A cura di Lelaina (storia), Martina (considerazioni), e Sayoko (grafica)
Titolo originale: Yami no matsuei
Autrice: MATSUSHITA Yoko
Categoria: Shoujo
:: Il manga in Giappone ::
Casa editrice: Hakusensha
Numero di volumi: 13, interrotto
Anno di prima pubblicazione: 1996
Rivista di pubblicazione: Hana to yume
:: Il manga in Italia ::
Titolo: La stirpe delle tenebre
Casa editrice: Star Comics
Numero di volumi: 11, interrotto
Inizio pubblicazione: Agosto 2003
Distribuzione: libreria e fumetteria
Collana: Kappa Extra; 3,90 €.
:: Anime ::
Formato: serie tv
Episodi: 13
Anno di produzione: 2000
Produttore: Toshimichi Ootsuki
Character Design: Yumi Nakayama
Staff: J.C. Staff
Edizione italiana: Yamato Video
Titolo italiano: Eredi del buio
Numero DVD: 4
:: Curiosità ::
Yoko Matsushita è nata il 23 giugno nella prefettura di Kumamoto (Kyushu). Ama i giochi di ruolo e i videogames. Ha debuttato come mangaka su “Hana to Yume” nel 1995. Yami no Matsuei è la sua unica serie. Il manga ha ottenuto un discreto successo venendo pubblicato in diversi paesi, tra cui l’Italia (La stirpe delle tenebre), ma è interrotto ormai da diverso tempo. Inoltre, a causa di divergenze fra la casa editrice giapponese e la mangaka, La stirpe delle tenebre ha subito numerose pause. Il 12° volume, per esempio, è uscito in Giappone nel Gennaio 2010, a distanza di oltre 8 anni dall’uscita del volume precedente. Non si hanno notizie di un’eventuale ripresa del manga, interrotto al tredicesimo volume.
Personaggi
Dopo la morte, le anime dotate di poteri speciali vengono assunte come Shinigami (dei della morte) per servire Enma, il dio dell’aldilà, in un ambiente simile a un ufficio moderno. Gli Shinigami lavorano sempre in coppia; uno dei loro compiti è quello di investigare sugli omicidi soprannaturali che interferiscono col percorso dell’anima del defunto verso la destinazione finale…
Tsuzuki Asato è uno dei più potenti Shinigami, può evocare molti animali magici, tra cui la fenice Suzaku, la tigre bianca Byakko e il dragone blu Seiryuu. Nonostante sia nato nel 1900, Tsuzuki ha l’aspetto di un ragazzo di 26 anni. Ha un atteggiamento spensierato ma sembra nascondere un oscuro segreto del proprio passato e ha la tendenza a lasciarsi coinvolgere personalmente nei casi assegnati.
Hisoka Kurosaki è lo Shinigami che lavora in coppia con Tsuzuki. Prima di morire, era un ragazzo prodigio cresciuto da un’antica e importante famiglia giapponese che lo considerava un mostro a causa delle sue abilità extra-sensoriali. Questa vita infelice si concluse quando, poco più che sedicenne, Hisoka venne ucciso crudelmente.
Il ragazzo è di solito diffidente e asociale, ma sembra amare la compagnia di Tsuzuki e volergli bene, sia come amico che come socio – questo diverrà sempre più chiaro nel corso della storia e soprattutto nei momenti di pericolo. Nonostante le apparenze, Hisoka è molto fragile e viene ancora perseguitato da Muraki, l’uomo che ha causato la sua sofferenza e la sua morte.
Kazutaka Muraki è ufficialmente un dottore ma è anche un medium e un serial killer con l’abilità di assorbire l’energia delle persone dopo averle uccise. Muraki, oltre a provare un’insana passione per Tsuzuki, è determinato a ottenere il suo potere a ogni costo. E proprio perché Tsuzuki venga a investigare, continua a far accadere morti innaturali. Muraki ha un aspetto molto affascinante, gli occhi e i capelli argentei gli danno un’aria tanto enigmatica quanto attraente.
Seiichirou Tatsumi è il segretario di Konoe, capo della divisione in cui lavorano gli Shinigami. In quanto a fascino non ha nulla da invidiare agli altri personaggi, il suo atteggiamento adulto e freddo nasconde un profondo affetto per Tsuzuki, verso il quale si dimostra molto protettivo.
Storia
Capitolo 1
Tsuzuki Asato lavora nell’Enma-chou, una delle dieci sezioni che compongono il mondo dell’aldilà degli esseri umani. Tsuzuki è uno “shinigami”, cioè un “dio della morte”, assegnato al settore del Kyushu. Ha lavorato in questo settore per settant’anni, anche se la sua età fisiologica è di soli ventisei anni, ed è secondo per anzianità solo al capo della sezione. Di solito le anime umane arrivano da sole nel luogo a cui sono destinate dopo la morte, per questo gli shinigami devono intervenire solo in casi particolari. La specialità di Tsuzuki sono le persone che non muoiono quando dovrebbero.
All’inizio della storia gli viene assegnato un nuovo partner, Asuka. Il nuovo caso di cui si devono occupare è quello di una ragazza, Ayako, il cui corpo è ancora vivo nonostante la sua anima sia morta. I due agenti trovano la ragazza sul punto di suicidarsi e Tsuzuki la ferma. Alla vista di Asuka, Ayako gli getta le braccia al collo, chiamandolo “Masaki”– il nome del cugino morto sei anni prima.
Ayako spiega che Masaki è morto salvandole la vita. Sentendosi responsabile, Ayako vuole togliersi la vita, ma nessuno dei suoi tentativi di suicidio ha avuto successo. Tsuzuki le spiega che probabilmente è sotto la protezione degli spiriti dei suoi parenti defunti, così si offre di erigere un forte “kekkai” (barriera spirituale) intorno a lei per permetterle di uccidersi senza interferenze.
Per scoprire che cosa è successo a Masaki, Tsuzuki si reca dai fratelli Gushoshin, due divinità dall’aspetto di gufo che hanno l’incarico di registrare tutte le gesta, buone e cattive, degli esseri umani.
Quando Ayako ottiene da Tsuzuki la possibilità di uccidersi, Asuka impedisce che ciò avvenga. Si scopre che Asuka è in realtà Masaki, il quale continua a proteggere Ayako anche dopo essere morto. Per questo è diventato uno shinigami e ha segretamente ostacolato i tentativi di suicidio della ragazza. Tsuzuki permette ad Asuka/Masaki di decidere le sorti di Ayako. Come punizione per non aver portato a termine il proprio incarico, Asuka viene condannato a tornare nel mondo umano.
Capitolo 2
Il prossimo incarico di Tsuzuki è a Nagasaki, dove si è verificato un improvviso incremento di morti innaturali. Il suo nuovo partner è già stato inviato sul posto, così Tsuzuki è accompagnato da un Gushoshin per essere aggiornato sui dettagli del caso. Tutte le vittime sono morte nello stesso modo: completamente prosciugate del loro sangue.
Per strada, Tsuzuki si imbatte in una ragazza e, nel momento in cui incontra lo sguardo di lei, percepisce una strana sensazione. Poco lontano viene scoperto un nuovo cadavere. Tsuzuki insegue la misteriosa ragazza, convinto che sia lei la chiave di questo caso. Finisce tuttavia intrappolato in un kekkai. Riesce a liberarsi, ma sopraggiunge un ragazzo che gli punta una pistola alla testa e lo accusa di essere il vampiro. Non credendo alle sue proteste, il ragazzo minaccia di fare fuoco, ma in quel momento compare Gushoshin, che lo rimprovera: “Cosa credi di combinare azzuffandoti col tuo nuovo partner?”
Hisoka Kurosaki ha un potere spirituale eccezionalmente forte e grandi abilità di guarigione e difesa. Afferma di essere morto all’età di sedici anni per una malattia incurabile. Gli è stato riferito che Tsuzuki è il miglior agente dell’Enma-chou, ed è per questa ragione che Hisoka ha fatto richiesta di essere suo partner– una dichiarazione che suscita l’ilarità di Gushoshin.
Turbato, Hisoka si ubriaca e perde i sensi, costringendo Tsuzuki a trasportarlo fino alla loro stanza d’albergo. Osservandolo, Tsuzuki pensa: “È carino quando dorme, forse dovrei dargli un bacio fraterno…”.
Gushoshin sta organizzando i file sul suo palmare, in particolare i casi irrisolti. Uno dei più recenti riguarda un ragazzo morto a causa di un incantesimo fatto passare per comune malattia. Soffermandosi su quel file, Tsuzuki scopre che la persona in questione è Hisoka– è stato ucciso da un incantesimo che l’ha fatto soffrire fino all’ultimo respiro.
Tsuzuki accende la TV e s’imbatte in un programma su una cantante di nome Maria, nella quale riconosce la ragazza incontrata precedentemente.
Il mattino seguente, Tsuzuki e Hisoka si recano all’ufficio della ragazza. Quando la individuano, Hisoka la descrive come una bambola senz’anima. I due sono sul punto di farle delle domande quando la matrigna di Maria li scaccia via. I nostri shinigami tornano all’Enma-chou per cercare informazioni su Maria, solo per scoprire che la giovane in realtà è morta due settimane prima, tagliandosi i polsi. È probabile che qualcuno stia manipolando il suo corpo privo di vita, spingendola a commettere atti di vampirismo.
Capitolo 3
Hisoka decide di investigare da solo sul caso di Maria. Dopo aver atteso invano il suo partner, Tsuzuki s’imbatte in una bambina che ha avuto un collasso. Un dottore che si trova tra la folla la soccorre e si presenta come Kazutaka Muraki. L’uomo sottolinea la debolezza insita negli esseri umani, e confessa che il lavoro di medico gli ha insegnato che è impossibile sfuggire alla morte. Muraki vorrebbe avere il potere di superare tutto ciò: il suo desiderio è trovare il corpo perfetto. Le sue parole di commiato sono: “Dovresti stare attento anche tu, Tsuzuki, se non vuoi perdere di nuovo una persona speciale per te.”
Tsuzuki raggiunge Hisoka presso l’ufficio di Maria. Quando Tsuzuki cerca di prenderlo per il braccio, Hisoka lo respinge. Tsuzuki gli chiede se è l’odio a motivare quel comportamento, ma Hisoka spiega che lui è un empatico, e non può evitare di sincronizzarsi con gli altri, specie se questi lo toccano.
In compagnia di Gushoshin, Tsuzuki pensa agli occhi di Hisoka, così belli ma anche in grado di emanare tanta freddezza. Gushoshin lo informa che Hisoka discende da un’antica famiglia, e che i suoi genitori provavano ribrezzo per i suoi poteri. Lo rinchiudevano se solo ne faceva il minimo uso, accusandolo di essere un mostro. Rattristato, Tsuzuki si promette di non lasciare mai più Hisoka solo.
Tsuzuki individua Maria e si dispone a fare da esca. Quando Maria è pronta ad attaccarlo, lui la blocca. Hisoka, che stava pedinando Maria, prova irritazione per essersi preoccupato per Tsuzuki, quando egli in realtà stava solo fingendo di essere in pericolo. Tsuzuki lo stuzzica: “Cosa? Vuoi dire che eri in pena per me?”
L’incantesimo di Tsuzuki tiene Maria temporaneamente al sicuro da chiunque la stia controllando. I due shinigami incontrano la matrigna della ragazza e le chiedono di vuotare il sacco. Tsuzuki la minaccia, dicendole che ha il potere di farla morire. La donna ribatte che Tsuzuki non ha il diritto di giudicarla: anche lui è un assassino. La matrigna si rifiuta di rivelare chi l’ha aiutata a manipolare il corpo di Maria, ma Tsuzuki sa già che dietro c’è il dottor Muraki. Lei cede e spiega che Muraki sta cercando di diventare più forte assorbendo il potere degli shinigami.
Muraki cattura Hisoka, minacciando di renderlo un altro dei suoi pupazzi.
Capitolo 4
Tsuzuki si prepara a dare battaglia e trarre Hisoka in salvo. Nel frattempo, veniamo a sapere che tre anni prima Hisoka si era imbattuto in Muraki. Testimone involontario di uno degli efferati crimini di Muraki, Hisoka era finito nel mirino del medico. Tuttavia, secondo la logica del sadico dottore, una morte veloce sarebbe stata un insulto per un ragazzo di tale bellezza. Per questo, dopo aver cancellato quell’incontro dalla memoria di Hisoka, Muraki gli aveva lanciato una maledizione, causa di morte lenta e atroce.
Tsuzuki fa irruzione e Muraki rivela la verità. L’intera faccenda della cantante-vampira e il collasso della bambina avevano lo solo scopo di attirare Tsuzuki. Non a caso, fra tutti i diciotto shinigami dell’Enma-chou, Tsuzuki ha i poteri magici più forti e l’abilità di controllare gli “shikigami” (potenti creature di un’altra dimensione).
Fortemente indignato per la scarsa considerazione che Muraki ha per la vita, Tsuzuki si appresta all’attacco. Tuttavia, quando il kekkai che aveva predisposto per proteggere Hisoka va in frantumi, Tsuzuki fa da scudo al ragazzo con il suo stesso corpo.
Sapendo che la ferita di Tsuzuki richiederebbe troppo tempo per guarire da sola, Hisoka si sincronizza volontariamente con lui, riunendo i loro poteri.
Tsuzuki chiama a sé uno dei dodici shikigami che controlla, la fenice Suzaku. La forza dell’esplosione che ne consegue demolisce l’intero edificio. Tsuzuki barcolla fuori, sostenendo Hisoka, e tutto si risolve per il meglio.
Hisoka confessa a Tsuzuki che sapeva già che era stato assassinato. Aveva deciso di diventare uno shinigami nella speranza di incontrare il suo assassino. Voleva solamente sapere perché era morto. Hisoka conclude che, se Tsuzuki non lo vorrà più come partner, lui è pronto ad andarsene, avendo compiuto quello che si era prefisso. Al contrario, Tsuzuki gli chiede di rimanere suo partner per sempre. E aggiunge: “Con qualsiasi maniaco sessuale finirai nei casini, verrò io a salvarti.”
Hisoka chiede come mai Tsuzuki ci tenga così tanto a lui. Il ragazzo è rimasto colpito dalla rabbia di Tsuzuki scaturita in seguito alle rivelazioni sull’atroce morte di Hisoka. Non riesce a credere che qualcuno si possa preoccupare così tanto per lui. Tsuzuki risponde semplicemente: “Perché tu sei il mio partner.”
Considerazioni
La parola chiave da associare a La stirpe delle tenebre è incostanza. Incostanza innanzitutto da parte dell’autrice, che in pratica ha abbandonato il lavoro di mangaka per rivolgersi a qualcosa che non ci è dato sapere.
Incostanza nel rappresentare i personaggi: il character design varia da un volume all’altro fino a rendere irriconoscibili anche i protagonisti principali, la cui personalità varia altrettanto arbitrariamente.
Incostanza a livello narrativo: fino al 7° volume i capitoli sono slegati fra loro, privi di filo conduttore. Dall’8° volume in poi la storia si infittisce, viene introdotta una miriade di nuovi personaggi e nuovi interrogativi. Ogni nuovo volume, invece di risolvere le sottotrame già proposte, aggiunge in maniera caotica dei nuovi tasselli alla storia già di per sé traballante. Sono numerose le virate di genere e impostazione, con tanto di improbabili siparietti comici.
Non stupisce comunque che La stirpe delle tenebre sia diventato un bestseller in patria (e non solo): contiene una serie di elementi di sicuro impatto su un certo tipo di pubblico. Personaggi tenebrosi ed enigmatici, situazioni omoerotiche pronte a scatenare la fantasia delle fans, tanto sangue e turgidi fiori disposti artisticamente qua e là. A contribuire al successo sono stati sicuramente i disegni, che dopo i primi volumi diventano più fluidi e gradevoli, risultando pari o superiori a quelli della ‘maestra’ degli shoujo dark, Kaori Yuki. Peccato, come si è detto, per il fattore “incostanza”.
Non si può negare che ci siano dei buoni spunti, come l’impiego di elementi del folklore nipponico tradizionale, che meriterebbe di comparire più spesso negli shoujo manga. I rapporti umani fra i personaggi hanno inizialmente delle potenzialità, eppure si perdono anch’essi in cliché e intrighi sempre più caotici.
Impossibile dunque consigliare la lettura di questa serie sia per l’intrinseca mediocrità, sia per le scarse probabilità che essa ha di essere portata a conclusione.
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