A cura di Darko (testi) e Deda (autrice)
Titolo: Penguin Kakumei
Autrice: TSUKUBA Sakura
Categoria: Shoujo
:: Il manga in Giappone ::
Editore: Hakusensha
Volumi: 7, concluso
Data di inizio pubblicazione: 2005
Serializzato: LaLa
:: Il manga in Italia ::
Titolo Italiano: Penguin Revolution
Editore: J-Pop
Volumi: 7, concluso
Data di inizio pubblicazione: 2007
Formato: 11×17 cm, B/N , B con sovraccoperta
Pagine: 192; 5,90 €.
:: L’autrice ::
Nata il 16 Febbraio, lavora per la Hakusensha. La prima opera lunga della Tsukuba è Mekakushi no Kuni. Quando per la prima volta la Tsukuba si trovò a disegnare il personaggio di Kanade, decise di renderla la protagonista della serie quasi immediatamente. Inserì nel racconto anche una storia breve basata su un fatto vero accadutole durante un festival scolastico. Dopo il successo di Mekakushi no kuni molti suoi manga sono stati tradotti e stampati anche all’estero. Ama i cani, il suo migliore amico è per l’appunto il suo cane Jin che non esita a condurre con sé al tempio per pregare.
Storia
VOLUME 1
Yukari Fujimaru è una ragazza delle superiori con un grande e irraggiungibile sogno… fare l’astronauta? Conquistare il mondo? Diventare una attrice famosa? Fare la ballerina [anche se non ho mai condiviso quest’idea di diventare una scarpa… ok, la smetto]?
No, niente di tutto ciò. Il suo sogno è diventare un funzionario pubblico.
Ma oltre questa insolita e smisurata ambizione, la giovane ragazza ha un’altra singolare particolarità, ovvero quella di vedere l’aura delle star dello spettacolo sotto forma di ali di uccello [chi non vorrebbe andare in giro e additare qualcuno al grido di “POLLO!”?].
Questo suo potere la porta a notare Ryoko Katsuragi, la vicepresidentessa dell’associazione studentesca, che appunto ha delle piccole ali sulla sua schiena. Yukari però non impiegherà tanto tempo per scoprire che Ryoko è in realtà un ragazzino, Ryo, facente parte di una agenzia di talenti che lo “costringe” a questo travestimento per fare gavetta. L’aver scoperto questo segreto catapulta Yukari nel mondo dello spettacolo, arrivando a diventare la manager di Ryo e come quest’ultimo a essere “costretta” a un travestimento maschile quando deve compiere il suo lavoro di manager [ma in Giappone non esiste il pomo d’Adamo???] e, tra una cosa e l’altra, la nostra visionaria donnina finisce ad abitare in casa di Katsuragi, dove conosce il suo coinquilino Ayaori, la star numero 1 dell’agenzia, un bel ragazzo dalle grandi ali che nella scuola di Fujimaru altri non è che l’eccentrico e rimbambito presidente dell’associazione studentesca (una parte che deve recitare anche lui per “contratto”).
Ma le cose nell’agenzia non sono semplici, infatti nella Peacock (l’agenzia di talenti) un sistema gerarchico in cui Ryo è negli ultimi gradini costringe i due ad avere inizialmente lavori di poco conto, come comparse in spot pubblicitari o opere teatrali, ma che danno comunque l’opportunità a Ryo di far intravedere il suo talento. Ed è proprio in una esibizione teatrale che i due hanno a che fare con Fukatsu, l’ottava tra le principali star dell’agenzia, un ragazzo con delle grandi ali ma di natura sinistra che cerca di mettere loro i bastoni tra le ruote, provando a smascherare il travestimento di Yukari.
VOLUME 2
Abbiamo lasciato i due personaggi alle prese con lo spettacolo teatrale, dove Fukatsu continua nella sua opera di ostruzione al talento di Ryo; durante la prima rappresentazione, infatti, il ragazzo viene ferito “accidentalmente” alla testa perdendo i sensi, ma al suo immediato risveglio esplode sul palco in uno slancio di talento ed espressività che lascia anche se per pochi secondi tutti allibiti, e Yukari vede delle enormi ali apparire alle sue spalle. Ma subito dopo tutto torna normale. Finisce dunque questo lavoro teatrale, e i due si ritrovano a dover cercare altri impieghi tra le offerte che l’agenzia offre. E proprio durante una chiacchierata col capo dell’agenzia, il signor Hidemitsu, Yukari scopre che i coinquilini Ryo e Ayaori son fratellastri, e figli di Hidemitsu stesso [quando ero piccolo, mio padre una volta mi fece travestire da banana, per carnevale… tutto sommato avrei preferito un padre che mi facesse travestire da ragazza, almeno così nessuno mi avrebbe riconosciuto. Ahem… dicevamo…].
I due ora devono trovare un nuovo impiego e la scelta cade su un provino per una parte (temporanea) di cattivo in un sentai (una serie televisiva in cui i protagonisti sono supereroi, sostanzialmente) [sì, è un modo elegante per definire il genere dei Power Rangers] dove ci sarà come protagonista il numero 10 della compagnia, Yuzuru Narazaki, un atletico e bizzarro ragazzo dotato però di gran talento fisico, chiamato “il genio del movimento”. Inaspettatamente però Yuzuru si interessa a Yukari, per via delle sue doti atletiche derivanti dalla sua esperienza nelle arti marziali, e decide di averla come propria manager a tutti i costi (n.b. ovviamente Yuzuru si interessa a Yukari nella sua veste di manager, quindi travestita da ragazzo), ma lei rifiuta categoricamente. Narazaki però non molla, e si accampa sotto casa della protagonista, deciso ad averla (o meglio averlo) con sé con fermezza, per portare avanti la sua opera di convincimento [e nel suo piccolo accampamento si ciberà di lucertole arrostite, tra le altre cose…].
Il provino va a finire male, visto che Ryo, per evitare che uno degli osservatori venga ferito da un peso vagante, fa da scudo incassando il colpo e infortunandosi lievemente… ma non tutto è perduto, poiché alla fine delle prove uno degli osservatori avvicina i due protagonisti e offre loro una opportunità di lavoro! [E quell’osservatore altri non è che un pinguino con una pipa in bocca e uno sguardo misterioso! …. non è vero… provavo solo a creare goffamente un poco di pathos… è la mia prima recensione, abbiate pietà!].
Considerazioni
Può un pinguino, stanco delle oppressioni che il terribile imperatore Foca VII esercita sul suo popolo, trovare la spada a banana artica perduta, e guidare una rivolta che potrebbe cambiare la sorte di quella fredda, nordica terra?
Ed è esattamente questa, la storia che NON viene narrata in Penguin Revolution.
Tuttavia i pinguini hanno a loro modo un ruolo importante in questo manga, dove la protagonista Yukari Fujimaru, una ragazza in grado di vedere l’aura (sotto forma di ali) delle persone dello spettacolo si ritrova, trascinata dagli eventi e dalla necessità, a fare la manager di un giovane ragazzo, Ryo Katsuragi, facente parte di una nota agenzia di talenti dello spettacolo.
La trama, nonostante alcuni suoi elementi fantastici e cliché vari (travestimenti, parentele segrete poi svelate) che la rendono poco verosimile, conserva una certa originalità.
Alla base della storia, vedo una versione semplificata di un certo, rinomato, star-system giapponese realmente esistente, al quale rimane sempre piuttosto fedele… per l’appunto, come nella realtà, gli “ultimi” elementi del sistema ottengono ruoli molto marginali e poco importanti, guadagnandosi lentamente e con fatica la fama all’ombra delle star principali; vengono spesso sfruttati e costretti a programmi nel complesso massacranti, e soprattutto sono in un certo senso categorizzati (così come i pinguini, corvi e star del manga!).
I protagonisti sono caratterizzati poco, ma quel poco che basta per dare loro coerenza durante l’articolarsi delle vicende, ed è comprensibile ciò, poiché si tratta pur sempre di una serie composta da un numero non troppo elevato di volumi.
Il tratto è morbido, chiaro, e l’accuratezza dei disegni, nella fattispecie dei personaggi, si adegua al peso narrativo dei soggetti stessi: infatti più un personaggio è importante nella storia, più viene ben definito (una “scala” la si può vedere a partire da Ayaori, tratteggiato accuratamente con la dispendiosa tecnica dei capelli striati, per passare da Kusano e altri Corvi mediamente definiti, poi per le amiche di Yukari e comparse varie appena sufficientemente rappresentate, finendo con certe fugaci apparizioni di personaggi praticamente senza volto).
Ma perché all’inizio ho parlato di un pinguino e di una fantastica rivolta popolare? Apparentemente è stata una cosa senza senso… e infatti lo è. Però una figura pinguinesca c’è ed è importante! Ryo fa appunto parte della categoria dei pinguini, la più bassa, e le sue “ali” stesse (ricordo che la protagonista riesce a vedere il talento delle persone dello spettacolo sotto forma di ali più o meno grandi) sono piccole e di pinguinica forma, tuttavia durante l’evolversi delle vicende si vede un prevedibile maturare del ragazzo, con certi momenti di “esplosione” di talento in cui le sue alette diventano enormi e splendide. Continuando a parlare di ali, ci sta venendo fame di poll… ehm no, volevo dire che nel manga si può notare come queste, oltre che rappresentare la grandezza del talento, ne sottolineino anche la natura, infatti nel primo volume viene introdotto Shojo Fukatsu, una stella dell’agenzia (all’8° posto nella graduatoria delle star) con delle ali annerite e sinistre, e infatti lui è un personaggio negativo e subdolo, oltre che ovviamente talentuoso.
Leggendo i primi volumi, si nota che nonostante la protagonista sia continuamente catapultata tra maschioni seminudi, situazioni ambigue e quanto di più compromettente ci sia, il primo “sentimento” che si vede nascere è di affetto, di protezione, di lei nei confronti di Ryo e viceversa, e apparentemente, almeno all’inizio, non si nota altro.
È senza dubbio una autrice di talento, con grandi potenzialità, e la sua evoluzione si vede rispetto alle sue opere precedenti; una evoluzione sia nel tratto che nella sceneggiatura, senza però così negare la bellezza e validità per esempio di Mekakushi No Kuni, la serie direttamente precedente a Penguin Kakumei, che pure presenta una storia originale e che ha ricevuto adeguati consensi! Per concludere, non credo che Penguin Revolution sia “l’opera della maturità” di Sakura Tsukuba, però rimane assolutamente un buon titolo, semplice e senza troppe pretese… e lascia ben sperare per opere future!
…E soprattutto ci sono pinguini nella copertina, come resistergli?
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