A cura di Black Violet (testi) e Martina (info e grafica)
Titolo: Trinity Blood
Storia: Sunao Yoshida (1969-2004)
Disegni: KYUJYO Kiyo
Character design originale: THORES Shibamoto
Categoria: Shoujo
:: Il manga in Giappone ::
Casa editrice: Kadokawa
Numero di tankoubon: 21, completo
Data di inizio pubblicazione: 2003
Collana: Asuka Comics
Rivista di serializzazione: Asuka
Curiosità: Trinity Blood nasce come una doppia serie romanzi (Reborn on the Mars e Rage Against The Moons). Da essi sono stati tratti questo shoujo manga e inoltre drama cd, artbook e merchandising come modellini, cards, ecc. A parte la serie a fumetti e l’anime, il resto è inedito per l’Italia.
:: Il manga in Italia ::
Casa editrice: Panini (collana: Japan)
Numero di volumi: 21, completo
Inizio pubblicazione: Settembre 2007
Senso di lettura: orientale
Distribuzione: edicola e fumetteria
Edizione: con sovraccoperta, 11,5×17,5
Periodicità: mensile, 4,90 euro.
Curiosità: Planet Manga pubblica Trinity Blood senza specificare che è uno shoujo manga. Per questo motivo l’edizione italiana è priva del fastidioso bollino con cuore “Planet shojo”, operazione che riduce tutta la vasta categoria di manga per ragazze alle melensità di “cuoricini, rosa & amore”. È per questo che ancora oggi una parte di pubblico ha le idee confuse e finisce col pensare (ERRONEAMENTE) che manga come Angel Sanctuary o Trinity Blood non siano shoujo. Lo Shoujo Manga Outline è profondamente contrario a una simile ghettizzazione e disinformazione.
:: L’anime in Giappone ::
Numero di episodi: 24 (serie TV)
Prima trasmissione: 2005
Produzione: GONZO
Network: WOWOW
Regia: Tomohiro Hirata
Character design: Atsuko Nakajima, THORES Shibamoto
:: L’anime in Italia ::
Editore: Yamato Video
Inizio pubblicazione DVD: Novembre 2007
DVD: 6, con 4 episodi ciascuno
Audio: Italiano 5.1 e 2.0, Giapponese 2.0
Sottotitoli: italiano
Formato: 16:9
Extra: Libretto illustrativo, trailer
:: L’autrice ::
Oltre ai disegni di Trinity Blood versione manga, Kiyo Kujo ha realizzato lo shoujo ZONE-00, pubblicato inizialmente nel 2005-06 da Biblos, e poi proseguito per l’editore Kadokawa, edito in Italia da Panini a partire da 2010.
Storia
Volume 1
Act 1- The Man Who Fell to the Earth
I destini di Padre Abel Nightroad, lo svagato sacerdote protagonista di questa vicenda, e della giovane suora Esthel Blachett si incrociano una sera alla stazione della cittadina di Istvàn, quando Padre Abel, appena arrivato in città, si scontra con la ragazza, che travestita da uomo procede frettolosamente stringendo al petto un sacco pieno di medicine, cercando di non dare nell’occhio. Esthel, in compagnia del suo irascibile compagno Dietrich, preoccupata dal contrattempo ma ancora più dall’imminente calare del sole, non perde tempo in presentazioni e conduce con sé il religioso alla cattedrale di Matyas, dove dimora sotto l’ala protettiva di madre Vitiéz, il venerabile arcivescovo della città. Non appena rimasti soli, sorella Blachett raccomanda ad Abel di mantenere il segreto con l’arcivescovo sul loro strano incontro alla stazione, senza però specificarne il motivo allo spaesato sacerdote che, ancora frastornato dal suo recente arrivo, acconsente senza troppo discutere.
Nel frattempo, nel palazzo di Istvàn, i gendarmi della città accolgono il ritorno del conte d’Ungheria Lord Gyula, il glaciale vampiro che domina sulla cittadina. Informato dal capo delle sue truppe, il maggiore Très Ics, dell’arrivo di padre Nightroad alla chiesa di Matyas, centro della resistenza contro la sua autorità, il Conte decide di indagare più a fondo e invia un membro della sua specie a controllare da vicino la situazione.
Lord Gyula infatti, estende il suo potere sia sugli uomini che su coloro che gli umani chiamano vampiri, una razza misteriosamente comparsa, insieme a una strana e deforme seconda luna in cielo, dopo un catastrofico Armageddon che ha devastato la terra intera.
Da sempre in conflitto con gli umani, i vampiri controllano le terre selvagge attorno al civilizzato mondo governato dall’autorità del Vaticano e tentano da secoli di sottomettere la spregevole razza dei Terran (così infatti chiamano gli uomini), esseri inferiori e primitivi che osano opporsi alla loro stirpe e combatterla considerandola mostruosa.
Giunto alla chiesa di Matyas l’inviato di Lord Gyula non bada certo alla segretezza e vi fa strage di fedeli, richiamando con le grida terrorizzate delle vittime l’attenzione di Esthel e Dietrich, che tentano eroicamente di opporsi al sanguinario intruso, pur rischiando presto di avere la peggio. Quando ormai i due ragazzi stanno per soccombere, dall’alto precipita in mezzo al loro Padre Nightroad, attirando l’attenzione del vampiro, sorpreso dall’inaspettata comparsa dell’uomo su cui era venuto a indagare. Il mostro, pensando di poter avere facilmente la meglio sul sacerdote, non esita a mettere fuori combattimento i due giovani per poi scagliarsi su Padre Nightroad, cercando di colpirlo con le appuntite lame che fa fuoriuscire dal suo corpo. Grande è però il suo sconcerto quando Abel blocca con disinvoltura l’attacco, esternando tutto il suo disprezzo per la superbia della razza dei vampiri e dichiarando in arresto il suo avversario, dopo aver svelato la sua posizione di inviato della Santa Sede mandato a contrastare il potere dei vampiri di Istvàn.
Grazie alla facoltà della rigenerazione prerogativa della sua razza, il vampiro crea una nuova lama e con essa trafigge il sacerdote, inveendo contro il fanatismo dei miseri Terran, certo di aver finalmente messo fuori combattimento lo sfrontato essere umano.
Mentre si appresta a sferrare il colpo finale al corpo che giace incosciente ai suoi piedi però, due grandi ali nere si sprigionano dal corpo di Abel, che si erge in un turbine di vento, fissando il vampiro con occhi di sangue e andandogli incontro con aria minacciosa, conquistando rapidamente la vittoria sul suo mostruoso avversario.
Come i vampiri si nutrono del sangue degli umani infatti, al mondo esistono anche esseri che si nutrono del sangue dei vampiri, i Krsnik, e Abel è uno di questi esseri leggendari, ricordati solo nelle più oscure leggende della razza vampirica.
Act 2- Before the Night Falls
Sospettoso per la scomparsa del suo inviato, Lord Gyula affida al maggiore Ics e al colonnello Ladokàn il compito di ripristinare l’ordine a Istvàn una volta per tutte, proprio mentre alla parrocchia di Matyas Madre Vitiéz ed Esthel si dedicano alla sepoltura delle vittime dell’attacco vampirico. Dietrich, ignaro come Esthel della vera natura di Abel in quanto incosciente al momento della lotta tra il vampiro e il sacerdote, rende partecipe Padre Nightroad della loro attività segreta di resistenza al dominio del Conte Gyula. Il ragazzo narra del suo odio per la razza dei vampiri, colpevoli di averlo privato di entrambi i genitori, e della sua devozione per la giovane suora che costituisce ormai il suo unico affetto.
I due giovani ribelli, incapaci di restare inattivi dopo la crudeltà dell’ultimo attacco ai pacifici fedeli di Istvàn, chiedono a Madre Vitiéz la benedizione per la loro lotta e, ottenutala nonostante la sofferenza dell’arcivescovo per i pericoli a cui si espone la sua pupilla Esthel, si incamminano verso il palazzo del Conte d’Ungheria, decisi a vendicare l’attacco subito.
I ragazzi, accompagnati nella loro missione da Padre Nightroad, non hanno fatto però che qualche passo quando un’esplosione devasta l’intera cattedrale e pone fine alla vita della pia Madre Vitiéz, mentre i pochi metri di distanza salvano Esthel, Abel e Dietrich, i quali riescono miracolosamente a uscirne illesi.
Dopo aver affidato la suora al suo giovane amico, Abel si affretta verso sul luogo dell’esplosione, dove trova ad attenderlo Ics e Ladokàn con un folto contingente di uomini, incaricati di ucciderlo e di consegnare i due ragazzi a Lord Gyula.
Mentre il sacerdote già si prepara a scatenare tutto il suo potere contro gli aggressori,
il maggiore Ics apre inaspettatamente il fuoco contro i suoi stessi sottoposti, che vengono sconfitti senza neanche avere il tempo per reagire. Scopriamo infatti che anche Ics è un’inviato del Vaticano, infiltrato tra le file dei vampiri e uscito ora allo scoperto per evitare che Padre Nightroad rivelasse troppo apertamente la sua vera natura, rischiando di travolgere con la sua forza le guardie di Gyula e di ucciderle invece di metterle semplicemente in condizione di non nuocere.
Anche la forza di Très Ics non è certo paragonabile a quella umana ma è di origine ben diversa da quella di Abel o dei vampiri. Il maggiore infatti è una formidabile macchina da combattimento, un Gunslinger, a servizio della AX, la sezione operazioni speciali della Segreteria della Santa Sede, il cui incarico è quello di riportare come prigionieri a Roma sia i gendarmi al servizio di Gyula sia il vampiro responsabile dell’attacco alla chiesa di Matyas, arrestato da Abel il giorno precedente.
Act 3- Beyond the Limit
Mentre Ics si occupa di ristabilire l’ordine in città, Abel Nightroad, avvisato dal maggiore che il Signore d’Ungheria è in procinto di distruggere completamente Roma e il Vaticano, si affretta verso il palazzo del vampiro, in compagnia di Sorella Esthel e di Dietrich.
I tre, giunti al palazzo di Istvàn, trovano Gyula in persona ad attenderli, il quale comunica loro che presto l’esistenza di Roma avrà fine grazie al potere della Stella di Lacrime, un reliquato dell’antica tecnologia perduta prima dell’Armageddon ripristinato da Maria, l’amatissima moglie umana del Conte, arsa sul rogo perché colpevole di amare un vampiro. La Stella, in origine ideata dalla donna come satellite adibito al trasferimento di energia elettrica, è stata finalmente riprogrammata dal vampiro come arma di distruzione, per vendicarsi della Chiesa, colpevole di avergli strappato il suo unico amore, e per far finalmente trionfare la razza vampirica sui suoi secolari nemici. Né l’ira di Esthel né le parole amareggiate di Abel, che nota con asprezza come un tale proposito di vendetta snaturi e tradisca l’opera della stessa Maria, concepita come strumento per il bene dell’umanità e non per la sua distruzione, scalfiscono la determinazione e la glaciale freddezza di Lord Gyula.
Il vampiro è infatti solamente disgustato dal tanto parlare di amore e pace da parte di inviati di una Chiesa che è la causa della tragedia che ha privato di ogni senso la sua vita.
Non è però il piano di Gyula cioè che è destinato a sconvolgere maggiormente Abel e Esthel quanto piuttosto la rivelazione della vera identità di Dietrich, che si scopre essere membro di un’organizzazione al servizio del Conte, infiltrato tra i ribelli della chiesa di Matyas per spiare i loro piani.
Disperata per il tradimento di Dietrich, Esthel punta la pistola contro Gyula e apre il fuoco, ma è terribile la sua sorpresa quando la pallottola da lei sparata colpisce in pieno petto Padre Abel.
Grazie a un’arte misteriosa infatti, Dietrich ha avvolto la ragazza con fili invisibili e la manovra ora come se fosse la sua marionetta.
Sventato l’attacco contro il suo capo, il traditore lascia il campo al vampiro per recarsi a completare la programmazione che indirizzerà la Stella di Lacrime contro il Vaticano, mentre Gyula si prepara a cibarsi della giovane Esther, ormai disperata e sola al mondo proprio come lui stesso.
Quando ormai le sue labbra stanno per posarsi sul collo della ragazza però, padre Nightroad scarica su di lui tutta la carica della pistola abbandonata dalla suora, allontanando momentaneamente il pericolo.
Sopraffatta dalla gioia per la scoperta di non essere ancora rimasta sola nella lotta, Esther corre ad abbracciare il suo salvatore, il quale però la incita a inseguire Dietrich senza indugio, in modo da farsi confidare il modo per fermare la distruzione di Roma.
Abel rimane così da solo a faccia a faccia col Conte,che ancora crede il suo avversario un semplice sacerdote umano. Convinto della sua superiorità Gyula non esita un attimo a scagliare le sue lame contro il prete ma presto scopre la sua vera natura di Krsnik, nato per cibarsi del sangue dei vampiri.
Un volta rivelatosi per quello che è realmente, Abel respinge con facilità l’attacco del suo avversario, amputandogli un braccio, dichiarandolo in arresto in nome del Vaticano e intimandogli la resa. Il Conte D’Ungheria però rifiuta categoricamente di abbandonare la lotta e colpisce a tradimento il sacerdote col braccio reciso, che anche lontano dal corpo risponde comunque al volere del suo proprietario, usando poi le sue lame per ridurre il Krsnil all’immobilità, pronto a usare ogni mezzo per sopravvivere e mettere in atto il suo distruttivo piano.
Act 4- We’re no Angels
Padre Nightroad, apparentemente sconfitto, domanda a Gyula cosa resterà a dare uno scopo alla sua vita dopo aver ottenuto la sua vendetta su Roma, cercando di convincerlo dell’inutilità di un tale gesto. Il vampiro risponde però che continuerà a vivere come un guscio svuotato dell’anima, come del resto ha fatto da quando la morte della donna che amava ha privato di ogni gioia la sua esistenza, consapevole dell’inutilità dei suoi vendicativi propositi ma incapace di rinunciarvi.
Esthel nel frattempo raggiunge Dietrich nel cortile innevato del castello e lo supplica di rivelarle il codice segreto per disattivare la Stella di Lacrime, pronta a fare qualunque cosa per il ragazzo pur di salvare Roma. Con imperturbabile ironia Dietrich minaccia la ragazza di sottoporla alle peggiori torture come prezzo per ottenere il codice ma Esthel, disposta a ogni sacrificio per raggiungere il suo scopo, non si tira indietro, rinfacciando al ragazzo che non ci può essere nulla di più terribile dopo il trauma del suo tradimento. La determinazione della ragazza sembra commuovere il traditore che le porge le sue scuse e le sussurra all’orecchio la frase per riprogrammare la Stella, per poi dirle addio svanendo nella neve.
Intanto il duello tra Gyula e Abel, le cui sorti sembravano già tragicamente decise, viene improvvisamente ribaltato dalla rivelazione di tutta la potenza nascosta del Krsnik, il quale, in un turbine di ali nere, sconfigge l’incredulo vampiro con un solo colpo della nera falce che genera dal suo stesso corpo.
Quando ormai, al termine della lotta, il prete ha riacquistato le sue sembianze umane e il Conte coperto di sangue si regge ormai in piedi a fatica, sopraggiunge Esthel che, senza perdere tempo a stupirsi per l’esito del combattimento, inserisce la frase rivelatale da Dietrich nel computer che comanda la Stella di Lacrime. All’inserimento del codice però sullo schermo appare la beffarda immagine del ragazzo, che li schernisce per la loro ingenuità e li informa che il bersaglio della Stella è stato appena reimpostato proprio sulla città di Istvàn. Anche se tutto sembra ormai perduto la situazione viene salvata da Padre Nightroad che, servendosi di un comando che lo identifica come inviato speciale della Santa Sede, riesce ad accedere al sistema di controllo del satellite e ad attivarne l’autodistruzione.
Dopo che ogni pericolo sembra finalmente scongiurato nella stanza fa irruzione Ladokàn il quale, fuori di sé dall’ira per la sconfitta del suo signore, apre improvvisamente il fuoco contro Esthel e il sacerdote, troppo rapidamente perché i proiettili del fido Ics, prontamente intervenuto a difendere i suoi compagni, possano impedirglielo.
Tra la ragazza e le pallottole si frappone però Gyula, che, nei suoi ultimi istanti di vita, chiede perdono a Sorella Blachett di averle strappato l’affetto di Madre Vitiéz e le confessa che avrebbe desiderato essere ucciso da lei. Esthel, commossa fino alle lacrime, stringe tra le braccia il corpo del vampiro, a cui si sente così simile nella sua disgrazia, e ne accompagna gli ultimi momenti di vita con la tristezza del suo dolce viso, così simile a quello della Maria tanto amata da Gyula, donando finalmente la pace al suo nemico.
Il giorno successivo, Abel e Ics, in partenza per Roma, trovano con loro sorpresa ad attenderli sorella Esthel. La giovane ha infatti deciso di recarsi anche lei in Vaticano per scoprire la regione per cui tante vite hanno dovuto essere sacrificate alla lotta tra vampiri ed esseri umani e cosa il suo Dio si aspetta da lei. Solo quando sarà andata in contro al suo destino a testa alta e quando avrà conosciuto la verità sull’odio tra le due specie, Esthel potrà scegliere consapevolmente da che parte stare e forse fare ritorno alla sua amata Istvàn.
[Fine vol. 1]
Considerazioni
Sebbene per molti aspetti il primo numero di questo manga sia solo un’introduzione, che comprende la presentazione di alcuni dei personaggi principali e un inquadramento generale della realtà in cui si svolge la storia, non mancano certo gli elementi destinati ad attirare e incuriosire il lettore. I personaggi comparsi fino a ora entrano infatti da subito attivamente in azione e vengono messi alla prova con lotte e contrasti interiori, destinati a dare un assaggio di luci e ombre dei loro caratteri, ponendo le premesse per un avvincente sviluppo futuro dell’intera vicenda.
Ricchissimo mix di colpi di scena e misteri irrisolti, questa storia comprende tutti gli elementi adatti a conquistare gli amanti di storie gotiche mescolando, in un’unica complessa trama, umani, vampiri, uomini di fede, catastrofi che mettono in pericolo i destini del mondo e lotte fratricide tra razze diverse, il tutto immerso nell’atmosfera cupa e nostalgica tipica delle opere di questo genere. Continuamente in equilibrio tra passato e futuro, combinando elementi fantascientifici con ambientazioni medioeval-rinascimentali, questo manga ha le carte in regola per riuscire gradito a una larga fetta di lettori, alternando momenti più sentimentali e riflessivi ad altri ricchi di azione e combattimenti.
Anche se nel primo volume l’introspezione è parzialmente messa in secondo piano per privilegiare la presentazione dei personaggi e le scene più movimentate, gli spunti per un successivo approfondimento psicologico non mancano di certo, e infatti nei volumi seguenti non vengono abbandonati a se stessi senza essere sfruttati, come purtroppo troppo spesso accade in altri manga dalla trama troppo intricata.
Ad alleggerire i toni della narrazione inoltre sono inseriti numerosi siparietti umoristici e scene leggere e frizzanti che, a tratti, danno alla storia una piega insospettabilmente spensierata, adattissima a sdrammatizzare la tragicità delle vicende presentate e a spezzare con disinvoltura la tensione tra le tante scene di particolare intensità.
Molto ben riuscita è la caratterizzazione dei personaggi, che in molti casi si ispira a figure storiche, bibliche o leggendarie realmente esistite, arricchendo la psicologia e la storia dei vari protagonisti con nomi e spunti presi a prestito dai più disparati campi della letteratura, lasciando al lettore il compito di divertirsi a scoprire l’intreccio di riferimenti nascosto dietro ogni personaggio.
Anche se non particolarmente innovativo, il disegno è tuttavia elegante e accattivante, diventando a tratti quasi infantile e contribuendo così a contrastare l’eccessiva serietà delle scene drammatiche e a rendere più leggera e scanzonata l’intera lettura. Un po’ confuse sono, forse, le scene di combattimento, a volte troppo rapide e sommarie per permettere di seguire al meglio lo svolgimento dell’azione. Gran parte del valore dei personaggi deriva, in ogni caso, dal character design, egregiamente eseguito da Thores Shibamoto, che attinge a piene mani dalle più classiche mode del passato, completandole e rivisitandole in un curioso e barocco mix perfettamente adatto all’ambiguità dell’epoca in cui la storia è ambientata.
Il maggior pericolo in cui rischia di cadere quest’opera è quello di diventare eccessivamente caotica e disorganizzata, nel suo tentativo di accontentare ogni genere di appassionati e di perdersi nei meandri di una storia troppo complessa e con troppi elementi diversi fusi al suo interno, esagerando nel tentativo di stupire e voler piacere a ogni costo. Il fatto che la trama sia già delineata da romanzi precedentemente pubblicati (da cui questo manga è tratto) fa presagire però che questo rischio potrà essere evitato.
Caldamente raccomandato a tutti gli amanti del dark e del gotico, sia a coloro che apprezzano il lato più movimentato di queste storie sia a chi invece ama le loro atmosfere malinconiche e il loro lato più sentimentale o misterioso. Anche chi non è particolarmente appassionato di questo genere, inoltre, potrebbe trovare in Trinity Blood una lettura di suo gradimento, grazie ai numerosi momenti di distensione e umorismo che punteggiano la narrazione, smussandone i momenti più cupi e malinconici e aiutando a sdrammatizzare anche le vicende più tristi.
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