi tutti i diversi elementi, che, attraverso una mano sapiente, hanno permesso a Nakayoshi di poter contare su un nuovo best-seller.
Shugo chara ha quindi tutta l’aria di un prodotto studiato a tavolino e, a tratti, sembra una affascinante operazione di marketing, ma in tutti i modi resta una lettura di un certo livello, che saprà sicuramente appassionare il target al quale è rivolto grazie alla sua capacità di osservarne le tendenze e i gusti: l’attenzione alla moda e alle acconciature, l’importanza del sentirsi parte di un team, il conflitto e l’accettazione di sé, l’idea di poter cambiare il mondo attorno a noi solo grazie alla forza di volontà.
Sconsiglierei quindi il manga a chi si aspetta il capolavoro a fumetti dell’anno: non è certamente il caso di Shugo Chara, che per quanto gradevole e simpatico, resta a mio giudizio ben più in basso rispetto ad altri exploit quali per esempio Sugar Sugar Rune; piuttosto ne consiglierei l’acquisto a chi ha voglia di una storia leggera e non impegnativa, che si svilupperà in diversi volumi, senza per questo dover scendere a patti con infinite e zuccherose palpitazioni adolescenziali o, peggio ancora, senza doversi sciroppare le patetiche turbolenze ormonali tipiche di certi shoujo tanto in voga in questi ultimi anni.

Gallery

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