A cura di Nimue (testi) ed Emy (grafica)
Titolo: Shibuya-ku Maruyama-chou
Autrice: OKAZAKI Mari
Categoria: Shoujo
:: Il manga in Giappone ::
Editore: Shueisha
Numero di volumi: 4 (in corso)*
Inizio pubblicazione: 2004
Rivista di serializzazione: Cookie
:: Il manga in Italia ::
Titolo: Shibuya Love Hotel
Editore: Panini Comics
Numero di volumi: 4 (in corso)*
Inizio pubblicazione: 2008
Collana: Mille emozioni
Prezzo: € 4,30.
*Shibuya-ku Maruyama-chou è una serie di volumi che raccolgono racconti autoconclusivi. Pertanto si possono leggere indipendentemente l’uno dall’altro e non è escluso che l’autrice ne realizzerà qualcun altro in futuro. In questo senso la serie si considera in corso, ma di fatto i racconti sono completi.
:: Il manga in Francia ::
– Titolo: Shibuya Love Hotel (marzo 2007)
Shibuya Love Hotel Printemps amoureux (marzo 2008)
– Editore: Delcourt
– Prezzo: €5,95
Storia
1- Cielo azzurro
L’atmosfera di Shibuya cambia a seconda delle strade. Il Koen-Dori è pieno di grandi magazzini, nel Center-Gai si affollano le catene di negozi a buon mercato e il Meiji-Dori è dedicato alle boutique delle grandi marche. Poi c’è il Dogenzaka…
Tre ragazze stanno cercando di orientarsi per le strade di Shibuya, ma, non sapendo bene neanche loro dove andare, non hanno il coraggio di chiedere indicazioni alle persone che incontrano, trattandosi, tra l’altro, di giovani innamorati, amori illeciti o clandestini, tutti alla ricerca di un love hotel dove poter ritagliare un momento solo per loro.
Yuki e le sue amiche sono ragazze normali, lei stessa ammette di non sentirsi né carne, né pesce, così come le sue giornate, che scorrono placidamente tra alti e bassi. Anche la passeggiata a Shibuya non pare niente di speciale, giusto un passatempo come un altro, fino al momento in cui, improvvisamente, scatta una foto col cellulare a una coppia apparentemente anonima.
L’uomo in realtà sembra un giovane professore della loro scuola, Yamaken, che il giorno dopo in classe le ritira il cellulare proprio mentre sta per sottoporre la questione alle amiche.
Yamaken in un primo momento rifiuta di restituirle il telefonino; la ragazza allora gli mostra la foto e minaccia di rivelare di averlo visto entrare in un love hotel. Il professore le rende il telefono affermando che lei può anche divulgare la cosa a chiunque, tanto lui non ha fatto nulla di male.
Yuki è colpita da queste parole, sebbene affermi con le amiche che il docente non le è particolarmente simpatico…
Alla fine delle lezioni tornando a casa col suo ragazzo, Ono, col quale si ferma spesso sotto un ponte lungo la strada per scambiarsi effusioni, inizia a fantasticare sul professore su come sia realmente e su cosa faccia con la sua compagna: a Shibuya si va ben oltre i baci. L’immaginazione della ragazza continua a lavorare anche nei giorni seguenti, quando inizia una guerra a suon di battibecchi con Yamaken: è attratta dal giovane insegnante, in fondo è un passatempo che rende meno monotone le giornate, ma allo stesso tempo teme che la contagi con la sua “perversione”. Quando Ono le chiede di andare con lui a Shibuya, Yuki rifiuta e, guarda caso, si ritrova a gironzolare nei pressi della scuola, dove incontra Yamaken, rimasto ad annaffiare le aiuole al posto del responsabile, bloccato dalla lombaggine. Parlando nuovamente con lui, la giovane si rende conto di essersi innamorata del professore, ma non sa come farglielo capire… Finché, qualche giorno dopo, scoppia in lacrime e cade a terra proprio davanti a lui, che la porta in infermeria, dove finalmente la ragazza riesce a confessargli i propri sentimenti e gli chiede di portarla in un love hotel.
Yamaken a questa proposta risponde che è già fidanzato, ma Yuki si accontenterebbe anche solo del ruolo di amante (che lui stesso le aveva proposto durante uno dei loro scherzosi battibecchi). Il professore comunque considera la richiesta come quella di una ragazzina impaziente di crescere, i sentimenti che la studentessa afferma di provare per lui non hanno nulla a che fare con l’amore, ma Yuki non demorde e gli strappa un appuntamento proprio a Shibuya nell’area di Maruyama, quella dei love hotel.
I due però si danno appuntamento in una libreria. Quando Yuki giunge sul posto, scorge il professore che sfoglia una rivista dedicata alle immersioni, così, affascinata dallo scoprire una delle sue passioni, acquista un libro illustrato su mare e cielo e decide di regalarglielo. Yamaken, però, non ha intenzione di proseguire oltre l’appuntamento e cerca di riportarla a casa. La ragazza è recalcitrante e, dopo aver palesato in pubblico il suo amore, riesce a convincerlo a bere qualcosa insieme in un bar. I sentimenti della giovane crescono ogni minuto che passa insieme all’amato insegnante; purtroppo mentre passeggiano per le vie del quartiere e lei cerca di convincerlo nuovamente a portarla in hotel, scorgono una coppia, la cui donna sembra proprio la fidanzata del professore. Yuki cerca di consolarlo come può, dicendo che non può trattarsi di lei, ma le parole di lui la zittiscono: si tratta davvero della sua ragazza, si sono lasciati da poco. Yamaken, nonostante non parli, appare evidentemente triste e scosso, così Yuki, dopo aver sbeffeggiato in pubblico la fedifraga, lo trascina dentro l’hotel. L’uomo sembra a suo agio nella stanza, mentre la ragazza è molto tesa. Dopo una tazza di caffè le comunica che se ne torneranno a casa, ma Yuki non demorde e gli chiede se sia ancora innamorato della ex fidanzata. Yamaken non risponde, ma l’angoscia della ragazza esplode nel pianto: il suo amato professore sta sicuramente pensando alla ex… Travolta dai sentimenti gli si getta addosso per consolarlo come può; vorrebbe dirgli che lo ama, ma teme la risposta. L’abbraccio della studentessa fa venire in mente a Yamaken lo sguardo della fidanzata, allora cede allo sconforto e, sperando di riuscire a lenire le ferite del proprio cuore, sembra cedere alle pulsioni del corpo usando Yuki. Fortunatamente si ridesta in tempo e, con le lacrime agli occhi chiede scusa alla giovane: tale è il turbamento che quasi ha rischiato di far soffrire pure lei.
“Quell’estate scoprii che anche gli uomini piangono. Il mio era un amore patetico. Un amore opaco, senza luce. Un amore sciocco come un bambino col moccio che gli cola dal naso. Però, se una ragazza si commuove per le lacrime che un uomo ha versato per lei… è giusto che persegua nei propri sentimenti, non crede? Mi dica professore, se la sente di camminare al mio fianco?”
2- Dopo le lezioni
“Noi… Amavamo le ore dopo le lezioni più di quanto amassimo la scuola di per sé… O addirittura stare con gli amici.”
Yumi Itoi è una normale studentessa, buona e remissiva, ama la pace e liquida tutti i dispetti fatti dalle “amiche” come scherzi innocenti o errori compiuti in buona fede. Segretamente ammira Yuki Ariyoshi, una compagna di classe isolata da tutti, ma che sembra non farci caso e sta bene da sola.
Le due sono nominate responsabili dei costumi per la recita scolastica e decidono di andare a cercare le stoffe adatte nella zona di Shibuya.
Nel week end il quartiere pullula di gente ed è difficile muoversi, Itoi prende allora per mano la compagna, per non perdersi. Ariyoshi è colpita dalla disinvoltura con la quale compie un gesto così imbarazzante davanti a tante persone, lei che in classe appare sempre molto misurata e a modo. Alla fine del pomeriggio le due ragazze non hanno trovato nulla di ciò che cercavano, così decidono di tornare prossimamente per setacciare altri negozi. Itoi ha comunque comprato dei regalini per Seta e le altre “amiche” dal momento perché le piace molto regalare oggetti carini alle persone, nella speranza che anche loro li trovino graziosi.
I giorni seguenti l’atmosfera a scuola si appesantisce: le compagne diventano sempre più scostanti e anche Itoi comincia a venire isolata, oltre a trovare i suoi regalini nella pattumiera.
Durante il secondo tour di Shibuya, la ragazza non appare allegra come la prima volta: Ariyoshi la tiene per mano senza chiederle niente e, grazie anche alla gran quantità di cose da vedere e di persone da evitare di incontrare, il suo umore si alleggerisce un poco. Durante il girovagare fra le strade del quartiere, giungono nella zona di Maruyama, quella dedicata ai love hotel dove Itoi si mette a incoraggiare le coppiette che incontrano: solo lì riesce a essere allegra e spensierata perché non la conosce nessuno, mentre a scuola continuano gli scherni e le cattiverie nei suoi confronti, l’apoteosi delle quali è il rifiuto di un ragazzo a mettersi insieme, ragazzo al quale lei non ha mai scritto la lettera che le restituisce.
Quando si confida con Ariyoshi, e tende a minimizzare tutte le cose spiacevoli che le sono capitate, quest’ultima si infuria e le consiglia di fare altrettanto, perché è chiaro che la stanno trattando in modo crudele, continuano a prenderla in giro da molto tempo, mentre lei liquida tutto con buonismo sperando così di preservare la pace e l’armonia all’interno della classe. I veri amici non butterebbero né i suoi regali, né i suoi quaderni nella spazzatura; più lei si mostra carina e gentile tanto più loro se ne approfittano e imperversano. Dopo un pianto liberatorio, Itoi capisce che non ha più voglia di essere cortese e sorridente, né ha voglia di tornare a casa: insieme ad Ariyoshi decidono di non tornare indietro e fermarsi a Shibuya.
Dopo parecchio girovagare, però, si fa sera, locali e negozi chiudono progressivamente e le due amiche non sanno dove andare. Si fermano in un giardino dove fanno la conoscenza di un gruppo di yamamba (variante estrema delle ganguro) e poi rischiano di venir circuite da dei tizi poco rassicuranti che vorrebbero portarle al karaoke. Non possono rivolgersi alla polizia, perché le riporterebbero indietro, ma per fortuna riescono lo stesso a cavarsi d’impaccio. Tra un’avventura e l’altra si fa mattina e inizia un nuovo giorno a Shibuya: le ragazze sono stravolte per la notte in bianco, così crollano in un karaoke aperto 24h su 24. In seguito si scattano delle foto insieme, passeggiano e vanno al cinema di nuovo fino a che si fa sera. Stavolta però Ariyoshi non resiste: le sale la febbre e, non volendo tornare a casa, l’unico posto in cui portarla a riposare è la stanza di un love hotel. L’imbarazzo è grande, soprattutto quando si rendono conto, in effetti, che in quel luogo le persone si appartano per fare una cosa soltanto… A un certo punto non si capisce bene chi domandi all’altra se ha mai baciato qualcuno, ma le due giovani si trovano sempre più vicine, fino a che le loro labbra si incontrano… Vengono bruscamente interrotte dall’attivazione involontaria del bodysonic (un sistema che diffonde vibrazioni nel corpo con effetto massaggio). L’avventura è finita, però la loro affinità è vera e più profonda di qualunque cosa: anche Ariyoshi alle medie è stata vittima delle cattiverie di Seta e le altre, che l’avevano accusata di frequentare uomini maturi a pagamento. Entrambe scoppiano in un pianto liberatorio e si abbracciano, grate per aver trovato un’amicizia così preziosa e genuina.
“La nostra avventura è giunta al termine per un motivo stupidissimo: non abbiamo più un soldo. Ma, anche se sembra sciocco, mi sento davvero bene. In realtà, io e Yuki avevamo bisogno più di ogni altra cosa… Più dei baci, dello shopping, della fuga da casa e dell’avventura, più della scuola… Avevamo bisogno di tenerci strette a quel modo. Ciò di cui eravamo veramente alla ricerca era un posto dove poter piangere insieme.”
Finalmente, grazie all’esempio di Ariyoshi, anche Itoi riesce a reagire all’ennesima provocazione, comportandosi con distaccata superiorità. La pace, ora, è realmente tale.
“Nel mio mondo, la pace continua a regnare imperturbabile. Ormai sono tranquilla. Insieme, siamo una forza invincibile e, se dovessero capitare altri momenti difficili, ora abbiamo un posto dove andare a piangere, in modo da ritrovare il sorriso, l’indomani.”
3- Nel volume è anche presente “Shibuya Love Hotel” (racconto senza titolo specifico).
Considerazioni
Finalmente qualcuno si è deciso a pubblicare Mari Okazaki in Italia! Sì, perché, nonostante l’edizione non proprio esaltante, si tratta di una ventata d’aria fresca all’interno del panorama mangaceo del nostro paese.
Pubblicata già con successo in Francia (e i cugini d’Oltralpe hanno in pratica a disposizione tutto il “corpus” okazakiano) e negli USA (Supplì), Okazaki sensei fa parte del cosiddetto gruppo delle “autrici d’avanguardia”: in effetti, il suo stile, sia narrativo, sia grafico, si allontana radicalmente da quello che va per la maggiore negli stessi anni.
Pur non raggiungendo il graffiante estremo di altre avanguardiste, i suoi disegni non sono così dolci e piatti come quelli che siamo abituati a vedere ultimamente, carini, magari, ma parecchio stereotipati.
Non è facile definire con precisione il tratto di Mari Okazaki, perché è allo stesso tempo grazioso, ma non melenso, particolareggiato e mosso. Ha decisamente un che di onirico, specialmente quando ritrae i personaggi che riflettono su problemi, sogni e desideri, quando piangono e quando esprimono i propri sentimenti.
Ecco, questi disegni riescono a fornire una rappresentazione concreta di sentimenti ed emozioni, dimostrando grande sensibilità nel trattare temi forse non così inusuali (cotta di alunna per professore, ragazze maltrattate da compagne di classe, tradimento all’interno della coppia), ma che il pennino della Okazaki riesce a rendere speciali e densi di sfumature.
Accantonando la parte psico-sentimentale non si può poi non notare che pure ambientazione, costumi e acconciature siano molto curati e “alla moda”, poiché anche l’occhio vuole la sua parte.
Shibuya Love Hotel è una raccolta di racconti, divisi in più volumi, slegati tra loro, ma accomunati dall’ambientazione, il quartiere degli hotel a ore, che con la sua straordinaria atmosfera favorisce incontri, innamoramenti e amicizie.
Sembra una contraddizione cercare (e trovare) la vera amicizia o l’amore della vita in un luogo che è in realtà meta per coppie clandestine, amanti e addirittura prostituzione, tuttavia, Shibuya non è solo quello che appare: come capita a Itoi, la protagonista di “Dopo le lezioni”, il love hotel, e il quartiere in senso lato, si trasformano in un rifugio, “un luogo dove piangere per poter ritrovare il sorriso l’indomani”, ed è solo lì che, assieme all’amica Ariyoshi, ella riesce a decomprimere la propria frustrazione e liberarsi dai pesi che le opprimono il cuore. Stessa cosa succede a Yuki, protagonista di “Cielo azzurro”, che solo al momento decisivo, in una stanza d’hotel, capisce che i sentimenti che prova per il professore sono reali: è amore, non solo una cotta adolescenziale.
Insomma, personalmente, e non lo nascondo, adoro Mari Okazaki, il suo stile narrativo e i suoi splendidi disegni, quindi non posso che consigliare la lettura di questi volumi, nonostante l’edizione non sia, purtroppo, ai livelli di quella francese.
Per chi ancora non la conoscesse trattasi, invece, di un’occasione d’oro per leggere qualcosa di più maturo e interessante della media.
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