Recensione Manga – Kylie – Nelle lande desolate della morte (Kieli) di Shiori Teshirogi e Yukako Kabei

A cura di Emy

Titolo originale: Kieli~Shishatachi wa Kouya ni Neru
Autori: Shiori Teshirogi (disegni) e Yukako Kabei (storia)
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone :: 
Casa editrice: Akita Shoten
Numero di volumi: 2 -concluso
Anni di pubblicazione: 2006
Rivista di pubblicazione: Mistery Bonita

:: Il manga in Italia ::
Titolo: Kylie – Nelle lande desolate della morte
Casa editrice: Ronin Manga
Numero di volumi: 2 -concluso
Pubblicato a partire da: Maggio 2010
Prezzo: 192 pagine, 5,90€.

Storia
Ottant’anni fa ci fu una terribile guerra, vinta grazie all’ausilio di esseri assemblati con pezzi di cadaveri, soldati invincibili e non-morti. Quando la guerra fu vinta, questi “demoni della morte” furono annientati dalla Chiesa, diventando poco più che leggenda.
La piccola Kieli, mentre si appresta a seguire la funzione religiosa, assiste a una esecuzione materiale da parte dei soldati della Chiesa… un uomo viene ucciso sotto i suoi occhi, occhi cui gli ecclesiastici ordinano di dimenticare.
Sette anni dopo la quattordicenne Kieli, rimasta orfana, viene tirata su alla scuola di Easterbury. Ella è convinta che non esista Dio, perché se esistesse, lei non vedrebbe gli spiriti della gente morta… li vede continuamente e nessuno a parte lei può farlo. La ragazza non fa amicizia facilmente, trova più facile stringere rapporti con gli spiriti dei morti che con i suoi coetanei in carne e ossa. Perciò la sua unica amica risulta essere a scuola uno spirito di nome Becca, una ragazza morta nella scuola tempo prima. Becca è allegra ed espansiva, e allieta con il suo carattere esuberante la monotona vita della protagonista.
Un giorno Kieli, mentre passeggia con Becca, nota un cadavere lungo la strada, ma dopo un po’ vede il corpo che credeva morto muoversi… Harvey -questo il nome del “cadavere”- sembra avere la sua stessa capacità di vedere e interagire con gli spiriti. Ma non vuole avere niente a che fare con Kieli, perciò la respinge e si allontana. Più tardi Becca confida a Kieli che Harvey è un non-morto, perciò non ha un’anima… per verificare la sua natura, Becca idea uno scherzo ai danni di Harvey: basterà colpirlo a morte per vedere se muore o no! Ovviamente Kieli si oppone: che cosa succederebbe infatti se fosse un normale essere umano? Arrabbiata con Becca per lo scherzo crudele da lei immaginato, Kieli finisce per litigare seriamente con lei. Quella notte la ragazza si addormenta chiedendosi che cosa stia facendo l’unica persona che oltre a lei è in grado di vedere gli spiriti… non sa che Becca ha intenzione, quella stessa notte, di possederla! Sotto il dominio dello spirito, Kieli fa cadere in trappola Harvey, costringendolo a trovarsi sui binari mentre un treno sta per sopraggiungere… il giorno dopo, la ragazza si ritrova coperta di sangue e -sentite le voci delle compagne di scuola che accennano a un incidente presso la ferrovia- intuisce che c’entra qualcosa Becca… interrogata quest’ultima, viene a sapere la verità. Si mette così subito in cerca di Harvey… sarà morto o sarà effettivamente un immortale?
Il ragazzo si rivela a conti fatti un nonmorto, come Kieli ha e avrà modo di appurare. Becca, intuendo il legame che comincia a profilarsi tra Harvey e Kieli, può sparire tranquilla per sempre, certa che la sua amica ha ora trovato un valido appoggio. Perciò, dopo averla affidata a Harvey, dà il suo commosso addio a Kieli. Fin qui il primo episodio.

Considerazioni
Kieli mescola un’atmosfera vagamente retrò, elementi dark come gli spiriti dei morti, una storia sentimentale (se non proprio d’amore, senz’altro è ciò che più gli somiglia) tra una coppia di protagonisti che nascono dalla penna di chi li ha ideati come compagni predestinati, estenuanti inseguimenti e più sbrigativi scontri che servono all’elemento action del soggetto… in più, ad aleggiare sul tutto, la sporca guerra e lo sporco lavoro che qualcuno deve fare.
Tutti questi elementi avrebbero rischiato di stonare, una volta mescolati, ma l’autrice dei romanzi, di cui tale manga costituisce un adattamento, li ha saputi orchestrare in modo che non si intralciassero troppo a vicenda. Perciò abbiamo il momento dedicato all’azione, quello riservato al sentimento, la riflessione sulla guerra e sui rapporti umani. Pazienza se la parte iniziale della storia non funziona per nulla a causa dell’eccessivo accumulo di informazioni che viene fatto ingurgitare al lettore suo malgrado… il motivo per cui Kieli non convince non risiede in una sceneggiatura approssimativa (poiché il compitino, pur suscettibile di miglioramenti, risulta sufficientemente svolto), ma sulla mancata originalità e sulla tediosa sensazione di deja-vu che potrà cogliere il lettore che non sia inesperto di manga o di anime in generale.
Pur lasciando inalterata la formula di base, sarebbe bastata una maggiore autenticità, una riflessione più personale che in effetti emerge in qualche raro momento, come nell’addio tra Becca e Kieli, per rendere questo manga qualcosa di più dell’ennesima lettura destinata all’evasione che non lascia il segno. Inoltre non giova all’opera il fatto che sia un adattamento del solo primo romanzo di una serie di nove. Probabilmente nei restanti otto romanzi si lasciava spazio a un maggiore approfondimento dei personaggi e delle loro relazioni, ma così com’è questo Kieli è da consigliare a chi ama le storie che mescolano l’azione con la riflessione, senza approfondire però né l’una né l’altra, ma lasciandole abbozzate. Apprezzabile comunque l’impegno del disegnatore nel cercare di trasporre sia le atmosfere del romanzo che le scene d’azione, le quali ricordano per la loro dinamicità e leggerezza gli anime più che i manga.

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